LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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Prot. n. (PTC/04/57705) --------------------------------------------------- Richiamati: LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA la Legge 24 febbraio 1992 n 225 e in particolare gli artt.12, 13, 14 e 15 che definiscono le competenze di Regioni, Province, Prefetti e Comuni in materia di protezione civile; la Legge Regionale 24 aprile 1995 n 45 e in particolare gli artt.3, 5, 6, 7 che definiscono le attività della Regione in materia di protezione civile e la partecipazione delle province, delle comunità montane e dei comuni; il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n 112 e in particolare l'art. 108 che definisce le funzioni attribuite a Regioni, Province e Comuni in materia di protezione civile; la legge 10 agosto 2000 n 246 "Potenziamento del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco"; la Legge 18 agosto 2000 n 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"; la Legge 9 novembre 2001 n 401 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile"; la Legge Regionale 21 aprile 1999 n 3 e in particolare gli artt.176 e 177 che recepiscono e articolano le prescrizioni del D.Lgs.112/98; il documento "Il metodo Augustus" del maggio 1977, e successivi aggiornamenti, predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile - e dal Ministero dell'interno, contenente gli indirizzi per la pianificazione di emergenza a livello statale e locale; la direttiva "Attività preparatorie e procedure di intervento in caso di emergenza per la protezione civile" della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile del dicembre 1996 e successive integrazioni; la direttiva "Attività preparatorie e procedure di intervento in caso di emergenza per la protezione civile. Specificamente per il rischio di inondazione del bacino del fiume Po" della 1

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile del marzo 1999; le "Linee guida per la predisposizione dei piani comunali o intercomunali per le aree a rischio idrogeologico" approvate dalla giunta della Regione Emilia-Romagna con propria deliberazione n 129 del 6 febbraio 2001; il "Manuale per la gestione dell'attività tecnica dei COM" redatto dal "Servizio Sismico Nazionale"; il documento "Modello integrato per le principali aree sismogenetiche" redatto dal Dipartimento della protezione civile; i piani di emergenza predisposti dai prefetti ai sensi dell'art. 14 della Legge 24 febbraio 1992 n 225; il programma di attivazione dei distaccamenti dei vigili del fuoco volontari concordato fra l'ispettorato regionale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e le singole amministrazioni locali; Rilevato che: per esercitare le funzioni loro attribuite dalle leggi, dalle direttive, dagli atti di indirizzo e dai piani sopra citati è necessario che Province e Comuni si dotino, anche in forma associata, di strutture di protezione civile; dette strutture debbono poter essere utilizzate in fase di emergenza anche dalle componenti istituzionali e dalle strutture operative dei sistemi nazionale e regionale di protezione civile; dette strutture possono essere così definite : a) CENTRI OPERATIVI UNIFICATI PROVINCIALI DI PROTEZIONE CIVILE che debbono: essere sede di una struttura tecnico-organizzativa permanente costituita da uffici della Provincia e del Comune o dei Comuni che realizzano questa struttura insieme con la Provincia; essere centro di coordinamento delle associazioni del volontariato provinciale e/o locale di protezione civile; essere base delle colonna mobile operativa provinciale e regionale; 2

essere centro di gestione della protezione civile a livello provinciale in emergenza e in tempo di pace; essere resi disponibili anche per un uso da parte della Regione, delle prefetture e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile nel caso delle calamità di cui ai punti b) e c) del comma 1 dell'art. 2 della L. 225/92 e quindi essere considerate anche in questo ruolo dai piani di emergenza nazionali, regionali e provinciali; disporre di sedi e attrezzature che, in linea di massima, abbiano le seguenti caratteristiche: 1. Il luogo deve essere: ben servito da collegamenti verso la rete viaria nazionale e autostradale; servito da un sistema stradale ridondante e perciò difficilmente vulnerabile da eventuali catastrofi; sicuro rispetto a frane, esondazioni, incendi boschivi, incidenti industriali; non particolarmente soggetto alla formazione di nebbie compatibilmente con le caratteristiche del territorio; servito dalle reti di acqua, fogne, elettricità, telefonia fissa e cellulare; 2. L'area deve: consentire la sosta di autobus, camion, automobili ed, eventualmente, di macchine operatrici; contenere un edificio civile ed eventualmente capannoni di tipo industriale; consentire eventualmente lo stoccaggio e la movimentazione di container; consentire eventualmente la realizzazione di una tendopoli capace di ospitare un numero di persone commisurato a quello per cui i piani di emergenza ipotizzano la necessità di evacuazione; essere eventualmente attrezzata per l'atterraggio anche notturno di elicotteri; 3

3. L'edificio civile deve: essere solido e capace di resistere a un terremoto di intensità pari alla massima già registrata in zona, comprendere spazi adatti a contenere: uffici protezione civile della Provincia, uffici protezione civile del Comune o dei Comuni che realizzano questa struttura insieme con la Provincia, uffici del volontariato protezione civile, la segreteria attrezzata con centralino telefonico, la sala decisioni attrezzata per la riunione delle persone che coordinano le operazioni di emergenza, la sala operativa attrezzata per elaborazioni informatiche e consultazione testi e carte, la sala radio; comprendere eventualmente spazi adatti a contenere: l'ufficio provinciale del Corpo Forestale dello Stato, l'ufficio della polizia provinciale, l'ufficio della polizia urbana del capoluogo, l'ufficio delle strutture operative del comune capoluogo, la cucina e la mensa per gli addetti ai vari uffici e servizi, la foresteria per eventuali ospiti. 4. Gli eventuali capannoni di tipo industriale sono destinati a: consentire la sosta e la manutenzione di macchine operatrici, camion, automobili; consentire lo stoccaggio e la manutenzione di attrezzature utili in fase di emergenza quali ad esempio gruppi elettrogeni, torri faro, pompe, ecc. consentire lo stoccaggio di materiali utili in fase di emergenza quali ad esempio badili, carriole, sacchetti, teli, ecc. b) AREE DI AMMASSAMENTO che debbono: fornire aree adatte all'ammassamento di materiali e alla predisposizione di campi base per le operazioni di emergenza; essere resi disponibili anche per un uso da parte della Regione, delle prefetture e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile nel caso delle 4

calamità di cui ai punti b) e c) del comma 1 dell'art. 2 della L. 225/92 e quindi essere considerate anche in questo ruolo dai piani di emergenza nazionali, regionali e provinciali; avere, in linea di massima, le caratteristiche di seguito descritte: 1. Il luogo deve essere: ben servito da collegamenti verso la rete viaria nazionale e autostradale; servito da un sistema stradale ridondante e perciò difficilmente vulnerabile da eventuali catastrofi; sicuro rispetto a frane, esondazioni, incendi boschivi, incidenti industriali; servito dalle reti di acqua, fogne, gas, elettricità, telefonia fissa e cellulare; 2. L'area deve: consentire la sosta di autobus, camion, automobili ed, eventualmente, di macchine operatrici; consentire eventualmente lo stoccaggio e la movimentazione di container; essere eventualmente attrezzata per l'atterraggio anche notturno di elicotteri; 3. Gli eventuali edifici debbono essere solidi e capaci di resistere a un terremoto di intensità pari alla massima già registrata in zona; c) CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA che debbono: fornire un primo ricovero a persone evacuate perché vittime di calamità o sottoposte a grave rischio; offrire il proprio servizio a tutto il territorio provinciale; essere resi disponibili anche per un uso da parte della Regione, delle prefetture e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile nel caso delle 5

calamità di cui ai punti b) e c) del comma 1 dell'art. 2 della L. 225/92 e quindi essere considerate anche in questo ruolo dai piani di emergenza nazionali, regionali e provinciali; avere, in linea di massima, le caratteristiche di seguito descritte : 1. Il luogo deve essere: ben servito da collegamenti verso la rete viaria nazionale e autostradale; servito da un sistema stradale ridondante e perciò difficilmente vulnerabile da eventuali catastrofi; sicuro rispetto a frane, esondazioni, incendi boschivi, incidenti industriali; servito dalle reti di acqua, fogne, gas, elettricità, telefonia fissa e cellulare; 2. L'area di pertinenza del Centro deve: consentire la sosta di autobus, camion, automobili; contenere edifici adatti al ricovero anche temporaneo di persone e/o consentire la realizzazione di una tendopoli, il tutto per ospitare un numero di persone commisurato a quello per cui i piani di emergenza ipotizzano la necessità di evacuazione; essere eventualmente attrezzata per l'atterraggio anche notturno di elicotteri; 3. Gli eventuali edifici debbono essere solidi e capaci di resistere a un terremoto di intensità pari alla massima già registrata in zona; essere capaci di ospitare un numero di persone commisurato a quello per cui i piani di emergenza ipotizzano la necessità di evacuazione. d) CENTRI OPERATIVI SOVRACOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE che debbono: essere sede di una struttura tecnico-organizzativa permanente di protezione civile; 6

essere centro di coordinamento delle associazioni del volontariato di protezione civile; essere centro di gestione della protezione civile in emergenza e in tempo di pace; essere possibilmente sede di un distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari; essere resi disponibili anche per un uso da parte della Regione, delle prefetture e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile nel caso delle calamità di cui ai punti b) e c) del comma 1 dell'art. 2 della L. 225/92 e quindi essere considerate anche in questo ruolo dai piani di emergenza nazionali, regionali e provinciali; disporre di sedi e attrezzature che, in linea di massima, abbiano le seguenti caratteristiche : 1. Il luogo deve essere: ben servito da collegamenti verso la rete viaria nazionale e autostradale; servito da un sistema stradale ridondante e perciò difficilmente vulnerabile da eventuali catastrofi; sicuro rispetto a frane, esondazioni, incendi boschivi, incidenti industriali; non particolarmente soggetto alla formazione di nebbie compatibilmente con le caratteristiche del territorio; servito dalle reti di acqua, fogne, elettricità, telefonia fissa e cellulare; 2. L'area deve: consentire la sosta di autobus, camion, automobili ed, eventualmente, di macchine operatrici; contenere un edificio civile ed eventualmente capannoni di tipo industriale; consentire eventualmente lo stoccaggio e la movimentazione di container; consentire eventualmente la realizzazione di una tendopoli capace di ospitare un numero di persone commisurato a quello per cui i piani di emergenza ipotizzano la necessità di evacuazione; 7

essere eventualmente attrezzata per l'atterraggio anche notturno di elicotteri; 3. L'edificio civile deve: essere solido e capace di resistere a un terremoto di intensità pari alla massima già registrata in zona, comprendere spazi adatti a contenere: l'ufficio protezione civile del comune, l'ufficio del volontariato di protezione civile, la segreteria attrezzata con centralino telefonico, la sala decisioni attrezzata per la riunione delle persone che coordinano le operazioni di emergenza, la sala operativa attrezzata per elaborazioni informatiche e consultazione testi, la sala radio; comprendere spazi eventualmente adatti a contenere: l'ufficio della polizia urbana del capoluogo, l'ufficio delle strutture operative del comune capoluogo, la cucina e la mensa per gli addetti ai vari uffici e servizi, la foresteria per eventuali ospiti. 4. Gli eventuali capannoni di tipo industriale sono destinati a: consentire la sosta e la manutenzione di macchine operatrici, camion, automobili; consentire lo stoccaggio e la manutenzione di attrezzature utili in fase di emergenza quali ad esempio gruppi elettrogeni, torri faro, pompe, ecc. consentire lo stoccaggio di materiali utili in fase di emergenza quali ad esempio badili, carriole, sacchetti, teli, ecc. e) CENTRI OPERATIVI MISTI che debbono: dare una sede unica alle strutture operative di protezione civile di un gruppo di comuni; offrire servizi di protezione civile a tutto il territorio dei comuni di cui sopra; essere resi disponibili anche per un uso da parte della Regione, delle prefetture e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile nel caso delle 8

calamità di cui ai punti b) e c) del comma 1 dell'art. 2 della L. 225/92 e quindi essere considerate anche in questo ruolo dai piani di emergenza nazionali, regionali e provinciali; avere, di massima, le caratteristiche di seguito descritte: 1. Il luogo deve essere: ben servito da collegamenti stradali sia verso i centri più periferici che verso le linee di comunicazione nazionali; servito da un sistema stradale ridondante e perciò difficilmente vulnerabile da eventuali catastrofi; sicuro rispetto a frane, esondazioni, incendi boschivi, incidenti industriali; non particolarmente soggetto alla formazione di nebbie; servito dalle reti di acqua, fogne, gas, elettricità, telefonia fissa e cellulare; prossimo o ben collegato con aree utilizzabili come eliporto, ammassamento, sosta; 2. L'edificio civile deve essere: solido e capace di resistere a un terremoto di intensità pari alla massima già registrata in zona, facilmente accessibile dalla viabilità ordinaria, dotato di parcheggi, dotato di spazi almeno adatti a contenere: la sala situazioni, la segreteria con centrale di comunicazioni telefoniche, la sala per elaborazioni informatiche e per comunicazioni radio, ulteriori spazi per l'espletamento delle attività relative alle funzioni previste dal "Metodo Augustus" già sopra citato; 3. Deve essere disponibile attrezzatura informatica, per comunicazioni e telecomunicazioni. Tali attrezzature possono essere quelle di seguito esemplificate: 2 PC desktop 1 PC portatile 1 Stampante A3 1 Stampante portatile 2 Fax con funzionalità di fotocopiatrice 1 Fotocopiatrice 1 Scanner 2 Cellulare GSM 1 Cellulare-modem applicabile al PC portatile 1 RadioRT VHF fissa 2 RadioRT VHF portatile 9

1 RadioRT CB fissa 1 Gruppo di continuità 4. Deve essere disponibile attrezzatura informatica software e hardware che permetta la connessione Internet e la lettura e l'elaborazione degli strumenti messi a disposizione dalla Provincia e dalla Regione. f) CENTRI OPERATIVI COMUNALI che debbono: dare una sede unica alle strutture operative di protezione civile del comune; offrire servizi di protezione civile a tutto il territorio del comune; avere, di massima, le caratteristiche di seguito descritte: 1. Il luogo deve essere: ben servito da collegamenti stradali sia verso i centri più periferici che verso le linee di comunicazione nazionali; servito da un sistema stradale ridondante e perciò difficilmente vulnerabile da eventuali catastrofi; sicuro rispetto a frane, esondazioni, incendi boschivi, incidenti industriali; non particolarmente soggetto alla formazione di nebbie; servito dalle reti di acqua, fogne, gas, elettricità, telefonia fissa e cellulare; prossimo o ben collegato con aree utilizzabili come eliporto, ammassamento, sosta; 2. L'edificio civile deve essere: solido e capace di resistere a un terremoto di intensità pari alla massima già registrata in zona, facilmente accessibile dalla viabilità ordinaria, dotato di parcheggi, dotato di spazi adatti a contenere: la sala situazioni, la segreteria con centrale di comunicazioni telefoniche, la sala per elaborazioni informatiche e per comunicazioni radio, 3. Deve essere disponibile attrezzatura informatica, per comunicazioni e telecomunicazioni. Tali attrezzature possono essere quelle di seguito esemplificate: 2 PC desktop 10

1 Stampante A3 1 Fotocopiatrice 1 Scanner 2 Cellulari GSM 1 RadioRT VHF fissa 2 RadioRT VHF portatile 1 RadioRT CB fissa 1 Gruppo di continuità 4. Deve essere disponibile attrezzatura informatica software e hardware che permetta la connessione Internet e la lettura e l'elaborazione degli strumenti messi a disposizione dalla Provincia e dalla Regione. Dato atto che: nella nota n AMB/PTC/02/12490 del 14 maggio 2002, in riferimento al riparto del fondo regionale di protezione civile di cui all'art. 138, comma 16 della L. 388/2000, l'assessore "Difesa del suolo e delle costa - Protezione civile", ha definito un programma pluriennale di massima per la realizzazione della rete regionale delle strutture operative di protezione civile sopra definite; con propria deliberazione n.2343 del 19/12/2000 e n.3078 del 28/12/2001 si è avviato il programma di realizzazione della rete dei centri unificati di protezione civile con un primo finanziamento pari a 77.468,53 alla Provincia di Parma per la realizzazione del CENTRO UNIFICATO PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE di Parma; con propria deliberazione n 996 del 10 giugno 2002 "PROVVEDIMENTI PER FAVORIRE L'ATTUAZIONE DA PARTE DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DEI COMPITI LORO ASSEGNATI IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE PROVINCIALI E INTERCOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE. APPROVAZIONE DEGLI SCHEMI DI CONVENZIONE" la Giunta Regionale ha cofinanziato, con fondi provenienti dal bilancio regionale, la prima fase del programma pluriennale per la realizzazione della rete regionale delle strutture operative di protezione civile sopra definite; con propria deliberazione n 2283 del 2 dicembre 2002 " PROVVEDIMENTI PER POTENZIARE IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE DEGLI ENTI LOCALI. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE PROVINCIALI E INTERCOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE. APPROVAZIONE DEGLI SCHEMI DI CONVENZIONE" la Giunta Regionale ha cofinanziato, con fondi provenienti dal riparto 2001 del fondo regionale di protezione civile di cui all'art. 138, comma 16 della L. 388/2000, la seconda fase del programma pluriennale per la realizzazione della rete regionale delle strutture operative di protezione civile sopra definite; 11

con propria deliberazione n 1387 del 14 luglio 2003 " PROVVEDIMENTI PER POTENZIARE IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE DEGLI ENTI LOCALI. REALIZZAZIONE DI STRUTTURE PROVINCIALI E INTERCOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE" la Giunta Regionale ha cofinanziato, con fondi provenienti dal riparto 2002 del fondo regionale di protezione civile di cui all'art. 138, comma 16 della L. 388/2000, la terza fase del programma pluriennale per la realizzazione della rete regionale delle strutture operative di protezione civile sopra definite; Considerato che: il 10 marzo 2004 in una apposita riunione l'assessore Regionale "Difesa del suolo e della costa - Protezione civile" e gli assessori provinciali con delega alla protezione civile hanno definito un piano generale per la realizzazione della rete regionale delle strutture di protezione civile che, tenuto conto delle strutture già finanziate in prima, seconda e terza fase dalle Delibere di Giunta sopra citate, individuava le strutture da finanziare nella quarta fase avvalendosi dei fondi della annualità 2003 del Fondo Regionale di Protezione Civile di cui all'art. 138, comma 16 della L. 388/2000 e una prima ipotesi circa quelle da finanziare nella quinta fase avvalendosi dei fondi della annualità 2003 dello stesso Fondo Regionale di Protezione Civile; con nota prot. n AMB/PTC/04/38198 del 13 maggio 2004 l'assessore "Difesa del suolo e della costa - Protezione civile" trasmesso al Presidente della conferenza Stato-Regioni definiva in 4.845.370,19 la quota delle disponibilità finanziarie derivanti dall'annualità 2003 del già citato Fondo Regionale di Protezione Civile da impiegarsi per il potenziamento del sistema di protezione civile; è da confermarsi un metodo di lavoro che, per la realizzazione della rete regionale delle strutture di protezione civile, assegna alle Province il compito di individuare i siti delle strutture di protezione civile di concerto col Servizio Protezione Civile della Regione e di coordinare le iniziative locali e, nel caso in cui le Province stesse lo richiedano, assegna loro anche la gestione dei finanziamenti; dai fatti e dalle considerazioni sopra citate è emersa la opportunità e la possibilità di contribuire alla realizzazione: a) dei CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI DI PROTEZIONE CIVILE di: Ravenna (RA), con un finanziamento di 200.000,00 a favore della Provincia di Ravenna ; 12

Forlì (FC), con un finanziamento di 100.000,00 a favore della Provincia di Forlì-Cesena per eseguire opere che conferiscano caratteristiche antisismiche all' edificio già destinato a Centro Unificato Provinciale e la cui ristrutturazione è già stata finanziata dalla citata DGR 996/02; Totale finanziamento voce a) 300.000,00 b) delle AREE DI AMMASSAMENTO di: Piacenza (PC), Bobbio (PC), Bettola (PC), Borgotaro (PR), Langhirano (PR), Modena (MO), Bondeno (FE), Codigoro (FE), Ravenna (RA), con un finanziamento di 52.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per ciascuna area per un ammontare complessivo di 468.000,00; c) delle AREE DI AMMASSAMENTO di: Castel Nuovo Monti (RE), Correggio (RE), S. Giorgio di Piano (BO), Bagnacavallo (RA), S.Sofia (FC). con un finanziamento di 52.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 260.000,00; d) del secondo stralcio dell' AREA DI AMMASSAMENTO di S.Giovanni Persiceto (BO) con un finanziamento di 10.000,00 a favore del Comune di S.Giovanni Persiceto (BO); Totale finanziamento voci b), c), e d) 738.000,00 e) dei CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA di: Piacenza (PC), Ottone (PC), Ferriere (PC), Parma (PR), Borgotaro (PR), Langhirano (PR), Modena (MO), 13

S. Felice sul Panaro (MO), Palagano (MO), Codigoro (FE), Argenta (FE), Ravenna (RA), Bellaria (RN), con un finanziamento di 35.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per un ammontare complessivo di 455.000,00; f) dei CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA di: Reggio Emilia (RE), Castel Nuovo Monti (RE), Guastalla (RE), Imola (BO), Casalecchio (BO), Castel del Rio (BO), S.Lazzaro di Savena (BO), Bazzano (BO), Bagnacavallo (RA), Bagno di Romagna (FC). con un finanziamento di 35.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 350.000,00; Totale finanziamento voci e) ed f) 805.000,00 g) dei CENTRI SOVRACOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE di Caorso (PC), Traversetolo (PR), Castelnuovo Monti (RE), Cervia (RA), Civitella (FC), Cesenatico (FC), Bellaria (RN), con un finanziamento di 100.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 700.000,00; h) dell'adeguamento dei CENTRI SOVRACOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE di: Fiumalbo (MO), Frassinoro (MO), Gaggio Montano (BO), Casola Valsenio (RA), Bagnacavallo (RA), 14

con un finanziamento di 30.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 150.000,00; Totale finanziamento voci g) ed h) 850.000,00 i) dei CENTRI OPERATIVI MISTI di: Traversetolo (PR), Riccione (RN), con un finanziamento di 19.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per ciascun centro per un ammontare complessivo di 38.000,00; l) della trasformazione del CENTRO OPERATIVO COMUNALE di Mezzani (PR) in CENTRO OPERATIVO MISTO con un finanziamento di 4.000,00 a favore della Provincia di Parma; m) dei CENTRI OPERATIVI MISTI di: Busana (RE), Vergato (BO), Fontanelice (BO), Civitella (FC), con un finanziamento di 19.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 76.000,00; n) della trasformazione del CENTRO OPERATIVO COMUNALE di S.Sofia (FC) in CENTRO OPERATIVO MISTO con un finanziamento di 4.000,00 a favore del Comune di S.Sofia; Totale finanziamento voci i),l),m) ed n) 122.000,00 o) dei CENTRI OPERATIVI COMUNALI di: Berceto (PR), Lama Mocogno (MO), Tresigallo (FE), Cattolica (RN), con un finanziamento di 15.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per ciascun centro per un ammontare complessivo per un ammontare complessivo di 60.000,00; p) dei CENTRI OPERATIVI COMUNALI di: Castellarano (RE), Granaglione (BO), Solarolo (RA), Portico S.Benedetto (FC), con un finanziamento di 15.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 60.000,00; 15

Totale finanziamento voci o) e p) 120.000,00 Totale generale dei finanziamenti pari a 2.935.000,00 articolato nella tabella riprodotta all allegato 1 parte integrante e sostanziale del presente atto; Richiamata la propria deliberazione n. 1635/2004 avente oggetto: Approvazione del piano degli interventi urgenti connessi agli eventi calamitosi di cui all art. 2 comma 1 lett. B) Legge 225/02 verificatisi nel territorio regionale nel 2003. (L. 388/2000, art. 138 comma 16) ed in particolare il punto 2. del dispositivo nel quale si procede a ripartire l annualità relativa al 2003 di Euro 9.345.370,19 in due quote: quanto ad Euro 4.845.370,19 per il completamento del programma di sostegni ed incentivi finalizzati al potenziamento del sistema di protezione civile della Regione e degli Enti locali dell Emilia Romagna; dando atto che alla definizione delle modalità di gestione di tale programma si provvederà con appositi atti dei competenti organi regionali; quanto ad Euro 4.500.000,00 per il finanziamento degli interventi finalizzati al ripristino delle opere e delle infrastrutture pubbliche, di interesse o fruizione pubblica (settore pubblico) nonché per misure contributive a sostegno di soggetti privati e attività produttive (settore privato) danneggiati dagli eventi calamitosi di livello b) verificatisi nel territorio regionale ; Preso atto che con il presente provvedimento si intende dare attuazione operativa al potenziamento del sistema di Protezione Civile della Regione e degli Enti locali dell Emilia Romagna attraverso l utilizzo di quota parte delle risorse accantonate con delibera n. 1635/04 (primo alinea punto 2. del dispositivo) destinando il finanziamento complessivo di 2.935.000,00 a valere sul capitolo 47132 del bilancio per l esercizio finanziario 2004; Valutato come: in base all'esperienza maturata nella gestione dei finanziamenti attribuiti dalle DGR 2343/00, 996/02, 2283/02 e 1387/03 già citate, si ritiene opportuno impegnare le somme di cui sopra solo a favore di quelli, tra i beneficiari sopra indicati, che attesteranno l' impegno a realizzare le strutture previste nei termini previsti dalla presente delibera, rimandando il finanziamento degli altri a successivi provvedimenti e rendendo disponibili le somme non impegnate per finanziare altri interventi sempre orientati al potenziamento delle strutture di protezione civile. In ragione di ciò i beneficiari sopra indicati verranno invitati a presentare documentazione sugli atti già intrapresi per la realizzazione delle strutture; 16

in ragione di quanto sopra si provvederà ad assumere gli impegni di spesa per la realizzazione dei Centri Unificati Provinciali, delle Aree di Ammassamento, dei Centri di prima Accoglienza, dei Centri Sovracomunali, a favore degli enti beneficiari che saranno in grado di presentare entro 6 mesi dalla pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione un progetto definitivo della struttura completo del relativo quadro economico finanziario; analogamente in ragione di quanto sopra si provvederà ad assumere gli impegni di spesa per la realizzazione dei Centri Operativi Misti e dei Centri Operativi Comunali a favore degli enti beneficiari che saranno in grado di presentare entro 6 mesi dalla pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione l' atto di aggiudicazione del fornitore dei beni e dei servizi il cui acquisto è finanziato col presente atto; ai beneficiari in favore dei quali saranno assunti gli impegni di spesa i finanziamenti verranno erogati in due tranches meglio dettagliate nella parte dispositiva della presente deliberazione; in base alla citata DGR 1387/03 è opportuno procedere a una verifica dei risultati prodotti, quanto alla realizzazione della rete regionale delle strutture di protezione civile, dai finanziamenti fin' ora disposti anche per aderire ad analoga richiesta del Dipartimento della Protezione Civile ; in ragione di ciò si ritiene necessario che i beneficiari dei finanziamenti disposti dalla presente e dalle citate DGR n 2343/00, n 996/02, n 2283/02 e n 1387/03 comunichino al Servizio Protezione Civile con cadenza semestrale lo stato di avanzamento degli interventi finanziati attraverso un'apposita scheda di monitoraggio che potrà essere compilata e inviata tramite Internet; Ritenuto inoltre che il dirigente regionale competente provvederà a predisporre il Programma del Sistema Regionale delle Strutture di Protezione Civile quale contributo alla progettazione della rete delle strutture di protezione civile rivolto agli Enti attuatori e coordinatori che contenga: localizzazioni degli interventi già finanziati con la presente DGR e con le DGR precedenti e già citate, indicazioni sulle caratteristiche che si consiglia di dare alle strutture di protezione civile, indicazioni sui criteri da utilizzare nell'individuazione delle localizzazioni delle strutture di protezione civile, 17

dati su alcuni interventi significativi realizzati o in corso di realizzazione; Richiamate: la L.R. 15 novembre 2001 n. 40; le LL.RR. 22 dicembre 2003 n. 28 e n. 29; le LL.RR. 28 luglio 2004 n. 17 e n. 18; Dato atto del parere di regolarità amministrativa espresso dal Responsabile del Servizio Protezione Civile, Ing. Demetrio Egidi, a ciò delegato dal Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, dott.ssa Leopolda Boschetti, con determinazione n. 8989 del 5 luglio 2004, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. n. 43/2001 e della propria deliberazione n. 447/2003; Dato atto del visto di riscontro degli equilibri economico finanziari reso dal Dirigente Professional Controllo e presidio dei processi connessi alla gestione delle spese del bilancio regionale dott. Marcello Bonaccurso in sostituzione della Responsabile del Servizio Bilancio - Risorse finanziarie, dott.ssa Amina Curti, ai sensi delle note del Direttore Generale Risorse Finanziarie e Strumentali prot. N. ARB/DRF/02/59146 del 7 novembre 2002, n. ARB/DRF/03/2445-i del 21 gennaio 2003 e della propria deliberazione n 447/2003 ; Su proposta dell'assessore alla Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile A voti unanimi e palesi D E L I B E R A 1) Di approvare, sulla base di quanto esposto in premessa che qui si intende integralmente richiamato, la quarta fase del programma di cui alla nota n AMB/PTC/02/12490 del 14 maggio 2002 dell'assessore "Difesa del suolo e delle costa - Protezione civile", fatto proprio da questa Giunta Regionale con le Delibere 996/02, 2283/02 e 1387/03 individuando le strutture da finanziare al verificarsi delle condizioni di cui al seguente punto 3 le strutture e i finanziamenti a copertura delle spese che verranno sostenute sono quelli di seguito descritti: a) CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI DI PROTEZIONE CIVILE di: Ravenna (RA), 18

con un finanziamento di 200.000,00 a favore della Provincia di Ravenna ; Forlì (FC), con un finanziamento di 100.000,00 a favore della Provincia di Forlì-Cesena per eseguire opere che conferiscano caratteristiche antisismiche all' edificio già destinato a Centro Unificato Provinciale e la cui ristrutturazione è già stata finanziata dalla citata DGR 996/02; Totale finanziamento voce a) 300.000,00 b) AREE DI AMMASSAMENTO di : Piacenza (PC), Bobbio (PC), Bettola (PC), Borgotaro (PR), Langhirano (PR), Modena (MO), Bondeno (FE), Codigoro (FE), Ravenna (RA), con un finanziamento di 52.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per ciascuna area per un ammontare complessivo di 468.000,00; c) AREE DI AMMASSAMENTO di: Castel Nuovo Monti (RE), Correggio (RE), S. Giorgio di Piano (BO), Bagnacavallo (RA), S.Sofia (FC). con un finanziamento di 52.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 260.000,00; d) secondo stralcio dell' AREA DI AMMASSAMENTO di S. Giovanni Persiceto (BO) con un finanziamento di 10.000,00 a favore del Comune di S. Giovanni Persiceto (BO); Totale finanziamento voci b), c) e d) 738.000,00 e) CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA di: Piacenza (PC), Ottone (PC), Ferriere (PC), Parma (PR), 19

Borgotaro (PR), Langhirano (PR), Modena (MO), S.Felice sul Panaro (MO), Palagano (MO), Codigoro (FE), Argenta (FE), Ravenna (RA), Bellaria (RN), con un finanziamento di 35.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per un ammontare complessivo di 455.000,00; f) CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA di: Reggio Emilia (RE), Castel Nuovo Monti (RE), Guastalla (RE), Imola (BO), Casalecchio di Reno(BO), Castel del Rio (BO), S. Lazzaro di Savena (BO), Bazzano (BO); Bagnacavallo (RA), Bagno di Romagna (FC). con un finanziamento di 35.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 350.000,00; Totale finanziamento voci e) ed f) 805.000,00 g) CENTRI SOVRACOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE di: Caorso (PC), Traversetolo (PR), Castelnuovo Monti (RE), Cervia (RA), Civitella (FC), Cesenatico (FC), Bellaria (RN), con un finanziamento di 100.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 700.000,00; h) adeguamento dei CENTRI SOVRACOMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE di: Fiumalbo (MO), Frassinoro (MO), Gaggio Montano (BO), Casola Valsenio (RA), 20

Bagnacavallo (RA), con un finanziamento di 30.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 150.000,00; Totale finanziamento voci g) ed h) 850.000,00 i) CENTRI OPERATIVI MISTI di: Traversetolo (PR), Riccione (RN), con un finanziamento di 19.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per ciascun centro per un ammontare complessivo di 38.000,00; l) trasformazione del CENTRO OPERATIVO COMUNALE di Mezzani (PR) in CENTRO OPERATIVO MISTO con un finanziamento di 4.000,00 a favore della Provincia di Parma; m) CENTRI OPERATIVI MISTI di: Busana (RE), Vergato (BO), Fontanelice (BO), Civitella (FC), con un finanziamento di 19.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 76.000,00; n) trasformazione del CENTRO OPERATIVO COMUNALE di S.Sofia (FC) in CENTRO OPERATIVO MISTO con un finanziamento di 4.000,00 a favore del Comune di S.Sofia; Totale finanziamento voci i),l),m)ed n) 122.000,00 o) CENTRI OPERATIVI COMUNALI di: Berceto (PR), Lama Mocogno (MO), Tresigallo (FE), Cattolica (RN), con un finanziamento di 15.000,00 a favore di ognuna delle rispettive Province per ciascun centro per un ammontare complessivo di 60.000,00; p) CENTRI OPERATIVI COMUNALI di: Castellarano (RE), Granaglione (BO), Solarolo (RA), Portico S.Benedetto (FC), con un finanziamento di 15.000,00 a favore di ognuno dei rispettivi Comuni per un ammontare complessivo di 60.000,00; 21

Totale finanziamenti voci o) e p) 120.000,00 per un totale complessivo di spesa per tutte le voci di 2.935.000,00 così come meglio articolato nella tabella prodotta all'allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di stabilire che il presente provvedimento si configura come strumento operativo ed attuativo delle disposizioni contenute nella propria deliberazione n. 1635/04 ed in particolare al punto 2 primo allinea del dispositivo del medesimo atto, destinando l importo complessivo di 2.935.000,00 quale quota parte dellimporto di 4.845.370,19 così come meglio indicato in premessa; 3. di dare atto che in attuazione della normativa regionale vigente ed in applicazione della propria deliberazione n. 447/03 il dirigente regionale competente provvederà: a) a richiedere ai beneficiari dei finanziamenti sopra descritti riguardanti la realizzazione di Centri Unificati Provinciali, Aree di Ammassamento, Centri di prima Accoglienza e Centri Sovracomunali, la presentazione entro 6 mesi dalla pubblicazione della presente delibera nel Bollettino Ufficiale della Regione del progetto definitivo delle opere da realizzare completo del relativo quadro economico finanziario; b) a richiedere ai beneficiari dei finanziamenti sopra descritti riguardanti la realizzazione di Centri Operativi Misti e Centri Operativi Comunali la presentazione entro 6 mesi dalla pubblicazione della presente delibera nel Bollettino Ufficiale della Regione degli atti di aggiudicazione delle forniture dei materiali e delle attrezzature da porre a servizio delle predette strutture; c) ad assegnare ed impegnare con propri atti le somme corrispondenti ai finanziamenti a copertura delle spese che verranno sostenute per la realizzazione delle strutture per cui sarà pervenuta la documentazione descritta alle precedenti lettere b) e c) a favore dei soggetti beneficiari sopra individuati, e citati anche nelle tabelle di cui all' allegato 1, a valere sulle disponibilità iscritte sul capitolo 47132 "Spese per il finanziamento di interventi urgenti in caso di calamità naturali di livello B) di cui all'art.108 D.Lgs.112/98 ed art. 2, C.1, lett. B) legge 225/92, nonché per il potenziamento del sistema regionale di protezione civile - Fondo regionale di protezione civile (art.138, comma 16, legge 23 dicembre 2000, n.388) Mezzi statali" di cui all'u.p.b. 1.4.4.2.17101 del bilancio regionale per l esercizio finanziario 2004 che presenta la necessaria disponibilità utilizzando le risorse relative all annualità 2003 del predetto fondo già trasferito dallo Stato come specificato in premessa; 22

d) nel caso in cui al termine dell'iter descritto alle precedenti lettere a), b), e c) le somme complessivamente impegnate fossero inferiori a quelle previste e pari a 2.935.000,00, a proporre nel rispetto della normativa contabile a questa Giunta un nuovo atto deliberativo che preveda l'impiego delle somme non utilizzate per il finanziamento di ulteriori interventi volti al potenziamento delle strutture regionali di protezione civile; e) con propri atti formali a liquidare ai beneficiari i rispettivi finanziamenti in due rate così definite: a) la prima rata, corrispondente al 40% della cifra assegnata ed impegnata, verrà erogata su presentazione: del verbale di consegna dei lavori per gli interventi ammissibili al finanziamento che si configurano come lavori pubblici; dell'atto di aggiudicazione della fornitura per gli interventi ammissibili al finanziamento che si configurano come acquisizione di beni e servizi; di una dichiarazione in cui l Ente si impegna a restituire, entro quattro anni a partire dalla data di esecutività della presente delibera, la quota di finanziamento già ottenuta ed eventualmente non spesa; b) la seconda rata corrispondente alla parte di spesa eccedente il finanziamento già ottenuto ai sensi del punto precedente e comunque non eccedente il 60% della cifra finanziata, verrà erogata entro quattro anni a partire dalla data di esecutività della presente delibera su presentazione, da parte del beneficiario, di una dettagliata rendicontazione delle spese ammissibili sostenute con allegata la relativa documentazione di spesa; f) a una verifica dei risultati prodotti, quanto alla realizzazione della rete regionale delle strutture di protezione civile, finanziate con questo provvedimento e da quelli finanziati con le citate delibere n.2343/2000, n.996/2002, n. 2283/2002 e n. 1387/03 richiedendo ai beneficiari dei finanziamenti la compilazione di modelli di monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori e degli atti e il loro aggiornamento a cadenza semestrale; g) a predisporre il Programma del Sistema Regionale delle Strutture di Protezione Civile, come documento rivolto agli attuatori e ai coordinatori delle strutture di protezione civile per contribuire alla progettazione della rete delle strutture stesse per la realizzazione degli obiettivi meglio descritti in premessa; 23

4. di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. 24

Allegato 1 CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI di PROTEZIONE CIVILE Collocazione Prov Comune Beneficiario del contributo n Contributo RA Ravenna Provincia di Ravenna 200.000,00 FC Forlì Provincia di Forlì-Cesena 100.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 2 300.000,00 AREE DI AMMASSAMENTO Collocazione Prov Comune Beneficiario del contributo n Contributo PC Piacenza Provincia di Piacenza 52.000,00 PC Bobbio Provincia di Piacenza 52.000,00 PC Bettola Provincia di Piacenza 52.000,00 PR Borgotaro Provincia di Parma 52.000,00 PR Langhirano Provincia di Parma 52.000,00 RE Castelnuovo Monti Comune di Castelnuovo Monti 52.000,00 RE Correggio Comune di Correggio 52.000,00 MO Modena Provincia di Modena 52.000,00 BO S.Giorgio di Piano Comune di S.Giorgio di Piano 52.000,00 BO S.G.Persiceto Comune di S.G.Persiceto 10.000,00 FE Bondeno Provincia di Ferrara 52.000,00 FE Codigoro Provincia di Ferrara 52.000,00 RA Ravenna Provincia di Ravenna 52.000,00 RA Bagnacavallo Comune di Bagnacavallo 52.000,00 FC S.Sofia Comune di S.Sofia 52.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 15 738.000,00 25

CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA Collocazione Prov Comune Beneficiario del contributo n Contributo PC Piacenza Provincia di Piacenza 35.000,00 PC Ottone Provincia di Piacenza 35.000,00 PC Ferriere Provincia di Piacenza 35.000,00 PR Parma Provincia di Parma 35.000,00 PR Borgotaro Provincia di Parma 35.000,00 PR Langhirano Provincia di Parma 35.000,00 RE Reggio Emilia Comune di Reggio Emilia 35.000,00 RE Castelnuovo Monti Comune di Castelnuovo Monti 35.000,00 RE Guastalla Comune di Guastalla 35.000,00 MO Modena Provincia di Modena 35.000,00 MO S.Felice sul Panaro Provincia di Modena 35.000,00 MO Palagano Provincia di Modena 35.000,00 BO Imola Comune di Imola 35.000,00 BO Casalecchio Comune di Casalecchio 35.000,00 BO Castel del Rio Comune di Castel del Rio 35.000,00 BO S.Lazzaro Comune di S.Lazzaro 35.000,00 BO Bazzano Comune di Bazzano 35.000,00 FE Codigoro Provincia di Ferrara 35.000,00 FE Argenta Provincia di Ferrara 35.000,00 RA Ravenna Provincia di Ravenna 35.000,00 RA Bagnacavallo Comune di Bagnacavallo 35.000,00 FC Bagno di Romagna Comune di Bagno di Romagna 35.000,00 RN Bellaria Provincia di Rimini 35.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 23 805.000,00 26

CENTRI SOVRACOMUNALI di PROTEZIONE CIVILE Collocazione Prov Comune Beneficiario del contributo n Contributo PC Caorso Comune di Caorso 100.000,00 PR Traversetolo Comune di Traversetolo 100.000,00 RE Castelnuovo Monti Comune di Castelnuovo Monti 100.000,00 MO Fiumalbo Comune di Fiumalbo 30.000,00 MO Frassinoro Comune di Frassinoro 30.000,00 BO Gaggio Montano Comune di Gaggio Montano 30.000,00 RA Cervia Comune di Cervia 100.000,00 RA Baganacavallo Comune di Baganacavallo 30.000,00 RA Casola Valsenio Comune di Casola Valsenio 30.000,00 FC Civitella Comune di Civitella 100.000,00 FC Cesenatico Comune di Cesenatico 100.000,00 RN Bellaria Comune di Bellaria 100.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 12 850.000,00 CENTRI OPERATIVI MISTI Collocazione Prov Comune Beneficiario del contributo n Contributo PR Traversetolo Provincia di Parma 19.000,00 PR Mezzani Provincia di Parma 4.000,00 RE Busana Comune di Busana 19.000,00 BO Vergato Comune di Vergato 19.000,00 BO Fontanelice Comune di Fontanelice 19.000,00 FC Civitella Comune di Civitella 19.000,00 FC S.Sofia Comune di S.Sofia 4.000,00 RN Riccione Provincia di Rimini 19.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 8 122.000,00 27

CENTRI OPERATIVI COMUNALI Collocazione Prov Comune Beneficiario del contributo n Contributo PR Berceto Provincia di Parma 15.000,00 RE Castellarano Comune di Castellarano 15.000,00 MO Lama Mocogno Provincia di Modena 15.000,00 BO Granaglione Comune di Granaglione 15.000,00 FE Tresigallo Provincia di Ferrara 15.000,00 RA Solarolo Comune di Solarolo 15.000,00 FC Portico S.Benedetto Comune di Portico S.Benedetto 15.000,00 RN Cattolica Provincia di Rimini 15.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 8 120.000,00 TOTALE Tipo di intervento n Contributo CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI 2 300.000,00 AREE AMMASSAMENTO 15 738.000,00 CENTRI DI PRIMA ASSISTENZA 23 805.000,00 CENTRI 12 850.000,00 SOVRACOMUNALI CENTRI OPERATIVI MISTI 8 122.000,00 CENTRI OPERATIVI COMUNALI 8 120.000,00 TOTALE CONTRIBUTI 68 2.935.000,00 28