Eucaristia e iniziazione cristiana



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SILVANO SIRBONI RPL 252 Set-Ott 2005 Eucaristia e iniziazione cristiana Mi accingo a scrivere questo contributo consultando il primo volume dell Enchiridion Vaticanum che riporta tutti i testi conciliari; noto con sorpresa che nell indice analitico non è presente il termine iniziazione. Cerco allora eucaristia e trovo che in un solo testo si fa riferimento al suo rapporto con il Battesimo: Il Battesimo è ordinato all integra professione della fede, all integrale incorporazione nell istituzione della salvezza, come lo stesso Cristo ha voluto e, infine, all integra inserzione nella comunione eucaristica (Unitatis Redintegratio 22, in EV I/566). pastorale Nella costituzione conciliare sulla liturgia si auspica soltanto la composizione di una messa propria «nel conferimento del Battesimo» (SC 66) e la revisione del rito della Confermazione: perché appaia più chiaramente l intima connessione di questo sacramento con tutta l iniziazione cristiana; perciò la rinnovazione delle promesse battesimali precederà convenientemente la recezione di questo sacramento. Quando si ritenga opportuno, la Confermazione potrà essere conferita durante la messa (SC 71). Consulto anche il secondo volume che riporta i documenti degli anni 1963-1967. L indice riporta soltanto il termine iniziazioni in riferimento alle tradizioni africane (cfr. EV II/1742). Soltanto nel terzo volume, dove è riportata l intro-

32 Il rapporto tra Battesimo - Cresima - eucaristia nei documenti post-conciliari. duzione generale al Rito del battesimo dei bambini (ed. lat. 1969; ed. it. 1970) trovo finalmente nell indice il termine iniziazione con i rimandi ai primi due numeri del testo sopra citato dove si dice che i tre sacramenti dell iniziazione sono così intimamente tra loro congiunti che portano i fedeli a quella maturità cristiana per cui possano compiere nella chiesa e nel mondo la missione propria del popolo di Dio (Ordo baptismi parvulorum 2, in EV III/1093). Sarà infine la pubblicazione del Rito dell iniziazione cristiana degli adulti (= RICA; ed. lat. 1972; ed. it. 1978) che non solo affermerà l intima unione dei tre sacramenti, ma ripristinerà, di norma, la loro sequenza originaria che vede al vertice la celebrazione e la partecipazione all eucaristia. Questi sacramenti, cioè il Battesimo, la Confermazione e l eucaristia, sono l ultimo grado, compiendo il quale gli eletti, ottenutala remissione dei peccati, sono aggregati al popolo di Dio, ricevono l adozione a figli di Dio, sono introdotti dallo Spirito santo nel tempo del pieno compimento delle promesse e anche pregustano il regno di Dio mediante il sacrificio e il banchetto eucaristico (RICA 27, in EV IV/1375). Tutto si conclude con la celebrazione dell eucaristia, alla quale i neofiti in questo giorno partecipano per la prima volta e a pieno diritto e nella quale portano a compimento la loro iniziazione (RICA 36, in EV IV/1384). Da queste chiare affermazioni è incominciato timidamente, ma in un continuo crescendo, il ripensamento della prassi di iniziazione cristiana vigente nella chiesa occidentale, sia per gli adulti che per i fanciulli e i ragazzi già battezzati da piccoli. 1. Un itinerario verso l eucaristia Per la verità, dopo circa trent anni da quelle solenni affermazioni, dobbiamo confessare che, nonostante il rinnovamento dei libri liturgici e il progresso dei documenti del ma-

33 gistero, nella prassi pastorale delle nostre comunità parrocchiali ben poco è cambiato, anche se la stragrande maggioranza degli operatori pastorali concordano nel riconoscere la sproporzione fra le forze impegnate nel settore dell iniziazione e i risultati ottenuti. Con tutta la buona volontà i tre sacramenti che fanno il cristiano, eccetto il caso in cui vengono celebrati per gli adulti e correttamente, cioè insieme e nell ordine originario dopo un serio itinerario catecumenale (il che non si deve affatto dare per scontato!), per i fanciulli e i ragazzi in età scolare continuano a essere celebrati (e percepiti) come eventi del tutto indipendenti, nonostante le astratte affermazioni di principio. E quando in alcuni casi vengono casualmente celebrati insieme e nell ordine corretto, ciò rischia di essere percepito semplicemente come un modo più sbrigativo. È questo uno dei rischi nell applicare con troppa fretta la prassi opportunamente indicata dai vescovi italiani per i fanciulli e i ragazzi già battezzati da piccoli quando tale prassi viene estrapolata da una seria e completa applicazione di quell itinerario catecumenale che prevede soprattutto un radicale cambiamento sia del contesto familiare e parrocchiale sia della prassi catechistica (cfr. CEI, L iniziazione cristiana. 2. Orientamenti per l iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni, in ECEI VI/2040-2119). Un itinerario catecumenale che non inizia quando i genitori si recano in parrocchia e si rivolgono al parroco con la frase di rito: «Mio figlio deve fare la prima comunione»! Non si tratta di mettere in dubbio la prassi del pedobattesimo; si tratta piuttosto di fare di questo evento non un rito a sé stante, ma l inizio di quell itinerario catecumenale che trova il suo vertice nella partecipazione alla mensa eucaristica. In altre parole, fin dal Battesimo deve essere chiaro che si è battezzati per fare chiesa; quella chiesa che si rende visibile, esprime e alimenta la sua identità attorno all unico altare. Se certamente sono utilissimi gli incontri di catechesi prebattesimale per genitori e padrini, sono soprattutto i gesti rituali che incidono maggiormente. Il Battesimo deve, pertanto, apparire chiaramente come l inizio di un cammino che si conclude soltanto con l eucaristia dopo essere stati confermati e consacrati da quello Spirito che abilita a celebrare la liturgia (cfr. CCC 1119). Anche nella prassi del pedobattesimo deve apparire sempre più chiara la connessione dei tre sacramenti dell iniziazione. Prassi che devono accompagnare dal Battesimo all eucaristia.

34 Per questo catechesi previa e opportune monizioni all interno del rito per i bambini (= RBB; ed. lat. 1969; ed. it. 1970) devono evidenziare in modo particolare il significato dell unzione postbattesimale con il crisma; unzione sul capo che intende essere soltanto l inizio di quell unzione sulla fronte che porrà il sigillo dello Spirito sulla nuova nascita in Cristo. Così deve essere particolarmente valorizzata la processione verso l altare dove si recita il Padre nostro (cfr. RBB 75). È in qualche modo l adattamento del rito della consegna della preghiera del Signore la cui restituzione avrà luogo quando il battezzato, ricevuto il dono dello Spirito, parteciperà per la prima volta alla mensa eucaristica. 2. Iniziare alla chiesa Alcune prassi di prima comunione che contraddicono il primo frutto dell eucaristia: la comunione ecclesiale. Non è necessario essere molto anziani per ricordare le prime comunioni private negli istituti religiosi se non addirittura nella cappella del vescovado. Ancora ai nostri giorni non è raro vedere nel bollettino di qualche santuario la foto di un fanciullo o di una fanciulla che hanno ricevuto la loro prima comunione in quel luogo particolare nel contesto del quale la prima partecipazione alla mensa eucaristica rischia di essere letta in chiave semplicemente intimistica e devozionale. In non poche comunità parrocchiali è ancora diffusa la prassi di celebrare la messa di prima comunione in una festività civile per ovvie ragioni di comodità e opportunità, tenuto conto del contesto anomalo nel quale avvengono di solito queste celebrazioni. Ragioni comprensibili, ma per niente giustificabili. Per ovviare a quel contesto festaiolo e deviante che purtroppo accompagna ancora certe cerimonie di prima comunione, con tanta buona volontà e buona fede, in alcune comunità si è trovata la drastica soluzione di celebrare la messa di prima comunione a porte chiuse! Cioè alla sera di un giorno settimanale con la presenza dei soli genitori e familiari più stretti. E, dulcis in fundo, qualcuno, per andare incontro alle esigenze tradizionali, ha inventato una seconda messa di prima comunione in un successivo giorno festivo con abiti e pranzo come da copione, senza calcolare che per i fanciulli e familiari questo secondo rito è diventato la vera prima comunione! Certe medicine rischiano di essere più dannose delle malattie da curare!

35 Assai più diffusa è stata, e in alcuni luoghi sembra persistere, nonostante il giudizio negativo della Congregazione per il culto divino (cfr. Redemptionis Sacramentum 87, in Il Regno - documenti 49 [9/2004] 266), la prassi di inserire la prima comunione nella celebrazione della messa in cena Domini il Giovedì santo. Una soluzione che non è tale. La celebrazione eucaristica vespertina del Giovedì santo non è che il prologo di quel triduo unitario che culmina nell eucaristia della Veglia pasquale, madre di tutte le veglie, cioè modello di tutte le assemblee liturgiche e in particolare dell assemblea eucaristica domenicale, Pasqua settimanale. Non è senza ragione che la Veglia pasquale sia il luogo privilegiato per conferire i tre sacramenti dell iniziazione cristiana che trovano il loro contesto ideale nell assemblea riunita per celebrare il banchetto pasquale. La prassi vietata della prima comunione al Giovedì santo. 3. Iniziazione alla domenica A prima vista, guardando cosa succede ancora in tante nostre comunità parrocchiali in occasione di battesimi, cresime e prime comunioni, verrebbe la tentazione di pensare che trent anni dalla pubblicazione del RICA siano trascorsi con scarsi risultati. Quegli orientamenti, magistralmente riassunti nella presentazione della CEI, non sembrano aver segnato profondamente la prassi pastorale delle nostre parrocchie. In realtà il seme gettato non è stato infecondo se oggi a firma del Consiglio permanente della CEI possediamo tre Note sull iniziazione cristiana che costituiscono un coraggioso ripensamento di tutta la struttura catechistica e celebrativa per fare i cristiani. In particolare l eucaristia ritrova la sua giusta collocazione al vertice dell iniziazione non solo per gli adulti, ma anche per i fanciulli e i ragazzi battezzati da piccoli (cfr. Nota 2, 54, in ECEI VI/2113). Non è un recupero di poco conto anche per progredire nel dialogo ecumenico con le chiese d Oriente per la quale l ordine antico dei sacramenti è una condizione indispensabile in vista di una piena comunione con la chiesa di Roma. Per l ortodossia è inconcepibile che un battezzato possa partecipare alla mensa eucaristica senza essere stato prima confermato dallo Spirito. Infatti, l eucaristia è il verti- Tornare a far diventare l eucaristia vertice dell iniziazione anche per i fanciulli.

36 L eucaristia è la sintesi dell identità cristiana, pertanto non è innocuo entrarvi per la prima volta con modalità celebrative che la contraddicono. Eucaristia e domenica. ce dell itinerario di conversione, oltre il quale c è la partecipazione al banchetto del cielo. Non è senza ragione che l ultimo sacramento, prima di concludere il pellegrinaggio terreno, sia il viatico, l eucaristia. La struttura dell iniziazione è in se stessa completa, sintesi e modello di tutto l itinerario della vita cristiana. Sconvolgere questa originaria struttura sacramentale si rischia di privare i sacramenti della loro vera identità e di conseguenza di mettere a rischio una chiara percezione dell identità e della missione del cristiano. L eucaristia è, infatti, la sintesi dell identità cristiana, il DNA del cristiano. Si è battezzati per poter partecipare a quell eucaristia che è il modello della chiesa. Per questo la sua collocazione nell itinerario di iniziazione e le stesse modalità celebrative sono tutt altro che innocue. Opportunamente i vescovi, correggendo volutamente una diffusa ed errata espressione, affermano chiaramente che «l eucaristia è il sacramento della maturità cristiana» (Nota 3, 38, in Il Regno - documenti 48 [13/2003] 411). Questa caratteristica era stata attribuita alla cresima, specialmente in questi ultimi 40 anni, cioè da quando i vescovi nel 1968, in deroga alle norme del Codice di diritto canonico, stabilirono che per ragioni pastorali la Confermazione fosse conferita in modo generalizzato attorno ai dieci-dodici anni 1. Il secondo sacramento dell iniziazione diventava così il sacramento dell adolescenza, una specie di solenne professione di fede o conferma da parte del soggetto del battesimo ricevuto da piccolo. Sacramento che veniva così a perdere la sua originaria identità e, paradossalmente finiva per diventare la festa di conclusione del catechismo e purtroppo anche la fine di ogni ulteriore cammino con e nella chiesa. L eucaristia, al contrario della Confermazione che è unica come unico è il Battesimo, mentre da una parte conclude un itinerario, dall altra apre alla vita della chiesa. L eucaristia infatti inizia alla vita di quella chiesa che di domenica in domenica si costituisce sempre più in corpo di Cristo fino al giorno in cui tutti i credenti saranno una sola cosa 1 Cfr. ECEI I/1097s.; Notiziario CEI 8 (1968) 142s.; cfr. anche RC 11.

37 in lui nella domenica senza tramonto. «È l eucaristia il sacramento che, continuamente offerto, non chiude un esperienza, ma la rinnova ogni settimana, nel giorno del Signore» (VMP 7). L iniziazione cristiana è iniziazione alla domenica, cioè all assemblea eucaristica domenicale. 4. Conclusione Non sono poche le diocesi che in Italia hanno preso sul serio i nuovi orientamenti dell episcopato per un radicale cambiamento della prassi di iniziazione nella consapevolezza che «la scelta del catecumenato costituisce una singolare opportunità per il rinnovamento delle comunità cristiane» (Nota 1, 40, in ECEI VI/675). Al centro di questa fervente ricerca in vista di una corretta e fruttuosa iniziazione sta proprio l eucaristia. Non come astrazione, ma come concreta esperienza domenicale. Il cristiano non è semplicemente una persona religiosa e devota. Il cristiano si qualifica per la sua capacità di comunione. Una dimensione che egli rende visibile, esprime e alimenta nell assemblea eucaristica domenicale della quale la prima partecipazione al vertice dell itinerario catecumenale deve costituire in qualche modo il modello. I tentativi di cambiamento della prassi di iniziazione in Italia hanno come centro propulsore la teologia dell eucaristia domenicale. Da qui prende forma la vita cristiana a servizio del vangelo. Il modo in cui viene vissuto il giorno del Signore e celebrata l eucaristia domenicale deve far crescere nei fedeli un animo apostolico, aperto alla condivisione della fede, generoso nel servizio della carità, pronto a rendere ragione della speranza (VMP 8). È quindi ora di passare dalla prima comunione alla prima partecipazione all eucaristia (cfr. RICA 36). Cioè da una dimensione privata e devota dell eucaristia alla dimensione ecclesiale incominciando da quella prima esperienza eucaristica che porta a compimento l itinerario catecumenale.