Don Ambrogio Galbusera ci ha scritto Don Ambrogio Galbusera è un salesiano, nato il 6 marzo 1941 nella frazione di Rimoldo, parrocchia di Valaperta, della Comunità pastorale di Casatenovo. Ha vissuto tutta la sua vita con i giovani: ad Arese, a Brescia a ancora ad Arese. Negli anni sessanta ad Arese ha conosciuto p. Ugo De Censi, animatore religioso del Centro e iniziatore dell Operazione Mato Grosso. D. Ambrogi, aiutando p. Ugo, si è dedicato ai poveri e, con il consenso dei Superiori, ha iniziato a seguire e ad animre i giovani dell OMG. Ora fa parte della Comunità del Centro di Arese, ma spesso si reca in Missione in Perù, Ecuador, Brasile e Bolivia, per mantenere il legame con i volontari. In Italia i gruppi dei giovani OMG sono circa 130 e le Missioni in America Latina sono oltre 90, con più di 500 volontari permanenti. Quando si pensa alle missioni si pensa a qualcosa di lontano. foreste, animali feroci, vegetazione tropicale, località sperdute... E invece la missione è una mentalità, un modo di pensare. 1 / 5
Essere missionari è avere una mentalità aperta, un cuore che è capace di condividere, capace di andare al di là dei confini, dei piccoli e grandi limiti... Un cuore aperto è un cuore sensibile che si commuove di fronte ai bisogni degli altri, di chi è più povero, di chi ha più necessità e chiede di essere aiutato. Ecco la missionarietà: non chiudersi nel proprio guscio...aprire la testa ed il cuore. Noi in genere siamo gente che si guarda allo specchio: vediamo sempre e solo noi stessi. Vediamo noi stessi ed i nostri problemi. Siamo egoisti! E invece dovremmo essere finestre spalancate che ci aprono orizzonti sempre più vasti...uscire un po' da noi stessi. E' difficile perchè è un andare contro il nostro io a cui tutti siamo molto affezionati. 2 / 5
Vi racconto due episodi che allargano il nostro modo di pensare. Sapchà è un paesino sperduto sulle Ande peruviane. Con padre Ugo, iniziatore dell'operazione Mato Grosso (OMG), ci si incamminiamo a piedi per andare in una missione dove vivono i volontari. E' mezzogiorno. Ci si ferma in un locale di una piccola parrocchia vicina. Mentre Padre Ugo scrive, noi prepariamo qualcosa da mangiare; non tante cose: dei panini, un po' di tonno in scatola, qualche biscotto secco. Mentre si consuma questo pranzo improvvisato, alla finestrella appaiono due occhioni neri luminosissimi. Poi quattro, otto...un nugolo di bambini. Provati a mangiare guardando quelle facce, se ce la fai. O non ti viene da dire le parole della Messa:" Prendete e mangiatene tutti..." E' il cuore che si commuove. I poveri ti arrivano diritti dagli occhi al cuore. Non via satellite, alla tv, o sui giornali ma direttamente...ti toccano, a meno che chiudi gli occhi o giri la faccia dall'altra parte. 3 / 5
Un altro episodio. Sulle Ande si fa Oratorio alla domenica. Centinaia di bambini e ragazzi che si radunano per giocare, cantare, fare teatro, imparare il catechismo e, a mezzogiorno, mangiare. Non un grande pranzo: una, due, tre scodelle di riso e patate. Tutti si mettono in fila per prendere il riso con la scodella. Da lontano scorgo un bambino che dopo aver preso la sua ciotola di riso, si apparta verso il fondo del cortile, lo seguo e noto il gesto di versare come per terra il riso della scodella. Mi dico:" Disgraziato, facciamo la fatica di raccogliere il riso in Italia e di spedirlo nei containers e tu lo butta via, magari perchè non ti piace". Mi avvicino con la faccia arrabbiata. Lui se ne accorge e mi risponde tutto impaurito:" Padre non sto buttando via il riso. Sto versandolo un po' nel sacchetto di plastica. Voglio portarne un po' a casa per i miei fratellini più piccoli che oggi non hanno niente da mangiare". 4 / 5
Mi sono vergognato di fronte a questo piccolo grande bambino. Così cresciuto da pensare ai suoi fratelli pur avendo lui molta fame. Ecco il missionario, il cuore aperto a chi ha più bisogno...anche ai poveri bisogna insegnare ad essere buoni e generosi... Ma ce la facciamo a dirlo agli altri se noi non siamo buoni, generosi, capaci di non pensare solo a noi? Un saluto dal Perù. Vostro don Ambrogio 5 / 5