Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Martedì 27 settembre 2016 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 5 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 8 Prima pagina 21
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IL MESSAGGERO Baxalta è diventata Shire e punta il mercato cinese IL MANAGEMENT CHIEDE AL TERRITORIO SU QUALE PROGETTO DIROTTARE RISORSE PER POTER AIUTARE I TERREMOTATI LA NOVITA' Neanche il tempo di mandare a memoria Baxalta che subentrò alla Baxter nell'estate del 2015 che è arrivata Shire, multinazionale irlandese cresciuta negli anni a suon di acquisizioni e che assorbendo Baxalta punta a diventare leader mondiale nel campo delle malattie rare. Ieri mattina, in occasione della Settimana europea delle biotecnologie, lo stabilimento di Rieti (insieme a Pisa unici poli produttivi del gruppo in Italia) ha aperto le porte a rappresentanti istituzionali, Croce rossa, Sabina Universitas e Confindustria per aggiornale il territorio su ruolo e missione di Shire a Rieti. Il focus resta sugli emoderivati: 1.700.000 i litri di plasma lavorato, anche se dallo stabilimento di via della Chimica non escono prodotti finiti ma intermedi. Si tratta però di farmaci vitali per la cura di emofilia e immunodeficienze, come racconta un video che raccoglie le testimonianze di malati «rari» da un capo all'altro dell'italia. 478 gli addetti dello stabilimento di Rieti «ma i volumi stanno crescendo e anche gli investimenti: l'obiettivo è arrivare a 2,1 milioni di litri di plasma frazionati entro il 2020», spiega il responsabile della comunicazione Biagio Oppi. Il sito di Rieti ha certificazioni a prova di Fda americana e Ema europea, ma sono in corso di rilascio anche quelle che consentiranno di avere prodotti accettati in Giappone e, si spera presto, in Cina. Massima l'attenzione sulla qualità dei processi produttivi e, più in generale, sulla vita interna allo stabilimento ma senza trascurare il mondo intorno. L'ultimo premio di produzione vinto 27 dollari a ciascun addetto è stato devoluto dai diretti interessati alla divisione Oncologica Pediatrica del «Bambin Gesù» di Roma. E ora, con l'emergenza terremoto in casa, Shire chiede ufficialmente al territorio su cosa dirottare le sue risorse per dare un segno tangibile di solidarietà al dramma delle popolazioni di Amatrice e Accumoli. «Cerchiamo un progetto importante da sostenere anche nel medio, lungo periodo», dice Oppi. E questo senza venir meno all'attenzione ordinaria al territorio: «Anche per quest'anno confermiamo la partnership con la Npc Basket, per il valore in se di quella disciplina sportiva e per ciò che rappresenta nell'immaginario cittadino». Confermata anche l'attenzione al mondo delle scuole e dell'università. In Baxalta, ora Shire, hanno usufruito del progetto alternanza scuola-lavoro gli studenti del liceo classico Varrone e universitari di Roma e L'Aquila, ma c'è la disponibilità a considerare anche altre scuole superiori cittadine e a stabilire rapporti di collaborazione con la Sabina Universitas. C'è spazio anche per un incontro tra il vescovo Pompili e il personale, che nel cortile dello stabilimento riceve una speciale benedizione: «Ai tempi di San Paolo lavorare era quasi da schiavi, oggi è un privilegio», dice don Domenico. Parole sante, in un Nucleo dove di industriale è rimasto ben poco. Alessandra Lancia
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