Rassegna stampa 10 Agosto 2015
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Data: 10 Agosto 2015 Url CRIMINALITÀ A LATINA, MOSCARDELLI ACCUSA: COPERTURE POLITICHE. SERVE SOSTENERE LE FORZE DELL ORDINE Si torna a parlare di criminalità organizzata a Latina. A tirare nuovamente in ballo l argomento è il senatore democratico Claudio Moscardelli in un post apparso ieri sul suo profilo Facebook. Il radicamento della criminalità organizzata a Latina è un elemento che condiziona l economia, la politica e il tessuto sociale in generale. Occorre alzare il livello di attenzione per sostenere un azione di contrasto e di repressione capaci di dare il segno del cambiamento, così il senatore. Moscardelli ammette che anche il litorale e il sud pontino devono essere attenzionati, ma a Latina la situazione è diversa, perché, dice, Rappresenta un centro di intreccio criminale che ha potuto prosperare indisturbato e lontano dai riflettori grazie alla completa disattenzione nel passato da parte delle forze dell ordine poste in condizioni di non essere efficaci dopo la partenza di Niccolò D Angelo e grazie alle coperture politiche che hanno reso possibile la sterilizzazione del contrasto da parte dello Stato. Quella di Moscardelli è un accusa che colpisce sia le forze dell ordine impotenti sia soprattutto la politica che ha coperto tali infiltrazioni. La capacità di corruzione del contesto sociale, economico e politico è cresciuta a dismisura, la forza è stata ostentata e senza timore si sono potuti lanciate segnali inequivoci come inviare proiettili o minacciare magistrati e forze dell ordine. Ma ora è necessario che tali coperture saltino e che la lotta alla criminalità organizzata diventi realtà. Per far questo, sostiene ancora Moscardelli, Servono rappresentanti istituzionali e Forze dell ordine determinati e incoraggiati e sostenuti dalla politica che vuole impegnarsi a loro fianco. Il Prefetto, il Questore e i vertici delle forze dell ordine oggi hanno determinazione e coraggio e vanno sostenuti pienamente.
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Data: 10 Agosto 2015 Url Rapporto Ispra, in Italia 30.025 metri cubi di rifiuti nucleari. Latina è tra i depositi Il totale dei rifiuti radioattivi presenti in Italia è di 30.025 metri cubi. Sono le stime (dicembre 2013) dell Ispra Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, elaborate sulla base dei dati forniti dagli operatori e pubblicate nell Annuario dei dati ambientali 2014-2015. Questi rifiuti sono così ripartiti: 9.973 dalle centrali nucleari, inclusi alcuni rifiuti da attività preliminari di smantellamento già prodotti; 6.874 dagli impianti del ciclo del combustibile (fabbricazione, riprocessamento, ecc ); 4.270 dalla ricerca; 8.908 di origine medica e industriale. I rifiuti radioattivi attualmente presenti in Italia spiega l Istituto dunque, derivano per la maggior parte, dal pregresso programma nucleare e si trovano nelle installazioni gestite dallasogin ex centrali nucleari di Trino, Garigliano, Latina e Caorso, impianti ex Enea, Eurex di Saluggia, Itrec della Trisaia (Matera) e impianti Plutonio e Opec presso il Centro della Casaccia (Roma) nel Deposito Avogadro di Saluggia (Vercelli) e nelle installazioni del Centro Comune di Ricerche di Ispra (Varese) della Commissione Europea. A quelli presenti segnala l Ispra si aggiungeranno, nel prossimo futuro, i rifiuti che saranno generati dallo smantellamento delle installazioni nucleari, stimabili in alcune decine di migliaia di metri cubi di rifiuti condizionati prevalentemente di seconda categoria. In più occorre considerare i rifiuti condizionati di terza categoria che rientreranno in Italia dall Inghilterra e dalla Francia, derivanti dalle operazioni di riprocessamento del combustibile irraggiato. Oltre ai rifiuti radioattivi cosiddetti energetici si legge nell Annuario derivanti cioè dal pregresso programma nucleare, prosegue la produzione di rifiuti provenienti da applicazioni mediche, industriali e di ricerca, che continuano ad accumularsi presso i diversi operatori, immagazzinati senza un adeguato processo di condizionamento presso strutture non idonee dal punto di vista della localizzazione per una gestione di lungo termine. Per tali rifiuti si registra una produzione di alcune centinaia di metri cubi l anno. Intanto si attende la scelta del luogo dove sarà realizzato ildeposito nazionale dei rifiuti nucleari.