Catania 06/04/2014. Giuseppina prof.ssa Fazzio. Presidente



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1 CONFEDERAZIONE DIOCESANA DELLE CONFRATERNITE ARCIDIOCESI DI CATANIA Via Vittorio Emanuele n. 151 - Catania I riti della Settimana Santa nell Arcidiocesi di Catania In occasione della Pasqua, nei diversi paesi e città della Sicilia, numerosi e di straordinario impatto emotivo sono i Riti della Settimana Santa, cioè le manifestazioni religiose organizzate nelle varie parrocchie, sotto il patrocinio delle locali Confraternite, per rappresentare i momenti più significativi della Passione di Gesù Cristo, descritti nei Vangeli. Questi riti presentano, nella nostra terra, una straordinaria complessità di contenuti e di simbologia per i numerosi influssi cui fu sottoposta l isola e, soprattutto, per quelli derivanti dalla cultura spagnola, dominante tra il XVI e il XVII sec. Tali riferimenti culturali non esauriscono, tuttavia, la complessità e l importanza di tali riti all interno delle varie comunità, che vanno ricercati oltre, forse nello stesso DNA di ogni fedele, che rivive in quei giorni, sentimenti contrastanti (dolore per la Morte prima, gioia per la Resurrezione del Redentore poi), incisivi anche per la teatralità che assumono nei vari passaggi del ciclo pasquale. A tal proposito, lo stesso Gesualdo Bufalino, nel 1996, in La luce e il tutto ( Opere ) ebbe a scrivere: A Pasqua ogni siciliano si sente non solo spettatore ma attore, prima dolente, poi esultante, d un mistero che è la sua stessa esistenza. Abitare in Sicilia, dunque, permette di vivere nel 2014, continuando ad ammirare i riti e le tradizioni popolari di centinaia di anni fa. Anche nell Arcidiocesi di Catania, nel corso della Settimana Santa è un susseguirsi di rappresentazioni e processioni che hanno come intento quello della rievocazione e commemorazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Forte è la simbologia che li caratterizza sia a livello decorativo sia metaforico, perché la Pasqua, che cade sempre in Primavera,

2 rappresentando il risveglio della Natura dopo il letargo invernale, simboleggi la rinascita della Vita, col trionfo del Bene sul Male. Il Mistero Pasquale è rievocato anche nei più piccoli centri, sebbene in alcune località le celebrazioni assumano una spettacolarità quasi teatrale. A Biancavilla primeggia tra tutte La processione dei Misteri : otto gruppi statuari rievocanti i momenti salienti della Passione di Cristo per otto Confraternite, ciascuna con i propri abiti tradizionali e i propri colori. Questo rito si ripete da più di tre secoli come momento intenso di religiosità popolare, storia, arte e cultura, tanto da essere inserito dalla Regione Sicilia nel Registro delle Eredità Immateriali, con il patronato dell Unesco. Ad Adrano, i Riti della Settimana Santa hanno una tradizione lunga più di duecentocinquanta anni e si caratterizzano per la rappresentazione della spettacolare Via Crucis, la Domenica delle Palme, per quella del Cristo alla Colonna, il Giovedì Santo e, il giorno successivo, per la Processione della Madonna Addolorata nella mattinata e del Cristo Morto la sera. Tra i momenti più emozionanti c è sicuramente la Diavolata, Sacra Rappresentazione settecentesca, cui segue L Angelicata che, insieme alla prima, forma l opera di Anselmo Laudani La Resurrezione. D imponente impatto emotivo, infine, la cosiddetta Pace, il suggestivo incontro tra Maria e Gesù che si snoda davanti alla Chiesa di Santa Chiara a conclusione dei Solenni Riti. Anche a Paternò le feste pasquali sono molto sentite. Il Venerdì Santo è la giornata della Processione del Cristo Morto e della Vergine Addolorata; quella che i paternesi chiamano a nisciuta do Signuri mortu. Davanti alla chiesa di Santa Maria dell Alto, a Matrici, i due simulacri, portati a spalla, escono e sfilano per le vie della città. Sono dondolati da portatori impettiti nei loro abiti neri che sembrano disegnare con i loro piccoli passi un ellissi in movimento. La Domenica di Pasqua, la Collina storica accoglie con trionfo il Cristo Risorto con la bandiera bianca, simbolo di Pace Universale,

3 che rappresenta la vittoria della Vita Eterna sulla morte corporale. A Santa Maria di Licodia, i riti della Settimana Santa sono profondamente radicati e sentiti. La sera del Venerdì Santo, dalla chiesa del Carmine, inizia la solenne processione dei Misteri: la Confraternita della Madonna del Carmelo, partendo dalla suddetta chiesa, si reca in Chiesa Madre con i simulacri del Cristo alla Colonna e della Pietà. Ad attendere ci sono le tre Confraternite (S. Luigi, S. Giuseppe e SS. Sacramento) che recano rispettivamente in processione i simulacri di S. Giovanni, della Madre Addolorata e del Cristo Morto. La processione si sistema seguendo l ordine di anzianità delle Confraternite, dalla più recente alla più antica, e ognuna sfila con i propri Misteri, i propri Stendardi e Crocefissi, seguita dalla banda musicale e da migliaia di fedeli in religioso silenzio. La processione passa dalle chiese cittadine, dove poi i misteri rientreranno, e si conclude in Chiesa Madre con l omaggio dei fedeli al Cristo Morto. A Bronte, la processione del Venerdì Santo è una delle più complesse e arcaiche: è una sequenza di scene che nella consuetudine si ripete e rinnova ogni anno per le tortuose vie della cittadina che, per l occasione, diventano un grande palcoscenico in cui, con intensa vissuta religiosità, si recita la Passione e la Morte del Cristo. La sacra rappresentazione ha il suo inizio verso le ore sedici dalla Chiesa della Madonna del Riparo con l uscita della prima statua: Cristo Crocifisso. Alla Chiesa dei Cappuccini s inserisce l urna con il Cristo Morto, preceduta dai Confratelli del Terzo Ordine di San Francesco, cui si uniscono poco dopo le Confraternite di Maria SS. della Misericordia e di S. Carlo Borromeo. Poi, davanti alla Chiesa della Matrice, prendono parte alla celebrazione religiosa la statua della Madonna Addolorata, i vari personaggi della passione e la Confraternita del SS. Sacramento. Alla processione confluiscono dopo la Statua del Cristo alla Colonna, portata da uomini scalzi, e la Confraternita di Gesù e Maria. A questo punto, con sapiente regia, si rimette a posto l ordine temporale e logico della Passione e la processione si snoda lungo le affollate vie del centro storico ripercorrendo, nelle tortuose e

4 [Digitare il contenuto dell'intestazione laterale. L'intestazione laterale è un supplemento del documento principale. Spesso si trova sul lato sinistro o destro della pagina, oppure in alto o in basso. Utilizzare la scheda Strumenti disegno per cambiare la formattazione dell'intestazione laterale. Digitare il contenuto dell'intestazione laterale. L'intestazione laterale è un supplemento del documento principale. Spesso si trova sul lato sinistro o destro della pagina, oppure in alto o in basso. Utilizzare la scheda Strumenti disegno per cambiare la formattazione dell'intestazione laterale.] strette strade, con una sequenza di scene, di simboli e di rappresentazioni religiose, tutti i momenti più drammatici della Passione di Cristo. <<. Non c è paese, in Sicilia, dunque, in cui la Passione di Cristo non riviva attraverso una vera e propria rappresentazione, in cui persone vive o gruppi statuari non facciano delle strade e delle piazze il teatro di quel grande dramma i cui elementi sono il tradimento, l assassinio,il dolore di una madre. Ma è davvero il dramma del figlio di Dio fatto uomo che rivive, nei paesi siciliani, il Venerdì Santo? O non è invece il dramma dell uomo semplicemente uomo tradito dal suo vicino, assassinato dalla legge? O, in definitiva, non è nemmeno questo, ed è soltanto il dramma di una madre, il dramma dell Addolorata? Indubbiamente, in queste rappresentazioni, si sente che più del Cristo stesso è la figura di Maria Addolorata che colpisce e commuove: Cristo, dal momento della cattura, è già nella morte. E il morto è morto, come si dice in tutti i proverbi che consigliano pace, rassegnazione, omertà. Ma la Madre è viva: dolente, chiusa nel nero manto della pena, trafitta, gemente immagine e simbolo di tutte le madri. Il vero dramma è suo, terreno, carnale (Leonardo Sciascia, La corda pazza, scrittori e cose di Sicilia, Milano, 1991). Come Presidente della Confederazione Diocesana delle Confraternite di Catania auspico con fiducia che i riti della Settimana Santa siano per ciascuno degli attori Co protagonisti momento favorevole affinché, rivivendo la via dolorosa di Gesù, si ripercorra anche quella di Maria, un cammino che si snoda lungo la Sua vita, una via di dolore e di sofferenza, in attesa dell Evento della Resurrezione che restituisca significato alle sofferenze dell uomo di ogni tempo. Quando chiesero a Michelangelo perché nella Pietà avesse scolpito il volto della Madre giovane come quella del Figlio, egli rispose: Le persone innamorate di Dio non invecchiano mai.

5 Possano i passi di questi itinerari di meditazione e spiritualità accrescere la consapevolezza che con la Pasqua è stata sconfitta la morte, che con la resurrezione è stata redenta la sofferenza e, soprattutto, usando le parole del Poverello d Assisi, possa ogni uomo ricordare che Il mattino del primo giorno dopo il sabato c è la resurrezione, sempre e per tutti. Maria, aiuto dei cristiani, sia per ciascuno di noi coraggiosa compagna di viaggio e sicuro riferimento nei momenti di fatica, aiutandoci a portare il fardello delle tribolazioni quotidiane, non con l anima dei disperati, ma con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio, affinché, confortati dal Suo respiro di Madre coraggiosa che sul Calvario, pur senza morire, ha conquistato la palma del martirio, possiamo invocarla con la preghiera più antica che sia stata scritta in Suo onore: Sotto la Tua protezione noi cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che stiamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e benedetta. Catania 06/04/2014 Giuseppina prof.ssa Fazzio Presidente