Misericordiosi come il Padre L anno della Misericordia nella Diocesi di Pistoia. Lettera pastorale



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Misericordiosi come il Padre L anno della Misericordia nella Diocesi di Pistoia Lettera pastorale Ai presbiteri, diaconi, religiosi, religiose e laici tutti della Diocesi di Pistoia. L 8 dicembre prossimo, il Santo Padre aprirà la porta santa della Basilica di San Pietro, dando inizio solenne all anno giubilare della Misericordia. Sabato 12 dicembre, alle ore 17,30, con una celebrazione eucaristica a cui tutta la diocesi è invitata, si aprirà invece la porta santa della nostra Cattedrale. Per espressa volontà del Papa infatti, il Giubileo si celebrerà anche in ogni Chiesa particolare. Mi è parso dunque opportuno con questa mia lettera, dare qualche indicazione per vivere al meglio e con frutto l anno santo della Misericordia. A cosa siamo chiamati quest anno? L anno giubilare ha un motto evangelico che rende evidente il suo scopo: misericordiosi come il Padre. Ce lo spiega bene Papa Francesco nella lettera con cui indice l anno della Misericordia: L evangelista San Luca riporta l insegnamento di Gesù che dice: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). È un programma di vita tanto impegnativo quanto ricco di gioia e di pace. L imperativo di Gesù è rivolto a quanti ascoltano la sua voce (cfr Lc 6,27) (Misericordiae Vultus 13). Aggiunge poi il Papa: Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita. La Chiesa sente in maniera forte l urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto. Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il nostro colmo di grandi speranze e forti contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo. La Chiesa è chiamata per prima ad essere testimone veritiera della misericordia professandola e vivendola come il centro della Rivelazione di Gesù Cristo. Dal cuore della Trinità, dall intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano. Ogni volta che ognuno ne avrà bisogno, potrà accedere ad essa, perché la misericordia di Dio è senza fine. Tanto è imperscrutabile la profondità del mistero che racchiude, tanto è 1

inesauribile la ricchezza che da essa proviene (Misericordiae Vultus 23). Queste parole di Papa Francesco vanno meditate e accolte nella mente e nel cuore. Che fare? Vorrei essere molto concreto e semplice. Le mie indicazioni sono desunte da ciò che stiamo già facendo o da quanto è stato suggerito dal Santo Padre. Non mi dilungo. Accenno soltanto ad alcuni impegni, lasciando a ognuno il compito di approfondirne il significato, scoprirne le motivazioni, comprenderne il valore. Cosa fare dunque quest anno giubilare che va, lo ricordo, dall 8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016? 1. Camminare insieme come Popolo di Dio. La nostra Chiesa sta vivendo la preparazione all anno santo della Misericordia imparando ad ascoltarsi, cercando insieme la volontà di Dio, rendendosi docile all azione dello Spirito Santo. Con l Assemblea sinodale e la conseguente consegna degli orientamenti pastorali per il triennio 2016/2019 che avverrà domenica 10 gennaio 2016, ci metteremo in cammino in tutte le parrocchie e articolazioni diocesane per sperimentare in concreto la Misericordia del Signore, cantarla con la vita e testimoniarla con le opere. Il cammino di Chiesa che stiamo compiendo, se vissuto con intensità e impegno, è via di misericordia. 2. Meditare gli ultimi capitoli del vangelo di San Giovanni. Per essere capaci di misericordia dice il Papa dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il valore del silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta. In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerla come proprio stile di vita. (Misericordiae Vultus 13). In ogni parrocchia allora, specialmente attraverso i gruppi familiari che sono da incrementare e sostenere sempre di più, si meditino gli ultimi capitoli del vangelo di San Giovanni, seguendo il sussidio preparato dall Ufficio catechistico diocesano, avendo sempre ben chiaro che si ascolta e medita Gesù Cristo vivo e vero, consegnato nelle Scritture e vivente nella Chiesa. 3. Non dimentichiamo che la parola di Dio risuona particolarmente viva ed efficace nella divina liturgia. Lì ci incontriamo col Verbo fatto carne, parola vivente del Padre, morto e risorto per noi. In quest anno santo si valorizzino pertanto nella prospettiva della divina Misericordia specialmente i tempi forti dell anno liturgico: l Avvento/Natale in cui la Misericordia è apparsa sulla 2

terra e la Quaresima/Pasqua/Pentecoste in cui la Misericordia di Dio ci libera dai peccati e ci rende misericordiosi come il Padre nostro che è nei cieli. 4. Si dia particolare risalto alla Domenica in albis o Domenica della divina Misericordia, il 3 di aprile. A tal proposito visto anche il riferimento esplicito che ne ha fatto più volte il Santo Padre è quanto mai opportuna la conoscenza della testimonianza dell apostola della Divina Misericordia Santa Faustina Kowalska e la diffusione della pratica di quella semplice, umile e popolare preghiera che va sotto il nome di coroncina della divina Misericordia. 5. Riflettere sul testo della bolla d indizione dell anno santo. Credo che sia buona cosa in quest anno leggere e meditare, personalmente e in gruppo, la Bolla d indizione del giubileo Misericordiae vultus. Il Papa offre spunti importanti di riflessione, stimola alla conversione, spinge alla testimonianza della misericordia. 6. Vivere il sacramento della Riconciliazione. Momento specialissimo di quest anno santo dovrà essere il Sacramento della Riconciliazione. Solo sperimentando concretamente la misericordia del Padre nella nostra vita, cioè il suo perdono che ci rinnova e fa vivere, possiamo diventare davvero misericordiosi. Rivolgo qui un appello tutto particolare ai presbiteri. Ogni sacerdote dovrà sentirsi massimamente impegnato prima di tutto a vivere lui stesso con assiduità il Sacramento della Riconciliazione e in secondo luogo a rendersi disponibile all ascolto delle confessioni dei fedeli per riconciliarli con Dio. A tale proposito, ricordo che il Santo Padre ha voluto concedere durante l anno santo a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti l hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono (Lettera del Santo Padre Francesco per l indulgenza giubilare). Per i presbiteri, l anno della Misericordia dovrebbe essere anche l occasione per verificare il proprio modo di esercitare il ministero della Riconciliazione, riprendendo magari in mano gli studi di Teologia morale, qualche buon testo di aggiornamento e di approfondimento al riguardo del servizio del confessore, senza tralasciare la rilettura meditata dei praenotanda al Rito della Penitenza. Chiedo poi che in ogni chiesa parrocchiale, o almeno in una delle chiese parrocchiali unite in alleanza, ci sia stabilmente uno o più sacerdoti disponibili per le confessioni, a orari fissi, comodi e ben usufruibili dalle persone, oltre che comunicati adeguatamente al popolo. Gli orari delle confessioni dovranno pertanto essere affissi alle porte di ogni chiesa parrocchiale. Speciale disponibilità di con- 3

fessori dovrà esserci naturalmente nella Cattedrale e nel Santuario di Valdibrana. Soprattutto nei tempi di avvento e di quaresima, si facciano anche celebrazioni comunitarie del sacramento della Penitenza, molto utili per comprendere l indole ecclesiale del sacramento. Sempre però l ascolto e l assoluzione avvengano in forma individuale. Il tempo della Quaresima dovrà essere valorizzato al massimo per proporre ai fedeli un cammino penitenziale e di riconciliazione che sfoci nel sacramento della Penitenza. 7. Celebrare le 24 ore per il Signore. Da qualche anno il Santo Padre ci invita a un momento speciale di adorazione eucaristica e di Riconciliazione sacramentale. Per l anno della Misericordia l invito si è fatto più pressante. Le 24 ore per il Signore si celebreranno nel venerdì e sabato che precedono la IV domenica di Quaresima, cioè il 4/5 marzo 2016. La nostra diocesi ha aderito da sempre all iniziativa e lo farà anche quest anno. Desidererei però che oltre che nella Cattedrale, le 24 ore per il Signore si celebrassero pure in altre parti del territorio diocesano. Vedano i Vicari foranei cosa sia possibile fare. 8. Praticare le opere di misericordia. E l anno della Misericordia e il riferimento alle opere di misericordia materiali e spirituali deve essere costante. Dice il Papa: Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. (Misericordiae Vultus 15). Ognuno singolarmente, come pure ogni parrocchia, associazione o movimento, studi quest anno come queste opere di misericordia possano essere attualizzate e, nella misura del possibile, praticate. Particolare attenzione dovrà esser posta sulla pratica di queste opere di misericordia all interno delle nostre comunità, superando contrapposizioni e contese, maldicenze e giudizi sommari, divisioni e settarismi. Se non impariamo ad essere misericordiosi gli uni nei confronti degli altri, come potremmo pensare di testimoniare la Misericordia di Dio nella società? Non saremmo per niente credibili. Se i medici e gli infermieri litigano tra di loro e si ostacolano a vicenda, come potrà la Chiesa essere quell ospedale da campo a cui così spesso Francesco ci invita? Le parole che il Santo Padre ha rivolto ai giovani nella lettera per la GMG del prossimo anno a Cracovia, le trovo particolarmente incisive e valide per tutti. Ve 4

le riferisco perché ognuno le faccia proprie. A voi giovani, che siete molto concreti, vorrei proporre per i primi sette mesi del 2016 di scegliere un opera di misericordia corporale e una spirituale da mettere in pratica ogni mese. Fatevi ispirare dalla preghiera di santa Faustina, umile apostola della Divina Misericordia nei nostri tempi: «Aiutami, o Signore, a far sì che i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c è di bello nell anima del mio prossimo e gli sia di aiuto; il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo; la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono; le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni; i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza; il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo» (Diario, 163). 9. Compiere un pellegrinaggio passando attraverso la porta della Misericordia. Segno particolare del Giubileo è la Porta santa o Porta della Misericordia. Il Santo Padre ha chiesto che il passaggio della porta santa, a Roma, come in ogni cattedrale del mondo, sia preceduto da un cammino penitenziale, da un piccolo o grande pellegrinaggio. I singoli, le parrocchie, i gruppi ecclesiali, le associazioni, i movimenti e le stesse Congregazioni religiose, sono invitate perciò quest anno a compiere un pellegrinaggio alla cattedrale nei modi e nelle forme che saranno ritenute più opportune. A questo pellegrinaggio, adeguatamente preparato, sarebbe davvero bello accompagnare anche i ragazzi del catechismo con le loro famiglie. La Cattedrale avrà orari per rendere possibile questi pellegrinaggi e comunicherà orari e giorni più adatti. Suggerisco tre tipologie di percorso: uno più lungo con partenza dal Santuario di Valdibrana; uno medio con partenza da San Francesco e uno breve con partenza dal santuario della Madonna dell umiltà. Per tutti, il punto di ritrovo per accedere alla Cattedrale, sarà il nostro bellissimo Battistero, nel quale si farà la memoria del Battesimo ricevuto. Il cammino fisico dovrà comunque essere segno di un cammino interiore di rinnovamento. Il servizio diocesano per il Giubileo predisporrà un sussidio per la preghiera, la riflessione e l azione caritativa. Ciò aiuterà a vivere al meglio il pellegrinaggio sia personale che comunitario e darà la possibilità di compiere un percorso spirituale anche a chi non potrà venire in Cattedrale o andare a Roma. 5

La diocesi nel suo insieme, con tutte le parrocchie, associazioni e movimenti, farà un pellegrinaggio collettivo alla Cattedrale la vigilia della solennità di San Jacopo, il 24 luglio 2016. Spero che saremo davvero in tanti e che sia un bel segno di comunione di quel Popolo di Dio che per Grazia sua noi siamo. Sempre come diocesi, compiremo invece il pellegrinaggio a Roma, sabato 1 ottobre 2016. Anche qui vorremmo essere un vero, grande popolo in cammino. 10. Ricevere l indulgenza giubilare. Dice Papa Francesco: Il Giubileo porta con sé anche il riferimento all indulgenza. Nell Anno Santo della Misericordia essa acquista un rilievo particolare. Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini. Nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, Dio rende evidente questo suo amore che giunge fino a distruggere il peccato degli uomini. Lasciarsi riconciliare con Dio è possibile attraverso il mistero pasquale e la mediazione della Chiesa. Dio quindi è sempre disponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata. Noi tutti, tuttavia, facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. Mentre percepiamo la potenza della grazia che ci trasforma, sperimentiamo anche la forza del peccato che ci condiziona. Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell amore piuttosto che ricadere nel peccato. La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dunque l indulgenza nell Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l amore di Dio. (Misericordiae Vultus 22). Tale indulgenza plenaria si potrà ottenere compiendo il pellegrinaggio alla Cattedrale e passando attraverso la Porta della Misericordia, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Si potrà inoltre ottenere andando pellegrini al Santuario di Valdibrana per 6

partecipare alle celebrazioni che vi si svolgeranno durante tutto l anno giubilare. L indulgenza si potrà ottenere naturalmente anche nelle quattro Basiliche papali di Roma. In quest anno poi, ogni volta che un fedele vivrà una o più opere di misericordia in prima persona, otterrà l indulgenza giubilare. Com è noto, per ottenere l indulgenza annessa all opera indicata, le condizioni sono le solite: volontà di totale distacco da ogni peccato manifestato attraverso il Sacramento della Riconciliazione; partecipazione alla celebrazione della santa Eucaristia con la Comunione al Corpo di Cristo; recita del Credo; preghiera per la persona del Papa e per le intenzioni che egli porta nel cuore. L indulgenza può essere ricevuta anche da quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la Comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, è il modo di ottenere l indulgenza giubilare. L indulgenza giubilare è bene infine sapere che si può applicare anche ai defunti. 11. Partecipare alla giornata mondiale della gioventù. La cosa vale per i giovani ma tutta la Chiesa si deve comunque sentire coinvolta. Nel bel mezzo dell anno giubilare, i giovani sono convocati dal Santo Padre a Cracovia, dal 26 al 31 luglio 2016. Il servizio di pastorale giovanile della nostra diocesi si sta attivando per proporre un percorso di avvicinamento all evento. L 8 gennaio 2016 passerà da noi la croce della GMG e in quel giorno vivremo un significativo appuntamento giovanile. La GMG dovrà però essere sentita da tutta la diocesi e per questo chi vi parteciperà riceverà un mandato ecclesiale pubblico il 17 luglio. Al loro rientro, questi giovani potrebbero essere accolti e ascoltati nelle varie comunità parrocchiali, rendendo testimonianza di quanto hanno vissuto. Per permettere poi a più giovani possibile dai 17 anni in avanti, di partecipare alla GMG, suggerisco che nelle parrocchie e associazioni si raccolga qualche offerta da destinarsi allo scopo. Come frutto della GMG ci aspettiamo una ripresa della pastorale giovanile e vocazionale nella nostra chiesa. 12. Ritrovare il valore delle confraternite di Misericordia. Voglio spendere una parola anche su quelle realtà di servizio al prossimo che da noi si chiamano per l appunto Misericordie e che sono assai diffuse in diocesi. L anno giubilare credo possa rappresentare un ottima occasione perché queste Confraternite ripensino in chiave autenticamente cristiana il loro servizio e rivalutino con 7

convinzione il volontariato come espressione di quella gratuità del dono che è essenziale nelle opere di misericordia. Dal canto loro, le parrocchie che hanno sul territorio tali confraternite, ritrovino o approfondiscano un rapporto di sincera collaborazione e di crescita comune. Conclusione A conclusione di questa mia lettera, rivolgo a tutti la raccomandazione che essa sia letta con attenzione, sia distribuita e fatta conoscere nelle parrocchie, sforzandosi di mettere in pratica le indicazioni in essa contenute. Tali concreti suggerimenti spero trovino disponibile accoglienza, e possano così contribuire a farci vivere al meglio l anno della Misericordia, in comunione col Santo Padre Francesco e con tutta la Chiesa. Dato a Pistoia, il 1 novembre 2015, Solennità di tutti i santi 8