Dio perdona con una carezza, un abbraccio, una festa

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PARROCCHIA DI SANT ANDREA APOSTOLO UDINE/PADERNO Piazza Paderno 1 33100 UDINE Tel. 0432 42809 /email: parrocchiapadernoud@gmail.com; pier.mazz@tin.it Anno III n. 72/9/16 QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO DI QUARESIMA 6-12 marzo 2016 Dio perdona con una carezza, un abbraccio, una festa In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Un padre aveva due figli. Ogni volta questo inizio, semplicissimo e favoloso, mi affascina, come se qualcosa di importante stesse di nuovo per accadere. Nessuna pagina al mondo raggiunge come questa la struttura stessa del nostro vivere con Dio, con noi stessi, con gli altri. L'obiettivo di questa parabola è precisamente quello di farci cambiare l'opinione che nutriamo su Dio. Io voglio bene al prodigo. Il prodigo è legione ed è storia. Storia di umanità ferita eppure incamminata. Felix culpa che gli ha permesso di conoscere più a fondo il cuore del Padre. Se ne va, un giorno, il più giovane, in cerca di se stesso, in cerca di felicità. La casa non gli basta, il padre e il fratello non gli bastano. E forse la sua ribellione non è che un preludio ad una dichiarazione d'amore. Quante volte i ribelli in realtà sono solo dei richiedenti amore. Cerca la felicità nelle cose, ma si accorge che le cose hanno un fondo e che il fondo delle cose è vuoto. Il prodigo si ritrova un giorno a pascolare i porci: il libero ribelle è diventato un servo, a disputarsi il cibo con le bestie. Allora ritorna in sé, dice il racconto, chiamato da un sogno di pane (la casa di mio padre profuma di pane...) Ci sono persone nel mondo con così tanta fame che per loro Dio non può avere che la forma di un Pane (Gandhi). Non torna per amore, torna per fame. Non torna perché pentito, ma perché ha paura e sente la morte addosso. Ma a Dio non importa il motivo per cui ci mettiamo in viaggio. È sufficiente che compiamo un primo passo. L'uomo cammina, Dio corre. L'uomo si avvia, Dio è già arrivato. Infatti: il padre, vistolo di lontano, gli corse incontro... E lo perdona prima ancora che apra bocca, di un amore che previene il pentimento. Il tempo della misericordia è l'anticipo. Si era preparato delle scuse, il ragazzo, continuando a non capire niente di suo padre. Niente di Dio, che perdona non con un decreto, ma con una carezza (papa Francesco). Con un abbraccio, con una festa. Senza guardare più al passato, senza rivangare ciò che è stato, ma creando e proclamando un futuro nuovo. Dove il mondo dice "perduto", Dio dice "ritrovato"; dove il mondo dice "finito", Dio dice "rinato". E non ci sono rimproveri, rimorsi, rimpianti. Il Padre infine esce a pregare il figlio maggiore, alle prese con l'infelicità che deriva da un cuore non sincero, un cuore di servo e non di figlio, e tenta di spiegare e farsi capire, e alla fine non si sa se ci sia riuscito. Un padre che non è giusto, è di più: è amore, esclusivamente amore. Allora Dio è così? Così eccessivo, così tanto, così esagerato? Sì, il Dio in cui crediamo è così. Immensa rivelazione per cui Gesù darà la sua vita. (Letture: Giosuè 5,9-12; Salmo 33; 2 Corinzi 5,17-21; Luca 15,1-3.11-32) p. Ermes Ronchi

C A L E N D A R I O L I T U R G I C O / P A S T O R A L E S E T T I M A N A L E 4ª settimana del Tempo di Quaresima e della Liturgia delle Ore 4ª DI QUARESIMA Gs 5,9a.10-12; Sal 33 (34); 2 Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32 Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.r Gustate e vedete com è buono il Signore. Ss. Perpetua e Felicita (mf) Is 65,17-21; Sal 29 (30); Gv 4,43-54 Va, tuo figlio vive.r Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. S. Giovanni di Dio (mf) Ez 47,1-9.12; Sal 45 (46); Gv 5,1-16 All istante quell uomo guarì. R Dio è per noi rifugio e fortezza. S. Francesca Romana (mf) Is 49,8-15; Sal 144 (145); Gv 5,17-30 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita. R Misericordioso e pietoso è il Signore. Es 32,7-14; Sal 105 (106); Gv 5,31-47 Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. R Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Sap 2,1a.12-22; Sal 33 (34); Gv 7,1-2.10.25-30 Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.r Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato. Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53 Il Cristo viene forse dalla Galilea? R Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio. 5ª DI QUARESIMA Is 43,16-21; Sal 125 (126); Fil 3,8-14; Gv 8,1-11 Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. R Grandi cose ha fatto il Signore per noi. 6 DOMENICA 7 LUNEDÌ 8 MARTEDÌ 9 MERCOLEDÌ 10 GIOVEDÌ 11 VENERDÌ 12 SABATO 13 DOMENICA LO 1ª set Ore 8.00 Santa Messa Ore 10.30 Santa Messa, animata dai fanciulli di II elementare Ore 18.30 VESPERI E BENEDIZIONE EUCARISTICA Ore 10.30 Funerale della def.ta Barbetti Lidia Ore 20.30 Prove di canto con il canto del Miserere ORE 18.00 ADORAZIONE EUCARISTICA Astinenza Ore 14.30 CATECHISMO Ore 15.30 Prove di canto Ore 18.30 VIA CRUCIS Ore 14.30 CATECHISMO Ore 15.30 Prove di canto ORARI DELL UFFICIO PARROCCHIALE: ogni giorno, da lunedì a sabato, dalle ore 11 alle ore 12; il martedì e il venerdì, anche dalle ore 16 alle ore 18 Ore 8.00 Santa Messa Ore 10.30 Santa Messa, animata dai ragazzi delle medie Ore 18.30 VESPERI E BENEDIZIONE EUCARISTICA Il parroco al mattino è raggiungibile in Curia al numero di telefono 0432 414539 EMAIL: parrocchiapadernoud@gmail.com; pier.mazz@tin.it.

INCONTENIBILE NIBILE DIO! «Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato» Leggo i versetti introduttivi alla parabola del Padre misericordioso e mi viene voglia, Gesù di Nazaret, di dirti che sei un vero e proprio incantatore: i peccatori si avvicinano a te per ascoltarti. Ma chi crede in Dio ha seri motivi per dubitare. Le tue parole e i tuoi gesti sono di scandalo. Tu smentisci la giustizia implacabile di Dio, ma soprattutto smentisci chi, per anni, si è fatto custode della sua insindacabile immagine. E in fondo quella parabola, quel padre, quei due figli non sono altro se non lo specchio di una realtà ancora molto viva. La bellezza dell amore di Dio, la sua immensità, la sua freschezza, il suo imprevedibile scattare in avanti verso il figlio lontano, sprecone della sua stessa vita e usurpatore di quanto gli è stato donato, viene spesso anestetizzato da chi tenta di controllarlo, di offrirlo con la dovuta cautela, di non svenderlo né sprecarlo, di non causarne abusi. C è da sorridere davanti all incredibile tentativo di contenere l incontenibile amore di Dio. E infatti, mentre qualcuno misura, lui trova il modo di salvare, guarire, accarezzare. Corre incontro a chi torna, anche semplicemente per fame, lo solleva a sé, come un figlio amato, e lo stringe a sé, come farebbe una madre. Buonismi da donna? Decisamente no! In questi brevi accenni ci sono solo echi del Dio che ha costruito la storia di salvezza dell umanità e che in Gesù ha manifestato il suo incontenibile amore di madre. ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA Questa volta l esercizio che ci aspetta è: non misurare il dono, non porre condizioni all amore.

GIOVEDÌ 10 MARZO ORE 18.00 ADORAZIONE EUCARISTICA NELL ANNO DELLA MISERICORDIA

Misericordiando in Quaresima! in Quaresima! BeATi di AMaRe con GeSù! Apriamo il nostro cuore alla Misericordia, l incontro con Gesù ci apre alla misericordia e cambia il nostro cuore di pietra in cuore di carne (Ez 36,26), un cuore beato e felice perché capace di amare. In questi 40 giorni guidati dalla Password e vivendo le opere di misericordia cambieremo i nostri cuori di pietra in cuori di carne 4ª settimana Password: Misericordiosi come il Padre! Lc 15,1-3.11-32; Domenica in Laetare. Gesù ha un cuore grande e misericordioso come il Padre, ci invita a fare come lui, a essere generosi e misericordiosi verso tutti, avere occhi e cuore capaci di vedere sempre il bene e il buono nell altro. La Parola della quarta settimana di quaresima ci invita ad essere misericordiosi come il Padre, il quale ancora lontano, lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Ospitare i forestieri! Il nostro pensiero va immediatamente agli immigrati, spesso rifugiati, in fuga da persecuzioni e guerre. I forestieri non sono solo coloro che hanno bisogno di un alloggio, sono anche quelli che nessuno ama, che nessuno desidera come amico: ospitarlo vuol dire accoglierlo. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. Eb 13,3 E io oggi chi ospiterò? Sono accogliente verso gli immigrati della mia parrocchia? Con i miei genitori penso un gesto concreto. Sistemiamo delle sedie davanti ai primi banchi e lasciamole vuote, immaginandole riservate a ipotetici forestieri (sulle sedie porre dei fogli con nomi di stati lontani, situazioni di povertà, di emarginazione, ). Prego per gli immigrati.

«Quaresima di Fraternità 2016»: con il Centro missionario diocesano insieme per l'etiopia a sostegno di Emdibir Quest'anno il Centro Missionario di Udine ha deciso di dedicare la Campagna Quaresimale di Fraternità al sostegno dei progetti realizzati in Etiopia, nell'ambito del gemellaggio con l'eparchia di Emdibir. I progetti che la Diocesi di Udine sta portando avanti soprattutto tramite Missiòn onlus, braccio operativo del Centro Missionario, e per i quali è necessario completare il reperimento dei fondi necessari per lo svolgimento di tutte le attività, sono i seguenti: I Sostegni a Distanza alle scuole di Getche e Shebraber, che garantiscono la possibilità ad un centinaio di bambini di andare a scuola. L'avvio della scuola professionale dell Eparchia, il St. Anthony s Catholic TVET College, che offre corsi di informatica, edilizia, carpenteria metallica e sartoria. L'Anno di Volontariato Sociale, che dà la possibilità a dei giovani italiani di fare un esperienza di volontariato di un anno presso la scuola professionale e nell avvio degli interventi in agricoltura. Il Centro Servizi, nato grazie ad un progetto co-finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana e ad una fitta rete di altre associazioni italiane. Questa struttura provvederà all ottimizzazione dell efficienza in tutti i settori d intervento dell Eparchia, dall educazione alla sanità. n Un intervento in ambito rurale diretto ad un gruppo di donne (in questa prima fase 16 ma in futuro si vorrebbe estenderlo) e rispettive famiglie che verranno sostenute e incentivate nelle loro attività agricola. DOMENICA 6 MARZO ALLE PORTE DELLA CHIESA RACCOLTA QUARESIMALE UN PANE PER AMOR DI DIO

Era una famigliola felice e viveva in una casetta di periferia. Ma una notte scoppiò nella cucina della casa un terribile incendio. Mentre le fiamme divampavano. genitori e figli corsero fuori. In quel momento si accorsero, con infinito orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro ed era salito al piano superiore. Che fare? Il papà e la mamma si guardarono disperati, le due sorelline cominciarono a gridare. Avventurarsi in quella fornace era ormai impossibile... E i vigili del fuoco tardavano. Ma ecco che lassù, in alto, s'aprì la finestra della soffitta e il bambino si affacciò, urlando disperatamente: "Papà! Papà!". Il padre accorse e gridò: "Salta giù!". Sotto di sè il bambino vedeva solo fuoco e fumo nero, ma senti la voce e rispose: "Papà, non ti vedo...". "Ti vedo io, e basta. Salta giù!", urlò, l'uomo. Il bambino saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo. Non preoccuparti se non vedi Dio. E Lui che vede te. Buttati! Gesù ci dice di FIDARCI di Dio. Fidarsi è come fare un salto nelle mani di qualcuno. Tante volte non ci fidiamo di Dio, ci facciamo tante domande e abbiamo paura di donare la nostra vita a Lui. Gesù ci invita ad ascoltare la voce di Dio Padre e di buttare la nostra vita nelle sue braccia. Questo vuol dire ascoltare la sua parola e fare la sua volontà. Perciò anche Dio attende, anche Dio si fida di noi! In questa settimana sono morte il 29 febbraio, ZORCA NAMOR, di anni 89; il 3 marzo, LIDIA BARBETTI, di anni 88. Il Signore conceda loro il riposo eterno. Ai familiari assicuriamo la nostra vicinanza e la nostra fraterna preghiera, affidando queste nostre defunte alla Misericordia di Dio RIPOSINO IN PACE