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Indagine presso le Conferenze Episcopali e gli Istituti Religiosi Maggiori e le Facoltà di Teologia MUSICA SACRA 50 anni dopo il Concilio Preambolo A 50 anni dal Concilio Vaticano II, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e il Pontificio Consiglio della Cultura avviano, secondo una prospettiva pastorale, un indagine sullo stato della musica sacra in tutti i suoi aspetti (liturgia, formazione, attività pastorale, concerti) con l obiettivo di riflettere sugli sviluppi nel campo della musica e il desiderio di offrire un contributo al ministero dei musicisti per la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli. Formazione dei Cultori della Musica per un Servizio Ministeriale L identità ministeriale di coloro che si adoperano al servizio della sacra liturgia nasce dall unica missione affidata ai battezzati in Cristo. L obiettivo primario di ogni serio cammino di formazione dovrà essere quello di mostrare ai collaboratori della Chiesa la missione universale cui essa è consacrata: ciascuno di essi potrà così sperimentare il desiderio di conoscerla, amarla e prendervi parte, con intelligenza e creatività, attraverso l umile offerta del proprio talento, e potrà annunciare, attraverso il proprio piccolo o grande contributo, che Gesù di Nazareth, crocifisso e risorto, è Signore e Cristo, Sovrano del tempo e della storia 1. Quale Istituzioni esistono che si occupano di musica sacra? (Commissioni Episcopali, Diocesane, Statali ecc)? 2. Quale attività cura la Commissione Episcopale per la Liturgia nell ambito della musica? Include esperti di musica sacra? 3. A livello diocesano, regionale, o nazionale, esistono strutture di formazione musicale, liturgica e spirituale per i vari ruoli dell animazione (animatore dell assemblea, salmista, organista, compositore ecc.)? 4. Quali strutture operano per promuovere la pastorale degli artisti nelle loro attività musicali (nei teatri, sale dei concerti, conservatori ecc.) 5. Come si preparano, per una integrazione nella liturgia, persone con percorsi di formazione musicale accademica?

6. Come si cura la formazione dei responsabili preposti a favorire l adesione interiore e la partecipazione esteriore dei fedeli, attraverso il modo di comportarsi durante le funzioni liturgiche, i gesti da compiere ecc.? 7. Nel corso della formazione ordinaria del clero e dei/delle religiosi/e, come viene impostata la formazione musicale? Patrimonio musicale Il patrimonio universale della musica sacra custodisce, per il bene di tutta la Chiesa, una ricchissima eredità teologica, liturgica e pastorale. Le diverse espressioni musicali poste al servizio della sacra liturgia e della vita sacramentale della Chiesa manifestano chiaramente la ricerca di un elevazione spirituale e di un rapporto interiore con Dio. Lo spirito di fedeltà, che conosce anche la sana audacia, dovrà offrire alla Chiesa contemporanea un repertorio musicale vivo ed attuale, che lasci trasparire i molteplici percorsi di arte cristiana intrapresi durante due millenni, e che al contempo si mostri capace di un autentico rinnovamento, utile a suscitare nuovi stimoli e a servire la liturgia oggi. 8. Nei giorni festivi si usa il canto gregoriano nel proprio della liturgia? 9. Come sono garantiti nelle diocesi la custodia e lo sviluppo del patrimonio musicale? Esistono fondi bibliotecari ed è promossa la ricerca in musicologia? 10. Vengono eseguite composizioni del patrimonio pre-conciliare? 11. Come viene vissuto l incontro con una tradizione musicale proveniente da culture diverse? Nel tempo della globalizzazione e dei nuovi movimenti ecclesiali si riesce a mantenere un buon equilibrio tra inculturazione, accoglienza e maturazione della propria identità culturale? Al pari di ogni altra iniziativa culturale, eventuali concerti dovranno rispettare i chiari indirizzi forniti dal magistero (In particolare: Congregazione per il Culto Divino, per quanto riguarda i Concerti nelle Chiese), e manifestare un'impronta spirituale che li riconduca inequivocabilmente al contesto sacro. Infatti, se simili iniziative costituiscono un valido strumento con cui custodire il patrimonio della musica sacra tradizionale, stimolare un fecondo intreccio con la vita civile, e favorire l'elevazione spirituale di credenti e non credenti, non per questo dovrà essere operata un'apertura generica benché motivata da scopi culturali. 12. Esistono documenti delle Conferenze episcopali, istruzioni pastorali o linee guida che regolano l esecuzione di concerti nelle chiese? Cultura musicale contemporanea L evoluzione dei linguaggi musicali ha imposto alla sensibilità delle nuove generazioni, particolarmente sotto gli impulsi della globalizzazione, criteri nuovi nell ascolto, nella partecipazione e nell interpretazione. La Chiesa, sempre attenta alle gioie e alle sofferenze dell uomo, è chiamata a conoscere i linguaggi emergenti e in continua trasformazione, con lo

scopo di trasmettere il Messaggio della Salvezza nei luoghi e nei modi consoni al nuovo areopago culturale (Cf. Benedetto XVI, Discorso agli artisti). 13. Quali sono le iniziative ecclesiali che hanno maggiormente facilitato l incontro tra la Chiesa e la cultura musicale contemporanea, sia nella fase di promozione sia in quella di accoglienza di questi nuovi registri musicali? 14. Esiste uno spazio nelle diverse espressioni della musica (rock n roll, pop, musical, musica ambientale, sperimentale e elettronica ecc.) per un dialogo che può sfociare in una ridefinizione della musica sacra? E, in specie, della musica liturgica? 15. Nella pastorale delle persone che vivono la cultura musicale contemporanea si ritrova una continuità nell anelito alla crescita spirituale e alla formazione cristiana, una pienezza nell offerta della musica sacra? O ci si ritrova di fronte a una separazione totale che esige una rielaborazione radicale della grammatica della musica sacra? Celebrazioni della Eucaristia, degli altri Sacramenti e della Liturgia delle Ore Occorre procedere ad una globale riscoperta del senso della musica, e approfondire il valore della musica sacra nel contesto della liturgia. La partecipazione piena dell assemblea liturgica richiede animatori di tutta l assemblea perché si possa arrivare alla più alta espressione di solennità. Le celebrazioni comunitarie dei sacramenti e dei sacramentali prevedono il canto. Il canto e la musica acquisiscono, nel contesto rituale, un valore sacramentale, poiché entrambi offrono un valido contributo nella comunicazione di quella realtà divina la cui presenza è realizzata dall'azione liturgica. La musica liturgica deve rispondere a suoi specifici requisiti: la piena aderenza ai testi che presenta, la consonanza con il tempo e il momento liturgico a cui è destinata, l adeguata corrispondenza ai gesti che il rito propone (Giovanni Paolo II, Chirografo per il centenario del Motu Proprio Tra le sollecitudini sulla Musica sacra, 5). Il valore artistico di un componimento musicale costituisce dunque premessa necessaria ma non sufficiente, e il contesto rituale richiede che l'opera d'arte sia concretamente modellata in ragione delle esigenze dell'azione liturgica. 16. Si ha cura di scegliere e di far eseguire melodie adatte a far risaltare la bellezza e l efficacia pastorale dei diversi rituali? 17. Ci sono esperienze di canto liturgico, durante la celebrazione del Battesimo e del Matrimonio, che esprimono l impegno della comunità cristiana che si fa carico di animare questi riti? 18. Esiste una programmazione idonea a promuovere il vero significato dell anno liturgico. Nelle scelte musicali viene educata la consapevolezza del variare dei Tempi Liturgici? 19. Oltre alle comunità religiose, ci sono luoghi, almeno nelle città, in cui si svolge il canto della liturgia delle ore, soprattutto Lodi e Vespri? 20. Negli incontri o convegni ecclesiali si incoraggia il canto della liturgia delle ore?

Composizione Il criterio della "novità nella fedeltà" orienta ogni processo di inculturazione, affinché la musica sacra, proponendo "un canto nuovo", si faccia veicolo di una tradizione vivente e creativa. A tal proposito è bene rammentare che "l adattamento della musica sacra nelle regioni che hanno una propria tradizione musicale, specialmente nelle Missioni, esige una particolare preparazione da parte dei periti: si tratta infatti di saper fondere opportunamente il senso del sacro con lo spirito, le tradizioni e le espressioni caratteristiche di quei popoli. Coloro che si dedicano a quest opera devono avere una sufficiente cognizione sia della liturgia e della tradizione musicale della Chiesa, che della lingua, del canto popolare e delle espressioni caratteristiche dei popoli in favore dei quali prestano la loro opera."(consilium e Sacra Congregazione dei Riti, Istruzione Musicam Sacram, 61; Cfr. Concilio Ecumenico Vaticano II, Sacrosanctum Concilium, 119). 21. Nella Sua area di competenza, chi sono i principali compositori di musica sacra degli ultimi 50 anni? Come vengono accompagnati nel loro servizio artistico e liturgico? 22. Vengono composte melodie attente alle varie componenti del coro, al tempo liturgico, con testi nella lingua propria della comunità cristiana? 23. Compongono solo musica per la liturgia o anche altre opere ispirate ai testi liturgici adatte per concerti, incontri di preghiera e per la catechesi? 24. Le partiture esistenti seguono i codici compositivi propri della musica al servizio della liturgia? Sono adatte alle assemblee e ai cori parrocchiali? 25. Le nuove composizioni, radicate nelle diverse culture, attingono al canto tradizionale e ai sentimenti caratteristici di un popolo? 26. Esistono repertori di musica liturgica approvati dalle Conferenze Episcopali? Il loro uso, la diffusione e la promozione sono favoriti con opportune iniziative? 27. Come si procede nel controllo dei nuovi testi e delle composizioni musicali? In particolare, per quanto riguarda i canti popolari d ingresso, per la preparazione dei doni e la comunione hanno testi approvati dall autorità competente? 28. Esistono linee-guida per gli autori e coloro che sono chiamati ad eseguire le nuove composizioni? 29. Nelle nuove composizioni e nelle raccolte come si risponde all esigenza del contesto internazionale delle nostre assemblee dovuto alla migrazione dei popoli? 30. Esistono concorsi aperti per la composizione di musica liturgica, anche oltre gli eventi straordinari (commemorazioni, convegni)?

Coro Il coro ( cappella musicale, Schola cantorum ) ha il compito di curare l esecuzione esatta delle parti sue proprie, secondo i vari generi di canto e favorire la partecipazione attiva dei fedeli nel canto (MS n.19). 31. Esistono cori che riescono a svolgere la propria funzione nella liturgia e nella vita della comunità cristiana? Quanti e di che genere? 32. I cori sono disciplinati da un regolamento approvato dall Ordinario? 33. La collocazione del coro facilita l attuazione del suo ministero liturgico, comunica il proprio essere parte dell assemblea e assicura la partecipazione al mistero che si celebra? 34. Nella progettazione delle nuove chiese è previsto uno spazio per il coro? Si ha cura delle esigenze acustiche? 35. Per favorire la partecipazione di tutta l assemblea che spazio occupa l animatore del canto dell assemblea liturgica a parte il direttore del coro? Strumenti E consentito l uso di strumenti musicali per accompagnare il canto, sostenere le voci, facilitare la partecipazione e renderla più profonda (MS n.64) 36. Le chiese più importanti dispongono di un organo a canne? Esiste una struttura di manutenzione e restauro permanente? Si promuovano festival di musica per organo? 37. Quali altri strumenti musicali sono in uso? Vengono suonati da persone adeguatamente preparate e che conoscono lo spirito della liturgia? La Conferenza Episcopale ha emanato delle istruzioni a riguardo? 38. La Conferenza Episcopale ha dato orientamenti per l uso di strumenti propri di una specifica regione? 39. Esiste un fondo per provvedere a un compenso economico per gli interventi musicali o per le funzioni permanenti nel ministero dell animazione liturgica? 40. Quali rapporti esistono tra la Chiesa, le case editrici e le associazioni di musicisti allo scopo di facilitare la diffusione e la disponibilità degli spartiti, nel rispetto dei diritti d autore, e del sostegno alle nuove generazioni di compositori ed esecutori nell ambito liturgico?

Testo di accompagnamento 1. Questo testo si propone come supporto al questionario-censimento Musica Sacra, 50 anni dopo il Concilio, e tiene conto, in particolare, dell Istruzione Musicam Sacram del 5 marzo l967, promulgata dalla Sacra Congregazione dei Riti proprio allo scopo di illustrare il compito ministeriale della musica a servizio della liturgia. 2. La musica sacra, parte integrante dell'ars celebrandi, intrattiene con la celebrazione liturgica un legame del tutto peculiare, ed è chiamata a favorire nei fedeli una partecipazione piena, orante e rispettosa del sacro silenzio. Lo stile celebrativo della musica liturgica deve far risplendere il primato di Dio e la Sua opera di salvezza a nostro favore, testimoniando la centralità di Cristo, morto e risorto, che proprio nell'eucaristia rinnova la sua offerta sacrificale. Il linguaggio sonoro, capace di varcare ogni confine geografico-culturale e di farsi intendere in ogni tempo e luogo, è strumento privilegiato con cui celebrare l universalità della Chiesa, il cui Mistero di Unità si rende presente in ogni comunità riunita intorno alla mensa eucaristica. Al pari della liturgia, la Musica sacra deve aspirare a una nobile bellezza, e saper coniugare i tesori del passato con la vera arte del nostro tempo. 3. La bellezza non è un fattore decorativo dell'azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. Tutto ciò deve renderci consapevoli di quale attenzione si debba avere perché l'azione liturgica risplenda secondo la sua natura propria. (Benedetto XVI, Sacramentum Caritatis, 35). Se dunque la celebrazione del mistero di Cristo è anche schola et via pulchritudinis, la musica sacra può offrire un notevole contributo affinché l'assemblea riesca a percepire, conoscere e amare Colui che, nell interpretazione dei salmi fatta dai padri della Chiesa, è il più bello tra i figli dell uomo (Sal 44,3). Come infatti ogni autentica opera d'arte musicale è in grado di purificarci, sollevarci, farci avvertire la grandezza e la bellezza di Dio, così la musica sacra, suscitando vivo stupore, favorendo la contemplazione, e risvegliando un intimo desiderio d'incontrare il Signore risorto, apre i fedeli all'azione salvifica della grazia di Dio invitandoli a corrispondere al suo amore. 4. Un corretto itinerario formativo può aiutare a scegliere, concepire e realizzare una musica che si dimostri autenticamente liturgica. Bellezza e ispirazione religiosa non garantiscono, infatti, una piena rispondenza alle esigenze del rito, e l'azione liturgica richiede che la musica ad essa dedicata possieda il requisito di una manifesta sacralità. Fatte salve la libertà creativa del compositore e la varietà delle possibili scelte espressive, l'ispirazione, il testo e le forme della musica liturgica

dovranno dunque nutrirsi del Mistero di Cristo, orientare a Lui pensieri ed emozioni, sino a fare dell assemblea liturgica un docile strumento del Mistero dell Incarnazione: ri-velazione di Dio, in Cristo, per mezzo della Chiesa radunata nell evento sacramentale. 5. Universalità, semplicità, nobiltà, purezza e densità di senso sono certamente qualità utili a favorire nell'assemblea liturgica la partecipazione e lo spirito di preghiera. Ispirandosi a tali criteri, e con l ausilio di un'adeguata formazione e di un serio cammino di evangelizzazione, i ministri della musica per la liturgia potranno giungere nuovamente ad alte vette spirituali, e da qui, contemplato, conosciuto e amato il mistero di Cristo, donare alla Chiesa nuova musica che risplenda per dignità, rispecchi il nobile sentimento della fede, e sia capace di far avvertire la presenza di Dio. 6. Come parte integrante della liturgia, la musica sacra si giova della capacità soprannaturale di favorire e promuovere "la gloria di Dio e la santificazione e edificazione dei fedeli" (Pio X, Tra le sollecitudini, 1). Nelle odierne celebrazioni liturgiche si fa uso, in diversi paesi del mondo, di musica di impronta minimalista definita musica ambientale o new age. Non di rado, ad esempio, essa funge da sottofondo sonoro dell adorazione eucaristica, nella cui cornice, tuttavia, non determina affatto stati d'animo consoni alla preghiera personale. Laddove infatti la preghiera apre, per azione dello Spirito, alla contemplazione mistica del mistero di Cristo, la musica ambientale suscita stati di coscienza alquanto artificiosi e inadeguati, mostrando così una certa familiarità con le raffinate tecniche di manipolazione della mente di cui è nota l'efficacia nella psicologia subliminale. La musica liturgica non induce il silenzio ma conduce ad esso; pertanto essa accoglie come dono e frutto della grazia ciò che la musica ambientale consegue per il tramite di un mero sforzo umano. Predisponendo l anima all'accoglienza del sacro silenzio, e custodendo con cura questo privilegiato luogo d'incontro tra Dio e la persona, la musica sacra guida l individuo e l intera comunità alla piena intimità con Cristo, laddove la preghiera si fa adorazione e canto di lode. 7. Negli articoli sin qui brevemente sviluppati si ritiene di aver inquadrato il tema della musica sacra nella giusta prospettiva, focalizzando cioè l'attenzione sul suo rapporto privilegiato con la sacra liturgia. La dignità e nobiltà della musica sacra può solo derivare da una retta comprensione del rapporto che intercorre tra liturgia e actuosa partecipatio. La retta ars celebrandi esige una profonda conoscenza dei libri liturgici, il filiale rispetto di ogni regola e norma stabilita dal Magistero, un responsabile senso di comunione con il "noi" ecclesiale, e un utilizzo intelligente e mirato dei segni e dei simboli con cui il rito esprime l incontro con il mistero di Dio. Dal fedele rispetto di tali criteri deriverà, a sua volta, l'actuosa participatio dei fedeli riuniti, che pertanto non

dipende dal moltiplicarsi di gesti e ruoli ma discende naturalmente dalla qualità e fedeltà dell'azione liturgica. La musica sacra è chiamata ad adottare uno "stile" liturgico che sappia esprimere, attraverso il suono e il canto, la bellezza della comunione con il Mistero e con i fratelli radunati intorno alla mensa eucaristica. Fondendosi armoniosamente con i gesti, le immagini, i profumi, i colori e ogni altro segno proprio del linguaggio liturgico, anche la musica partecipa, così, di quella bellezza semplice, nobile e trascendente che può toccare la mente, lo spirito e il cuore, e suscitare stupore, desiderio di Dio e carità verso il prossimo. Le risposte al questionario dovrebbero essere inviate entro e non oltre il 30 aprile 2014 tramite posta ordinaria al Pontificio Consiglio della Cultura, Città del Vaticano. Oppure via e-mail cultura@cultura.va. Inoltre, potete trovare il questionario in inglese, francese, italiano, spagnolo e portoghese, nel sito web del Pontificio Consiglio (www.cultura.va).