Nove atenei hanno già aderito alla nuova Lega (Lub). Si inizia il prossimo anno. Obiettivo dichiarato: conciliare didattica e sport Il basket insegue il modello Usa arriva il campionato universitario "Non vogliamo sovapporci ai tornei federali o a quelli dei Cus Le nostre squadre saranno composte solo da studenti" di SIMONE CERIOTTI ROMA - Sport in ateneo, il modello americano sbarca in Italia. Si è costituita la Lega universitaria di Basket (Lub), che si propone entro il prossimo anno di dare vita a un campionato nazionale di pallacanestro tra università. La proposta nasce da un'idea di Valerio Bianchini, ex allenatore della nazionale e vincitore di numerosi scudetti, che da oltre un anno è al lavoro per verificare la fattibilità del progetto, cui hanno aderito fin dal principio sette università, molte delle quali possono già vantare un team impegnato nei campionati federali. Questa settimana i delegati degli atenei si sono incontrati nuovamente alla Bocconi di Milano, per perfezionare l'accordo e affrontare il tema dei finanziamenti (da cercare attraverso sponsorizzazioni). Sembra ormai certo che il campionato partirà nella stagione 2006-2007, mentre è fissato a breve termine il primo match dimostrativo: il 12 dicembre a Roma, prima dell'all star game, si fronteggeranno Luiss Roma e Siena, due atenei le cui squadre militano rispettivamente in serie B2 e C1. L'atto costitutivo, redatto il 22 luglio, porta la firma delle università di Udine, Siena, Roma Tor Vergata, Liuc, Luiss, Bocconi, Roma Iusm (Scienze motorie), ma si può già contare sull'adesione di Roma La Sapienza e Teramo, il cui rettore Luciano Russi è anche delegato della Conferenza dei rettori: "Vogliamo creare - spiega Russi - un vero circuito universitario, di cui facciano parte solo giocatori-studenti. Il concetto di partenza è quello di associare sport e formazione". Gli atenei italiani sono però quasi ottanta, un torneo a nove squadre non rischia di essere considerato di nicchia? "Stiamo contattando proprio in questi giorni le amministrazioni e i comitati sportivi di tutti gli atenei, avremo certamente nuove adesioni in tempi brevi". Dino Boselli, responsabile delle attività extra didattiche dell'università Liuc di Castellanza spiega qual è il primo obiettivo della nuova Lega: "Vorremmo partire il prossimo anno con un campionato a 16 squadre, da dividere in gironi. Poi la Lub organizzerà eventi internazionali, per far conoscere la realtà italiana. Fino a oggi, nel nostro Paese, dopo le scuole superiori gli atleti erano costretti a scegliere tra la carriera universitaria e il percorso professionistico nel mondo del basket. Ora vorremmo riuscire a conciliare le due realtà". Impresa tutt'altro che semplice, ma possibile, secondo Francesco Pulitini, docente all'università di Siena e vice presidente della Lub: "L'importante è che si parta dalla convinzione che lo studio deve avere i suoi tempi e i suoi spazi. Ciò significa organizzare gli allenamenti in orari "comodi" e tenere ben presenti le scadenze degli atleti-studenti. La differenza rispetto agli attuali campionati disputati dagli atenei, è che oggi le squadre dei Cus non sono composte solo da studenti universitari". La nuova Lega sembra alla ricerca di un varco tra Fip (Federazione italiana pallacanestro) e attività interne alle singole università (riunite nel Cusi). "Non vogliamo sovrapporci alle iniziative dei Cus - conclude Boselli - né a quelle della Fip. Anzi, con la federazione nascerà un accordo perché ci muoveremo all'interno degli stessi regolamenti". Il basket italiano potrà dunque contare su nuovi vivai da cui attingere talenti. Inizia una nuova fase per la pallacanestro nostrana, pronta ad accogliere giocatori che alla buona preparazione tecnica potranno associare anche un alto profilo culturale.