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Lavoro & Previdenza La Circolare su temi previdenziali e di lavoro N. 123 29.06.2017 Resto al Sud: incentivi in favore del Mezzogiorno È stato pubblicato in G.U. il Decreto Legge che prevede nuovi incentivi per i giovani imprenditori del Mezzogiorno per l avvio di un attività Categoria: Previdenza e Lavoro Sottocategoria: Agevolazioni Il 20 giugno 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91, recante Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno. Il Provvedimento, entrato in vigore dal giorno successivo (21 giugno 2017), si compone di 17 articoli e IV Capi, con l intento di sostenere la nascita e la crescita delle imprese nel Mezzogiorno. Infatti, grazie alla misura denominata Resto al Sud, i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni residenti in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, possono chiedere un incentivo economico, pari a 40.000 euro, di cui: il 35% a fondo perduto, a copertura dell intero investimento e del capitale circolante; il 65% sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da Istituti di credito. Premessa A seguito dell approvazione del Decreto Legge Resto al Sud da parte del Consiglio dei Ministri del 9 giugno scorso, il 20 giugno 2017 è giunto in Gazzetta Ufficiale n. 141 il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91, con entrata in vigore prevista dal giorno successivo (21 giugno 2017). Il D.L., che fa seguito a quello dello scorso dicembre (D.L. 243/16) con il quale sono stati aumentati gli incentivi agli investimenti industriali, prosegue lo sforzo del Governo di attivare interventi d aiuto ad alta intensità al 1

Mezzogiorno. In particolare il nuovo Provvedimento, composto da 17 articoli e 4 Capi, mira a incentivare, anche con significative risorse aggiuntive, la nuova imprenditorialità, prevede una specifica disciplina per l istituzione di zone economiche speciali (ZES), con particolare riferimento alle aree portuali, nonché una serie di misure di semplificazione e per la velocizzazione degli investimenti, pubblici e privati, nel Mezzogiorno. Andiamo dunque ad illustrarne gli aspetti più salienti. Resto al Sud Innanzitutto, all art. 1 si dispone che la misura è rivolta ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che presentino i seguenti requisiti: siano residenti in una delle seguenti regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni dalla comunicazione del positivo esito dell'istruttoria; non risultino già beneficiari, nell'ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell'autoimprenditorialità. INCENTIVO ECONOMICO Attraverso la misura Resto al sud si offre ai giovani meridionali che non dispongano di mezzi propri per avviare un attività propria - nell ambito della produzione di beni nei settori dell agricoltura, dell artigianato e dell industria ovvero relativa alla fornitura di servizi - una dotazione di 40.000 euro, di cui: il 35% a fondo perduto, a copertura dell intero investimento e del capitale circolante; il 65% sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da Istituti di credito. Tale prestito deve essere rimborsato entro otto anni complessivi dalla concessione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento, e usufruisce del contributo in conto interessi e della garanzia, che consiste: in un contributo in conto interessi per la durata del prestito, corrisposto dal soggetto gestore della misura agli Istituti di credito che hanno concesso il finanziamento e di una garanzia per la restituzione dei finanziamenti concessi dagli Istituti di credito da parte del soggetto gestore. 2

Rientrano Attività imprenditoriali relative a produzione di beni nei settori dell'artigianato e dell'industria, ovvero relativi alla fornitura di servizi. ATTIVITÀ FINANZIATE Non rientrano Attività libero professionali e del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell attività d impresa. N.B. I finanziamenti non possono essere utilizzati per spese relative alla progettazione, alle consulenze e all'erogazione degli emolumenti ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché' agli organi di gestione e di controllo delle società stesse. Le imprese e le società possono aderire al programma Garanzia Giovani per il reclutamento del personale dipendente. ITER AMMINISTRATIVO DELLA DOMANDA I soggetti possono presentare istanza d accesso alla misura, corredata da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, attraverso una piattaforma dedicata sul sito istituzionale dell'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. - Invitalia, che opera come soggetto gestore della misura, per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri, amministrazione titolare della misura, con le modalità stabilite da apposita convenzione. Le domande, in particolare, possono essere presentate, fino ad esaurimento delle risorse a tal fine stanziate, dai soggetti che siano già costituiti al momento della presentazione o si costituiscano, entro 60 giorni dalla data di comunicazione del positivo esito dell'istruttoria nelle seguenti forme giuridiche: impresa individuale; società, ivi incluse le società cooperative. I soggetti beneficiari della misura devono mantenere la residenza nelle predette regioni per tutta la durata del finanziamento e le imprese e le società devono avere, per tutta la durata del finanziamento, sede legale e operativa in una delle regioni agevolate. Le modalità di corresponsione del contributo a fondo perduto e del contributo in conto interessi, nonché i casi e le modalità per l'escussione della garanzia, sono definite con il Decreto del Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze e con il Ministro dello Sviluppo Economico, da adottare entro il 21 luglio 2017. 3

Mentre le condizioni tipo dei mutui, sono definite da apposita convenzione che Invitalia è autorizzata a stipulare con l'associazione Bancaria Italiana (ABI). Banca delle terre abbandonate o incolte e misure per la valorizzazione dei beni non utilizzati Al fine di rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito dei giovani, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, all art. 3 è stata individuata in via sperimentale una procedura di valorizzazione di terreni abbandonati o incolti e di beni immobili in stato di abbandono. Quali sono le aree che si considerano abbandonate? Si considerano abbandonati o incolti: a) i terreni agricoli sui quali non sia stata esercitata l attività agricola minima da almeno dieci anni, in base ai principi e alle definizioni di cui al Regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 e alle disposizioni nazionali di attuazione; b) i terreni oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, ad esclusione di quelli considerati bosco ai sensi delle leggi in materia, nei quali non siano stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi quindici anni; c) le aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo, che risultino in stato di abbandono da almeno quindici anni. I beni possono essere dati in concessione, per un periodo non superiore a nove anni rinnovabile una sola volta, ai soggetti che, al momento della presentazione della domanda, risultino avere un età compresa tra i 18 e i 40 anni, previa presentazione di un progetto volto alla valorizzazione e all'utilizzo del bene. La formale assegnazione è effettuata entro e non oltre 60 giorni dall'approvazione della graduatoria. Con il Provvedimento: l'immobile viene consegnato al beneficiario, con l'immissione in uso; il beneficiario assume l'obbligo di eseguirvi le attività quali risultanti dal progetto presentato. Tra le suddette attività rientrano quelle agricole, artigianali, commerciali e turistico-ricettive; 4

il beneficiario assume la detenzione del bene e ha facoltà di godere e di trasformare materialmente il bene medesimo in conformità al progetto. BENI IMMOBILI PRIVATI Nel caso di beni immobili privati, i soggetti che, al momento della presentazione della domanda, risultino avere un età compresa tra i 18 e i 40 anni manifestano al Comune l'interesse ad utilizzare i beni suddetti. Tali soggetti sono tenuti a presentare al Comune un progetto di valorizzazione del bene o dei beni che intendono utilizzare indicando, mediante apposito certificato redatto da un notaio: a) i dati d identificazione catastale; b) il proprietario del fondo, sulla base delle risultanze dei registri immobiliari; c) coloro i quali abbiano eventualmente acquisito diritti sul bene in virtù di atti soggetti a trascrizione; d) l'inesistenza nei registri immobiliari di trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli, nell'ultimo ventennio. Il Comune, valutato positivamente il progetto di valorizzazione del bene, pubblica, in un apposita sezione del proprio sito istituzionale, il progetto ricevuto e invia mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, o attraverso posta certificata, una comunicazione all'avente diritto sulla base delle risultanze del certificato notarile, ovvero sulla base di ulteriore, idonea, documentazione, informandolo del progetto presentato e delle condizioni economiche determinate in sede di perizia. Alla comunicazione è allegata la proposta irrevocabile del contratto d affitto sottoscritta dal soggetto. Entro 180 gg dall'avvenuta comunicazione, il Comune, su istanza del presentatore del progetto, qualora l'avente diritto sul bene abbia manifestato il proprio consenso al contratto d affitto nelle forme dell'atto pubblico, della scrittura privata autenticata, ovvero dell'atto firmato digitalmente, adotta gli atti di competenza idonei a consentire l'esecuzione del progetto per un periodo di durata pari a quello del contratto d affitto. 5

Il beneficiario è tenuto a corrispondere al Comune un canone d'uso indicizzato, determinato dal Comune stesso sulla base di un apposita perizia tecnica di stima del bene, il cui costo è a carico del beneficiario, a decorrere dal momento dell'assegnazione. Nel caso in cui il Comune non sia titolare del bene oggetto d affitto, il canone è versato all'avente diritto e il costo della perizia tecnica è a carico del proponente. L'avente diritto al quale il bene sia stato restituito alla scadenza del periodo contrattuale, il quale, nei cinque anni successivi alla restituzione, voglia trasferire il bene a titolo oneroso, deve notificare la proposta di trasferimento, indicandone il prezzo all'assegnatario, il quale ha diritto di prelazione. Tale diritto deve essere esercitato, con atto notificato nel termine di 60 giorni dalla notificazione, offrendo condizioni uguali a quelle comunicate. In mancanza della notificazione, ovvero qualora il corrispettivo indicato sia superiore a quello risultante dall'atto di trasferimento a titolo oneroso dell'immobile, colui che ha diritto alla prelazione può, entro sei mesi dalla trascrizione del contratto, riscattare l'immobile dall'acquirente e da ogni altro successivo avente causa. ZES Ulteriore misura è quella che istituisce e regolamenta le ZES (Zone Economiche Speciali). Esse saranno concentrate nelle aree portuali e nelle aree ad esse economicamente collegate. Lo scopo è di sperimentare nuove forme di governo economico di aree concentrate, nelle quali le procedure amministrative e le procedure d accesso alle infrastrutture per le imprese, che operano o che s insedieranno all interno delle aree, siano coordinate da un soggetto gestore in rappresentanza dell Amministrazione centrale, della regione interessata e della relativa Autorità portuale, al fine di consentire una progettualità integrata di sviluppo della ZES, con l obiettivo di rilanciare la competitività dei porti delle regioni meridionali. Le modalità per l'istituzione di una ZES, la sua durata, i relativi criteri che ne disciplinano l'accesso e le condizioni speciali sono definite con DPCM, da adottare su proposta del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze, con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministro dello Sviluppo Economico, sentita la Conferenza unificata, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di conversione del presente Decreto. 6

Le ZES saranno dotate di agevolazioni fiscali aggiuntive, rispetto al regime ordinario del credito d imposta al sud. In particolare, le nuove imprese e quelle già esistenti, che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella ZES, possono usufruire delle seguenti tipologie di agevolazioni: procedure semplificate, individuate anche a mezzo di protocolli e convenzioni tra le Amministrazioni locali e statali interessate, e regimi procedimentali speciali, recanti accelerazione dei termini procedimentali ed adempimenti semplificati rispetto a procedure e regimi previsti dalla normativa regolamentare ordinariamente applicabile, sulla base di criteri derogatori e modalità individuate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, se nominato, previa delibera del Consiglio dei Ministri; accesso alle infrastrutture esistenti e previste nel Piano di sviluppo strategico della ZES alle condizioni definite dal soggetto per l'amministrazione, nel rispetto della normativa europea e delle norme vigenti in materia di sicurezza, nonché delle disposizioni vigenti in materia di semplificazione previste dagli articoli 18 e 20 del Decreto Legislativo 4 agosto 2016, n. 169. Da notare che, oltre agli investimenti delle PMI, saranno eleggibili per il credito d imposta investimenti fino a 50 milioni di euro, di dimensioni sufficienti ad attrarre player internazionali di grandi dimensioni e di strategica importanza per il trasporto marittimo e la movimentazione delle merci nei porti del Mezzogiorno. Le ZES saranno attivate su richiesta delle regioni meridionali interessate, previo adeguato progetto di sviluppo, e queste ultime saranno pienamente coinvolte nel loro processo d istituzione e nella loro governance. Velocizzazione degli investimenti pubblici e privati Il Decreto prevede, infine, strumenti di velocizzazione degli investimenti pubblici e privati, la semplificazione delle procedure adottate per la realizzazione degli interventi dei Patti per lo sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno, accelerando i tempi e riducendo gli oneri a carico delle Amministrazioni centrali. 7

Con una specifica misura di valorizzazione dei Contratti Istituzionali di sviluppo si rende invece possibile l utilizzo di questa forma di gestione dell attuazione degli interventi di notevole complessità nei programmi operativi, finanziati con risorse nazionali e comunitarie, che ha dato buoni frutti nelle esperienze già attive. - Riproduzione riservata - 8