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201 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/200 n.6) art.1 comma 1 - DCB Roma - Anno XXI (Nuova serie) n. 120-201/ Sussidio di formazione e spiritualità liturgica Culmine e Fonte La celebrazione insegna la teologia

S O M M A R I O Culmine e Fonte -201 EDITORIALE L avvio della riforma liturgica a Roma. Questioni particolari p. Giuseppe Midili, O. Carm. Pag 1 Formazione Liturgica Le norme derivanti dalla natura gerarchica, comunitaria, didattica e pastorale della liturgia (SC, nn. 26-36; 1-2) + Piero Marini Il mistero eucaristico nella Costituzione Liturgica Sacrosanctum Concilium mons. Maurizio Barba 15 Una Parola per noi mons. Giulio Viviani 22 Animazione Liturgica Lacerate il vostro cuore e non le vesti (Gl 2,13) - Per comprendere la Scrittura p. Giovanni Odasso, crs 5 Il tabernacolo e il luogo della custodia eucaristica (2) - I luoghi della celebrazione mons. Diego Ravelli 53 La professione di fede - Cantate con la voce, cantate con il cuore sr. A. Noemi Vilasi, sfa 6 Il Credo I - Cantate con la voce, cantate con il cuore p. G. M. Becchimanzi, OfmConv 69 Appuntamenti, notizie e informazioni 71 Culmine e Fonte Sussidio bimestrale di formazione e spiritualità liturgica In copertina: Immagine dei riti di comunione (Ecco l'agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo...) Direttore: Giuseppe Midili, O. Carm. Direttore responsabile: Angelo Zema Redazione: Gabriele Bruscagin, Fabio Corona, Adelindo Giuliani, Mario Laurenti, Paolo Pizzuti, Noemi Vilasi. Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/200 n.6) art.1 comma 1 - DCB Roma - Anno XXI (Nuova serie) n. 120-201/ 201 Sussidio di formazione e spiritualità liturgica Culmine e Fonte La celebrazione insegna la teologia Abbonamento per il 201, 25,00 (in formato PDF 15,00) N. c/c 31232002 intestato a: Diocesi di Roma, Piazza San Giovanni in Laterano, 6/a - 0018 Roma Causale: Culmine e Fonte, n. 55.1.3/9 Autorizzazione del tribunale di Roma n. 00168/9 del 21-0-9 Editore: Diocesi di Roma, Piazza San Giovanni in Laterano, 6/a - Tel. 06.698.8621 - Tel. e Fax 06.698.8615 E-mail: ufficioliturgico@vicariatusurbis.org - Sito: www.ufficioliturgicoroma.it Finito di stampare nel mese di maggio 201 Impaginazione e grafica: Young at Work communication yatw.eu - Stampa: System Graphic sysgraph.com

Editoriale Culmine e Fonte -201 L avvio della riforma liturgica a Roma. Questioni particolari p. Giuseppe Midili, O. Carm. N ell editoriale del numero 3 si è già evidenziato che le tematiche affrontate nella prima riunione della commissione liturgica diocesana, tenuta il 20 febbraio 196, seguono il rigoroso percorso tracciato dal Motu proprio Sacram Liturgiam promulgato da papa Paolo VI il 25 gennaio 196. Questo appare significativo per comprendere che la Commissione aveva uno scopo ben preciso: riflettere sull attuazione delle indicazioni del Pontefice e attuarle nel contesto della Diocesi di Roma. Il primo tema che viene affrontato è il matrimonio nella messa, previsto da Sacrosanctum Concilium. Nella Costituzione liturgica infatti, a questo proposito si legge nel n. 78: «In via ordinaria il matrimonio si celebri nel corso della messa, dopo la lettura del Vangelo e l omelia e prima dell orazione dei fedeli. La benedizione della sposa, opportunamente ritoccata così da inculcare ad entrambi gli sposi lo stesso dovere della fedeltà vicendevole, può essere detta nella lingua nazionale. Se poi il sacramento del matrimonio viene celebrato senza la messa, si leggano all inizio del rito l epistola e il Vangelo della messa per gli sposi e si dia sempre la benedizione agli sposi». I membri della commissione si concentrano su chi debba provvedere alla proclamazione dei testi dell epistola e vangelo per gli sposi (un lector potrebbe annunziarli nei matrimoni nella Messa; l officiante potrebbe leggerli egli stesso nei matrimoni celebrati senza la Messa). Inoltre parve opportuno curare l aspetto pastorale della celebrazione del matrimonio nel corso della Messa e stilare norme precise onde evitare difformità nello svolgimento della celebrazione. Per questo motivo la Commissione decise di chiedere al Cardinale Vicario di valutare la possibilità che venisse stilata una Istruzione dettagliata in tale senso (la cui parte liturgica e pastorale poteva esser elaborata da mons. Ferrari e da don Della Torre). L omelia nella Messa La seconda questione è l omelia nella Messa, che era divenuta obbligatoria con Sacrosanctum Concilium, 52: «Si raccomanda vivamente l omelia, che è parte dell azione 1

Editoriale Culmine e Fonte -201 liturgica. [...] Nelle messe della domenica e dei giorni festivi con partecipazione di popolo non si ometta l omelia se non per grave motivo». A questo numero fa riferimento il n. 3 del Motu proprio, che auspicava l obbligatorietà dell omelia durante le Messe nelle domeniche e nei giorni festivi. Anche il Sinodo Romano su questo punto era stato esplicito (nei canoni 259-263): la commissione sottolinea la necessità di ribadire i principi già enunciati dal Magistero ed eventualmente chiedere ai Parroci e rettori di Chiese (anche nazionali) di fissare gli orari delle Messe lasciando un congruo tempo tra la fine di una celebrazione e l inizio della successiva, in modo che ci sia il tempo per l omelia. Ritiene opportuno, inoltre, favorire un accordo fra i parroci e rettori di Chiese di ogni Prefettura, per garantire che tutti tengano sempre l omelia. I membri della Commissione, parlando dell omelia la chiamano parola divina. Si può individuare in questo sintagma un riferimento allo schema della costituzione liturgica del 22 febbraio 1962 in cui al n. 3 1 si legge che è Cristo che parla quando nella Chiesa si proclama la scrittura e si tiene l omelia 2. Il riferimento all omelia (cioè il verbo explicantur della stesura in latino), fu soppresso già nella redazione proposta ai Padri il 7 dicembre 1962, perché quando si spiegano i testi della Scrittura non è Cristo che parla, ma il ministro, e la sua spiegazione non è sacra scrittura 3. Nel corso della seduta della Commissione, l uso dell espressione parola divina indica il cambiamento profondo di mentalità nei confronti dell omelia e della sua importanza nell ambito del percorso di vita cristiana. L idea che Cristo parla per bocca di colui che tiene l omelia fu ripresa qualche anno dopo da papa Paolo VI, nella lettera enciclica Mysterium Fidei (3 settembre 1965), in cui al n. 37 si legge: «In altro modo, ma verissimo anch esso, egli [Cristo] è presente alla sua Chiesa che predica, essendo l Evangelo che essa annunzia parola di Dio, che viene annunziata in nome e per autorità di Cristo Verbo di Dio incarnato e con la sua assistenza, perché sia un solo gregge sicuro in virtù di un solo pastore». La Confermazione nella Messa La terza tematica proposta dal Motu proprio e presa in esame dalla Commissione Liturgica diocesana è l amministrazione della Cresima nella Messa. La Commissione studia la realtà ecclesiale romana e, dopo il dibattito, decide di proporre al Cardinale Vicario una regola da rendere obbligatoria in tutta Roma: nei casi di pochi cresimandi, 1 Riportato nella pagina 160, lin. 21 del testo consegnato ai Padri. 2 «Ipse [Christus] est qui loquitur dum verba sacrae Scripturae in Ecclesia leguntur et explicantur». F.GIL HELLíN (ed.), Concilii Vaticani II synopsis in ordinem redigens schemata cum relationibus necnon patrum orationes atque animadversiones: Constitutio de sacra liturgia Sacrosanctum concilium, Città del Vaticano 2003, 32. 3 «Quando verba Scripturae explicantur, non est ipse Christus qui loquitur, sed minister, qui bene forsan explicat, sed iam non est Scriptura Sacra». Cfr. F.GIL HELLíN (ed.), Concilii Vaticani II..., 505. 2

Editoriale Culmine e Fonte -201 si permette l amministrazione del Sacramento nella messa; altrimenti l amministrazione avvenga fuori della Messa, onde evitare inconvenienti, quali la troppo lunga interruzione del Sacrificio. Circa dieci anni dopo, questa prassi sarà modificata nell Ordo Confirmationis (edito nel 1973). Nei Praenotanda al n. 13 si precisa che la Confermazione si conferisce normalmente durante la Messa, perché risalti meglio l intimo nesso di questo sacramento con tutta l iniziazione cristiana, che raggiunge il suo culmine nella partecipazione conviviale al sacrificio del Corpo e del Sangue di Cristo. Così i cresimati possono partecipare all Eucaristia, che porta a compimento la loro iniziazione cristiana. L amministrazione del sacramento fuori della Messa è considerata dal nuovo Ordo un caso eccezionale, ammissibile solo se i cresimandi sono fanciulli che non hanno ancora ricevuto l Eucaristia e nemmeno nell azione liturgica in atto vengono ammessi alla prima Comunione, o se circostanze particolari lo consigliano. Inoltre sempre al n. 13 dei Praenotanda si precisa: «Tutte le volte che la Confermazione si conferisce senza la Messa, vi si faccia precedere una celebrazione della parola di Dio, a cui si deve dare una grande importanza, perché dalla Parola ha inizio il rito della Confermazione. Proviene infatti dall ascolto della parola di Dio l azione multiforme dello Spirito Santo nella Chiesa e in ogni battezzato o cresimato e proprio per essa si manifesta nella vita cristiana la volontà del Signore». Si può notare quindi una maturazione progressiva e graduale: se la Commissione del 196 accetta il conferimento del Sacramento durante la Messa solo a condizione che il sacrificio eucaristico a causa della Confermazione non subisca una eccessiva interruzione, nell Ordo Confirmationis di alcuni anni dopo il conferimento nella messa diventa norma, proprio per evidenziare lo stretto legame esistente tra i due sacramenti, entrambi parte integrante dell unico cammino di iniziazione cristiana. La Commissione inoltre affronta le problematiche relative alla traduzione dei formulari del Breviario: 5 si chiede di insistere presso la Conferenza Episcopale perché prepari la versione in lingua italiana, per chi desideri servirsene, secondo quanto previsto nel Motu proprio. P. Bugnini propone infine che la Commissione liturgica romana esprima al S. Padre il desiderio di autorizzare a Roma l uso del rituale bilingue (latino-italiano) già approvato per la diocesi di Lugano. Per un approfondimento della tematica cfr. P. A. MuRoNI, Tria sunt sacramenta, quibus per se initiantur, et sanctificantur fideles, baptismus, confirmationis, eucharistia. L ordine dei sacramenti dell iniziazione cristiana. La storia e la teologia dal XIV secolo al 1992 nel rito romano, Roma 2007. 5 Questo aspetto veniva affrontato nel Motu proprio Sacram Liturgiam nei capitoli VI-IX. 3