Scheda Tecnica. operazioni di recupero di rifiuti non pericolosi di cui all articolo 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

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AA Provincia di Bergamo Settore Ambiente Servizio Autorizzazione Unica Ambientale Scheda Tecnica ALLEGATO B: operazioni di recupero di rifiuti non pericolosi di cui all articolo 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152; Ditta: Sede legale: BON METAL RECUPERI SRL Levate, via Strada Cascina Benaglia,1 Insediamento produttivo: Levate, via Strada Cascina Benaglia,1 Rif. Istanza: istanza di Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi del DPR n 59/2013 presentata dalla ditta al SUAP del Comune di Levate in data 03.12.2014 e successivamente modificata con note del 24.03.2015, del 21.06.2016 e del 03.05.2017. Planimetria: Atti di cui è già titolare la Ditta: Tavola 2 datata marzo 2015 agg. giugno 2016 avente oggetto planimetria generale con disposizione zone operative Comunicazione di avvio esercizio delle attività di recupero rifiuti ai sensi dell art. 216 del D.Lgs 152/2006, presso l insediamento sito in Levate via Strada Cascina Benaglia, 1 datata 10/02/2010 (in atti provinciali prot. n. 16160 del 17/02/2010). Premesse: La ditta BON METAL RECUPERI SRL ha presentato apposita comunicazione datata 10/02/2010 (in atti provinciali prot. n. 16160 del 17/02/2010) di avvio dell esercizio delle attività di recupero rifiuti non pericolosi ai sensi dell art. 216 del D.Lgs 152/2006, presso l insediamento sito in Levate via Strada Cascina Benaglia, 1. Il Servizio Rifiuti della Provincia di Bergamo, con riferimento alla predetta comunicazione ai sensi dell art.216 del D.lgs 152/06 aveva comunicato con nota del 01.09.2011 prot. 85774 alla ditta BON METAL RECUPERI SRL: che la polizza fidejussoria n. 62682472 del 20.07.2011 corredata di appendice 1 del 21.07.2011 (pervenuta in atti provinciali in data 02/08/2011 prot. n. 78639) emessa dalla LIGURIA Società di Assicurazioni S.p.A, in relazione all attività di recupero di rifiuti di cui alla richiesta in oggetto, era conforme alle disposizioni della D.G.R. n. 19461 del 19/11/2004; 1 / 13

l iscrizione al registro provinciale delle imprese che effettuano le operazioni di recupero rifiuti n. 233 (ex n. 5) in data 17/02/2010, con scadenza al 17/02/2015, in riferimento a quanto indicato nella tabella di seguito riportata: CER ATTIVITÀ QUANTITATI POTENZIALI TIPOLOGIA DI RIFIUTI INDIVIDUATA NELL ALLEGATO 1 AL D.M. 05.02.98 DI RECUPERO VO MASSIMO ANNUO TÀ DEPOSITO DEL 3.1: rifiuti di ferro acciaio e ghisa 120102, 120101, 150104, 160117, 170405, 190118, 190102, 191202, 200140, 100210 e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dai codici 100299, 120199, R4 10000 t (pari a 12000 90 t (pari a 108 3.2: rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe 110501, 120103, 120104, 110599, 150104, 170401, 170402, 170403, 170404, 170406, 170407, 191002, 191203, 200140 e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dal codice 120199, 100899,, R4 7000 t (pari a 7000 90 t (pari a 90 1.1: rifiuti di carta, cartone e cartoncino, inclusi poliaccoppiati, anche di imballaggi 2.1: imballaggi, vetro di scarto e altri rifiuti e frammenti di vetro; rottami di vetro 150101, 150105, 150106, 200101 170202, 200102, 150107, 191205, 160120, 101112 (pari a 450 (pari a 300 3 t (pari a 4,5 10 t (pari a 10 3.3 : sfridi o scarti di imballaggio in alluminio, e di accoppiati carta plastica e metallo 150104, 150105, 150106, 191203 (pari a 390 5 t (pari a 6,5 3.5: rifiuti costituiti da 150104, 200140 5 t 2 / 13

imballaggi, fusti, latte, vuoti, lattine di materiali ferrosi e non ferrosi e acciaio anche stagnato (pari a 600 (pari a 10 5.1: parti di autoveicoli, di veicoli a motore, di rimorchi e simili, risultanti da operazioni di messa in sicurezza di cui all'articolo 46 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modifiche e integrazioni e al decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209, e privati di pneumatici e delle componenti plastiche recuperabili 160116, 160117, 160118, 160122 (pari a 405 10 t (pari a 13,5 5.8: spezzoni di cavo di rame ricoperto 160122, 160118, 160216, 170401, 170411 (pari a 383 9 t (pari a 11,5 5.19: apparecchi domestici, apparecchiature e macchinari post-consumo non contenenti sostanze lesive dell'ozono stratosferico di cui alla legge 549/93 o HFC* 6.1: rifiuti di plastica; imballaggi usati in plastica compresi i contenitori per liquidi, con esclusione dei contenitori per fitofarmaci e presidi medico-chirurgici 6.5: paraurti e plance di autoveicoli in materie plastiche 160216 (pari a 400 150102, 191204, 200139, 020104, 170203 070213, 160119, 120105 (pari a 450 90 t (pari a 135 6 t (pari a 8 2 t (pari a 3 2 t (pari a 3 9.1: scarti di legno e sughero, imballaggi di legno 030101, 150103, 030105, 030199, 170201, 200138, (pari a 600 4 t (pari a 8 3 / 13

191207, 200301 *limitatamente ai rifiuti non rientranti nel D. Lgs. 151/2005 Con comunicazione prot. 79707 del 07.08.2013 la ditta BON METAL RECUPERI srl ha comunicato la variazione della sede legale da Via San Bernardino 139/N a Bergamo a Strada Cascina Benaglia, 1 a Levate. Con nota prot. 116717 del 17.12.2013, il Servizio Rifiuti provinciale, nel prendere atto della variazione della sede legale, ha accettato l appendice n. 2 effetto del 29.07.2013 alla polizza fidejussoria n. 62682472 del 20.07.2011 emessa dalla LIGURIA Società di Assicurazioni S.p.A. Con istanza di Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi del DPR n 59/2013 presentata dalla ditta al SUAP del Comune di Levate in data 03.12.2014 e successivamente modificata con note del 24.03.2015, del 21.06.2016 e del 03.05.2017 la ditta intende: - riorganizzare il proprio lay out produttivo; - utilizzare un capannone (denominato A nella Tavola 2 datata marzo 2015 agg. giugno 2016 precitata) attualmente destinato alla commercializzazione di materiale ferroso e non ferroso presente nel perimetro dell impianto, per l attività di recupero dei rifiuti non pericolosi; - rinunciare alla gestione delle tipologie 3.3 e 3.5 dell allegato 1 al D.M. 05.02.98 e s.m.i. e: o ridurre i quantitativi ( globali di messa in riserva istantanea complessiva dei rifiuti nell impianto che passeranno dagli attuali 236 ton e 276 mc ai futuri 231,5 ton e 265,75 mc; o incrementare la messa in riserva istantanea dei rifiuti di cui alla tipologia 3.1 che passa da 90 t e 108 mc a 100 t e 120 mc. - integrare il codice CER 160214 (no RAEE - rifiuti non rientranti nel campo d applicazione del d.lgs. 49/2014) nella scheda di messa in riserva di cui alla tipologia 5.19: - rivedere il sistema fognario prevedendo il recapito di tutte le acque meteoriche di dilavamento in pubblica fognatura, previo passaggio in una vasca di laminazione e successivo sistema di trattamento; - prevedere lo stoccaggio delle E.o.W attualmente depositate in container sulle superfici scoperte anche in cumuli. DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI DI RECUPERO E DELL IMPIANTO TENENDO CONTO DELLE VARIANTI PRESENTATE La ditta svolge: a) attività di messa in riserva () di rifiuti non pericolosi individuati nell'allegato 1 del D.M. 05.02.98 alle seguenti tipologie: - 1.1 rifiuti di carta, cartone e cartoncino, inclusi poliaccoppiati, anche di imballaggi; - 2.1 imballaggi, vetro di scarto ed altri rifiuti e frammenti di vetro; rottami di vetro; - 5.1 parti di autoveicoli, di veicoli a motore, di rimorchi e simili, risultanti da operazioni di messa in sicurezza di cui all'articolo 46 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modifiche e integrazioni e al decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209, e privati di pneumatici e delle componenti plastiche recuperabili; - 5.8 spezzoni di cavo di rame ricoperto; 4 / 13

- 5.19 apparecchi domestici, apparecchiature e macchinari post-consumo non contenenti sostanze lesive dell'ozono stratosferico di cui alla legge 549/93 o HFC (limitatamente ai rifiuti non rientranti nel D.lgs 49/2014); - 6.1 rifiuti di plastica; imballaggi usati in plastica compresi i contenitori per liquidi,con esclusione dei contenitori per fitofarmaci e per presidi medico-chirurgici; - 6.5 paraurti e plance di autoveicoli in materie plastiche; - 9.1 scarti di legno e sughero, imballaggi di legno; b) attività di messa in riserva () e recupero (R4) di rifiuti non pericolosi individuati nell'allegato 1 del D.M. 05.02.98 alle seguenti tipologie: - 3.1 rifiuti di ferro, acciaio e ghisa; - 3.2 rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe. Il deposito dei rifiuti, che occupa un volume complessivo pari a 247 mc, è effettuato in cumuli, contenitori, containers, fusti, big-bags, così come riportati nelle relative schede di messa in riserva e recupero di materia fornite. Rifiuti non pericolosi destinati all operazione di messa in riserva () I rifiuti destinati all operazione di messa in riserva (), dopo essere stati accettati nell impianto, vengono stoccati nelle apposite zone meglio individuate nella planimetria di riferimento (vedasi Tavola 2 datata marzo 2015 agg. giugno 2016 avente oggetto planimetria generale con disposizione zone operative ), al coperto su area impermeabilizzata, successivamente vengono ceduti ad impianti che completeranno il ciclo di recupero, in funzione della specifica tipologia di appartenenza, in conformità al D.M. 05.02.1998 e smi. Rifiuti destinati all operazione di recupero R4 I rifiuti accettati nell impianto e stoccati nelle apposite aree come indicato nella planimetria di riferimento, vengono trasferiti nelle aree denominate T1 e T2 presenti nei due capannoni e ivi sottoposti alle opportune operazioni di trattamento volte al recupero (R4) in modo da ottenerne prodotti rispondenti alle specifiche tecniche di riferimento e/o regolamenti UE ove applicabili, conformemente a quanto prescritto dalla normativa vigente (D.M. 05/02/98 e s.m.i. Regolamenti Ue). Le operazioni di recupero (R4) previste dal processo produttivo si concretizzano mediante un attività di selezione/cernita manuale e/o meccanica tramite un caricatore a ragno volta ad eliminare eventuali impurità ed eventuale adeguamento volumetrico tramite cesoia manuale. L'attività di selezione e cernita è inoltre finalizzata alla suddivisione delle tipologie omogenee corrispondenti alle specifiche norme tecniche di riferimento. Il materiale con qualifica di cessato rifiuto ai sensi dell art. 184 ter del D.lgs.152/06 e s.m.i. (MPS - E.o.W.), avrà come destino finale le acciaierie e le industrie metallurgiche. Sono inoltre effettuate operazioni di deposito temporaneo di rifiuti decadenti dalle operazioni di recupero, secondo quanto previsto dall art. 183 comma 1, lettera bb) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. La ditta effettua anche lo stoccaggio del materiale con qualifica di cessato rifiuto ai sensi dell'art. 184 ter del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., ritirato da terzi e sottoposto alla semplice commercializzazione. Per la movimentazione e lavorazione dei rifiuti la ditta BON METAL RECUPERI SRL utilizza l attrezzatura di seguito schematizzata: - pesa; - carrelli elevatori e carro ponte; 5 / 13

- rilevatore radioattività per monitorare il materiale; - semovente caricatore; - spettrometro; - attrezzatura minuta di vario genere (es. trance, cacciaviti, cesoie manuali). DATO TARGA DELL IMPIANTO Il quantitativo massimo di trattato annuo (R4), in riferimento alle tipologie 3.1 e 3.2 di cui all allegato 1, suballegato 1 del D.M. 05/02/98 e s.m.i. gestito dalla Ditta BON METAL RECUPERI SRL, corrisponde a 17.000 ton/anno. L attività di recupero (R4) avviene mediante: selezione, eventuale trattamento a secco per l eliminazione di materiali e/o sostanze estranee (tipologia 3.1 e 3.2); l utilizzo dell attrezzatura in dotazione della ditta (attrezzatura minuta di vario genere e semovente munito di polipo), pertanto la potenzialità di trattamento non è riconducibile ad uno specifico impianto, bensì ad attività distinte e sequenziali nel loro utilizzo. La potenzialità massima dell impianto è determinata e riconducibile alle condizioni di natura tecnico gestionale previste nel progetto ed in particolare: - periodo lavorativo annuo pari a 300 giorni, - 8 ore lavorative giornaliere, - numero variabile di addetti che si prevede, in funzione del mercato nonché delle scelte organizzative/gestionali, di dedicare alle attività di recupero dei rifiuti, - disponibilità delle attrezzature, la cui effettiva potenzialità tecnica di utilizzo resta condizionata dai fattori sopra specificati ed in particolare dalla destrezza degli operatori e dal tipo di materiale. Considerate le sopra elencate condizioni di natura tecnico-gestionale, la potenzialità massima dell impianto così configurato è stimata in 56 ton/giorno (8 ore lavorative) e 17.000 ton/anno. Di seguito si riportano le motivazioni della ditta volte a sostenere che le varianti che intende introdurre non comportano notevoli ripercussioni negative sull ambiente di cui al punto 8,lettera t), dell allegato IV alla parte II del D.Lgs. 152/06 e smi (riportate nelle relazioni tecniche datate marzo 2015 e novembre 2017 ). Premesso che l'attività di cui all'iscrizione n. 233 del 17/02/2010 con scadenza fissata al 16/02/2015 è stata sottoposta alla richiesta di verifica di assoggettabilità alla VIA, la cui istruttoria si è conclusa con nota della provincia di Bergamo, prot. N.11405 del 2 febbraio 2011, attestante la non assoggettabilità alla procedura di VIA regionale. Relativamente alle varianti che la ditta intende apportare all impianto meglio descritte nelle premesse si riportano i contenuti comuni riportati nelle relazioni tecniche datate marzo 2015 e novembre 2017 a sostegno delle stesse:..si evidenzia che la variante alla comunicazione dell impianto., non determinerà, variazioni ne in merito alla potenzialità globale di recupero (R4) dell impianto ne ai principi generali del processo impiantistico già comunicato. Nello specifico rimarranno inalterati rispetto a quanto già riportato nella comunicazione vigente i seguenti aspetti: - Localizzazione dell'impianto / inquadramento territoriale; - l'istanza di variante sostanziale avrà efficacia sull'impianto già esistente, senza ulteriore consumo di suolo;. - Reti esterne dei servizi atti a soddisfare le esigenze connesse all'esercizio dell'impianto; - Modalità di stoccaggio dei rifiuti; 6 / 13

- Caratteristiche costruttive delle aree di stoccaggio e delle aree dove vengono svolte le operazioni di recupero, dei sistemi e delle attrezzature utilizzate per la movimentazione e trattamento dei rifiuti e per il contenimento degli eventuali sversamenti accidentali; - Procedure atte ad individuare ed a rispondere a potenziali incidenti e situazioni di emergenza nonché a prevenire ed attenuare l'impatto ambientale che ne può conseguire (piano di emergenza); - Le operazioni di recupero già comunicate (-R4); - Il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero (R4), che rimarrà confermato e 17.000 tonnellate-anno (10.000 tipologia 3.1 e 7.000 tipologia 3.2); - La natura merceologica dei rifiuti gestiti; - non altera il rispetto dei requisiti e le dotazioni impiantistiche dell'impianto anche in riferimento alle prescrizioni contenute nell allegato 5 al DM 5 febbraio 1998 e s.m.i. e per la quali l'azienda ha già provveduto a relazionare ed argomentare nel documentazione tecnica già in atti. Si ritiene che le varianti OMISSIS non alterando né i principi e i processi impiantistici già comunicati né i quantitativi massimi di rifiuti recuperati (R4), non comporteranno alcuna variazione rilevante sulle varie componenti ambientali (es. emissioni in atmosfera, clima acustico, scarichi idrici) e sulle relative azioni di monitoraggio già contemplate. Con riferimento alle singole componenti ambientali ed alle eventuali connessioni con le varianti oggetto della comunicazione, la ditta nelle relazioni tecniche marzo 2015 e novembre 2017 valuta gli impatti attesi (emissioni in atmosfera, acustiche, scarichi idrici, traffico veicolare, suolo, impatto visivo) giungendo a concludere quanto segue: Alla luce di quanto sopra esposto, in riferimento al punto 8, lettera t), dell'allegato IV alla parte II del D.Lgs. 152/06 e smi, si ritiene che le modifiche proposte non avranno importanti ripercussioni sulle matrici ambientali, non generando notevoli ripercussioni negative sull'ambiente, pertanto non siano soggette alla procedura di verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA ai sensi dell art. 20 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. UBICAZIONE IMPIANTO E VERIFICA CRITERI LOCALIZZATIVI L area dell impianto risulta catastalmente identificata ai mappali 28 e 970 del fg 9 del Comune di Levate. Dall esame delle relazioni tecniche datate novembre 2014 e giugno 2016 fornite dalla ditta risulta che l impianto non ricade nei criteri escludenti per la localizzazione degli impianti di gestione rifiuti di cui alla DGR n. 10360/2009 e s.m.i. integrati con quelli aggiunti dal Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) approvato con DGR n. 10767/2009. Nella relazione tecnica integrativa del novembre 2017 la ditta precisa inoltre che: l analisi dei criteri localizzativi contenuti nella relazione tecnica datata novembre 2014 e giugno 2016, è stata fatta valutando anche l area oggetto del nuovo progetto di adeguamento del sistema fognario di cui alla tav. 3 planimetria generale con rete fognaria datata maggio 2017; l area oggetto dell intervento di adeguamento del sistema fognario non risulta essere interessata da criteri escludenti e neppure dalla fascia di rispetto stradale. DOTAZIONI MINIME AI SENSI DEL D.M. 05.02.1998 e s.m.i. L impianto risulta essere dotato di un sistema di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche come meglio descritto nella scheda Tecnica allegato A. 7 / 13

L impianto risulta essere separato dal resto della proprietà non di utilizzo della ditta BON METAL RECUPERI srl tramite: recinzione, cancellate in ringhiera metallica; le pareti dei capannoni; new jersey in cemento armato di 3,10 mt (questi ultimi fissati alla pavimentazione esistente mediante perni-bulloni in acciaio aventi resistenza adeguata). L impianto risulta dotato di un pozzetto di raccolta a tenuta per la raccolta di eventuali sversamenti presente in entrambi i capannoni, inoltre nel capannone denominato B (vedasi la comunicazione ai sensi dell art.216 del D.lgs 152/06 del 17.02.2010) vi è presente anche una griglia di raccolta di eventuali sversamenti collegata al pozzetto a tenuta. ORGANIZZAZIONE E CRITERI DI GESTIONE La superficie destinata all attività di gestione rifiuti ai sensi dell art. 216 del D.Lgs. 152/06 e smi, è pari a circa 2528 mq, così suddivisa: area coperta: - capannone A : circa 474 mq, - capannone B : circa 591 mq, area scoperta: 1463 mq Le operazioni di messa in riserva e recupero dei rifiuti, anche con le modifiche che la ditta intende apportare, verranno effettuate esclusivamente all interno dei due capannoni presenti nell impianto in aree dotate di pavimentazione in cls. Nelle aree esterne realizzate con pavimentazione in cls viene effettuato il deposito in container delle MPS/E.O.W derivanti dall attività di recupero dei rifiuti non pericolosi attuata nell impianto. Una volta ultimati i lavori di adeguamento del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche con l introduzione di un sistema di laminazione per lo scarico in pubblica fognatura delle acque di prima e seconda pioggia della superficie scolante (vedasi il parere prot. prov.33478 del 01.06.2017 dell Ufficio d Ambito della Provincia di Bergamo) la ditta potrà effettuare lo stoccaggio di tali materiali anche in cumuli. GARANZIE FINANZIARIE Polizza n. 62682472 del 20.07.2011 corredata di appendice 1 del 21.07.2011 rilasciata dalla LIGURIA Società di Assicurazioni S.p.A (fusa per incorporazione in UnipolSai Assicurazioni S.p.A. dal 31.01.2016) e successive appendici nn. 2 effetto del 29.07.2013, 4 del 17.02.2016 e n.5 del 17.02.2017 avente scadenza al 17.02.2018. OSSERVAZIONI Si da atto che l adeguamento del sistema fognario interviene su di un area che già in precedenza ospitava i sottoservizi di fognatura tecnicamente connessi all attività di recupero rifiuti. Si condividono le valutazioni della ditta volte a sostenere che dalle varianti previste non sono da attendersi ripercussioni negative sull ambiente. L istruttoria tecnico amministrativa relativa all istanza presentata si è conclusa con una valutazione favorevole in ordine alla prosecuzione con modifiche della comunicazione per l effettuazione delle operazioni di recupero di rifiuti di cui all articolo 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, per le seguenti tipologie individuate nell allegato 1 sub allegato 1 del D.M. 5 febbraio 1998 modificato dal D.M. 186/2006: 8 / 13

Tipologia di rifiuti individuata nell allegato 1 al D.M. 05.02.98 Tipologia 3.1: Rifiuti di ferro, acciaio e ghisa Tipologia 3.2:Rifiuti di metalli non ferrosi e loro leghe Tipologia 1.1:Rifiuti di carta, cartone e cartoncino, inclusi poliaccoppiati, anche di imballaggi Tipologia 2.1: imballaggi, vetro di scarto ed altri rifiuti e frammenti di vetro; rottami di vetro CER 120102, 120101, 100210,160117, 150104, 170405, 190118, 190102, 200140,191202, e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dai codici 100299, 120199, 150104, 120103, 120104,170401, 170402, 170403, 170404, 170406, 170407, 110501, 110599, 191203, 200140, 191002 e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dai codici 100899, 120199, 150101, 150105, 150106, 200101 170202, 200102 150107, 191205 160120, 101112 Attività di recupero R4 R4 Quantitativo massimo annuo 10000 t (pari a 12.000 7.000 t (pari a 7.000 (pari a 450 (pari a 300 Potenzialità del deposito 100 t (pari a 120 90 t (pari a 90 3 t (pari a 4,5 10 t (pari a 10 9 / 13

Tipologia 5.1: Parti di autoveicoli, di veicoli a motore, di rimorchi e simili, risultanti da operazioni di messa in sicurezza di cui all art. 46 del D.Lgs. 22/97 e smi ed al D.Lgs. 209/03 e privati di pneumatici e delle componentiplast iche recuperabili Tipologia 5.8: Spezzoni di cavo di rame ricoperto Tipologia 5.19: Apparecchi domestici, apparecchiature e macchinari post consumo non contenenti sostanze lesive dell ozonostrato sferico di cui alla legge 549/93 o HFC (limitatamente ai rifiuti non rientranti nel D.Lgs. 49/2014) Tipologia 6.1 Rifiuti di plastica, imballaggi usati in plastica compresi contenitori per liquidi con esclusione dei contenitori per 160116, 160117, 160118, 160122 170401, 160118, 160122, 160216, 170411 160216 160214 020104, 150102, 191204, 170203, 200139 (pari a 405 300t (pari a 383 (pari a 400 (pari a 450 10 t (pari a 13,5 4.5 t (pari a 5,75 6 t (pari a 8 2 t (pari a 3 10 / 13

fitofarmaci e per presidi medico chirurgici Tipologia 6.5 paraurti e plance di autoveicoli in materie plastiche Tipologia 9.1 scarti di legno e sughero, imballaggi di legno 070213, 160119, 120105, 90 t (pari a 135 2 t (pari a 3 030101, 150103, 030105, 030199, 170201, 200138, 191207, 200301 (pari a 600 4 t (pari a 8 PRESCRIZIONI: 1. l impianto dovrà essere realizzato ed esercito nel rispetto della presente scheda tecnica, del DM 05.02.98. e s.m.i., del D.Lvo 152/06 e s.m.i. e dei Regolamenti UE nn. 333/2011 e 715/2013 ove applicabili; 2. la procedura di accettazione dei rifiuti in ingresso dovrà essere effettuata in conformità sia all art. 8 del D.M. 05.02.98 e s.m.i. che alla Decisione 2014/955/UE del 18 dicembre 2014, che modifica la decisione 2000/532/CE relativa all'elenco dei rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e successiva rettifica del 15.07.2015; 3. la ditta dovrà fornire riscontro del rinnovo periodico delle certificazioni (Reg. 333/2011 e Reg.715/2013) che la abilita ad effettuare operazioni di recupero R4 sui rifiuti costituiti da rottami di ferro, acciaio, alluminio e rame. In difetto, sui rottami sopra descritti, potranno essere effettuate esclusivamente operazioni di messa in riserva (); 4. i materiali ottenuti dalle operazioni di recupero, qualora riconducibili a ferro, acciaio, alluminio e rame, dovranno essere sottoposti alla verifica di conformità alle specifiche norme tecniche di riferimento e all'applicazione delle procedure previste nell'ambito del sistema di gestione della qualità istituito ai sensi dei regolamenti UE n 333/2011 e 715/2013 al fine di attribuire al materiale la qualifica di cessato rifiuto ai sensi dell art. 184 ter del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., per il successivo reimpiego nell industria metallurgica; 5. relativamente alle certificazioni di cui ai precedenti punti 3) e 4) dovrà essere assicurata in ogni fase di lavorazione, la possibilità di individuare i rottami metallici assoggettati a tale Regolamento da quelli non assoggettati; 6. si rammenta che, secondo quanto stabilito dall art. 6 comma 8 del D.M. 186/06, il passaggio fra i siti adibiti all effettuazione dell operazione di recupero - messa in riserva è consentito esclusivamente per una sola volta ed ai soli fini della cernita o selezione o frantumazione o macinazione o riduzione volumetrica dei rifiuti; 7. il quantitativo di rifiuti in stoccaggio nell'impianto a parità di tipologia trattata non deve superare i quantitativi riportati nelle relative schede di messa in riserva/recupero presentate; 8. rispettare il lay out dell impianto così come previsto dalla Tavola 2 datata marzo 2015 agg. giugno 2016 avente oggetto planimetria generale con disposizione zone operative, 9. le tipologie di rifiuti stoccate nelle aree I5, I6 ed I7 riportate nella Tavola 2 datata marzo 2015 agg. giugno 2016 dovranno essere sempre gestite in alternativa l una all altra; 10. garantire la stabilità dei cumuli di rifiuti/mps presenti nell impianto; 11. dovrà essere garantita la separazione fisica tra le aree destinate al deposito dei rifiuti/mps; 11 / 13

12. quando saranno terminati i lavori di adeguamento del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche con l introduzione di un sistema di laminazione per lo scarico in pubblica fognatura delle acque di prima e seconda pioggia della superficie scolante (vedasi il parere prot. prov.33478 del 01.06.2017 dell Ufficio d Ambito della Provincia di Bergamo) la ditta potrà effettuare lo stoccaggio delle MPS/E.O.W (attualmente in container) presenti nelle aree scoperte anche in cumuli; 13. la ditta dovrà detenere in deposito materiali infiammabili in quantità inferiori alle specifiche soglie massime indicate ai rispettivi punti del D.P.R. n. 151 del 1/08/2011; 14. i rifiuti decadenti dall attività devono rispettare le modalità e le tempistiche previste dall art. 183 comma bb) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., in attesa di essere conferiti, accompagnati dal relativo formulario d identificazione, ad altri impianti autorizzati alle operazioni di smaltimento e/o recupero ai sensi del D. Lgs. 152/06; 15. dovrà essere garantita un adeguata sorveglianza radiometrica sui rifiuti metallici in ingresso all impianto al fine di rilevare la presenza in essi di eventuali sorgenti dismesse così come riportato nel paragrafo sotto riportato. SORVEGLIANZA RADIOMETRICA SU ROTTAMI METALLICI E RIFIUTI a. L azienda deve svolgere l attività di sorveglianza radiometrica sui materiali secondo procedure predisposte o almeno approvate da un Esperto Qualificato in Radioprotezione di secondo o terzo grado (ex art. 77 D.Lgs.230/95). b. La procedura di cui sopra deve contenere almeno i seguenti elementi: descrizione della strumentazione utilizzata: tipologia (portatile o fissa) e caratteristiche tecniche periodicità, modalità di svolgimento e di registrazione delle verifiche di buon funzionamento solo per gli strumenti portatili: periodicità e modalità di registrazione delle operazioni di taratura ruoli e responsabilità del personale addetto ai controlli modalità e periodicità di formazione e addestramento di tale personale modalità di svolgimento dei controlli criteri per la valutazione dell esito di ciascun controllo (inclusa la definizione di anomalia radiometrica ) modalità di registrazione dell esito dei controlli tutti gli elementi di cui ai punti precedenti devono essere conformi ai requisiti della norma UNI 10897. c. Le azioni da svolgere in caso di anomalia radiometrica devono essere descritte in procedura che deve contenere almeno i seguenti elementi: individuazione degli operatori coinvolti nella gestione dell anomalia e delle loro responsabilità individuazione delle aree destinate alla sosta del carico durante le verifiche e all isolamento del materiale in attesa di smaltimento o di decadimento fisico azioni da svolgere per verificare e confermare l anomalia, per caratterizzarne l entità e per mettere in sicurezza l intero carico o parte di esso criteri e modalità di attivazione dell EQ da parte dell azienda; la procedura dovrebbe prevedere azioni differenziate in funzione del livello di allarme rilevato, secondo una gradualità di intervento stabilita dall EQ 12 / 13

valutazione preliminare del rischio per gli operatori coinvolti nelle suddette operazioni, da parte dell EQ indicazione degli Enti ai quali inviare tutte le comunicazioni in caso di effettivo ritrovamento di una sorgente radioattiva o di materiale radiocontaminato, secondo quanto previsto nei piani prefettizi provinciali per la gestione dei ritrovamenti delle sorgenti orfane nonché quanto disposto dall art. 25 e dall art. 100 del D.Lgs. 230/95 e s.m.i. d. Le procedure devono essere sottoposte a revisione dopo un periodo di sperimentazione e ogni qualvolta sia ritenuto utile e necessario dai soggetti interessati o dagli organi competenti, anche sulla base di eventuali aggiornamenti normativi successivi alla redazione delle procedure stesse. e. L azienda deve inoltrare ad ARPA un consuntivo periodico, almeno annuale, dei ritrovamenti di sorgenti o di materiale radioattivo. Nel caso di controlli effettuati con strumentazione fissa (portali) tale consuntivo deve riportare anche il numero totale di controllo ed il numero di controlli falsi positivi, secondo la definizione data dalla norma UNI 10897, allo scopo di permettere la valutazione delle impostazioni delle soglie di allarme. È in ogni caso fatta salva l assunzione dei provvedimenti di cui all art. 216 comma 4 del D.Lvo 152/06, ove sia accertato il mancato rispetto delle norme tecniche e condizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo. Il Responsabile del Procedimento - Dott. Ing. Sara Mazza - Il Dirigente del Servizio - Dott. Claudio Confalonieri - Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del DPR 445/2000 e del D.Lvo 82/2005 e norme collegate 13 / 13