COMUNE DI COLOGNA VENETA Provincia di Verona. Regolamento per il funzionamento del Museo Civico Archeologico

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Transcript:

COMUNE DI COLOGNA VENETA Provincia di Verona Regolamento per il funzionamento del Museo Civico Archeologico Approvato con deliberazione di C.C. n. 26 del 19.05.2009. Modificato con deliberazioni di C.C. n. 51 del 29.11.2011 e n. 36 del 25.09.2012

PREMESSA Il Museo Civico Archeologico di Cologna Veneta è stato istituito nel 1892, ha sede in Cologna Veneta, Piazza Duomo n. 12 nel Palazzo denominato Ex Monte di Pietà e rientra tra i Musei della Regione Veneto come previsto dall articolo 10 della Legge Regionale 05.09.1984 n. 54. Il patrimonio del Museo è costituito da i reperti archeologici di proprietà civica (rinvenuti precedentemente alla Legge di tutela del 1909), dagli allestimenti, dal materiale ricevuto a seguito di donazioni e dagli affreschi attribuiti a G.B. Fontana del XVI secolo. Nel Museo sono esposti e conservati reperti di proprietà dello Stato concessi in deposito. Tutti i beni in esso depositati sono protetti da sistemi di sicurezza (antifurto ed antincendio) ai termini di legge. *** * *** ART. 1 (COSTITUZIONE E FINI) 1. Il Museo Civico Archeologico di Cologna Veneta, formatosi a seguito del recupero di importante materiale archeologico rinvenuto durante i lavori di scavo per la deviazione del corso del canale del fiume Guà, ospita reperti del periodo preistorico, romano e medioevale. 2. Il Museo si propone di valorizzare la realtà archeologica ed i reperti del Comprensorio Colognese che corrisponde oggi, in senso lato, al territorio dell Unione dei Comuni Adige - Guà e del territorio Sinistra Adige. 3. Il Museo riconosce come propri compiti istituzionali la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni presenti all interno delle raccolte e delle realtà archeologiche territoriali d intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto attraverso il Ministero per i Beni Culturali e Attività Culturali (Soprintendenza Competente per il territorio) attraverso: - l inventariazione, la catalogazione, l ordinamento, la conservazione ed il restauro delle raccolte, - lo studio e la ricerca negli ambiti e nei settori di specifica competenza, - la garanzia della più ampia fruizione pubblica dei beni presenti, - il monitoraggio e la salvaguardia dell antica realtà territoriale anche in collaborazione con altri Enti ed Istituzioni del territorio, - la programmazione di iniziative di ricerca scientifica, di divulgazione e di attività didattica che contribuiscano alla conoscenza del patrimonio culturale esistente nel territorio, - la collaborazione con la Civica Biblioteca e le altre Istituzioni Museali della Regione in tutte le iniziative culturali. ART. 2 (FUNZIONAMENTO) 1. Il Comune di Cologna Veneta provvede alla sede, al mantenimento ed al funzionamento del Museo stanziando annualmente apposite risorse finanziarie in relazione alle effettive necessità dello stesso e secondo le disponibilità di bilancio. 2. A tali risorse vanno aggiunti i contributi ordinari e straordinari concessi dallo Stato, dalla Regione e da altri Enti, eventuali donazioni e/o lasciti di privati, nonché sponsorizzazioni di soggetti privati. ART. 3 (CONSERVATORE) 1. La cura dei beni archeologici, e la direzione tecnico scientifica del Museo sono affidate ad un Conservatore che viene nominato, previa consultazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici con incarico fiduciario da parte del Sindaco e può essere revocato con provvedimento espresso e motivato. Il Conservatore deve essere in possesso del Diploma di Laurea in Lettere o Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo archeologico o Laurea Specialistica in Archeologia ai sensi della vigente normativa in materia. Per l affidamento dell incarico saranno considerati titoli prioritari il diploma di specializzazione o di dottorato di ricerca in discipline archeologiche. 2. Al Conservatore viene attribuita un indennità determinata dalla Giunta Comunale.

3. All atto della nomina il Conservatore riceve in consegna, con la redazione di appositi verbali, la sede, le raccolte, i materiali e le attrezzature del Museo ed i relativi inventari. Viene con ciò ad assumere la piena e completa responsabilità nei confronti dell Amministrazione comunale e della competente Soprintendenza sia per il funzionamento e l attività del Museo sia per quello che riguarda la cura e la conservazione delle raccolte. 4. In caso di furto e/o danneggiamento il Conservatore ha l obbligo di darne immediata comunicazione scritta al Sindaco il quale provvederà a denunciare il fatto alle Autorità Competenti. ART. 4 (COMPITI DEL CONSERVATORE) 1. Spettano al Conservatore e rientrano nei suoi compiti: a) la gestione tecnico scientifica del Museo, b) la sistemazione dei locali, c) la cura, l ordinamento e l incremento delle raccolte, d) la costituzione e l aggiornamento degli inventari, e) il disbrigo della corrispondenza, f) la compilazione di guide e cataloghi illustrativi del Museo, g) la vigilanza sul materiale, h) la disciplina delle visite del pubblico e delle consultazioni dei materiali da parte degli studiosi in stretta collaborazione con la Soprintendenza competente. 2. Il Conservatore mantiene un costante rapporto con le Soprintendenze competenti per tutto quanto concerne la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici e segnala all Amministrazione Comunale la necessità di interventi manutentivi all interno del Museo per la salvaguardia e sicurezza dei beni in esso contenuti e dei visitatori. Predispone una programmazione biennale delle attività scientifiche e di valorizzazione in sintonia con le finalità proprie del Museo. 3. Per quanto riguarda la conservazione delle raccolte, il Conservatore ha l obbligo di segnalare immediatamente al Consiglio Direttivo del Museo le opere e gli oggetti bisognosi di cure e di interventi per l avvio delle pratiche tese al restauro in osservanza di quanto previsto dall articolo 17 della Legge Regionale n. 50/1984. 4. Il Conservatore svolge personalmente, anche avvalendosi dell ausilio del personale dipendente dell Ente ed in particolare del Collaboratore ai Servizi Museali, ma sempre sotto la sua responsabilità, le mansioni suindicate ed in genere tutte le incombenze che, in rapporto alla sua carica, gli vengono affidate dall Amministrazione Comunale. 5. Alla fine di ogni anno il Conservatore è tenuto a presentare una relazione all Amministrazione sullo stato del Museo, sugli incrementi, sui lavori compiuti e sull affluenza dei visitatori. 6. Il Conservatore partecipa alle riunioni del Cnsiglio, senza diritto di voto. ART. 5 (COLLABORATORE AI SERVIZI MUSEALI) 1. Il Collaboratore ai Servizi Museali viene nominato, con incarico fiduciario da parte del Sindaco, tra i componenti del Consiglio Direttivo e può essere revocato con provvedimento espresso e motivato. Il Collaboratore deve essere in possesso del Diploma di Laurea o Laurea Specialistica in materie umanistiche; in difetto dell indirizzo umanistico verrà valutata la specifica esperienza nel campo storico culturale, 2. Al Collaboratore ai Servizi Museali viene attribuita un indennità determinata dalla Giunta Comunale. 3. Il Collaboratore ai Servizi Museali collabora con il Conservatore, nella gestione dei Servizi Museali. In particolare cura i rapporti con le Istituzioni Scolastiche e le attività di didattica. 4. Al Collaboratore ai Servizi Museali possono essere affidati incarichi all interno del Museo, in coordinamento con il Conservatore. In particolare cura i rapporti con le Istituzioni Scolastiche e le attività di didattica. ART. 6 (CONSIGLIO DIRETTIVO DEL MUSEO) 1. E costituito un Consiglio Direttivo del Museo, nominato dal Sindaco, che opera in collaborazione con l Amministrazione comunale nella gestione del Museo, concorre nella formazione dell indirizzo culturale e delle attività del Museo e collabora con il Conservatore nell esercizio dei suoi compiti.

2. Il Consiglio è composto da cinque membri con esperienza, conoscenza e studi nel campo culturale e storico. 3. Nella sua prima riunione, convocata dal Sindaco, il Consiglio elegge il suo presidente ed il vice. 4. Per la validità delle riunioni del Consiglio è richiesta la presenza della maggioranza dei componenti. Le decisioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Alle riunioni partecipa, senza diritto di voto, l Assessore alla cultura o suo delegato ed il Conservatore. Prima dell inizio dei lavori il presidente nomina un verbalizzante il quale dovrà redigere il verbale della seduta. 5. Il Consiglio rimane in carica quanto l organo che lo ha nominato. 6. Le cariche sono gratuite. ART. 7 (INVENTARI) 1. Viene istituito un apposito registro in cui sono descritte e registrate tutte le opere presenti nel Museo con riferimento alla proprietà. 2. Qualsiasi opera od oggetto che entri per acquisto, dono, legato, deposito o comodato al Museo, deve essere immediatamente registrata con i principali dati di riconoscimento (dimensioni, materia, tecnica, soggetto, età e, se possibile, autore e provenienza e proprietà), dandone tempestiva comunicazione alla Soprintendenza competente. 3. I beni di cui al precedente comma dovranno essere trascritti negli inventari delle raccolte con la rispettiva stima. 4. All opera od oggetto viene assegnato un numero distintivo che non dovrà essere più mutato nel rispetto dei numeri di inventari RCGE attribuiti ai beni archeologici di proprietà statale. 5. Dei beni archeologici potrà essere redatta, a cura del Conservatore, la scheda di catalogazione scientifica corredata del numero delle fotografie conservate insieme al negativo nell apposito catalogo fotografico in stretto raccordo con la Soprintendenza e con la Regione del Veneto. 6. Gli inventari sono costituiti e tenuti aggiornati secondo le norme, statali e regionali, vigenti in materia. 7. Il deposito presso il Museo di materiale di proprietà dello Stato è soggetto all autorizzazione della Direzione Generale per le Antichità del MIBAC e viene regolato da un apposita convenzione ai sensi della normativa vigente da stipulare tra la Soprintendenza competente e l Amministrazione Comunale. ART. 8 (DEPOSITI) 1. Nel caso di deposito di beni, che deve sempre essere sottoposto al preventivo parere del Consiglio Direttivo e del Conservatore, vigono le norme fissate dal Codice Civile in materia di deposito, fermo restando il potere di autorizzazione e di revoca in capo al Mibac. Il depositante conserva la proprietà dei beni ma non potrà ritirarli prima del termine concordato. 2. Nessun deposito potrà essere proposto per un termine minore di anni cinque, come previsto dall articolo 44, comma 2, del D. Lgs. n. 42/2004. 3. Ogni deposito dovrà risultare da apposito verbale che dovrà essere sottoscritto dal depositante, dal presidente del Consiglio Direttivo, dal Conservatore e dal Sindaco o suo delegato. Il verbale dovrà essere trasmesso al Conservatore che lo trascriverà su apposito registro. 4. Il deposito dei beni di proprietà statale dovrà essere finalizzato alla valorizzazione degli stessi. ART. 9 (PRESTITI) 1. Fatte salve le disposizioni di norme vigenti sulla tutela del patrimonio in materia di beni di particolare interesse archeologico, storico, artistico e culturale, nessun bene può essere trasportato fuori dal Museo senza l approvazione del Conservatore e l autorizzazione della Soprintendenza. Il prestito dei beni di proprietà civica viene autorizzato dal Sindaco.

2. I beni concessi in prestito devono essere assicurati a cura ed a carico del Museo o dell Ente richiedente per il valore stabilito dalla Soprintendenza nella formula chiodo a chiodo. La spedizione avrà luogo solamente dopo la consegna della polizza al Conservatore. I beni civici concessi in prestito devono essere assicurati a cura ed a carico del Museo o dell Ente richiedente per il valore suggerito dalla Soprintendenza, nella formula chiodo a chiodo. La spedizione avrà luogo solamente dopo la consegna della polizza al Conservatore il quale provvederà a consegnarla al Sindaco.. 3. La nuova sistemazione o l allestimento delle opere all interno del Museo proposte dal Conservatore va comunicata alla Soprintendenza per il rilascio del relativo parere. ART. 10 (FRUIZIONE DEI BENI) 1. Al fine del corretto assolvimento delle finalità culturali del Museo, tutte le raccolte devono essere visibili e consultabili. Esse devono essere corredate di cartellini esplicativi singolarmente o per gruppi. 2. Tutte le opere e gli oggetti del Museo potranno essere esaminati e fruiti previa presentazione di domanda e consenso formale del Conservatore di concerto con la Soprintendenza. ART. 11 (RIPRODUZIONI DI OPERE) 1. Il Conservatore, fatte salve le vigenti disposizioni in tema di beni statali per i quali è necessaria l autorizzazione della Soprintendenza, può rilasciare permessi per fotografare, copiare e riprodurre opere ed oggetti di proprietà civica del Museo su domanda scritta degli interessati. 2. L esecuzione di fotografie dei beni civici per scopi commerciali dovrà essere espressamente autorizzata dalla Giunta comunale, sentito il parere del Conservatore. Il Museo ha diritto al deposito del doppio originale di ogni foto ed al negativo di ogni riproduzione eseguita. 3. Le riprese filmate all interno del Museo devono essere autorizzate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici. 4. Il calco è vietato salvo l autorizzazione ministeriale. ART. 12 (ORARIO DI APERTURA) 1. Il Museo è aperto al pubblico in conformità all orario stabilito con atto separato dal Sindaco sentiti il Consiglio Direttivo ed il Conservatore. 2. L ingresso è gratuito, salvo diversa disposizione della Giunta Comunale. ART. 13 (COMPORTAMENTO DEL PUBBLICO) 1. E rigorosamente vietato toccare gli oggetti esposti, fumare e compiere qualsiasi atto che possa recare danno alle cose esposte o ai visitatori o mettere in pericolo l integrità delle raccolte museali. ART. 14 (SERVIZIO DI CUSTODIA E DI VALORIZZAZIONE) 1. Al servizio di custodia e di protezione della sede e delle raccolte del Museo e per la promozione di attività museali provvede il Comune o con proprio personale o per mezzo di convenzione con Associazioni. 2. Nel caso il personale addetto alla custodia verifichi danni, abusi o sottrazioni il personale di custodia deve immediatamente avvisare il Conservatore il quale redige apposito verbale. ART. 15 (VOLONTARIATO)

1. Il Comune, su proposta del Conservatore e sentito il Consiglio Direttivo, può autorizzare il Conservatore a servirsi dell opera gratuita offerta volontariamente da studiosi ed appassionati di storia locale. 2. I volontari possono collaborare con il Conservatore nell ordinamento dei materiali del Museo, nella catalogazione, nella schedatura, nella registrazione e nell organizzazione delle mostre e manifestazioni varie. Durante queste operazioni deve essere sempre presente il Conservatore o un suo collaboratore di fiducia. ART. 16 (NORMA FINALE) 1. Per quanto non espressamente previsto nel presente regolamento, ed in particolar modo per quanto riguarda la tutela dei beni archeologici di proprietà statale, si fa espresso rinvio alla legislazione vigente in materia.