Uno scorcio della zona notte nel grande open space. Davanti alla quinta in muratura, il letto Charles di Antonio Citterio per B&B Italia. In primo piano, poltrona vintage di Joe Colombo e coffee table di Saarinen, Knoll Int. La maxi-corda è un opera di Barry Flanagan (1967). SOHO FACTORY A Wooster Street, nel loft-galleria di Ronnie Sassoon e James Crump. Uno spazio fluido che porta nel presente il passato industriale e artistico della New York anni 70 di Monica London foto di Max Zambelli 228 ELLE DECOR
Nella zona pranzo, in primo piano, trave-scultura di Giuseppe Penone e, a destra, l installazione in legno dell artista danese Jan Henderikse. Intorno al tavolo in marmo di Angelo Mangiarotti sedie Africa di Afra e Tobia Scarpa per Maxalto (1975). A sospensione, lampada O-look di Superstudio (1968). 231 ELLE DECOR
Ogni volta che pensavo di vivere a New York mi tornava in mente quel loft che avevo visto in un articolo del New York Times nel 73 Ce lo racconta Ronnie Sassoon, ricordando quando era a Cincinnati, prima di diventare modella e fashion designer, e poi, negli anni 90, la quarta moglie, amatissima, del leggendario hair stylist Vidal Sassoon (scomparso nel 2012). Un sogno nel cassetto, quello newyorkese. Era difficile trovare un architettura d epoca, ancora inalterata. Poi, due anni fa, la visita del loft su Wooster Street. Lo stesso dell articolo. Non ci potevo credere. Di lì a poco si trasferisce nella casa-galleria nel cuore di SoHo (South Houston St.) con il compagno James Crump, regista di documentari, con cui condivide la profonda passione per l arte. Un unico open space invaso dalla luce naturale che penetra dalle ampie finestre disposte sui due lati. Soffitti alti e planimetria disinvolta. Sulle colonne di ghisa, vicino al soffitto, sono ancora visibili i segni della vecchia fabbrica, puntualizza la collezionista. Non nuova alla riqualificazione di edifici storici l ultima residenza dove ha vissuto con Sassoon era una villa firmata Richard Neutra a Los Angeles con lo stesso approccio, rigoroso e purista, ha preservato gli elementi originali dell ex fabbrica di bambole (del XIX secolo), convertita, negli anni 70, in uno spazio abitativo da Jack Ceglic e Joel Dean, fondatori della celebre catena Dean & DeLuca. È l epoca della rinascita artistica di SoHo, mecca di artisti e creativi. Vivere qui è come rivivere lo spirito di quegli anni, spiega James. I pavimenti in legno sono originali, così come le colonne in ghisa che definiscono il centro del loft. Lo spazio fluido e immacolato è perfetto per accogliere la collezione dei nuovi padroni di casa, appassionati di design italiano, Arte povera e Avanguardie: dunque, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Enrico Castellani, Lucio Fontana solo per fare alcuni nomi. Tra le due finestre a tutta altezza nel living, sopra il divano in pelle firmato Afra e Tobia Scarpa, un Concetto Spaziale di Fontana è protagonista assoluto in soggiorno. Ispirato alle vetrate color rame del Seagram building (capolavoro newyorkese di Mies van der Rohe), rappresenta quel legame speciale tra avanguardia italiana e sperimentazione made in USA che appassiona i proprietari. Un interesse che per Ronnie inizia con le visite allo studio di Giuseppe Penone a Torino, e che James coltiva nei suoi documentari dedicati agli artisti di quel periodo (come l ultimo Antonio Lopez 1970: Sex fashion & Disco ). La superficie di marmo del tavolo da pranzo, disegnato da Ronnie, dialoga con la tela total white di Enrico Castellani a parete. I toni monocromatici si alternano ai dettagli raw degli arredi e delle opere in legno: dalla maxi scultura di Penone all installazione realizzata con le cassette di legno dell artista olandese Jan Henderikse. Con la luce del sole il filo di nylon con cui sono legati i pezzi si sfibra, così le cassette cambiano leggermente posizione. Un imperfezione voluta che a noi piace molto, aggiunge Ronnie. Durante il giorno è la luce naturale a definire la qualità dello spazio, creando effetti sempre diversi. Come quelli prodotti da due colonne di plexiglas, opera di Charles Ross, che animano la casa con riflessi arcobaleno. Ronnie Sassoon e James Crump tra i due prismi trasparenti, opera di Charles Ross. Pagina accanto, in alto, toilette Dilly Dally di Luigi Massoni per Poltrona Frau (1968), libreria di Jack Ceglic. In basso, scultura cinetica di Christian Megert. 232 ELLE DECOR
234 ELLE DECOR Tra le due finestre del living si staglia un Concetto Spaziale in rame di Lucio Fontana. Divano e poltrone in pelle Soriana di Afra e Tobia Scarpa per Cassina (1970), coffee table di Willy Rizzo. Lampada da terra Bul-bo di Gabetti e Isola (1969), tavolini circolari 780/783 di Gianfranco Frattini per Cassina.
Intorno al tavolo da pranzo in marmo disegnato da Ronnie Sassoon, le sedie 412 CAB di Mario Bellini per Cassina. Dietro e sullo sfondo spiccano i prismi trasparenti di Charles Ross e la scultura circolare di Gerhard von Graevenitz. Pagina accanto, a parete un opera di Enrico Castellani che dà sulla cucina disegnata da Jack Ceglic. 237 ELLE DECOR