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Transcript:

www.assoelettrica.it

INDUSTRIA ELETTRICA, SFIDE AMBIENTALI E FONTI RINNOVABILI.

INTRODUZIONE

Vieni a scoprire l energia dove nasce ogni giorno. Illumina, nel cui ambito si svolge la terza edizione della Giornata Nazionale dell Energia Elettrica, giunta alla terza edizione, è un iniziativa lanciata da Assoelettrica in collaborazione con le aziende associate per promuovere la conoscenza dei cittadini in campo energetico. L energia elettrica è uno dei motori della vita quotidiana, consente di far funzionare gli elettrodomestici, la luce, permette di lavorare, di muoversi, di divertirsi, di vivere. Un motore tanto silenzioso e invisibile quanto indispensabile. Nonostante l importanza dell energia elettrica nella nostra vita, pochi conoscono tutti i complessi e sofisticati processi che si celano dietro la presa della corrente, dal sistema di generazione, alla trasmissione e alla distribuzione dell elettricità. Illumina è un occasione per scoprire i diversi modi di produzione dell energia elettrica, dalle centrali termoelettriche, sempre più efficienti e a basso impatto ambientale, alle fonti rinnovabili, vera grande sfida del futuro, con impianti efficienti, che rispettano pienamente la natura ed il paesaggio e permettono di ridurre il consumo di risorse energetiche fossili. Un mondo tecnologicamente all avanguardia, in continua evoluzione per garantire a ogni cittadino una sempre migliore qualità della vita.

IL SISTEMA DELLA GENERAZIONE ELETTRICA IN ITALIA L energia elettrica è il prodotto di un processo di trasformazione delle fonti primarie di energia. Le fonti primarie sono classificate in due grandi gruppi: fonti fossili e fonti rinnovabili. Le prime sono destinate, almeno nel lunghissimo periodo, ad esaurirsi, poiché il tempo necessario alla loro formazione è molto superiore al ritmo con il quale vengono utilizzate. Si tratta del petrolio, del carbone, del gas naturale, della lignite. Oggi sono ancora le fonti più utilizzate per la produzione di energia elettrica, anche per i loro vantaggi: sono facilmente trasportabili e stoccabili ed hanno un alto potere energetico. Tuttavia la tendenza è quella di ridurne l utilizzo nel tempo a vantaggio delle fonti rinnovabili, sia per motivi di carattere ambientale, poiché la loro combustione delle fonti fossili genera anidride carbonica, principale responsabile dei cambiamenti climatici, sia per limitare la loro importazione dall estero, che determina effetti negativi sul piano economico. Le fonti rinnovabili non sono soggette a esaurimento, anche se la loro disponibilità non è sempre garantita ed è funzione di variabili climatiche sulle quali non è possibile intervenire. Sono fonti rinnovabili il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche ed i prodotti vegetali e i rifiuti suscettibili di essere utilizzati per la generazione termoelettrica. Le centrali elettriche si differenziano in funzione delle fonti che utilizzano. Schematicamente, si devono così considerare anzitutto le centrali termoelettriche, che generano elettricità utilizzando carbone, olio combustibile, gas naturale (ed in questo caso si parla spesso di centrali a turbogas a ciclo combinato di ultima generazione, particolarmente efficienti) oppure fonti rinnovabili, quali le biomasse o i rifiuti preventivamente separati e trattati. È poi il caso delle centrali idroelettriche, ampiamente diffuse nel nostro paese, che utilizzano il movimento o la caduta delle acque, di quelle geotermoelettriche, che sfruttano il vapore geotermico, delle centrali eoliche, che sono mosse dalla forza del vento, dei sistemi fotovoltaici o solari termodinamici a concentrazione, che producono energia elettrica trasformando l energia solare.

In Italia, il sistema di generazione elettrica ha visto negli ultimi anni un importante sviluppo, reso possibile da ingenti investimenti (oltre 24 miliardi di euro in meno di dieci anni) che hanno permesso di aumentare la capacità di produzione, migliorare l efficienza del sistema e garantire così un eccellente margine di sicurezza, offrendo ad ogni cittadino un servizio sempre migliore. Nel 2006 la potenza efficiente lorda del parco di generazione italiano ha superato i 92.800 megawatt (MW). Nei prossimi anni è prevista una ulteriore crescita della potenza installata, sia termoelettrica, sia a fonti rinnovabili (in particolare impianti eolici e alimentati a biomasse) per un valore complessivo stimabile in circa 6-7 mila megawatt entro il 2010. Durante lo scorso anno la produzione complessiva lorda, ovvero il quantitativo di elettricità prodotta, è stata di oltre 315 miliardi di chilowattora. Considerando nel dettaglio le fonti primarie utilizzate per la generazione elettrica, il 2006 ha visto un incremento della produzione termoelettrica, passata da 240 a 250 miliardi di chilowattora, a fronte di una sostanziale stabilità del contributo dell idroelettrico, a causa della scarsa piovosità. Le altre fonti rinnovabili, geotermica, eolica, fotovoltaica e termica da biomasse, sono cresciute fino a contribuire a quasi il 17 per cento del totale dell energia elettrica generata. Il mix delle fonti primarie utilizzato per la generazione elettrica in Italia è particolarmente concentrato sul gas naturale in ragione della necessità di indirizzare la produzione termoelettrica verso combustibili a minore impatto climalterante. Il risultato è che il ricorso a questa fonte si è quasi triplicato, mentre il peso dei combustibili solidi è rimasto pressoché costante, si è fortemente ridotto l impiego dell olio combustibile ed è cresciuto l utilizzo di combustibili e flussi energetici derivanti da processi produttivi.

Potenza efficiente di generazione elettrica (valori provvisori in MW) Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili (valori provvisori in GWh) 2006 2005 Potenza idrica lorda 21.430 21.343 Potenza termica lorda 68.800 64.645 Potenza geotermica lorda 711 711 Potenza eolica lorda 1.870 1.646 Totale potenza lorda 92.811 88.345 2006 2005 Produzione idrica da apporti naturali 36.657 36.067 Produzione termica da biomasse e rifiuti 6.246 6.155 Produzione geotermica 5.527 5.325 Produzione eolica 3.215 2.347 Totale produzione da fonti rinnovabili 51.645 49.894 Fonte: Terna SpA 2006 2005 Potenza idrica netta 21.070 20.993 Potenza termica netta 66.200 62.164 Potenza geotermica netta 671 671 Potenza eolica netta 1.865 1.642 Totale potenza netta 89.806 85.470 Fonte: Terna SpA Il Mix delle fonti primarie (Valori percentuali) 8.0 8.0 14.2 14.4 11.1 11.8 50.3 49.3 Altri combustibili Combustibili solidi Prodotti petroliferi Gas naturale Rinnovabili 16.4 16.5 2006 2005 Fonte: Terna Spa

LE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA In Italia, le fonti rinnovabili rappresentano, in media sull ultimo quinquennio, il 18 per cento circa della produzione complessiva di energia elettrica. L Italia si pone così al quarto posto nell Europa a 15, dopo Finlandia, Svezia e Austria per produzione elettrica verde. Una situazione, dunque, assai positiva, conseguenza dell elevato apporto della produzione idroelettrica (80 per cento della produzione da rinnovabili) e della sensibile crescita dell eolico negli ultimi anni. Nel 2006, secondo i dati del Gestore dei Servizi Elettrici (Gse), la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata pari a circa 52 miliardi di chilowattora, con un incremento del 4,5% rispetto all anno precedente. L eolico, con 3,2 miliardi di chilowattora (+ 37%), si rivela come la fonte rinnovabile con la maggiore crescita, seguita da quella solare fotovoltaica la cui produzione si è attestata ai 35 milioni di chilowattora (+ 12,9%), e dalle biomasse, che nel 2006 hanno fatto registrare una produzione pari a 6,7 miliardi di chilowattora (+9,2%). Nel settore idroelettrico, che ha raggiunto una produzione di 36,6 miliardi di chilowattora, si evidenzia una variazione più contenuta rispetto all anno precedente (+1,6%), mentre la produzione da fonte geotermica è stata pari a 5,5 miliardi di chilowattora (+ 3,8%). La direttiva europea del 2001 sullo sviluppo delle fonti rinnovabili indica per l Italia un obiettivo al 2010 pari al 25 per cento sul totale del consumo interno lordo di energia elettrica. Tenendo conto dell attuale tendenza evolutiva della domanda, il conseguimento di questo traguardo comporterà una produzione annua aggiuntiva da fonti rinnovabili di circa 30 miliardi di chilowattora, da sommare all attuale produzione di oltre 50 miliardi di chilowattora, a fronte di una richiesta complessiva di energia elettrica che nel 2006 ha raggiunto i 340 miliardi di chilowattora e che nel 2010 si prevede possa crescere fino a 370 miliardi. Un ulteriore rilevante passo è stato richiesto dall Unione Europea per il dopo 2010,

nell ambito della nuova strategia in tema di politica energetica, volta a limitare il ricorso alle fonti fossili ed a contenere le emissioni di gas ad effetto serra. L obiettivo è stato fissato nella misura del 20 per cento dei consumi energetici complessivi e dovrà essere declinato per ogni singolo paese e per ciascun settore individuando traguardi vincolanti. In funzione dei diversi possibili scenari di evoluzione della domanda e prevedendo che per il settore elettrico italiano possa essere fissato un target compreso tra il 30 ed il 35 per cento di produzione da fonti rinnovabili sui consumi elettrici complessivi, si può stimare necessaria una produzione aggiuntiva compresa tra 25 e 50 miliardi di chilowattora. In totale, tra 55 e 80 miliardi di chilowattora in più rispetto ai livelli attuali, per cui la produzione da rinnovabili in Italia dovrebbe più che raddoppiare nell arco dei prossimi 12 anni. Avvicinarsi a questo obiettivo richiederà uno sforzo molto importante, da parte delle imprese del settore, certamente, ma anche da parte del paese nel suo insieme.

LA POLITICA ENERGETICA EUROPEA PER LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI Il riscaldamento del pianeta è considerato ormai un dato inequivocabile, confermato dalla crescente disponibilità di dati e di osservazioni sull incremento delle temperature medie dell aria e degli oceani. I modelli previsionali utilizzati per valutare gli andamenti futuri indicano che l incremento della temperatura media potrebbe raggiungere, in assenza di interventi correttivi, livelli insostenibili sul piano ambientale, economico e sociale. E i conseguenti costi da sostenere potrebbero risultare molto elevati e distribuiti in maniera ineguale, colpendo in particolare le aree più povere del pianeta e, in Europa, l area meridionale. Sulla base di tali premesse, la promozione di ulteriori interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e la conseguente definizione di nuovi obiettivi appare ineludibile. Oggi circa l 80% dell energia consumata nell Ue deriva dai combustibili fossili: petrolio, gas naturale e carbone. Di questa percentuale, una parte considerevole, in costante aumento, proviene da paesi terzi. La dipendenza dalle importazioni di petrolio e di gas, che attualmente è del 50%, di qui al 2030 potrebbe salire al 70%. L Ue diventerebbe così ancora più sensibile alle interruzioni degli approvvigionamenti o all aumento dei prezzi conseguenti a crisi internazionali. Essa deve inoltre ridurre il consumo di combustibili fossili per invertire la tendenza al riscaldamento globale. Per trovare soluzione al problema energetico, la via indicata dalla Commissione Europea si articola in diversi filoni, tra cui il risparmio e l efficienza energetica, le fonti rinnovabili, una migliore integrazione della politica energetica dell Ue con altre politiche, come l agricoltura e il commercio e il rafforzamento della cooperazione internazionale. Il programma varato dall Unione Europea mira quindi a: aumentare la sicurezza di approvvigionamento delle fonti primarie d energia; garantire la competitività delle economie

europee e la disponibilità di energia a prezzi accessibili; promuovere la sostenibilità ambientale e lottare contro i cambiamenti climatici. Per raggiungere questo obiettivo, l Unione Europea ha definito un piano d azione da avviare nel biennio 2007 2009, che focalizza intenzioni e percorsi di una Politica Energetica Europea. Il Piano prevede una riduzione del 20 per cento entro il 2020 dei consumi di fonti primarie, con un risparmio annuo di circa 100 miliardi di euro e minori emissioni di anidride carbonica per 780 milioni di tonnellate. Per conseguire questo obiettivo, il Consiglio Europeo ritiene necessario accelerare l introduzione di veicoli a basso consumo, contenere i consumi elettrici degli apparati, migliorare l efficienza energetica degli edifici, utilizzare la leva fiscale come strumento di incentivazione del risparmio e migliorare l efficienza delle reti di trasporto e distribuzione dell energia elettrica. Sempre entro il 2020 è stato definito un obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili pari al 20 del totale dei consumi energetici, a fronte dell attuale 10 per cento. Questo obiettivo dovrebbe essere articolato per ogni singolo stato membro e per ogni singolo settore, attraverso l attribuzione di traguardi vincolanti, il cui non raggiungimento farà scattare delle sanzioni.

Il contributo alle emissioni globali per macro aree geografiche 100% 90% 20% 27% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 4% 5% 3% 5% 5% 1% 10% 19% 9% 7% 6% 7% 4% 1% 8% 12% SE & E Asia South Asia ME & Turkey Africa Latin America Japan Oceania FSU EU Canada & USA 20% 27% 19% 10% 0% 1995 2025 Fonte: elaborazioni Assoelettrica Ripartizione delle emissioni italiane di anidride carbonica nel 2004 Totale: 490 Mt 89 Mt: 18% 84 Mt: 17% 29 Mt: 6% 128 Mt: 26% 160 Mt: 33% Settore elettrico (elettricità e elettricità e calore) Trasporti Altri usi energetici nell'industria Residenziale e agricoltura Usi non energetici (processi industriali e perdite) Fonte: elaborazioni Assoelettrica