28/06/2008 Via Steiger e spigolo Ovest alla punta Albigna La vetta aguzza della punta Albigna. La valle dell'albigna riserva itinerari di ogni genere, sempre di sicura soddisfazione e su roccia ottima. Oggi andiamo alla scoperta di una montagna molto appariscente e ben frequentata: la punta Albigna, aguzza, slanciata e posta com'è al centro della valle, è un vero invito all'arrampicata che, tra l'altro, regala un panorama completo sulle vette circostanti. Quando poi si giunge sulla vetta, veramente aerea, sembra di stare in cielo! Per affrontare questa salita bisogna tenere conto di due cose: innanzitutto l'esposizione Ovest consiglia di avvicinarsi alla parete solo con clima caldo, inoltre la notevole lunghezza della salita (sviluppo di 850 m), del percorso di avvicinamento e della discesa implicano quasi certamente che si perda l'ultima funivia e che quindi si debba tornare a valle utilizzando il sentiero... Be, esattamente per me questa è la terza volta che perdo la funivia, ma ne è sempre valsa la pena. Ogni volta che torno a valle mi ripropongo di tornare al più presto su queste spettacolari guglie di granito, indimenticabili! Punto di appoggio: Capanna Albigna (2336) Località: Val Bregaglia Telefono: (081) - 8221405 Posti letto: 104 Il rifugio è posto su un panoramico dosso roccioso sospeso sul grande bacino artificiale dell'albigna, e si raggiunge in meno di un'ora di comodo sentiero dalla stazione superiore della funivia. Serve come base d'appoggio per le numerosissime scalate in zona, per salire la Nord della cima di Cantone, la Normale alla cima di Castello e per la traversata dei rifugi di val Bregaglia. Il periodo di apertura coincide con quello della funivia, e cioè da giugno a fine settembre. Punta Albigna, via Steiger, 2824 m (Albigna) Regione: Svizzera (Grigioni) Gruppo montuoso: Masino-Bregaglia-Disgrazia Dislivello: 350 Tempo di percorrenza: 4 h 30' Difficolta: V+ Materiali: 2 mezze corde da 60 metri, alcuni friends medio-piccoli, cordini, fettucce, moschettoni, casco. Periodo migliore: da metà Giugno ad inizio Settembre. Esposizione Ovest. Delle tre vie che risalgono l'avancorpo Ovest della punta Albigna, la Steiger è quella dal maggior sviluppo e con il singolo passo più difficile. In generale non si può comunque dire che si tratti di una via particolarmente impegnativa, tuttavia la chiodatura in genere piuttosto distante (comunque a spit) implica esperienza alpinistica ed eventualmente capacità di piazzare ulteriori protezioni. E' molto consigliabile completare la via proseguendo lungo lo spigolo Ovest della punta Albigna raggiungendone la vetta; questa soluzione impone però di velocizzare notevolmente la progressione in quanto il dislivello totale diventa di circa 600 metri, con sviluppo ancor superiore (circa una ventina di tiri di corda). 1 Attacco
Dall'arrivo della funivia (apertura dal 1 giugno al 30 settembre, dalle ore 7.00 alle ore 16.30, biglietto A/R 12 ) seguire l'ampia strada cementata che conduce sul bordo dell'imponente diga, traversarla ed imboccare il sentiero sull'opposto versante della valle che sale in moderata pendenza in direzione della ben visibile capanna Albigna. Dopo circa 45' di cammino si raggiunge il rifugio, da dove diventa ben visibile tutto il versante Nord-Ovest della punta Albigna. Aggirando a destra (sud) il dosso su cui sorge la capanna, si individua una traccia di sentiero che scende verso il torrente che sgorga dal ghiacciaio del Cantone (segnavia bianco-blu e vari ometti di pietra). Si percorre per un breve tratto una vecchia condotta forzata orizzontale, poi si scende direttamente sul fondo della valle e si traversa il torrente nel punto migliore. Per ghiaioni o neve residua si punta direttamente alla base della punta Albigna, dove si devono individuare due caratteristici speroni: sul primo sperone che si raggiunge attaccano le vie Meuli e Tempi Moderni, mentre sul secondo attacca la Steger. Quest'ultima inizia nel punto più basso dello sperone, ma il primo tiro, poco interessante (3b), può essere aggirato facilmente a destra attaccando in corrispondenza di una placca appoggiata (sosta di partenza con due spit). Descrizione dell'itinerario (il primo tiro, evitabile, è omesso) 1 TIRO: Salire la bella placca, poi più facilmente per erba e roccette alla comoda sosta (50 m, 4a). 2 TIRO: Direttamente lungo il filo dello spigolo, stretto ma poco ripido (40 m, 3b). 3 TIRO: Ancora facilmente salire per placchette verso sinistra raggiungendo la base di un pilastrino, a destra di un marcato e profondo canalone (50 m, 4b e 3b). 4 TIRO: Vincere il pilastrino salendo da sinistra verso destra (35 m, 4c). 5 TIRO: Rimontare diritti una facile placconata a fessure: lasciando sulla destra un'elevazione secondaria, sostare presso il colletto immediatamente a monte dell'elevazione stessa (40 m, 3b). 6 TIRO: Salire indifferentemente l'uno o l'altro dei due canali che si originano poco oltre il colletto e sostare alla base del pilastro successivo (40 m, 4b). 7 TIRO: Sfruttando alcune fessure verticali salire il pilastrino con divertente arrampicata. Al suo termine traversare leggermente a destra ed imboccare un diedro che permette di raggiungere la sosta presso una comoda cengia (45 m, 5b). 8 TIRO: Facilmente raggiungere verso destra la base di uno strapiombetto che si supera direttamente. Proseguire con passi più delicati lungo il muro successivo con fessurina superficiale ed uscire su placca adagiata. Salire la placca verso sinistra e sostare al suo termine (50 m, 5c). 9 TIRO: Aggirare a sinistra il filo dello spigolo ed entrare in un diedro esposto ma ben appigliato. In alto il diedro si perde in una placca fessurata che riconduce sullo spigolo (35 m, 5b). 10 TIRO: Proseguire facilmente lungo la placca successiva sino alla base di un diedro inclinato verso destra (35 m, 3b). 11 TIRO: Salire il diedro e, al suo termine, sbucare sul filo di cresta. Seguire la cresta verso sinistra e sostare poco prima di un tratto più affilato (50 m, 5a). 2 12 TIRO: Percorrere la cresta, molto affilata ma pianeggiante, sino al suo termine presso un canale di detriti (40 m, 4b).
Salire il canale di detriti (o neve ad inizio stagione) raggiungendo una forcella che permette di accedere nel catino di neve e ghiaia alla base della cuspide terminale della punta dell'albigna. Discesa Se non si intende proseguire la salita lungo la cresta Ovest della cuspide, scendere in direzione Nord nel canale di neve e detriti sino al suo termine. Per placchette a volte delicate, traversare a destra ed aggirare verso Nord lo sperone che limita il lato destro del canale. Si sbuca così presso la morena deposta dal ghiacciaio del Cantone. Seguendo alcuni ometti la si discende raggiungendo il torrente sul fondo della conca, lo si traversa e si raggiunge l'inizio della vecchia condotta forzata già incrociata durante l'avvicinamento alla parete. Percorrendola in direzione del lago dell'albigna si aggira il dosso del rifugio senza raggiungerlo ed andando ad incrociare direttamente il sentiero che sale dalla diga. 3
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Punta Albigna, spigolo Ovest, 2824 m (Albigna) Regione: Svizzera (Grigioni) Gruppo montuoso: Masino-Bregaglia-Disgrazia Dislivello: 200 Tempo di percorrenza: 2 h 30' Difficolta: IV+ Materiali: 2 mezze corde da 60 metri, 8 rinvii, alcuni friends medio-piccoli, alcuni dadi, cordini, fettucce, moschettoni, discensore, casco. Periodo migliore: Da Giugno a Settembre. La via classica alla punta Albigna per lo spigolo Ovest è un divertente itinerario, molto consigliabile quale completamento ad una delle vie che si sviluppano sull'avancorpo (Meuli, Tempi Moderni o Steiger). La bellezza di questa via non dipende certamente da difficoltà elevate o da passaggi eleganti, quanto piuttosto dall'ambiente grandioso su cui si sviluppa: lo spigolo è sempre molto panoramico e la vetta, proprio al centro della valle, è quantomai aerea ed appuntita. La roccia, nonostante i gradi non elevati, è sempre di buona qualità. La chiodatura è essenziale e, ad esclusione del primo tiro, a chiodi tradizionali. Attacco Dal termine di una delle tre vie dell'avancorpo, entrare nella conca di neve e detriti alla base della cuspide e risalirla sino all'imbocco di un canaletto sfasciumoso. Prestando molta attenzione ai sassi instabili si raggiunge il colletto sovrastante e lo si scavalca aggirando alla base una torre rocciosa. Traversato un ripido canaletto a destra della torre, si attacca appena oltre, alla base di un muretto con chiodo vecchio. Descrizione dell'itinerario 1 TIRO: Si rimonta il muretto articolato sbucando sul filo dello speroncino sovrastante. Lungo lo sperone si sviluppa la via originale, mentre sulla placca a destra alcuni spit individuano il tracciato di una variante (la variante è gradata 5b). Per l'uno o per l'altro itinerario si sale sino all'imbocco di un diedro appoggiato dove si sosta (45 m, IV+ il tiro originale, 5b la variante). 2 TIRO: Non proseguire nel diedro, ma salire a destra (spit) ed aggirare il filo dello spigolo. Rimontare la successiva placca a fessure e sostare su un terrazzino poco oltre (50 m, IV). 3 TIRO: Ancora per rocce articolate appena a destra del filo dello spigolo, sino alla base di un diedro inclinato (50 m, III+). 4 TIRO: Salire il diedro ben appigliato e proseguire per rocce nuovamente articolate (50 m, un passo nel diedro di IV, per il resto III). 5 TIRO: Seguendo l'andamento dello spigolo arrotondato piegare gradatamente a destra e, per placche, raggiungere un terrazzino pochi metri al di sotto della vetta, dove si sosta sfruttando uno spuntone (50 m, III). 6 TIRO: Salire sulla minuscola vetta principale (bellissima) e scendere sull'opposto versante sfruttando una cresta aerea e delicata. Superato il colletto che divide la cima dall'anticima, risalire ancora per cresta sino al terrazzino presso l'anticima: sul lato Sud della stessa è attrezzata una sosta per la calata in doppia (50 m, III+). 5 Discesa Con una doppia da 50 metri (o due da 25) si scende sul versante Sud della punta Albigna. Tramite una provvidenziale cengia traversare a sinistra e raggiungere il colle immediatamente ad Est della punta Albigna. Il colle permette di accedere verso Nord in un comodo canale di neve e detriti: percorrendolo completamente
si scende sino ad incrociare il solco vallivo scavato dal ghiacciaio di Cantone. Seguendo alcuni ometti lo si discende raggiungendo il torrente sul fondo della conca, lo si traversa e si raggiunge l'inizio della vecchia condotta forzata già incrociata durante l'avvicinamento alla parete. Percorrendola in direzione del lago dell'albigna si aggira il dosso del rifugio senza raggiungerlo ed finchè non si incrocia direttamente il sentiero che sale dalla diga. 6
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