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Transcript:

Napule, passione mia si tu! Suonne e penzier.

Vincenzo Siervo NAPULE, PASSIONE MIA SI TU! SUONNE E PENZIER. poesie

www.booksprintedizioni.it Copyright 2013 Vincenzo Siervo Tutti i diritti riservati

Prefazione Questa piccola raccolta di poesie, sono state scelte da me, e vuole essere un omaggio alla memoria di mio padre. Sono solo una minima parte di tutti i bellissimi versi di poesie e canzoni, scritte nel corso della sua vita. Siervo Vincenzo detto Enzo, nasce a Napoli il 18 Novembre 1927 alla via Rua Catalana 24, centro storico e importante della città, da fu Vincenzo e Del Gaudio Carmela. Sin da piccolo ha amato tantissimo la sua Napoli. Uomo dai grandi sentimenti, e valori, ostentava sempre una grande allegria e ironia, che però nascondevano la sua vera indole di poeta romantico e malinconico. Il 31 Dicembre 1949, incontra il grande amore della sua vita, la mia bellissima mamma, Morra Anna, nata a Napoli il 14 Gennaio 1934, per sempre sua musa ispiratrice. Dopo ben 10 anni di fidanzamento, coronano il loro sogno d amore, convolando a nozze il 19 Ottobre 1960. Da questa meravigliosa storia d amore, nascono tre figli, io, Dina e Massimo. Amerà la sua famiglia tantissimo, e il suo amore per la città di Napoli, lo accompagnerà anche dopo il suo trasferimento con la mamma, nel 1999 in Lombardia nella città di Como, dove noi figli viviamo da tempo. 5

Dopo vari avvenimenti non felici della vita, riuscirà a tornare per l ultima volta nella sua città, nell Agosto del 2000. Ma se il suo corpo era lontano, il suo cuore resterà sempre lì, in quei luoghi e in quei profumi, che hanno continuato a vivere, nei suoi ricordi e nei suoi pensieri. Lascia in tutti noi un vuoto incolmabile, il 17 febbraio 2011, vuoto che si raddoppierà per noi figli, il 2 Ottobre 2012, quando è venuta a mancare anche la mia mamma. Questo piccolo libro, vuole dare testimonianza da parte di una figlia, al ricordo del grande amore dei suoi genitori, che resteranno e vivranno sempre, nei nostri esempi e nei nostri cuori. Mila Siervo 6

Anna Morra e Vincenzo Siervo sposi Napoli 19 ottobre 1960 7

Annuccia a ricciulella Dedicata a te Anna, mio grande amore. Ogni riccie e nu capricce, tene Annuccia a ricciulella, puntigliosa comme e o mare, nun a saccio accapezza. Mo se mena inta a sti braccia, m accarezza, vase e fuoco, pe puntiglio natu poco, nun ne vo e nun ne vo da! Annuccia, annu, chistu mare, t ammiscato, proprio a stessa malatia, vase, ammore e gelusia, tiene tu, pe me danna! M alluntano e doppo poco, sento subbito e fisca. ce ritorno, e a gnora dice: puntigliosa e capricciosa, accussi nascette Annuccia, vuoie l avita cumpiati! Cumpiatisco, sissignora, ma stu core soffre assje, aggio fatte mille guaje, pe st ammore fino a mo, e ne faccio n ati mille, e ce perdo pure a vita, pe sta vocca sapurita, ca me vase, quanno vo!!! 8

Anna Morra 9

A salute Chi è nato sulo ca sciorta dà salute, se po considerà nu furtunato, però s adda stà attiento a faticà, ca faticanno troppo adda pensà, ca a salute pur essa se ne và, e doppo nun se po cchiù arreparà. Pirciò vattenne chiano a faticà, si no tu sciorta nun a può chiammà. Vincenzo Siervo 10

Senza e te Quanta vote aggio pensato, ca putive turnà a mme, comme te si alluntanata, senza manco nu pecchè. Quanta vote aggio sperato, e tenerte mbraccio a mme, ma me songo po truvato, senz ammore, e senza e te. Anna Morra 11

O tiempo che te fa A primma vota ché t aggio ncuntrata, tu ire nu bocciuolo e rose tè, io giuvinotto miezo ammartenato, perdutamente nammurato e te. Ma lentamente cò tiempo è passato, te sì cagnata e fredda sì cu mme, st indifferenza che malincunia, ca chianu, chianu, e miso mbiette a mme. Gesù chi so puteva immaginà, ca tutte e cose o tiempo fà cagnà, pure st ammore tanto appassiunato, comme a tempesta o viento sà purtato. Mma tiene mente o tiempo che te fà, piglia nammore e fuoco e o fà stutà. 12