PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 1184 Prot. n. 0 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Approvazione del Catalogo dei servizi socio-assistenziali previsto dall'articolo 3 del Decreto del Presidente della Provincia n. 3-78/Leg di data 9 aprile 2018, recante "Approvazione del regolamento di esecuzione degli articoli 19, 20 e 21 della legge provinciale 27 luglio 2007, n. 13 (Politiche sociali nella provincia di Trento) - Prima Parte Il giorno 06 Luglio 2018 ad ore 08:45 nella sala delle Sedute in seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita LA GIUNTA PROVINCIALE sotto la presidenza del PRESIDENTE UGO ROSSI Presenti: VICEPRESIDENTE ALESSANDRO OLIVI ASSESSORE CARLO DALDOSS MICHELE DALLAPICCOLA SARA FERRARI MAURO GILMOZZI LUCA ZENI Assenti: ASSESSORE TIZIANO MELLARINI Assiste: IL SOSTITUTO DIRETTORE ALEXIA TAVERNAR Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta Pag 1 di 7 RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 1 di 89

Il Relatore comunica, La legge provinciale 27 luglio 2007, n. 13 prevede che, con regolamento, sia adottata la disciplina relativa all autorizzazione, all accreditamento e alla vigilanza dei servizi socio-assistenziali e che siano individuati i requisiti necessari per il rilascio dei relativi provvedimenti. Con l emanazione da parte del Presidente della Provincia del Regolamento di esecuzione degli articoli 19, 20 e 21 della legge provinciale 27 luglio 2007, n. 13 (Politiche sociali nella provincia di Trento) in materia di autorizzazione, accreditamento e vigilanza dei soggetti che operano in ambito socio -assistenziale, viene attuata la prima fase del sistema provinciale di qualità dell offerta pubblica di servizi socio-assistenziali, articolato in 4 fasi, fra di loro collegate, secondo una logica di circolarità. Le 4 fasi del sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali sono le seguenti: Fase dell Autorizzazione/Accreditamento (artt. 19 e 20 l.p, n. 13/2007): - l'autorizzazione costituisce titolo necessario per svolgere i servizi socioassistenziali, a prescindere dal finanziamento pubblico ( art. 19 l.p 13/2007); - l'accreditamento costituisce titolo necessario per svolgere i servizi socio-assistenziali per conto dell'ente pubblico (art. 20 della L.p. 13/2007). Entrambi impongono una valutazione ex ante della sussistenza in capo al soggetto accreditando o autorizzando dei requisiti previsti negli allegati al d.p.p. n. 3-78/Leg di data 9 aprile 2018, ritenuti indicativi non tanto dell idoneità del soggetto a svolgere specifici singoli servizi o interventi, quanto piuttosto della capacità generale di prendersi cura della persona, nelle singole età e situazioni, con versatilità e costruendo percorsi flessibili e personalizzati, anche ispirati all innovazione sociale e tecnologica; Fase della Convenzione quadro (art 23, c.6, L.p. 13/2007): è la convenzione sottoscritta tra la Provincia, in qualità di ente accreditante, e i soggetti accreditandi, per definire i criteri generali di svolgimento del servizio, il corrispettivo o i criteri per la sua determinazione, riguardo agli specifici servizi ed interventi che il soggetto accreditato si rende in via generale disponibile a gestire. Il contenuto della Convenzione quadro deve essere coerente con quanto la Provincia delibera in merito alle tipologie dei servizi socio-assistenziali (Catalogo dei servizi), ai relativi target, alle modalità di accesso e di svolgimento nonché alle tariffe dei singoli servizi; è evidente che l obbligo della stipulazione della Convenzione quadro vincola i prestatori dei servizi a rispettare le specifiche del Catalogo, gli standard minimi dei servizi e le tariffe determinati dalla Giunta provinciale. Il Catalogo dei servizi costituisce il principale riferimento per la stipulazione della Convenzione Fase dell esecuzione dei servizi socio assistenziali da parte dei soggetti accreditati secondo le modalità organizzative e di finanziamento previste dalla L.p. 13/2007; Fase della valutazione (Capo IV, art. 24 30 l.p. 13/2007): la valutazione è uno strumento di verifica dei risultati delle politiche e strategie sociali e dei singoli interventi, che utilizza il monitoraggio e l apprendimento dagli errori al fine di migliorare la qualità dei servizi. L attuazione del nuovo sistema di autorizzazione, accreditamento, preordinato a promuovere il miglioramento della qualità dei servizi, per essere operativo, necessita dell adozione di alcuni provvedimenti, tra i quali è essenziale quello di approvazione del Catalogo dei servizi socioassistenziali previsto dall art. 3 del d.p.p. 9 aprile 2018, n. 3-78/Leg. Pag 2 di 7 RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 2 di 89

Il Catalogo dei servizi oggi in uso è stato approvato nel 2002 e, dalla data della sua approvazione, non ha avuto aggiornamenti; per questo motivo, non è più esaustivo della pluralità di servizi ed interventi, anche complessi, che si rendono disponibili attualmente, con la tecnologia e l innovazione sociale, per intercettare in modo adeguato le numerose trasformazioni sociali e per rispondere a bisogni nuovi taluni dei quali, in breve tempo, si trasformano in vere e proprie emergenze sociali. Anche dal punto di vista sistematico e organizzativo, il Catalogo del 2002 non è più in grado di supportare efficacemente una classificazione dei servizi socio-assistenziali funzionale al nuovo sistema di autorizzazione/accreditamento/affidamento dei servizi socio-assistenziali- disciplinato dal Decreto del Presidente della Provincia n. 3-78/Leg di data 9 aprile 2018, recante Approvazione del regolamento di esecuzione degli articoli 19, 20 e 21 della legge provinciale 27 luglio 2007, n. 13 (Politiche sociali nella provincia di Trento). Pertanto il documento che si approva con questa deliberazione risulta rinnovato rispetto al Catalogo del 2002 con riguardo a diversi profili sia di carattere contenutistico che organizzativo e sistematico. La sua nuova sistematica è adeguata ai concetti di Area, Ambito ed Aggregazione funzionale, espressi nel sopra citato regolamento. Infatti, ai fini dei nuovi autorizzazione e accreditamento, i servizi socio-assistenziali sono suddivisi per aree di utenza (età evolutiva e genitorialità, età adulta, età anziana, persone con disabilità). Per area, si intende, ai sensi del Regolamento, l insieme di aggregazioni funzionali afferenti a una fase del ciclo della vita o a una condizione della persona. All'interno di ogni area, sono individuati tre ambiti di servizi: (ambito residenziale, semiresidenziale e domiciliare e di contesto). L ambito si riferisce all ambiente fisico e sociale entro il quale viene erogato in via prevalente il servizio o l'intervento socio-assistenziale All interno di ciascun ambito di ciascuna Area, sono individuate le aggregazioni funzionali, che sono tipologie di servizi e interventi riferibili a bisogni omogenei. Il Regolamento definisce nei suoi Allegati, le Aree, gli Ambiti e le aggregazioni funzionali e demanda la descrizione dei singoli servizi al Catalogo dei servizi socio-assistenziali di cui all articolo 3 del Regolamento stesso. Mentre le aggregazioni funzionali, che sono le risultanti della combinazione dei fattori Area e Ambito, costituiscono l unità minima di riferimento per l autorizzazione e per l accreditamento ed, attraverso le stesse, si intendono superare, nella fase autorizzatoria e dell accreditamento, le rigidità delle pre-esistenti classificazioni per singoli servizi e favorire il riconoscimento di modalità innovative di organizzazione degli stessi, il Catalogo è finalizzato alla successiva stipulazione della Convenzione-quadro per l accreditamento e alla gestione dei servizi e degli interventi, anche solamente in regime di autorizzazione. Pertanto il Catalogo ha una funzione prettamente descrittiva dei servizi con dati funzionali all affidamento e alla gestione dei servizi. Con l avvio del nuovo sistema di autorizzazione e accreditamento, si intende superare la precedente rigidità dell offerta dei servizi socio-assistenziali disciplinati dalla L.p. 14/91 e dalla L.p. 35/83 e riprodotti nel Catalogo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 199 dell 8 febbraio 2002. Per tale ragione, la descrizione dei servizi nel nuovo Catalogo è tendenzialmente ampia, meno stringente, in modo da poter accogliere più soluzioni concrete diverse. Pag 3 di 7 RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 3 di 89

Con particolare attenzione alle nuove forme dell abitare, ai servizi di accompagnamento all autonomia individuale nelle varie fasi e situazioni della vita, alle occasioni di inclusione sociale che oggi offre la società, alle esperienze di cittadinanza attiva, di welfare di comunità, di quartiere o anche solamente di condominio, rispondendo ad un crescente bisogno delle persone in difficoltà ad orientarsi nell offerta pubblica dei servizi e a ricercare le opportunità per una formazione al lavoro, nel Catalogo sono inoltre descritti alcuni interventi non riconducibili alle aggregazioni funzionali e alle aree, riguardanti le seguenti tipologie: - servizi territoriali (art. 2, c.1, lett. h), del d. P.P. n. 3-78/Leg di data 9 aprile 2018), che non sono riconducibili ad alcuna aggregazione funzionale e area, o meglio, toccano trasversalmente varie aree di utenza e che non prevedono la presa in carico dell'utente ma si svolgono in luoghi e contesti territoriali diversificati, per promuovere il benessere generale dei cittadini, incrementare la solidarietà e la responsabilità sociale intercettare i bisogni delle persone, per potenziare la coesione e l'inclusione sociale e per prevenire il disagio; includono anche gli interventi ldi prevenzione del disagio sociale mediante la promozione e la costruzione di reti territoriali; servizi di sportello sociale: tipologia di servizi non riconducibili ad alcuna aggregazione funzionale e area o meglio, tocca trasversalmente varie aree di utenza, offrendo, per specifici target d'utenza, informazioni, orientamento ed eventuali consulenza e accompagnamento nell'accesso ai servizi socio-assistenziali nonché iniziative di formazione e di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni; - servizi preordinati all acquisizione dei pre-requisiti lavorativi e preliminari ad un futuro inserimento lavorativo, che rispondo all attuale pressante necessità dell inserimento lavorativo dei soggetti più fragili. In particolare, l introduzione delle tipologie dei servizi territoriali è sintomatica dell orientamento prevalente verso nuove forme di welfare territoriale e generativo, in cui le risorse per fronteggiare situazioni di disagio sociale vengono ritrovate in parte anche nelle comunità locali, nei rapporti di vicinato, di prossimità e nel volontariato. Tenuto conto delle difficoltà, talvolta emergenti, nell ascrivere alcuni servizi ad una o all altra o a più d una aggregazione funzionale, poiché le fasi e le condizioni di vita, che connotano le Aree dei Servizi hanno, nella vita reale, delle peculiarità personali e dei tempi di durata che variano da persona a persona, si sono previsti, nel Catalogo, alcuni accorgimenti, quali: - l inclusione tra i destinatari di alcuni servizi per i minori, anche di giovani adulti fino a 24 anni; - l inclusione tra i destinatari dei servizi per i minori, i genitori con figli, quando il focus dell intervento è centrato sul minore (genitorialità); - inserire nell area Adulti, sotto la denominazione di abitare leggero e abitare accompagnato alcune interessanti esperienze già in atto sul territorio e che si intendono promuovere nella loro diffusione vplte all accompagnamento delle persone verso mete di vita autonoma e responsabile. Particolarmente interessanti sono, ad esempio, in attuazione della delibera n. 1975 del 20 settembre 2013, le iniziative di residenzialità leggera, maturate sul territorio, grazie alla collaborazione tra l APSS (Servizio di Salute mentale) e i servizi sociali locali, anche mediante il coinvolgimento di enti del Terzo settore; esse sono l espressione di una concreta integrazione socio-sanitaria, che risponde ai bisogni complessi delle persone, in una logica di sistema e di rete. L integrazione si esplicita in questo caso con: - il target di utenza: persone in carico al servizio sociale e/o al Servizio di salute mentale, - la sottoscrizione di una convenzione tra APSS/Comunità di valle ed organizzazione del Terzo settore, che disciplinano i rapporti funzionali, organizzativi ed economico-finanziari per la Pag 4 di 7 RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 4 di 89

realizzazione di un progetto condiviso, definendo i compiti della Comunità di valle, dell APSS, dell organizzazione del Terzo settore, ; - l utilizzo di metodologie di lavoro che integrano risposte ai bisogni delle persone con strumenti di tipo sanitario e sociale (ad esempio, costituzione di una commissione interprofessionale formata dai soggetti coinvolti nel progetto per la valutazione dell inserimento), - il finanziamento congiunto, ciascuno per la parte di propria competenza, della gestione dell intervento progettato, che rimane a carico dell APSS e della Comunità di valle; - la corresponsabilità nella costruzione del progetto nella valutazione e nel finanziamento, ai sensi della delibera 1975 del 20 settembre 2013, - il tutto a prescindere dalle vicende autorizzatorie o dell accreditamento socio-assistenziale o socio-sanitario che seguono le rispettive discipline. Quanto ai servizi rivolti agli anziani, è opportuno evidenziare l impatto che la riforma dello Spazio Argento, comportando una riorganizzazione dei servizi erogati, potrà produrre soprattutto in termini di coordinamento e di razionalizzazione degli interventi nonchè di mantenimento dei legami dei cittadini anziani con il proprio contesto parentale e territoriale e della domiciliarità. Per questo specifico aspetto, è possibile che la classificazione dei servizi, come proposta nel Catalogo, subisca mutamenti nel tempo. Riguardo ai servizi di Pasto a domicilio, Pasto presso struttura e Servizio di assistenza domiciliare, a livello sistematico è stata effettuata l opzione di inserire gli stessi tra gli interventi diretti agli anziani perché tale è il target prevalente di riferimento, anche se tali servizi possono essere erogati anche a minori, adulti e disabili. Come si constata, per gli aspetti sopra evidenziati ma anche per altri, qui non riportati, e ricorrendo la circostanza che l autorizzazione e l accreditamento sono rilasciati per aggregazioni funzionali di servizi ed interventi e non con riferimento ai singoli servizi, il nuovo Catalogo dei servizi socioassistenziali è uno strumento con descrizioni molto ampie ed aperte, in sé stesso dinamico che consente di adottare le soluzioni più opportune e flessibili per gli utenti. Il Catalogo si compone di schede, ciascuna delle quali è dedicata ad un servizio o ad uno dagli interventi riguardanti il territorio, gli sportelli sociali e l acquisizione dei pre-requisiti lavorativi ed è completato da un Glossario. Il lavoro di redazione del Catalogo è di carattere incrementale. Infatti, data la necessità di pervenire in tempi ristrettissimi ad una descrizione di base dei servizi socio-assistenziali, il cui panorama si è nel tempo decisamente ampliato, metodologicamente si è optato per l adozione di un approccio descrittivo dei servizi graduale nel tempo. In questo primo documento che si intende adottare con il presente atto, le schede dei servizi specificheranno la Descrizione del servizo, i Destinatari, la Funzione prevalente, il Modello organizzativo e la Ricettività con riferimento ai servizi gestiti in regime di autorizzazione, mentre, riguardo alla descrizione di quelli gestiti in regime di accreditamento, ai suddetti elementi descrittivi, si aggiungono anche le Modalità di accesso e presa in carico, i Tempi di accoglienza e la Disponibilità per emergenze. La determinazione di ulteriori aspetti riguardanti i servizi e gli interventi (quali, ad esempio le competenze professionali degli operatori, il rapporto operatori utenti o eventuali altri standard minimi di qualità) che si riterrà utile definire, è demandata ad un successivo provvedimento della Giunta provinciale. In quest occasione, si potranno apportare miglioramenti anche agli aspetti già definiti nella Prima parte del Catalogo, in base alle esperienze maturate in un primo periodo di Pag 5 di 7 RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 5 di 89

applicazione dello stesso, in particolare per quanto riguarda i suoi punti di forza, di debolezza e i possibili miglioramenti dei servizi. Per la costruzione della Prima parte del Catalogo dei servizi socio-assistenziali, è stato costituito un gruppo di lavoro nel Servizio Politiche sociali della Provincia, che, attraverso un processo partecipativo, ha interloquito sia con i soggetti territoriali che con gli Enti del Terzo Settore e con la Consulta delle Politiche sociali. Il Catalogo ha una valenza generale e lascia spazio ai territori per definire le risposte più appropriate ai bisogni tipici locali e alle diverse necessità tra centro e periferia, consentendo l elaborazione di soluzioni flessibili e dinamiche. Tutto ciò premesso, LA GIUNTA PROVINCIALE - udita la relazione; - visti i documenti e le normative citati in premessa; - visti lo schema di Catalogo dei servizi socio-assistenziali- Prima Parte; a voti unanimi, espressi nella forma di legge; D E L I B E R A 1) di approvare, per le motivazioni esposte in premessa, il Catalogo dei servizi socio-assistenziali- Prima parte, in attuazione dell articolo 3, del Decreto del Presidente della Provincia n. 3-78/Leg di data 9 aprile 2018 recante Approvazione del regolamento di esecuzione degli articoli 19, 20 e 21 della legge provinciale 27 luglio 2007, n. 13 (Politiche sociali nella provincia di Trento) che, allegato a questo provvedimento, ne forma parte integrante e sostanziale; 2) di dare atto che il lavoro di redazione del Catalogo è di carattere incrementale, secondo quanto stabilito in premessa; 3) di stabilire, secondo quanto chiarito in premessa, una differenziazione tra gli elementi descrittivi del servizio nei differenti casi della gestione in regime di semplice autorizzazione o in regime di accreditamento per conto dell ente affidante; 4) di dare atto che l adozione del presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio provinciale; 5) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul sito istituzionale della provincia autonoma di Trento; 6) di disporre altresì la pubblicazione del Catalogo sul sito della Consulta delle Politiche sociali. Pag 6 di 7 FC RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 6 di 89

Adunanza chiusa ad ore 09:30 Verbale letto, approvato e sottoscritto. Elenco degli allegati parte integrante 001 Catalogo dei servizi socio-assistenziali - prima parte IL PRESIDENTE Ugo Rossi IL SOSTITUTO DIRETTORE Alexia Tavernar Pag 7 di 7 RIFERIMENTO : 2018-S144-00385 Num. prog. 7 di 89

Num. prog. 8 di 89

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AMBITO AREA 7 Num. prog. 14 di 89

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11 AMBITI DELLA PIANIFICAZIONE FUNZIONE SERVIZIO SOCIO-ASS. Num. prog. 18 di 89

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