Rivestimenti in legno: disposizione delle tavole, spessori e fissaggi Come disporre e fissare gli elementi che compongono i rivestimenti in legno Nella progettazione dei rivestimenti in legno, la disposizione dei singoli elementi, il loro spessore e le modalità di fissaggio devono essere progettati tenendo conto delle caratteristiche del materiale. In particolare i ritiri e rigonfiamenti in relazione all umidità devono essere accompagnati e non contrastati. La disposizione e la scelta del rivestimento devono tener conto della stagionatura e dell umidità dei materiali legnosi. Con legno non stagionato (umidità superiore al 18-20%) è consigliabile disporre le tavole in modo che esse siano parzialmente sovrapposte e che ogni tavola sia inchiodata al supporto in maniera indipendente. Con assortimenti di legno massiccio stagionati o pannelli è possibile utilizzare incastri a maschio/femmina, un modello questo che consente movimenti più limitati tra i singoli elementi del rivestimento.
Rivestimenti in legno con sovrapposizione delle tavole o incastro a maschio/femmina Nel caso in cui si intenda utilizzare il compensato per realizzare rivestimenti direttamente esposti all azione degli agenti atmosferici o elementi di facciate ventilate, è utile ricordare che sarebbe opportuno scegliere pannelli composti con specie legnose appartenenti almeno alla classe 3 di durabilità naturale. La disposizione dei singoli elementi può seguire diversi schemi, con tavole disposte secondo piani orizzontali, verticali o in diagonale, in funzione delle scelte architettoniche. Nella realizzazione di un rivestimento con tavole prevalentemente tangenziali orientate verticalmente si ricorre spesso a una disposizione sfalsata e sovrapposta per compensare le eventuali deformazioni dovute all imbarcamento dei segati non perfettamente stagionati.
Tavole verticali sfalsate e sovrapposte per compensare eventuali deformazioni Nel sistema a tavole verticali c è un maggior rischio di formazione di spazi tra i singoli elementi dovuti a fenomeni di ritiro e alla mancanza di sovrapposizione tra gli elementi stessi. Anche la disposizione secondo un modello orizzontale deve considerare la possibilità di movimento tra i singoli elementi lignei, soprattutto se il materiale messo in opera non è adeguatamente stagionato. Per quanto riguarda il fissaggio tramite chiodatura, può essere realizzato secondo diversi schemi: possono essere chiodate tra loro le tavole vicine o può essere fissata solo una tavola al supporto lasciando l altra libera di muoversi, in base allo schema scelto varia anche la circolazione d aria sotto il rivestimento esterno in legno.
Rivestimenti lignei con chiodatura sotto la zona di sovrapposizione delle tavole o nella zona di sovrapposizione Le tavole possono essere chiodate appena al di sotto della zona di sovrapposizione, in questo modo con un clima asciutto i singoli elementi si ritirano permettendo l entrata di aria nell intercapedine sottostante, mentre con un clima umido, rigonfiandosi, assicurano la tenuta. Nel rivestimento con tavole orizzontali a lembi sovrapposti,
la chiodatura sulla porzione inferiore, nella zona di sovrapposizione, blocca invece entrambe le tavole. Questa soluzione, che limita i movimenti di ritiro e rigonfiamento dei singoli elementi, annulla la circolazione di aria nella sottostante intercapedine, garantisce la tenuta del rivestimento con ogni tipo di clima ma non consente la stessa circolazione d aria. Altri sistemi di chiodatura diffusi in Nord Europa consentono movimenti anche significativi del rivestimento, contribuendo al raffrescamento dell edifico. Anche nel caso dei pannelli a base di legno, i sistemi di fissaggio devono essere studiati per garantire un adeguata ventilazione e la possibilità di movimenti. Il fissaggio degli elementi lignei di rivestimento deve essere sempre realizzato con chiodi zincati a caldo o, ancor meglio, in acciaio inossidabile, di preferenza in acciaio inox 304 o 316 (soprattutto in ambienti interessati dalla corrosione salina). La chiodatura del tavolame di abete e pino non presenta particolari problemi, mentre con legnami caratterizzati da una maggior durezza superficiale e fissilità (come ad esempio il larice), o nel caso di pannelli a base di legno, una preforatura consente di evitare o ridurre significativamente lo sviluppo di fessurazioni e scheggiature. I prefori devono essere sempre sovradimensionati per consentire il movimento dei singoli elementi di rivestimento. Un elemento di sacrificio posto a protezione del giunto consente l ispezione e la manutenzione dei singoli pannelli i cui bordi vanno comunque trattati con vernici o idonei isolanti e protetti mediante scossaline metalliche o altri elementi sostituibili durante le manutenzioni programmate.
Elementi di sacrificio a protezione dei giunti Lo spessore minimo delle tavole non deve essere inferiore a 15 mm e, nel caso in cui la specie legnosa scelta sia caratterizzata da una minore stabilità dimensionale, lo spessore sarà aumentato fino a 22 25 mm per evitare che deformazioni importanti possano portare alla rottura degli elementi.
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