Accesso stradale: autostrada MI-VE, a VR prendere per il Brennero e poi uscire a Rovereto sud. Continuare per Mori-Arco di Trento. Ad Arco passare di fronte all'entrata pedonale del centro (la si trova subito di fronte dopo aver attraversato un ponte) e andare a dx, passando di fianco ad un grosso parcheggio pubblico. Si continua sulla strada che passa sotto alla parete del Colodri, dove c'è un campeggio sulla dx, proprio di fronte alla partenza della mulattiera che sale verso il Colodri ed indica la Ferrata del Colodri. Parcheggiare in questa zona, dove possibile. Avvicinamento: tornare sulla strada verso Arco per un breve tratto, fino ad una chiesetta bianca sulla dx. Si segue una sterrata che passa di fianco alla chiesetta, che poi diventa sentiero. Passare di fianco ad una recinzione privata, tenerla alla propria sx e continuare sul sentiero, fino a trovare una traccia che va nettamente a sx e in breve arriva alla parete. (0h10) Attacco: In corrispondenza di uno spiazzo tra la vegetazione, proprio sotto un evidente diedro alla cui dx c'è la parete ricoperta di edera.in corrispondenza di uno spiazzo tra la vegetazione, proprio sotto un evidente diedro alla cui dx c'è la parete ricoperta di edera. Discesa: dall'uscita andare verso dx (verso il Colodri). Seguire evidenti tracce che portano in breve alla ferrata del Colodri, sulla dx. Seguire la ferrata in discesa, facile ma prestare attenzione alla roccia molto unta. Si arriva così in breve alla strada. (0h30) Difficoltà: VII e A1 (in libera fino a IX-). Sviluppo: circa 270 metri. Attrezzatura: 14 rinvii, friend dalle misure micro al numero 1 BD. Soste attrezzate con spit e fix, ultima sosta su 1 fix ed albero. Lungo i tiri alcuni fix, spit e diversi chiodi. Esposizione: est. Tipo di roccia: calcare-dolomia, molto compatta. Purtroppo alcuni passaggi leggermente unti, ma ancora ben accettabili. Periodo consigliato: salibile tutto l'anno, ma in estate fa troppo caldo e in inverno occorre evitare le giornate con vento freddo. In inverno la parete è esposta al sole per pochissimo tempo al mattino. Tempo salita: 4h00/5h00. Primi salitori: R.Vettori, R.Bernard, 1982. Riferimenti bibliografici: Polidori W., Sarca Verticale, Alpine Studio Editore, 2017 Filippi D., Pareti del Sarca, Edizioni Versante Sud Iacopelli R., Le altre vie, Cierre Edizioni Relazione Lunghezza 1, VII- oppure VI e A0, 30 metri: salire nel diedro, raggiungere uno strapiombetto, aggirarlo leggermente a dx e poi tornare a sx, dove si sosta su pulpito. Lunghezza 2, VIII- oppure VI+ e A0, 35 metri: su verso un diedrino con cordone, usciti dal diedrino salire per un altro diedro ad imbuto leggermente a sx, quindi arrivare sotto ad un tettino, attraversare a dx e poi salire alla sosta. Lunghezza 3, VIII- oppure VII e A0, 25 metri: si affronta direttamente il muro sopra la sosta, partendo leggermente a sx e poi con traversino verso dx e di nuovo dritto (diversi chiodi e spit), fino ad arrivare ad una lista rocciosa che si segue verso dx, per arrivare alla sosta. Lunghezza 4, VI+, 25 metri: traversare verso sx, salire leggermente e poi di nuovo a sx, a raggiungere una rampa facile che si segue verso dx fino a trovare la sosta. Lunghezza 5, V+, 20 metri: traversare per facili lame verso dx (attenzione, alcune poco solide), quindi arrivare ad un breve muretto da salire per arrivare alla sosta. Lunghezza 6, VII+, oppure VI+ e A0, 30 metri: salire per un bel diedro alla dx della sosta, che arriva ad un muro più compatto da cui poi si esce verso sx, alla sosta. Lunghezza 7, IX- oppure VII e A1, 35 metri: salire per placca compatta verso il punto debole del tetto sovrastante. Si supera la strozzatura del tetto e si esce a sx alla sosta. Lunghezza 8, VI+, 15 metri: traversare a sx, doppiare lo spigolino e poi salire per bellissimo muro con grosse prese, uscendo in breve alla sosta. Lunghezza 9, V, 60 metri: andare verso sx per evidente rampa liscia abbattuta, quindi raggiunto il secondo chiodo, in concomitanza di un muro ammanigliato, cominciare a salire. Ora si continua per bellissimi muretti con buone prese a lama e buchi, salendo tendenzialmente verso sx. Presenti radi fix. Si arriva sul pulpito sommitale dove si sosta su fix e albero. Note: la lunghezza dei tiri è indicativa. La via è un capolavoro di intuito, considerando che alcuni fix sono stati aggiunti in tempi più recenti. Anche dove la roccia è compatta, segue i punti dove è stato possibile chiodare, ricorrendo agli spit solo dove necessario. Via molto bella e molto esposta, di grande soddisfazione. La chiodatura è buona, ma in alcuni tiri servono dei friend perché la distanza fra i chiodi/spit non è banale. Nei tiri su roccia compatta la distanza tra le protezioni è buona, ma alcuni passi richiedono decisione e si arrampica anche a qualche metro da chiodi vecchi. Quindi non è da considerare una via sportiva secondo me, ma una classica di alta difficoltà.
Aggiornamento: relazione a cura di Walter Pres Polidori, da una ripetizione del 6 dicembre 2015 con Carlo dal Toè.
Schizzo della via
Colodri, Rupe Secca
Tracciato indicativo
Attacco Seconda lunghezza
Terza lunghezza Quinta lunghezza
Sesta lunghezza Settima lunghezza
Ottava lunghezza
Partenza nona lunghezza
Vetta! Il libro contiene la narrazione del Raid Scialpinistico svoltosi nel 2015 per celebrare i 40 anni della Scuola Guido Della Torre. Maggiori informazioni su http://www.nomosedizioni.it/spaziobianco
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