21 LUGLIO 2016 ore 12.25 di Laura Bandi Le mani tremano. I minuti sono ore. Lo sguardo fisso. Ecco una lineetta, ecco l'altra. E sei apparsa tu, piccolina mia, amore grande della mia vita. Tu, la mia bimba. Un dono di Dio, un magnifico miracolo. Felicità immensa, gioia incontenibile, serenità. Un po' di paura? Forse. Sarò di nuovo all'altezza? Ce la farò? Paura dissolta in un attimo dal forte istinto di essere di nuovo mamma. Ciao, ciao, piccolina mia, piccola nuotatrice, eccoti lì, ora si, ti vedo in quel monitor. Ti conosco amore mio. Scricciolo bellissimo, il tuo cuore è il mio.
Eccolo lì, lo vedo, Come batte veloce il tuo piccolo cuore! Fantasie, progetti. Ti parlo e tu mi senti. Senti le mie carezze, le mie coccole, le mie ninna nanne. Senti? È la voce del tuo fratellino, che non vede l'ora di vederti, di giocare con te. Quante carezze che ti fa anche lui! Vado fiera del mio corpo ormai trasformato. La mia pancia cresce. Domani ti conoscerò un po' di più. Ti vedrò un po' di più. Sentirò il tuo cuore. Eccoci, amore mio. Ecco, finalmente il giorno tanto atteso è arrivato. È il nostro turno. Sei emozionata? Io tremo. Io sono pronta e tu? Tesoro ci sei?
Ma dove ti sei nascosta, piccina? Dai, fatti sentire. Sono la mamma. Le mani tremano. I minuti sono ore. Silenzio. I miei occhi elemosinano una risposta. Silenzio. I camici bianchi chini su di me, si fanno seri, cupi, affranti, imbarazzati, alla ricerca di quella risposta che già so. No! la speranza non la perdo. Ti voglio conoscere bimba mia! Io, loro, siamo alla ricerca di quello straordinario rumore che non sentirò più. I miei occhi ormai fissano il muro, bianco, freddo, davanti a me, mi irrigidisco e mi estraneo dai loro discorsi. No! non voglio perdere la speranza! Voglio sentire il tuo cuore! Loro lo cercano ancora, ancora e ancora, quel rumore. Mi spostano, mi fanno alzare, muovere.
Magari così si sente. Io ubbidisco. Ma sono solo un automa. Io so già tutto. Ehm... ehm... mi dispiace... ma... non sento il battito. Sento freddo, tanto. Sento freddo sulla mia pancia. Sento un gelo innaturale dentro di me. Niente, si muove più. Io già sapevo. Ora, solo il rumore del vuoto. Che silenzio assordante! Il mio viso è rigato dalle lacrime che scendono e non si fermano. Una bomba è esplosa in me, mi ha devastato in un secondo, in due parole, Niente Battito. Briciole di gioia, briciole di felicità, briciole di spensieratezza, briciole di serenità. Progetti saltati in aria. Schegge del mio cuore. In mezzo a questa desolazione, non so più dove andare. Mi sono persa.
L'amore si è trasformato in rabbia. La rabbia in rassegnazione obbligata. La rassegnazione in incredulità. L'incredulità in pianto. Il pianto in disperazione. La disperazione in silenzio. Il silenzio in incubi. Ore 12.25. 21 luglio. E sei nata amore mio. Sei nata angelo. Bellissima. Meravigliosa. E la tua anima è salita fino su al cielo. Subito. All'istante. Là, c'erano già le braccia di Gesù, pronte a prenderti in braccio, ad avvolgerti col loro calore, per non farti prendere freddo. Per non avere né fame, né sete. Non piangere amore mio, non avere paura lontano dalla tua mamma. Non sentirti perduta lontano da me. Lui ti ha preso, ti ha stretta, ti ha sorriso e ti ha subito protetta. Tu, piccolina,
ora sei un angelo. Tu, piccolo scricciolo, lassù mano nella mano di Gesù. Però... vorrei tenerti io la mano, farti le coccole, riempirti di baci, ma non posso, vorrei farti il solletico, ma non posso, vorrei pettinarti, ma non posso. Vorrei sentire il tuo odore, bimba mia. Hai cessato di vivere in me sono rimasta sola e vuota senza di te nel mio grembo. Ma non abbiamo mai smesso di essere una cosa sola. Perché io sono la tua mamma e tu la mia bimba. Siamo una cosa sola, sempre, anche ora, in ogni istante e in ogni dove. La tua mamma.