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Comune di MISSANELLO Provincia di POTENZA PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: INTERVENTI DI COMPLETAMENTO DELLA MESSA IN SICUREZZA DEL FOSSO "FERRACINILE" COMMITTENTE: Amm.ne Comunale di Missanello Potenza, 04/12/2015 IL TECNICO Ing. Divincenzo Gaetano Pagina 1 INFRASTRUTTURE S.R.L.

Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: MISSANELLO POTENZA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO DELLA MESSA IN SICUREZZA DEL FOSSO "FERRACINILE" 1. INTERVENTI PREVISTI OPERE IN ALVEO OPERE DI CONTENIMENTO I versanti considerati nell'analisi dello stato di fatto sono tutti declivi verso l'alveo, per cui il piede di ciascun versante coincide con il letto del torrente. Allo scopo di ridurre al minimo l'impatto ambientale, contenere i costi degli interventi ottimizzando le lavorazioni, rendere più efficaci gli interventi in alveo, le opere di contenimento sono state progettate in alveo così da adempiere sia alla loro funzione di primaria di sostegno al piede dei pendii sia allo scopo di rafforzare l'ammorsamento delle briglie e di proteggere le pareti dell'alveo dalle escavazioni della corrente. In continuità con le briglie le opere di contenimento sono state progettate a gravità, da realizzarsi in gabbionate, elementi indipendenti affiancati e appoggiati l'uno sull'altro particolarmente adatti alla posa in alveo. La geometria delle opere è a gradinata rivolta verso l'alveo, così da ridurre le escavazioni al piede dei pendii già instabili, garantire una veloce, economica e sicura realizzazione. BRIGLIE Per la sistemazione dei tratti di alveo è stata adottata una serie di 16 briglie in gabbioni, al fine di ridurre e fissare le pendenze di fondo alveo e di contenere le velocità di scorrimento delle correnti fluide, permettendo una stabilizzazione del fondo alveo e una maggiore capacità di infiltrazione profonda ai fini dell'alimentazione della falda di subalveo. Per il dimensionamento della serie e della singola briglia-tipo si rimanda agli allegati specialistici. Pagina 2

Manuale d'uso 2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Dapprima si provvederà a pulire l'area da arbusti e cespugli, al fine di potervi accedere agevolmente; successivamente si provvederà alla pulizia e risagomatura del fosso esistente, anche allo scopo di poter incominciare a realizzare il piano di imposta delle gabbionate. Successivamente saranno riprofilate anche le sponde del fosso e rinverdite, allo scopo di limitare l'erosione superfiale, dovuta al liscivamento delle acque di pioggia. Per ridurre l'eccessivo cinematismo delle acque, saranno realizzate una serie di briglie in gabbionate riempite di pietra che permetteranno il raggiungimento della pendenza di equilibrio, con conseguente riduzione della velocità delle portate e infrenamento del fenomeno erosivo che caratterizza il fosso. Complessivamente saranno realizzate n.16 briglie trasversalmente al fosso ed altre tre file di gabbionate in senso longitudinale ad esso, le cui dimensioni in sezione sono riportate negli allegati elaborati grafici contenuti nel progetto esecutivo. I gabbioni saranno marcati CE in accordo con la direttiva Europea 89/106/CEE, in rete metallica a doppia torsione con maglia esagonale minima 8x10 in accordo con le "Linee guida per la redazione di capitolati per l'impiego di rete metallica a doppia torsione" emesse dalla Presidenza del Consiglio Superiore LL.PP.del 12/05/2006 e con le norme UNI EN 10223-3), tessuta con filo (conforme alle UNI EN 10218 e UNI -EN 10223-3) con carico di rottura compreso tra 350 e 500 N/mmq e allungamento minimo pari al 10. Gli elementi metallici dovranno essere collegati tra loro con idonee cuciture eseguite con filo avente le stesse caratteristiche di quello della rete e diametro pari a 2.20 mm o con punti metallici meccanizzati di diametro 3,00 mm e carico di rottura minimo pari a 1700 N/mmq. Il filo dovrà essere di diametro pari a 2,70 mm a forte zincatura (ricoprimento minimo 245 g/mq). Pagina 3

Manuale d'uso In corrispondenza di ogni briglia, al fine di evitarne lo scalzamento dovuto al cinematismo delle acque, viene prevista la posa di rivestimenti flessibili (materassi reno) dello spessore di cm. 30 da realizzarsi allo con materiali e metodologia simile alle gabbionate. Complessivamente saranno realizzati 3.185 metri cubi di gabbionate. Il fosso come detto, lungo il suo percorso attraversa due infrastrutture viarie, e pertanto per l'attraversamento delle stesse si è prevista la posa in opera di una tubazione di acciaio ondulato (ARMCO) a forte zincatura, auto - sostentanti, di diametro pari a 2,00 metri. Le tubazioni dovranno essere opportunamente rinfiancate con materiale di cava opportunamente costipato; successivamente si provvederà alla posa in opera di fondazione stradale in misto stabilizzato e conglomerato bituminoso. Il dimensionamento della gaveta, di classica forma trapezia, è stata condotta per portate con periodo di ritorno 100 anni in riferimento alla scala di deflusso in condizioni critiche. Per le dimensioni trasversali e longitudinali della soglia di fondo si rimanda agli allegati grafici di progetto. Elenco dei Corpi d'opera: 01 INTERVENTI COMPLETAMENTO MESSA IN SICUREZZA FOSSO FERRACINILE Pagina 4

Corpo d'opera: 01 INTERVENTI COMPLETAMENTO MESSA IN SICUREZZA FOSSO FERRACINILE Manuale d'uso Unità Tecnologiche: 01.01 Opere di sostegno e contenimento 01.02 Strade 01.03 Opere di ingegneria naturalistica 01.04 Aree a verde 01.05 Ponti e viadotti Pagina 5

Unità Tecnologica: 01.01 Opere di sostegno e contenimento Manuale d'uso Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria. In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro. Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla condizione di spinta attiva. Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo in dipendenza, ad esempio, dell intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e della efficienza del sistema di drenaggio. Le azioni sull opera devono essere valutate con riferimento all intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione. Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le opere stesse (STR). L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Gabbioni Pagina 6

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Gabbioni Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.01 Opere di sostegno e contenimento Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. I gabbioni di pietrame sono realizzati con rete a filo metallico con doppia torsione. Sono indicati per funzioni strutturali e per le loro caratteristiche di flessibilità e di drenaggio dell'acqua dove presente. In genere vengono realizzati in opera a gradoni. Modalità di uso corretto: Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.). In fase di progettazione definire con precisione la spinta "S" derivante dalla massa di terra e le relative componenti. Verificare le condizioni di stabilità relative: - al ribaltamento; - allo scorrimento; - allo schiacciamento; - allo slittamento del complesso terra-muro. In particolare per i rivestimenti inerbati provvedere al taglio della vegetazione in eccesso. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.01.A02 Fenomeni di schiacciamento Fenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. 01.01.01.A03 Mancanza Mancanza di elementi integrati nelle strutture di contenimento (pietre, parti di rivestimenti, ecc.). 01.01.01.A04 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. 01.01.01.A05 Principi di ribaltamento Fenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. 01.01.01.A06 Principi di scorrimento Fenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro;scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne) in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. Pagina 7

Unità Tecnologica: 01.02 Strade Manuale d'uso Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: - autostrade; - strade extraurbane principali; - strade extraurbane secondarie; - strade urbane di scorrimento; - strade urbane di quartiere; - strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, il margine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.02.01 Canalette 01.02.02 Scarpate 01.02.03 Cunette 01.02.04 Cigli o arginelli 01.02.05 Pavimentazione stradale in bitumi Pagina 8

Elemento Manutenibile: 01.02.01 Canalette Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Strade Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico, ecc.. Modalità di uso corretto: Vanno poste in opera tenendo conto della massima pendenza delle scarpate stradali o delle pendici del terreno. Inoltre va curata la costipazione del terreno di appoggio e il bloccaggio mediante tondini di acciaio fissi nel terreno. È importante effettuare la pulizia delle canalette periodicamente ed in particolar modo in prossimità di eventi meteo stagionali. Inoltre i proprietari e gli utenti di canali artificiali in prossimità del confine stradale hanno l'obbligo di porre in essere tutte le misure di carattere tecnico idonee ad impedire l'afflusso delle acque sulla sede stradale e ogni conseguente danno al corpo stradale e alle fasce di pertinenza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. 01.02.01.A02 Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo canalette o dal deposito di detriti lungo il letto. 01.02.01.A03 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. 01.02.01.A04 Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. Pagina 9

Elemento Manutenibile: 01.02.02 Scarpate Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Strade La scarpata rappresenta la parte inclinata al margine esterno alla strada. E' generalmente costituita da terreno ricoperto da manto erboso e/o da ghiaia e pietrisco. Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità dei pendii e la crescita di vegetazione spontanea. Nel caso che la pendenza della scarpata sia >= 2/3 oppure nel caso che la differenza di quota tra il ciglio e il piede della scarpata sia > 3,50 m e non sia possibile realizzare una pendenza < 1/5, la barriera di sicurezza va disposta sullo stesso ciglio. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.02.A01 Deposito Accumulo di detriti e di altri materiali estranei. 01.02.02.A02 Frane Movimenti franosi dei pendii in prossimità delle scarpate. Pagina 10

Elemento Manutenibile: 01.02.03 Cunette Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Strade La cunetta è un manufatto destinato allo smaltimento delle acque meteoriche o di drenaggio, realizzato longitudinalmente od anche trasversalmente all'andamento della strada. Modalità di uso corretto: Le sezioni delle cunette vanno dimensionate in base a calcoli idraulici. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.03.A01 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. 01.02.03.A02 Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo cunette o dal deposito di detriti lungo di esse. 01.02.03.A03 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. 01.02.03.A04 Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. Pagina 11

Elemento Manutenibile: 01.02.04 Cigli o arginelli Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Strade I cigli rappresentano delle fasce di raccordo destinati ad accogliere eventuali dispositivi di ritenuta o elementi di arredo. Modalità di uso corretto: La dimensione dell'arginello o ciglio varia in funzione dello spazio richiesto per il funzionamento e in base al tipo di strada. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.04.A01 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale dell'elemento. 01.02.04.A02 Riduzione altezza Riduzione dell'altezza rispetto al piano della banchina per usura degli strati. Pagina 12

Elemento Manutenibile: 01.02.05 Pavimentazione stradale in bitumi Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Strade Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.05.A01 Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). 01.02.05.A02 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. 01.02.05.A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.02.05.A04 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale. 01.02.05.A05 Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. 01.02.05.A06 Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in genere. Pagina 13

Unità Tecnologica: 01.03 Opere di ingegneria naturalistica Manuale d'uso L ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive, abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per la riproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l incremento della biodiversità. I campi di intervento sono: - consolidamento dei versanti e delle frane; - recupero di aree degradate; - attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.; - inserimento ambientale delle infrastrutture. Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare un intervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico, floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d intervento. Alla fase di studio e di indagine deve seguire l individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specie flogistiche da utilizzare. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.03.01 Gabbionate Pagina 14

Elemento Manutenibile: 01.03.01 Gabbionate Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.03 Opere di ingegneria naturalistica Le gabbionate sono dei dispositivi realizzati con reti metalliche all'interno delle quali sono posizionati conci di pietra. Tali dispositivi vengono utilizzati per realizzare diaframmi di contenimento lungo scarpate e declivi naturali. Rappresentazione grafica e descrizione Gabbionata con talee Modalità di uso corretto: Le gabbionate devono essere poste in opera con particolare cura in modo da realizzare un diaframma continuo; per migliorare la tenuta dei gabbioni possono essere eseguite delle talee di salice vivo che vengono inserite nel terreno dietro ai gabbioni. Inoltre durante il montaggio cucire tra di loro i gabbioni prima di riempirli con il pietrame e disporre dei tiranti di ferro all'interno della gabbia per renderla meno deformabile. In seguito a precipitazioni meteoriche eccessive controllare la tenuta delle reti e che non ci siano depositi di materiale portati dall'acqua che possano compromettere la funzionalità delle gabbionate. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Corrosione Fenomeni di corrosione delle reti di protezione dei gabbioni. 01.03.01.A02 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei. Pagina 15

Manuale d'uso 01.03.01.A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dei gabbioni dovuti ad erronea posa in opera degli stessi. 01.03.01.A04 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. 01.03.01.A05 Perdita di materiale Perdita dei conci di pietra che costituiscono i gabbioni. 01.03.01.A06 Rotture Rotture delle reti di protezione che causano la fuoriuscita dei conci di pietra. Pagina 16

Unità Tecnologica: 01.04 Aree a verde Manuale d'uso Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i rumori ed altre fonti di inquinamento. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.04.01 Sementi 01.04.02 Siepi 01.04.03 Substrato di coltivazione 01.04.04 Tubi in polietilene Pagina 17

Elemento Manutenibile: 01.04.01 Sementi Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.04 Aree a verde Le sementi rappresentano le molteplici varietà ed essenze del materiale vegetale vivo utilizzabile sotto forma di semi. Modalità di uso corretto: Le sementi dovranno essere fornite sotto forma di confezioni originali e sigillate nonché munite di relative certificazioni. Sulle confezioni dovranno essere sempre riportate: la data di confezionamento e la relativa scadenza; il grado di purezza; la germinabilità. Quando non si prevede un uso immediato dei prodotti provvedere alla conservazione in luoghi freschi ma privi di umidità. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.01.A01 Assenza di etichettatura Assenza o insufficienti informazioni su caratteristiche e modalità d'uso del prodotto. 01.04.01.A02 Prodotto scaduto Utilizzo del prodotto oltre la data utile indicata sulle confezioni. Pagina 18

Elemento Manutenibile: 01.04.02 Siepi Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.04 Aree a verde Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietà privata o di uso pubblico. Modalità di uso corretto: Provvedere alle fasi di potatura e diradazione delle siepi vegetali. Conservazione delle sagome e delle geometrie costituenti le siepi. Estirpazione delle piante esaurite e pulizia delle zone adiacenti. Innaffiaggio e concimazione appropriati a secondo delle qualità e varietà delle vegetazioni. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.02.A01 Crescita confusa Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento. 01.04.02.A02 Malattie a carico delle piante Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della cortecce. Pagina 19

Elemento Manutenibile: 01.04.03 Substrato di coltivazione Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.04 Aree a verde Si tratta di materiali di origine minerale e/o vegetale impiegati singolarmente o miscelati secondo adeguate proporzioni in funzione degli impieghi e delle qualità vegetali. Particolari substrati sono rappresentati da: compost, terriccio di letame e torba. Modalità di uso corretto: Sulle confezioni vanno indicate i tipi di composizione e l'assenza di agenti patogeni e/o sostanze tossiche. Prima dell'impiego accertarsi della qualità e provenienza del prodotto anche con opportune analisi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.03.A01 Presenza di agenti patogeni Presenza di agenti patogeni e/o altre sostanze tossiche nelle diverse composizioni di substrato. Pagina 20

Elemento Manutenibile: 01.04.04 Tubi in polietilene Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.04 Aree a verde I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B. Modalità di uso corretto: I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.04.A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. 01.04.04.A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 01.04.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 01.04.04.A04 Errori di pendenza Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. Pagina 21

Unità Tecnologica: 01.05 Ponti e viadotti Manuale d'uso I ponti sono opere realizzate per il superamento di fiumi, canali, spazi e luci considerevoli, ecc., realizzati con tecniche, materiali e tipologie strutturali diverse a secondo dei casi. Analogamente i viadotti rappresentano quelle opere, realizzate con tecniche, materiali e tipologia strutturale diverse a secondo dei casi, necessarie alla realizzazione di strade in percorsi in cui non è possibile adagiarsi al suolo ma bensì occorre superare gli ostacoli mediante la realizzazione di campate, di lunghezza diversa, disposte su appoggi definiti pile. I ponti possono classificarsi in base agli schemi statici ed ai materiali utilizzati (c.a.p., acciaio, c.a.). Si possono quindi avere: ponti a travata, ponti ad arco, ponti a telaio, ponti strillati, ponti sospesi e ponti collaboranti arco-trave. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.05.01 Pacchetti stradali Pagina 22

Elemento Manutenibile: 01.05.01 Pacchetti stradali Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.05 Ponti e viadotti Si tratta del pacchetto di finitura realizzato sopra la soletta in calcestruzzo composto da uno strato di tappetino d'usura di circa 3-5 centimetri ed uno strato di binder di circa 6-8 centimetri. Modalità di uso corretto: Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare l'assenza di fenomeni di degrado a carico dei materiali costituenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.01.A01 Degrado Degrado degli elementi e/o di parti costituenti. 01.05.01.A02 Rottura Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi. Pagina 23

Manuale d'uso INDICE 01 INTERVENTI COMPLETAMENTO MESSA IN SICUREZZA FOSSO FERRACINILE pag. 5 01.01 Opere di sostegno e contenimento 6 01.01.01 Gabbioni 7 01.02 Strade 8 01.02.01 Canalette 9 01.02.02 Scarpate 10 01.02.03 Cunette 11 01.02.04 Cigli o arginelli 12 01.02.05 Pavimentazione stradale in bitumi 13 01.03 Opere di ingegneria naturalistica 14 01.03.01 Gabbionate 15 01.04 Aree a verde 17 01.04.01 Sementi 18 01.04.02 Siepi 19 01.04.03 Substrato di coltivazione 20 01.04.04 Tubi in polietilene 21 01.05 Ponti e viadotti 22 01.05.01 Pacchetti stradali 23 IL TECNICO Ing. Divincenzo Gaetano Pagina 24

Comune di MISSANELLO Provincia di POTENZA PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: INTERVENTI DI COMPLETAMENTO DELLA MESSA IN SICUREZZA DEL FOSSO "FERRACINILE" COMMITTENTE: Amm.ne Comunale di Missanello Potenza, 04/12/2015 IL TECNICO Ing. Divincenzo Gaetano Pagina 1 INFRASTRUTTURE S.R.L.

Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: Oggetto: MISSANELLO POTENZA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO DELLA MESSA IN SICUREZZA DEL FOSSO "FERRACINILE" 1. INTERVENTI PREVISTI OPERE IN ALVEO OPERE DI CONTENIMENTO I versanti considerati nell'analisi dello stato di fatto sono tutti declivi verso l'alveo, per cui il piede di ciascun versante coincide con il letto del torrente. Allo scopo di ridurre al minimo l'impatto ambientale, contenere i costi degli interventi ottimizzando le lavorazioni, rendere più efficaci gli interventi in alveo, le opere di contenimento sono state progettate in alveo così da adempiere sia alla loro funzione di primaria di sostegno al piede dei pendii sia allo scopo di rafforzare l'ammorsamento delle briglie e di proteggere le pareti dell'alveo dalle escavazioni della corrente. In continuità con le briglie le opere di contenimento sono state progettate a gravità, da realizzarsi in gabbionate, elementi indipendenti affiancati e appoggiati l'uno sull'altro particolarmente adatti alla posa in alveo. La geometria delle opere è a gradinata rivolta verso l'alveo, così da ridurre le escavazioni al piede dei pendii già instabili, garantire una veloce, economica e sicura realizzazione. BRIGLIE Per la sistemazione dei tratti di alveo è stata adottata una serie di 16 briglie in gabbioni, al fine di ridurre e fissare le pendenze di fondo alveo e di contenere le velocità di scorrimento delle correnti fluide, permettendo una stabilizzazione del fondo alveo e una maggiore capacità di infiltrazione profonda ai fini dell'alimentazione della falda di subalveo. Per il dimensionamento della serie e della singola briglia-tipo si rimanda agli allegati specialistici. Pagina 2

Manuale di Manutenzione 2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Dapprima si provvederà a pulire l'area da arbusti e cespugli, al fine di potervi accedere agevolmente; successivamente si provvederà alla pulizia e risagomatura del fosso esistente, anche allo scopo di poter incominciare a realizzare il piano di imposta delle gabbionate. Successivamente saranno riprofilate anche le sponde del fosso e rinverdite, allo scopo di limitare l'erosione superfiale, dovuta al liscivamento delle acque di pioggia. Per ridurre l'eccessivo cinematismo delle acque, saranno realizzate una serie di briglie in gabbionate riempite di pietra che permetteranno il raggiungimento della pendenza di equilibrio, con conseguente riduzione della velocità delle portate e infrenamento del fenomeno erosivo che caratterizza il fosso. Complessivamente saranno realizzate n.16 briglie trasversalmente al fosso ed altre tre file di gabbionate in senso longitudinale ad esso, le cui dimensioni in sezione sono riportate negli allegati elaborati grafici contenuti nel progetto esecutivo. I gabbioni saranno marcati CE in accordo con la direttiva Europea 89/106/CEE, in rete metallica a doppia torsione con maglia esagonale minima 8x10 in accordo con le "Linee guida per la redazione di capitolati per l'impiego di rete metallica a doppia torsione" emesse dalla Presidenza del Consiglio Superiore LL.PP.del 12/05/2006 e con le norme UNI EN 10223-3), tessuta con filo (conforme alle UNI EN 10218 e UNI -EN 10223-3) con carico di rottura compreso tra 350 e 500 N/mmq e allungamento minimo pari al 10. Gli elementi metallici dovranno essere collegati tra loro con idonee cuciture eseguite con filo avente le stesse caratteristiche di quello della rete e diametro pari a 2.20 mm o con punti metallici meccanizzati di diametro 3,00 mm e carico di rottura minimo pari a 1700 N/mmq. Il filo dovrà essere di diametro pari a 2,70 mm a forte zincatura (ricoprimento minimo 245 g/mq). Pagina 3

Manuale di Manutenzione In corrispondenza di ogni briglia, al fine di evitarne lo scalzamento dovuto al cinematismo delle acque, viene prevista la posa di rivestimenti flessibili (materassi reno) dello spessore di cm. 30 da realizzarsi allo con materiali e metodologia simile alle gabbionate. Complessivamente saranno realizzati 3.185 metri cubi di gabbionate. Il fosso come detto, lungo il suo percorso attraversa due infrastrutture viarie, e pertanto per l'attraversamento delle stesse si è prevista la posa in opera di una tubazione di acciaio ondulato (ARMCO) a forte zincatura, auto - sostentanti, di diametro pari a 2,00 metri. Le tubazioni dovranno essere opportunamente rinfiancate con materiale di cava opportunamente costipato; successivamente si provvederà alla posa in opera di fondazione stradale in misto stabilizzato e conglomerato bituminoso. Il dimensionamento della gaveta, di classica forma trapezia, è stata condotta per portate con periodo di ritorno 100 anni in riferimento alla scala di deflusso in condizioni critiche. Per le dimensioni trasversali e longitudinali della soglia di fondo si rimanda agli allegati grafici di progetto. Elenco dei Corpi d'opera: 01 INTERVENTI COMPLETAMENTO MESSA IN SICUREZZA FOSSO FERRACINILE Pagina 4

Corpo d'opera: 01 INTERVENTI COMPLETAMENTO MESSA IN SICUREZZA FOSSO FERRACINILE Unità Tecnologiche: Manuale di Manutenzione 01.01 Opere di sostegno e contenimento 01.02 Strade 01.03 Opere di ingegneria naturalistica 01.04 Aree a verde 01.05 Ponti e viadotti Pagina 5

Unità Tecnologica: 01.01 Opere di sostegno e contenimento Manuale di Manutenzione Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria. In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro. Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla condizione di spinta attiva. Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo in dipendenza, ad esempio, dell intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e della efficienza del sistema di drenaggio. Le azioni sull opera devono essere valutate con riferimento all intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione. Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le opere stesse (STR). REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.01.R01 Stabilità Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le opere di sostegno e contenimento in fase d'opera dovranno garantire la stabilità in relazione al principio statico di funzionamento. Prestazioni: Le prestazioni variano in funzione dei calcoli derivanti dalla spinta del terreno contro il muro di sostegno, dalla geometria del muro (profilo, dimensioni, ecc.) e dalle verifiche di stabilità. Livello minimo della prestazione: Essi variano in funzione delle verifiche di stabilità: - al ribaltamento; - allo scorrimento; - allo schiacciamento; - allo slittamento del complesso terra-muro. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Gabbioni Pagina 6

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Gabbioni Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Opere di sostegno e contenimento Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. I gabbioni di pietrame sono realizzati con rete a filo metallico con doppia torsione. Sono indicati per funzioni strutturali e per le loro caratteristiche di flessibilità e di drenaggio dell'acqua dove presente. In genere vengono realizzati in opera a gradoni. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.01.A02 Fenomeni di schiacciamento Fenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. 01.01.01.A03 Mancanza Mancanza di elementi integrati nelle strutture di contenimento (pietre, parti di rivestimenti, ecc.). 01.01.01.A04 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. 01.01.01.A05 Principi di ribaltamento Fenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. 01.01.01.A06 Principi di scorrimento Fenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro;scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne) in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti.controllare l'efficacia dei sistemi di drenaggio. Requisiti da verificare: 1) Stabilità. Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Fenomeni di schiacciamento; 3) Principi di ribaltamento; 4) Principi di scorrimento. Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Pagina 7

Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: a guasto Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 8

Unità Tecnologica: 01.02 Strade Manuale di Manutenzione Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: - autostrade; - strade extraurbane principali; - strade extraurbane secondarie; - strade urbane di scorrimento; - strade urbane di quartiere; - strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, il margine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.02.01 Canalette 01.02.02 Scarpate 01.02.03 Cunette 01.02.04 Cigli o arginelli 01.02.05 Pavimentazione stradale in bitumi Pagina 9

Elemento Manutenibile: 01.02.01 Canalette Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Strade Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico, ecc.. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. 01.02.01.A02 Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo canalette o dal deposito di detriti lungo il letto. 01.02.01.A03 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. 01.02.01.A04 Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.C01 Controllo canalizzazioni Cadenza: ogni 3 mesi Tipologia: Controllo Controllo dello stato di usura e di pulizia delle canalizzazioni, dei collettori e degli altri elementi ispezionabili. Controllo strumentale (endoscopia) delle parti non ispezionabili. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di pendenza; 2) Mancanza deflusso acque meteoriche; 3) Presenza di vegetazione; 4) Rottura. Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.I01 Ripristino canalizzazioni Cadenza: ogni 6 mesi Ripristino delle canalizzazioni, con integrazione di parti mancanti relative alle canalette e ad altri elementi. Pulizia e rimozione di depositi, detriti e fogliame. Sistemazione degli elementi accessori di evacuazione e scarico delle acque meteoriche. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 10

Manuale di Manutenzione Pagina 11

Elemento Manutenibile: 01.02.02 Scarpate Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Strade La scarpata rappresenta la parte inclinata al margine esterno alla strada. E' generalmente costituita da terreno ricoperto da manto erboso e/o da ghiaia e pietrisco. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.02.A01 Deposito Accumulo di detriti e di altri materiali estranei. 01.02.02.A02 Frane Movimenti franosi dei pendii in prossimità delle scarpate. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.02.C01 Controllo scarpate Cadenza: ogni settimana Tipologia: Controllo Controllo delle scarpate e verifica dell'assenza di erosione. Controllo della corretta tenuta della vegetazione. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito; 2) Frane. Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.02.I01 Sistemazione scarpate Cadenza: ogni 6 mesi Taglio della vegetazione in eccesso. Sistemazione delle zone erose e ripristino delle pendenze. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 12

Elemento Manutenibile: 01.02.03 Cunette Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Strade La cunetta è un manufatto destinato allo smaltimento delle acque meteoriche o di drenaggio, realizzato longitudinalmente od anche trasversalmente all'andamento della strada. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.03.A01 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. 01.02.03.A02 Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo cunette o dal deposito di detriti lungo di esse. 01.02.03.A03 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. 01.02.03.A04 Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 3 mesi Tipologia: Controllo Controllo visivo dello stato e verifica dell'assenza di depositi e fogliame atti ad impedire il normale deflusso delle acque meteoriche. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di pendenza; 2) Mancanza deflusso acque meteoriche; 3) Presenza di vegetazione; 4) Rottura. Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.03.I01 Ripristino Cadenza: quando occorre Ripristino delle cunette mediante pulizia ed asportazione di detriti, depositi e fogliame. Integrazione di parti degradate e/o mancanti. Trattamenti di protezione (anticorrosivi, ecc.) a secondo dei materiali d'impiego. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 13

Elemento Manutenibile: 01.02.04 Cigli o arginelli Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Strade I cigli rappresentano delle fasce di raccordo destinati ad accogliere eventuali dispositivi di ritenuta o elementi di arredo. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.02.04.R01 Conformità geometrica Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I cigli o arginelli dovranno essere dimensionati in conformità alle geometrie stradali. Prestazioni: I cigli o arginelli dovranno essere dimensionati in funzione dello spazio richiesto per il funzionamento del dispositivo di ritenuta. Livello minimo della prestazione: L'arginello dovrà avere una altezza rispetto la banchina di 5-10 cm. Esso sarà raccordato alla scarpata mediante un arco le cui tangenti siano di lunghezza non inferiore a 0,50 m. Inoltre: - per le strade di tipo A - B - C - D la dimensione del ciglio o arginello in rilevato sarà >= 0,75 m; - per le strade di tipo E F la dimensione del ciglio o arginello in rilevato sarà >= 0,50 m. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.04.A01 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale dell'elemento. 01.02.04.A02 Riduzione altezza Riduzione dell'altezza rispetto al piano della banchina per usura degli strati. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 3 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di cigli e cunette. Verifica del corretto deflusso delle acque e delle pendenze. Controllo dell'assenza di depositi, detriti e di vegetazione in eccesso. Requisiti da verificare: 1) Conformità geometrica. Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza; 2) Riduzione altezza. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 14

Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.04.I01 Sistemazione dei cigli Cadenza: ogni 6 mesi Sistemazione e raccordo delle banchine con le cunette per mezzo di un ciglio o arginello di larghezza variabile a secondo del tipo di strada. Pulizia e rimozione di detriti e depositi di fogliame ed altro. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 15

Elemento Manutenibile: 01.02.05 Pavimentazione stradale in bitumi Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Strade Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.02.05.R01 Accettabilità della classe Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità I bitumi stradali dovranno possedere caratteristiche tecnologiche in base alle proprie classi di appartenenza. Prestazioni: I bitumi stradali dovranno rispettare le specifiche prestazionali secondo la norma UNI EN 12591. Livello minimo della prestazione: I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere all'azione di urti sulla faccia esterna ed interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P: I livelli prestazionali delle classi di bitume maggiormente impiegato in Italia dovranno avere le seguenti caratteristiche: - Valore della penetrazione [x 0,1 mm] Metodo di Prova: UNI EN 1426 Classe 35/50: 35-50; Classe 50/70: 50-70; Classe 70/100: 70-100; Classe 160/220: 160-220. - Punto di rammollimento [ C] Metodo di Prova: UNI EN 1427 Classe 35/50: 50-58; Classe 50/70: 46-54; Classe 70/100: 43-51; Classe 160/220: 35-43. - Punto di rottura fraass - valore massimo [ C] Metodo di Prova: UNI EN 12593 Classe 35/50: -5; Classe 50/70: -8; Classe 70/100: -10; Classe 160/220: -15. - Punto di infiammabilita' - valore minimo [ C] Metodo di Prova: UNI EN ISO 2592 Classe 35/50: 240; Classe 50/70: 230; Classe 70/100: 230; Classe 160/220: 220. - Solubilita' - valore minimo [%] Metodo di Prova: UNI EN 12592 Classe 35/50: 99; Classe 50/70: 99; Classe 70/100: 99; Classe 160/220: 99. - Resistenza all'indurimento Metodo di Prova: UNI EN 12607-1 Classe 35/50: 0,5; Classe 50/70: 0,5; Classe 70/100: 0,8; Classe 160/220: 1. - Penetrazione dopo l'indurimento - valore minimo [%] Metodo di Prova: UNI EN 1426 Classe 35/50: 53; Classe 50/70: 50; Classe 70/100: 46; Classe 160/220: 37. - Rammollimento dopo indurimento - valore minimo Metodo di Prova: UNI EN 1427 Classe 35/50: 52; Classe 50/70: 48; Classe 70/100: 45; Classe 160/220: 37. - Variazione del rammollimento - valore massimo Metodo di Prova: UNI EN 1427 Classe 35/50: 11; Classe 50/70: 11; Classe 70/100: 11; Classe 160/220: 12. Pagina 16

Manuale di Manutenzione ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.05.A01 Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). 01.02.05.A02 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. 01.02.05.A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.02.05.A04 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale. 01.02.05.A05 Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. 01.02.05.A06 Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in genere. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.05.C01 Controllo manto stradale Cadenza: ogni 3 mesi Tipologia: Controllo Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Accettabilità della classe. Anomalie riscontrabili: 1) Buche; 2) Difetti di pendenza; 3) Distacco; 4) Fessurazioni; 5) Sollevamento; 6) Usura manto stradale. Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.05.I01 Ripristino manto stradale Cadenza: quando occorre Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 17

Unità Tecnologica: 01.03 Opere di ingegneria naturalistica Manuale di Manutenzione L ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive, abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per la riproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l incremento della biodiversità. I campi di intervento sono: - consolidamento dei versanti e delle frane; - recupero di aree degradate; - attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.; - inserimento ambientale delle infrastrutture. Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare un intervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico, floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d intervento. Alla fase di studio e di indagine deve seguire l individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specie flogistiche da utilizzare. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.03.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità Le reti utilizzate devono essere realizzate con materiali idonei in modo da garantire la funzionalità del sistema. Prestazioni: Le reti devono essere realizzate con ferri capaci di non generare fenomeni di corrosione se sottoposti all'azione dell'acqua e del gelo. Possono essere rivestiti con rivestimenti di zinco e di lega di zinco. Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per la formazione delle reti devono soddisfare i requisiti indicati dalla normativa UNI di settore. 01.03.R02 Resistenza alla trazione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi utilizzati per realizzare opere di ingegneria naturalistica devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione. Prestazioni: Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo di vita. Livello minimo della prestazione: Devono essere garantiti i valori previsti in sede di progetto. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.03.01 Gabbionate Pagina 18

Elemento Manutenibile: 01.03.01 Gabbionate Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.03 Opere di ingegneria naturalistica Le gabbionate sono dei dispositivi realizzati con reti metalliche all'interno delle quali sono posizionati conci di pietra. Tali dispositivi vengono utilizzati per realizzare diaframmi di contenimento lungo scarpate e declivi naturali. Rappresentazione grafica e descrizione Gabbionata con talee ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Corrosione Fenomeni di corrosione delle reti di protezione dei gabbioni. 01.03.01.A02 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei. 01.03.01.A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dei gabbioni dovuti ad erronea posa in opera degli stessi. 01.03.01.A04 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La Pagina 19