Qu icktime e un de c om pre s s o re sono necessari per v isualizz are quest' immagine. Le radici storiche della violenza sulle donne (ma non solo ) di M. Antonella Cocchiara Messina, 27 novembre 2014, h. 15.00
Per ricordare il brutale assassinio, avvenuto il 25 novembre 1960, delle tre sorelle Mirabal, tre donne impegnate a contrastare nella Repubblica Dominicana il regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961)
Amore, passione e dipendenza affettiva. Donne che amano troppo
la violenza è un fenomeno complesso; va sottratto alla cronaca nera e alla spettacolarizzazione dei media QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Amore, passione e dipendenza affettiva. Donne che amano troppo
la violenza va trattata con metodo, competenza e con approccio autenticamente multidisciplinare; tra i mezzi di contrasto una posizione centrale va assegnata alla cultura di genere, all educazione sentimentale e alla formazione professionale QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Amore, passione e dipendenza affettiva. Donne che amano troppo
1. Qualche dato statistico 2. Cosa s intende per violenza di genere 3. Lo stupro 3. Le radici storiche della violenza di genere
1. Qualche dato statistico 1. pensionamento delle donne (anche oltre i 70 anni) e maggiore esposizione al rischio 2. abuso di alcolici da parte degli uomini 3. maggiore consapevolezza della violenza da parte delle donne Da una ricerca dell Agenzia dell Unione Europea per i diritti fondamentali
su 25.000 donne dai 16 ai 70 anni intervistate telefonicamente dall ISTAT tra gennaio e ottobre 2006, nel corso della vita il 31,9% aveva subito violenza fisica o sessuale, ovvero 6 milioni 743 mila donne! e oltre il 93% di queste donne non ha denunciato né la violenza fisica né lo stupro
2006: 181 donne uccise (101 femminicidi ) 2010: 151 donne uccise (127 donnicidi ) 2011: 170 donne uccise 2012: 157 donne uccise (+ 47 tentati omicidi) 2013 (fino al mese di ottobre): 93 donne uccise
2. Cosa s intende per violenza di genere
«l espressione violenza contro le donne significa ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi o possa verosimilmente provocare un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, comprese le minacce di violenza, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata» Dichiarazione delle Nazioni Unite sull eliminazione della violenza contro le donne (1993 - art.1) «con l espressione violenza nei confronti delle donne si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata» Convenzione del Consiglio d Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (2011 - art. 3)
Quando si uccide una persona proprio perché donna non si tratta di un omicidio qualsiasi: è un crimine d odio con le sue peculiarità che, se non adeguatamente prese in considerazione, diventano ostacolo per indagare le ragioni dell odio e quindi le cause e la tipicità del reato.
forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine Marcela Lagarde [ ], ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia.
l uccisione della donna non è che l atto ultimo di un continuum di violenza di carattere economico, psicologico o fisico.
Dimostrando che maschile e femminile erano categorie socialmente e storicamente costruite, veniva meno la giustificazione biologica allo status di subordinazione delle donne, altrimenti accettato come naturale, e quindi si smantellava la costruzione teorica che stava alla base della concezione patriarcale della famiglia e delle relazioni uomo-donna.
«violenza diretta contro una donna in quanto tale» per mettere in evidenza la dimensione sessuata del fenomeno, posto in essere all interno di un rapporto asimmetrico tra uomo e donna dove la violenza appare «manifestazione delle relazioni di potere storicamente ineguali» tra i due sessi, che hanno condotto gli uomini al dominio sulle donne, rendendo queste per secoli sottomesse e discriminate
3. Le radici storiche della violenza di genere
Pietro da Cortona, Il ratto delle Sabine (1629)
Il nostro diritto di famiglia è stato a lungo permeato di violenza, alimentandosi di disvalori considerati valori insopprimibili e di un immaginario patriarcale che ha segnato profondamente la storia e il diritto dell Europa medievale, moderna e contemporanea Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni (1610)
Edgar Degas, Le viol - Lo stupro (1868-69)
Jakub Schikaneder, Murder in the House, 1890, National Gallery in Prague
Art. 390 Con l entrata in vigore del Codice Zanardelli, il confine tra il reato di maltrattamenti in famiglia e quello di abuso dei mezzi di correzione si fa più sfumato: lo spartiacque viene visto nell animus corrigendi.
Art. 571 «Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l esercizio di una professione o di un arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi. Se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo; se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre a otto anni» Art. 575 «Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno»
Corte di Cassazione, nel 1954, quindi dopo sei anni dall entrata in vigore della Costituzione repubblicana, che all art. 29 proclama l eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, continuava a riconoscere il diritto di correzione del marito, esprimendo una posizione contraria solo nel 1956 (sentenza del 22 febbraio 1956)
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 32843 del 2009) ha ribadito: «non si picchi la moglie per farne una brava massaia» in quanto «picchiare la propria moglie, o convivente, per educarla a diventare una brava donna di casa, esperta nella gestione domestica, è un delitto che non consente alcuno sconto di pena, non potendosi invocare le circostanze attenuanti di aver agito così per finalità educative».
Anche l adulterio sarà per molto tempo un reato femminile Antoine Coypel, Susanna accusata di adulterio, Museo del Prado
art. 559: La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a querela del marito 1961: rigetta l eccezione di incostituzionalità 1968: illegittimità del 1 e del 2 comma dell art. 559 cod.pen. che puniva l adulterio della moglie 1969: illegittimità del 3 e del 4 comma dell art. 559 cod.pen.
4. Lo stupro
...lo stupro... Non colpisce solo il corpo della donna: la offende, la sottomette, la umilia, la ferisce, la distrugge moralmente e psicologicamente Tina Lagostena Bassi, Una vita speciale, 2008, p. 185.
Donatella Colasanti 29 settembre 1975
Avv. Tina Lagostena Bassi 1979
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Nel 1979 in Italia lo stupro era ancora considerato reato contro la morale : si condannavano gli imputati per aver commesso un reato contro la moralità pubblica e il buon costume e non per aver commesso un reato contro la persona che aveva subito la violenza.
Legge n. 66 del 1996 In Italia fino al 1995 gli atti di violenza carnale, gli atti di libidine e gli atti osceni erano rubricati nel codice penale sotto la voce delitti contro la moralità e il buon costume. Solo dopo tante lotte e un iter legislativo durato quasi vent anni, finalmente nel 1996, con l approvazione della legge n. 66, il reato di violenza sessuale è stato riconosciuto come delitto contro la persona.
Contro tale legge sono state mosse parecchie critiche, ma è comunque divenuta simbolo della capacità di donne appartenenti a schieramenti diversi di unirsi e fare rete tra di loro per un obiettivo condiviso
Di fronte al peso di tradizioni a lungo legittimate da un ordinamento giuridico che era specchio di un sistema rigidamente patriarcale, a poco varranno le leggi e le sanzioni se non si interviene con vigore per diffondere e far maturare la cultura della parità e del rispetto delle diversità.
La violenza va sottratta all emozionalità della cronaca e va affrontata con metodo, riconoscendone ed estirpandone le radici maschiliste e cercando al contempo di cogliere tutte le sottili differenze e sfumature che la connotano. Ogni violenza ha una sua storia ed entra prepotentemente, devastandola, nella storia di altri esseri umani, per lo più donne e bambini.
9 marzo 1973 Franca Rame