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Transcript:

In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera, Giovedì 22 marzo 2012 - Ore 20.30 SE MUORE PRODUCE MOLTO FRUTTO Adorazione Eucaristica in preparazione alla quinta domenica di quaresima Adorazione animata per Radio Oreb dal gruppo Insieme per adorarlo della parrocchia di Santa Lucia in Lisiera Questa settimana preghiamo: - Per tutte le intenzioni di questa settimana della Banca della preghiera; - Per tutti i credenti: vivano una quaresima di conversione a Cristo Luce del mondo - Per la pace nel mondo, in particolare in Siria e Medio Oriente - Per le necessità materiali, morali e spirituali di Radio Oreb; - Secondo le intenzioni mensili dell Apostolato della preghiera; - Per le vocazioni; - Per la crisi che attanaglia l Europa e il Mondo Occidentale; - Per i cristiani perseguitati;

2 IN CAMMINO DI PREGHIERA 34^ LEZIONE: PREGARE IL SILENZIO Dio ha creato anche il silenzio. Il silenzio risuona nell'universo. Pochi sono convinti che il silenzio possa essere la lingua più adatta per la preghiera. C'è chi ha imparato a pregare con le parole, solo con le parole. Ma non riesce a pregare con il silenzio....un tempo per tacere e un tempo per parlare... (Ecclesiaste 3,7). Qualcuno, però, anche condizionato dalla formazione ricevuta, il tempo per tacere nella preghiera, e non solo nella preghiera, proprio non riesce ad indovinarlo. La preghiera cresce dentro di noi in maniera inversamente proporzionale alle parole o, se preferiamo, il progresso nella preghiera è parallelo al progredire nel silenzio. L'acqua che cade in una brocca vuota fa molto rumore. Quando però il livello dell'acqua aumenta, il rumore si attenua sempre più, fino a sparire del tutto perché il vaso è colmo. Per molti, il silenzio nella preghiera risulta imbarazzante, quasi sconveniente. Non si sentono a loro agio nel silenzio. Affidano il tutto alle parole. E non si rendono conto che unicamente il silenzio esprime il tutto. Il silenzio è pienezza. Stare in silenzio nella preghiera equivale a stare in ascolto. Il silenzio è la lingua del mistero. Non ci può essere adorazione senza silenzio. Il silenzio è rivelazione. Il silenzio è il linguaggio delle profondità. Potremmo dire che il silenzio non rappresenta tanto l'altra faccia della Parola, ma è Parola esso stesso. Dopo aver parlato, Dio tace, ed esige da noi il silenzio, non perchè la comunicazione sia terminata, ma perchè restano altre cose da dire, altre confidenze, che possono essere espresse unicamente dal silenzio. Le realtà più segrete vengono affidate al silenzio. Il silenzio è il linguaggio dell'amore. E' il modo adottato da Dio per bussare alla porta. Ed è anche il tuo modo di aprirgli. Se le parole di Dio non risuonano come silenzio, non sono nemmeno parole di Dio. In realtà Lui ti parla tacendo e ti scolta senza sentirti. Non per nulla i veri uomini di Dio sono dei solitari e dei taciturni. Chi si avvicina a Lui, si allontana necessariamente dalle chiacchiere e dal rumore. E chi Lo trova, normalmente non ritrova più le parole. La vicinanza di Dio ammutolisce. La Luce è esplosione di silenzio.

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO, SPIRITO DEL SILENZIO Rit. Spirito Santo, Vieni nel mio cuor, del Tuo amore, infiammalo! 1L. Tu che riempi il silenzio di Dio di una pienezza di amore, instaura questa pienezza anche nel nostro silenzio. Fa' che cerchiamo nel silenzio una adesione più tranquilla e più esclusiva al Signore. 2L. Riserva nella nostra vita quei momenti di riposo, in cui possiamo avere l'opportunità di far silenzio soprattutto dentro di noi per ascoltare la voce divina. Non permettere che il nostro silenzio sia un ripiegarci su noi stessi, ma mettici di fronte al Signore per intavolare un dialogo con lui. 3L. Poiché una presenza silenziosa è un modo per esprimere l'amore, aiutaci, quando non sappiamo dir nulla a Colui che pur vogliamo amare, a fargli dono semplicemente di questa nostra impotenza. 4L. Insegnaci a percepire, in ogni ora di silenzio, i passi del Diletto che si avvicina, e a rallegrarci della solitudine che ci permette di appartenergli. 5L. Donaci di sperimentare sempre di più, nel silenzio, la soavità di Dio e facci penetrare sempre più avanti nella divina intimità. 6L. Fa 'che scopriamo la ricchezza del silenzio, l'abbondanza di beni spirituali che vi nascondi, l'energia divina che tu puoi suscitare nell'anima che, vuotandosi di se stessa, si lascia riempire da te. INTRODUZIONE 3S. Vedere Gesù è l attesa e il desiderio di ogni credente. Ma la sequela di Gesù non è segnata da successi e gratificazioni. L immagine del chicco di grano, caduto nella terra, ne indica la strada: se non muore, rimane solo. Scoprire il volto di Cristo, attraverso il servizio personale, è dunque il compito fondamentale del cristiano. SALUTO G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen G. Fratelli, Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. T. Pur essendo Figlio, imparò l obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono. Amen. Maranathà. Vieni Signore Gesù. (Eb 5, 7-9) 3

CANTO DI ESPOSIZIONE: DAL PROFONDO Rit. Dal profondo, o Signore, gridiamo il tuo nome Dalle strade del mondo vogliamo tornare a te Dal profondo, o Signore, gridiamo il tuo nome: Solo in te la vita risplenderà E tu guiderai sulla via che porta a te. Donerai salvezza all umanità E Tu accoglierai l uomo che ritorna a te, una grande festa tu farai per lui. E tu illuminerai ogni nostra oscurità, Splenderà il tuo volto dentro di noi E tu ridonerai la tua pace all umanità, E verrà il tuo regno in mezzo a noi IL VANGELO 3S. Gesù è entrato liberamente nella sua Passione; ha pagato il prezzo per salvarci. Egli, come il chicco di grano, è morto per portare frutto. Elevato da terra sulla croce, attira a sé tutti gli uomini. S1. Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto. G. Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,20-33) In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli chiesero: Signore, vogliamo vedere Gesù. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: È giunta l ora che sia glorificato il Figlio dell uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest ora? Ma per questo sono giunto a quest ora! Padre, glorifica il tuo nome. Venne allora una voce dal cielo: L ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!. La folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato. Rispose Gesù: Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarà elevato da terra, attirerò tutti a me. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. Parola del Signore 4

DAVANTI A GESÙ EUCARESTIA S3. Proprio quando si illuderanno di averti vinto, schiacciato, tolto di mezzo per sempre, tu mostrerai loro che è vero esattamente il contrario: come il chicco di grano deve marcire nel profondo della terra per dar vita ad una nuova pianta, così anche tu, Gesù, offrendo la tua vita dal patibolo della croce diventi strumento di salvezza per quanti credono in te. E sconfiggi una volta per tutte la morte quando si illudeva di tenerti nelle sue mani. La tua storia, paradossale, è anche quella di ogni discepolo: chi trattiene per sé la propria esistenza, chi la difende a qualsiasi costo, finisce per perderla; chi la offre per amore, chi ne fa dono senza esitare, la ritrova trasfigurata dalla tua bontà inesauribile. La gloria non è, dunque, appannaggio dei potenti e dei forti, ma di quelli che sanno donarsi totalmente, fino in fondo, fino a spezzarsi come un pane buono, fino a versare il proprio sangue. Perché la gloria non è il risultato della sapienza umana, ma l approdo che Dio assicura a chi si sacrifica con generosità. Tutti: Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa' che nelle prove della vita partecipiamo intimamente alla sua passione redentrice, per avere la fecondità del seme che muore ed essere accolti come tua messe nel regno dei cieli. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen Canone: Di nostre oscurità. Di nostre oscurità, la fiamma sei tu che non si spegne mai, che non si spegne mai (2 volte) 1 momento VEDERE GESÙ G. "Vogliamo vedere Gesù!", chiedono alcuni Greci. Una domanda che, sotto Pasqua, nasce anche nel cuore di chi è lontano, per una nostalgia di ritorno alla propria fede originaria. 1L. E si trova davanti un Gesù così sconcertante, il Gesù della sua "ora", cioè il Gesù della croce. Il quale carica la dose del paradosso con parole schiette, dirette e chiare: 5

S1. "Chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna". L2. Niente male...come pugno nello stomaco nel nostro clima permissivista! Eppure l'evangelista Giovanni chiama questo momento la Pasqua di Gesù, cioè la sua morte e risurrezione la sua "glorificazione". Chiaramente per segnalare che solo per questa strada anche per noi la morte avrà uno sbocco positivo di vita. S1. "E' giunta l'ora". L3. Dal giorno del primo miracolo a Cana, Gesù pensa a quest'ora; l'ora della sua morte come vertice della sua missione salvifica, come momento decisivo della sua obbedienza al Padre. L'ha sempre avuta presente, quest'ora; un giorno disse: S1. "C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto"(lc 12,50). L3. Ma all'avvicinarsi, ne sente tutta la paura: S1. "Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora?". L4. Che fare, ora? Arrendersi? Lasciar perdere, sparire? Abbandonare l'uomo al suo destino? Una scelta, l'ultima, assurda, paradossale, esiste: la sconfitta. Forse lasciarsi andare, forse consegnarsi, forse sparire, forse servirà a far capire che parlava sul serio. Forse. Come esserne certi? E' in gioco la libertà degli uomini, non quella di Dio. Forse morire, come il chicco di frumento. Scommessa ardita, rischio inaudito, follia. Davanti alla morte donata, davanti ad un Dio morto e nudo, l'uomo davvero capirà? Uscirà dalle tenebre, finalmente? L5. Sì, Signore, ora possiamo dirtelo, rassicurarti. Sì, Signore, davanti a quel gesto il nostro cuore si ferma, il respiro mozzo. Dunque questa è la misura del tuo amore? Dunque questo è il tuo volto, Dio sconfitto? Tu mi ami fino a questo punto? L6. Gesù si dona, è il momento del suo Getsemani, quando sudando sangue e pieno d'angoscia, dirà: S1. "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42) 6

L6. Qui, ormai alla vigilia di quel momento, affronta con decisione il suo destino: S1. "Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome". L1. Si dirà che fu una decisione presa "con forti grida e lacrime", e che lì "imparò l'obbedienza dalle cose che patì" (Eb 5,7-9) S2. "Venne una voce dal cielo: l'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!". L2. Obbedienza come glorificazione di Dio. Che significa? Gesù spiega quel suo gesto con una immagine: S1. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto". L3. Si tratta di una immolazione che produce fecondità. Isaia così aveva parlato dell'atto centrale del futuro Messia: S2. "Egli è stato trafitto per i nostri delitti; il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; quando offrirà se stesso in espiazione.. il giusto mio servo giustificherà molti" (Is 53,5-11) L4. Giovanni Battista lo indicherà semplicemente come "l'agnello di Dio" (Gv 1,36) S2. Quell'agnello che "è stato immolato come nostra Pasqua" (1Cor 5,7). L5. L'atto di obbedienza di Gesù in croce esprime al massimo come uomo l'obbedienza fiduciosa di un figlio di Dio al Padre; o, meglio ancora, rappresenta la traduzione umana di quella assoluta sintonia che il Figlio Unigenito ha dall'eternità col Padre. Una vera "glorificazione" del Nome di Dio in un uomo. L6. Al tempo stesso quella morte in croce esprime nel modo più provocatorio l'amore di Dio per l'uomo. S2. Lui "che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi" (Rm 8,30). L1. Questa immagine del chicco di grano che muore traduce più plasticamente e fino in fondo quell'icona di Dio che si rivela nel gesto di 7

lavare i piedi agli uomini: un Dio così esposto sull'uomo da "amarlo più di se stesso" (Spiridione del Monte Athos). S2. Infatti, "pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso..." (Fil 2,6). L2. Un Dio che ci mette la pelle per noi! La "gloria" di Dio è il suo rivelarsi tra noi. E ha voluto che "il suo spettacolo" (Lc 23,48) fosse così parlante quale quello "di chi dà la vita per i suoi amici" (Gv 15,3). Gloria di Dio che dona; gloria di Cristo che si dona. Appunto come è scritto: S2. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. (Fil 2,9-11). Tutti Signore, Tu sei il seme che muore sottoterra: tutti pensano al frutto, nessuno al «Seme». Tu sei la radice nascosta: tutti ammirano il fiore, nessuno la radice. Tutti guardano la luce della stella, nessuno pensa alla stella che muore. Tu sei quel seme, Signore. Tu sei la radice del mondo migliore. Tu sei la luce. Fa che abbia il coraggio di seguirti fin dove tu sei, senza calcoli, contento solo di essere con te. Amen Canto: Verbum Panis - 456 2 momento UNA VITA NUOVA G. Quell'obbedienza di Gesù "divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono" (Eb 5,9) 1L. Certamente è il suo atto di riconciliazione che ci giustifica davanti a Dio. Scrive san Paolo: S2. "Per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita" (Rm 5,16). 2L. La morte in croce fu il momento del giudizio definitivo di Dio e la vittoria su satana e la morte: S2. "Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori". 8

3L. E noi di tale vittoria possiamo usufruire tramite la fede e il battesimo: S2. "Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm 8,4). 4L. Salvati con la fede in lui e il sacramento, ma non senza la nostra partecipazione in opere, cioè "in una vita nuova". E' quanto intende sempre dire Gesù quando come qui parla di portare anche noi la nostra croce dietro a lui. S1. "Chi ama la sua vita la perde...; se uno mi vuol servire mi segua". 5L. La vicenda del chicco di grano che muore, se per Gesù rappresentò un atto che ha raggiunto la sua espressione fisica, in noi significa una morte morale al peccato e al male come espressione di obbedienza piena a Dio. S2. "Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale; ma offrite voi stessi a Dio come strumenti di giustizia per Dio" (Rm 6,12-13). 6L. Gesù, lungo la Via Crucis, s'è fatto aiutare dal Cireneo a portare la croce. Dice S. Agostino che Dio "non salva te senza di te". E' legge inesorabile una nostra partecipazione come corredenzione. 1L.E' qui che si colloca allora quella invenzione misteriosa di Gesù di rendere attuale il Mistero pasquale nel segno dell'eucaristia, perché reso contemporaneo l'atto della croce ogni uomo seminato nel tempo vi possa unire il suo spicchio di "sacrificio", di "croce", di corredenzione. 2L. A quel "sangue sparso" ora si possono aggiungere le piccole gocce d'acqua della nostra offerta perché con Cristo divenga parte e strumento di salvezza. E' alla fine l'unico modo di rendere fecondo ciò che può apparire solo come un "perdere la vita", come capita di pensare che sia ogni sofferenza, ogni rinuncia, ogni gratuità che ci costa. Niente così va perso: S1. "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà". 3L. Cose difficili; oggi è detto: "Questa voce è per voi". Ma in questa nuova 9

Alleanza che Cristo ha rinnovato, si dice che la legge di Dio "sarà scritta sul loro cuore. E anche: S1. "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me". 4L. Signore, confidiamo in te, attiraci a te, facci capire e accettare il ruolo di seme caduto in terra per poter portare veramente "molto frutto". S3. Semina, semina: l'importante è seminare, poco, molto, tutto, il grano della speranza. Semina il tuo sorriso perché risplenda intorno a te. Semina le tue energie per affrontare le battaglie della vita. Semina il tuo coraggio per sollevare quello altrui. Semina il tuo entusiasmo, la tua fede, il tuo amore. Semina la tua pace per vedere sorgere un nuovo orizzonte. Semina le più piccole cose, i nonnulla. Semina e abbi fiducia: ogni chicco arricchirà un piccolo angolo della terra. Donaci Signore, un cuore umile, che si impegna per testimoniare con la propria vita le vie di Dio. Crea in me, o Dio, un cuore puro! Sal 50 Tutti Crea in me, o Dio, un cuore puro. 5L. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. 6L. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. 1L. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te Ritorneranno. CANTO: CHI MI SEGUIRÀ - 79 PREGHIERE DI INTERCESSIONE G. Noi ti preghiamo: Kyrie, kyrie eleison T. Kyrie, kyrie eleison 1L. Anche noi come i greci vogliamo vedere Gesù: donaci o Signore la grazia di incontrarti oggi nell Eucaristia, innalzato in croce e risorto; donaci di adorarti nei giorni della prossima settimana, 10

2L. Rendici attenti o Signore a chi ci annuncia e testimonia la tua presenza. Aprici il cuore a riconoscere e seguire Papa Benedetto e i vescovi uniti con Lui 3L. Concedi ai nostri giorni la tua pace, o Signore. La tua croce innalzata sul mondo possa attirare tutti gli uomini e tutti i popoli, e converta i nostri cuori, 4L. Ti domandiamo o Signore che i fidanzati camminino con responsabilità e verità verso il sacramento del Matrimonio. Ti affidiamo i giovani chiamati a seguirti nel sacerdozio e nella vita consacrata. 5L. Per l Europa attanagliata dalla grave crisi finanziaria, illumina coloro che ci governano perché facciano scelte efficaci e giuste per superare questo momento difficile senza far pesare il sacrificio necessario sulle fasce più deboli, sui poveri, gli emarginati, le famiglie, i disabili. Ti preghiamo anche per la pace in Siria, in Medio Oriente, nel Corno d Africa e in tutto il mondo. 6L. Accogli ed esaudisci le intenzioni di tutti coloro che si sono affidati alla Banca della preghiera. Sovvieni con la tua provvidenza alle molteplici e gravose necessità economiche, morali e spirituali di Radio Oreb. Padre nostro CONCLUSIONE G. Invitandoci a seguirlo, Gesù ci ha rassicurato dicendo: «Dove sono io, là sarà anche il mio servo». Ecco la nuova alleanza che ci viene da Cristo: ci dona il suo Spirito perché morendo a noi stessi con lui, possiamo fare la volontà del Padre. Abbiamo il coraggio di morire a noi stessi, come ha fatto il Signore Gesù. Allora, e solo allora, nel nostro cammino di desertificazione, di essenzialità, deposti i pesi, scopriremo quanto Dio ci ama, e vedremo, oggi, nel cuore, con lo sguardo della fede, il Signore Gesù e ricevere da lui una vita nuova e restare con lui per i secoli dei secoli. Amen. S3. Perché sia Pasqua non c'è altra strada. Perché sia la nostra Pasqua non ci sono tangenziali o scorciatoie: per dare vita occorre dare la vita. In ogni esistenza ci sono un Calvario e una Croce che attendono, in ogni esistenza c'è un sepolcro che da luogo di morte si trasformerà in culla di vita nuova, se il seme gettato in terra accetta di marcire e morire. Tutto questo travaglio si consuma nella quotidianità, senza attendere le grandi occasioni. Marcire e morire è disponibilità a dare tutto senza trattenere 11

niente, a dimenticare se stessi, ad amare nella gratuità senza aspettarsi nulla in cambio, a rinunciare ai propri interessi e alle proprie sicurezze... essere seme che muore e, in una parola, dono di sé. E questa consegna concreta di noi stessi, nelle piccole morti nascoste, mentre dona vita ad altri, contemporaneamente, ci immerge nel cuore di Dio, nel mistero pasquale di morte per la Vita. "Chi ama la sua vita la perde e chi odia (perde) la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna". Tutti: Signore Dio nostro, distogli i discepoli del Figlio tuo dai cammini facili della popolarità, della gloria a poco prezzo, e portali sulle strade dei poveri e dei flagellati della terra, perché sappiano riconoscere nel loro volto il volto del Maestro e Redentore. Dona occhi per vedere i percorsi possibili alla giustizia e alla solidarietà; orecchi per ascoltare le domande di senso e di salvezza; arricchisci il loro cuore di fedeltà generosa e di delicatezza e comprensione perché si facciano compagni di strada e testimoni veri e sinceri della gloria che splende nel crocifisso risorto e vittorioso. Egli vive e regna glorioso con te, o Padre, nei secoli eterni. Amen CANTO: GENTI TUTTE 374 CANTO FINALE: AVE MARIA - 389 12