9 dicembre 2012. Festa del Ringraziamento della Croce Rossa Italiana [Bar 5, 1-9; Sal 125; Fil 4, 4-6.8-11; Lc 3, 1-6]



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1 Festa del Ringraziamento della Croce Rossa Italiana [Bar 5, 1-9; Sal 125; Fil 4, 4-6.8-11; Lc 3, 1-6] 9 dicembre 2012 Questa sublime Cattedrale di Fidenza accoglie con simpatia le rappresentanze regionali di Lombardia e di Emilia Romagna della Croce Rossa Italiana in occasione della Festa del Ringraziamento in onore di San Camillo de Lellis, suo patrono, e dello scambio degli auguri in vista delle prossime festività del Natale e di Capodanno. Trovarsi e incontrarsi a Fidenza è stata una scelta felice. Per questo esprimo ai Responsabili regionali il mio compiacimento e la mia gratitudine, in particolare al Direttore Generale dr. Claudio Malavasi, e nel contempo mi onoro di salutare le Autorità civili e militari presenti, unitamente a Mons. Giuseppe Bastia, cappellano interforze di Bologna. La festa è per sua natura generatrice di gioiosa esplosione di sentimenti reciproci, di senso di appartenenza, e di forte vitalità. Essa indica la buona disposizione del cuore, consolida le intese e i legami, promuove sentimenti di unità e di coesione, esalta le motivazioni fondative, fa crescere le speranze e le prospettive positive per il futuro. Così in un armonia di intenzioni, il tempo della festa si innesta nel tempo di Dio e nel tempo dell uomo, fonda e consolida le aspirazioni di bene, avvicina Dio all uomo elevando lo spirito ad un orizzonte di perfezione. Bene venga allora la Festa della Croce Rossa Italiana, insigne sodalizio di grande valore civile, umano e cristiano che ha costituito un riferimento morale alla costruzione dell unità del nostro Paese.

2 Esultanti per il ricordo di Dio Nella prima lettura abbiamo ascoltato la parola del profeta Baruc. Egli annuncia un tempo di riscatto per Gerusalemme, città simbolo dell alleanza tra Dio e il suo popolo, che vive in una condizione di desolazione. L annuncio del profeta intende risvegliare le coscienze scoraggiate e assopite dei deportati in esilio. Per loro, ormai assuefatti dalla depressione per la lontananza dalla città amata, giunge una parola di salvezza che si concretizza con la venuta del Signore. Questo annuncio ha la carica della novità, come di una nuova creazione che cambierà il lutto in esultanza, l afflizione in gioia, nel senso di un cambiamento radicale capace di rifondare la vita e di aprire i cuori alla speranza. L annunciata nuova situazione che va determinandosi, produce un soprassalto di letizia causata dal riconoscere che Dio è fedele e mantiene la promessa. In realtà l evento rinnovatore chiede di modificare l esistenza in modo che non sorgano ostacoli all avvento glorioso di Dio che manifesterà nel segno della giustizia e della misericordia. Sarà dunque un esultanza accompagnata da una purificazione: il ricordo di Dio promuoverà nel popolo una vera conversione del cuore e della mente. Anche noi cristiani e anche voi crocerossini, nell approssimarsi della venuta del Signore a Natale, sentiamo tutti l urgenza di rivedere la nostra vita, di ordinare ciò che è storto dentro di noi, di liberarci da ciò che è di peso per essere liberi in Cristo Gesù e poterlo accogliere e seguire per testimoniare il suo amore in noi e nella società odierna. La carità cresca sempre di più in conoscenza (Fil 4, 9) Nella seconda lettura l apostolo Paolo invita i Filippesi a tenere alta la motivazione che li ha portati alla fede, anzi che li ha resi collaboratori per il vangelo. Sostiene che non basta una fede interiore, essa va sostenuta e

3 visibilizzata dal servizio vicendevole, cioè da una carità senza finzioni in modo che nella perseveranza Gesù porterà a compimento ciò che lui stesso ha iniziato. La vera prova della fede è la carità. L apostolo detta un principio di etica personale nel merito della carità: che sia operosa secondo la conoscenza e il discernimento delle situazioni, precisando perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno del Signore. Quale monito per tutti noi, per la nostra azione a favore di tanti fratelli e concittadini, per il nostro farsi prossimo con amore disinteressato. In tal modo si capisce che la carità non è cieca, ma interagisce con la realtà e con la condizione delle persone. Ciò richiede la virtù della prudenza e la capacità del giudizio. Dunque il fare il bene per gli altri chiede la scelta del meglio, domanda di coltivare un integrità di coscienza e di essere irreprensibili nel comportamento. La messa in atto del discernimento è per essere trovati pronti alla venuta del Signore. L invito di Paolo appare quanto mai attuale e tocca la sfera dell etica dell agire pubblico, perché tale agire corrisponda a criteri di giustizia e di carità, disposizioni necessarie per poter accogliere il Signore che viene. Ci è chiesta dunque la misericordia, la pazienza e la mitezza: virtù pubbliche di grande valenza evangelica. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio (Lc 3, 6) Nella terza lettura l evangelista Luca presenta la figura del Battista, un predicatore che vive nel deserto e che annuncia un tempo di conversione. Il contenuto della sua predicazione richiama gli oracoli profetici, ma assume una radicalità sconcertante per la precarietà e la decadenza dei tempi. Sembra che il tempo volga alla sua conclusione. Il limite del tempo, nel disegno della misericordia di Dio, appare come urgenza di conversione.

4 Qui si tratta di imprimere una radicale svolta morale dove è necessario un impegno forte e significativo per riordinare la propria vita interiore. Dallo stile del Battista traspare una volontà di rinnovamento che prende tutta l esistenza dell uomo, vincendo resistenze e mezze misure. L intenzione profonda del Battista indica l esigenza di una rinascita, dove siano poste chiaramente le condizioni per il suo buon esito. In questa prospettiva la figura del Battista si impone come esemplare: egli è un uomo libero, che vive nel deserto in modo ascetico e puro, non ha interessi né legami da difendere, parla da profeta di Dio e intende colpire le coscienze dormienti del popolo e dei suoi reggitori. Dalla sua marginalità sociale, culturale e religiosa e dalla sua stessa profonda convinzione, trae forza e argomenti di assoluta limpidità. Non ama i compromessi e gli accomodamenti morali. Per questo la sua predicazione suscita grande attenzione e consenso. Ciò vale per noi, per la società in cui viviamo tanto bisognosa di onestà e di buone prassi. E tuttavia la sua predicazione non è fine a se stessa e non riguarda la sua carriera: il Battista mira a sciogliere le catene dei cuori, a liberare dalla schiavitù delle comodità, da una religione fatta su misura. Egli intende preparare lo spirito degli uomini a vedere la salvezza di Dio (Lc 3, 6). E dimostra, anche con ruvidezza, che gli ostacoli primari sono dentro di noi e non nella società corrotta e malvagia. Allora la proposta del Battista è quella di aprire la strada al Signore. Che il Signore si avvicini a noi, che si occupi di noi, che ci converta a lui. A noi spetta di raddrizzare le vie del cuore, di liberare l anima da fardelli inutili. Vi è un urgenza di purificazione, di pulizia interiore. Se non mi converto, impedisco a Dio di venire, impedisco a me stesso di vedere Dio.

5 Conclusione La Festa del Ringraziamento è occasione di gioia riconoscente per il bene ricevuto e fatto. Abbiamo sentimenti nobili da scambiare e tante riconoscenze da offrire. Allora, prendendo spunto dal tempo dell Avvento e sotto la parola forte del Battista, facciamo in modo che la festa diventi occasione buona di gratitudine ma anche di proficua revisione, di conversione, di giustizia. Questo atteggiamento alto spiritualmente e molto consapevole ci aiuterà a ritrovare la vera pace del cuore e la vera gioia dello spirito per essere pronti al ritorno del Signore quando a Natale giungerà nelle nostre famiglie e per non scoraggiarsi nel fare il bene. Forse c è bisogno di slancio di fede e di carità, proprio e ancor più per coloro che operano con generosità, intelligenza e passione per il bene delle persone. Il Signore non ci conduce sotto processo, ma ci invita a migliorare la condizione dell anima per essere meglio prossimi a coloro verso i quali si presta un prezioso e importante servizio di solidarietà e di carità. Il messaggio che la Chiesa vi offre è segnato dalla riconoscenza e dalla profonda stima per il vostro volontariato di valore immenso, per la vostra capacità di dono, per la vostra testimonianza di bene e di servizio al nostro Paese. Abbiamo bisogno di voi: grazie della vostra presenza e del vostro coraggio. + Carlo, Vescovo