RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO. Trattasi di un impianto elettrico da installarsi per il completamento del Recupero



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RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO Trattasi di un impianto elettrico da installarsi per il completamento del Recupero dell ex Convento San Domenico in Martina Franca, in Corso Umberto Via Metastasio, inteso come ampliamento dello stesso impianto già realizzato. L impianto, essendo alimentato a tensione nominale inferiore a 1000 V in corrente alternata, verrà eseguito seguendo le indicazioni prescritte nelle seguenti norme, leggi e decreti: D.P.R. 27/04/1955 n 547; Legge 01/03/1968 n 186; Legge 05/03/1990 n 46; D.P.R. 06/12/1991 n 447; C.E.I. 11-17 (impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica, linee in cavo); C.E.I. 64-8; C.E.I. 64-2; C.E.I. 64-50/UNI 9620; C.E.I. CT20 (scelta e installazione cavi); C.E.I. 11-8; Inoltre essendo 50<Vn<1000 V si è in presenza di un sistema di I^ categoria. PRESCRIZIONI GENERALI L'impianto elettrico, alimentato dalla rete ENEL, sarà realizzato esclusivamente con materiali riportanti il marchio di qualità I.M.Q., in modo da non causare effetti nocivi 1

sugli altri componenti o sulla rete di alimentazione. La rete di distribuzione sarà dimensionata considerando una potenza utile installata da parte della Società fornitrice di energia elettrica pari a 14 kw, con sistema trifase. I componenti dell'impianto e gli apparecchi utilizzatori fissi saranno installati in modo da facilitarne il funzionamento, il controllo e l'accesso alle connessioni. QUADRI UNITÀ Il quadro di comando generale sarà installato all interno del fabbricato, come visibile dall elaborato grafico di progetto, e conterrà tutte le apparecchiature di sezionamento, comando, protezione dei circuiti contro le sovracorrenti e la protezione differenziale (vedi particolare allegato alla presente). Il quadro generale di comando sarà del tipo con struttura monoblocco in lamiera d'acciaio (tipo armadio MD) con grado di protezione minimo IP 43 e sarà provvisto di porta trasparente in cristallo. Tutte le apparecchiature saranno identificate con appositi cartellini indicatori. Saranno realizzati secondo l'allegato schema ed in conformità alla norma CEI 17.13. Vi saranno inoltre un totale di tre quadri di comando di zona dislocati all interno del fabbricato. Tali quadri saranno montati con il baricentro ad una quota dalla superficie calpestabile di 1,40 m e saranno del tipo a parete con grado di protezione minima IP 43, anch essi muniti di porta trasparente. CAVIDOTTI I cavi saranno posati in tubazione di PVC corrugata incassata nella muratura (leggera) o interrata (pesante) secondo le prescrizioni della norma C.E.I. 23-19 e saranno muniti del contrassegno dell'istituto del Marchio di Qualità. Occorrerà verificare che i raggi di curvatura degli stessi, se D è il diametro esterno del cavo, sia 12 D, mentre il 2

diametro del tubo protettivo sia 1.4 il diametro del fascio di cavi che ospita. In corrispondenza di ogni brusca deviazione e derivazione da una linea principale a una linea secondaria, saranno posti pozzetti ispezionabili in modo da consentire una agevole dispersione del calore e una facile individuazione dei conduttori. Le giunzioni dei diversi cavi sono effettuate esclusivamente nei pozzetti o nelle cassette di derivazione e con l'ausilio di cappellotti. Se in una cassetta confluiscono conduttori appartenenti a sistemi diversi (maggiori o minori di 50 V), saranno divisi mediante diaframmi separatori inamovibili. CIRCUITI ELETTRICI Lo schema elettrico dei circuiti è realizzato in modo da avere una serie di impianti completamente separati, allo scopo di poter parzializzare e quindi proteggere opportunamente l intero sistema. In particolare si avranno: l'impianto di illuminazione (distinto tra varie zone omogenee), impianto distribuzione F.M. interno, alimentazione impianto di riscaldamento e rafferscamento (termoregolazione, chiller, caldaia, produzione acqua calda sanitaria) Descrizione delle linee e dei dispositivi di protezione Tutte le linee fanno capo ad un interruttore magnetotermico differenziale posto nel quadro di comando generale. Da questo si dipartono tre linee, protette da altrettanti interruttori magnetotermici, alimentanti i quadro di comando di zona, nonché tutte le linee prima menzionate. Per la descrizione e definizione di tutti i dispositivi di protezione, nonché delle linee elettriche, si rimanda all allegato schema. I cavi utilizzati per l'esecuzione dell'impianto saranno del tipo N07V-K per i tratti in muratura e del tipo FG70R 0,6/1 kv per i tratti interrati, salvo diversa indicazione, 3

conformi alla norma C.E.I. 20-22 aventi sezione come indicato nella tabella cavi allegata alla presente. Per quanto riguarda la identificazione dei conduttori saranno rispettate le seguenti indicazioni: bicolore giallo-verde per conduttori di terra, protezione ed equipotenzialità; blu chiaro per il conduttore di neutro; colori secondo la tabella CEI-UNEL 00722 per gli altri cavi. Il calcolo dell'impianto è stato condotto considerando trascurabili i parametri trasversali delle linee. La linea è stata dapprima dimensionata secondo il criterio della massima caduta di tensione (sezione teorica). La sezione e la portata sono state quindi confrontate con la sezione e la portata commerciale del cavo, verificando così anche il criterio termico. È stata inoltre verificata la rispondenza alla norma C.E.I. 64-8 circa la protezione della linea in cavo dalle sovracorrenti e cioè che sia: dove: I b I n I z e I f 1.45 I z I b = corrente di impiego; I z = portata cavo; I f = corrente di funzionamento. 4

MISURE DI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI La protezione dai contatti indiretti è effettuata in accordo all'art. 5.4.06 delle norme C.E.I. 64-8, mediante l'installazione di un impianto di messa a terra. La protezione è concordata inoltre da un dispositivo di interruttore differenziale e a tal proposito la resistenza di terra Rt dovrà avere il valore: 50 R t = I dove I è il valore in Ampere della corrente di intervento del dispositivo di protezione. DISPERSORI Come dispersore si utilizzerà una corda di rame nuda della sezione di 35 mm 2 che circonda l intero fabbricato, collegata a picchetti in acciaio zincato con diametro esterno non inferiore a 40 mm e spessore di 2,5 mm e della lunghezza complessiva entro terra non inferiore a 1,5 m. Il collegamento del conduttore di terra con il dispersore avverrà con saldatura autogena o con morsetti aventi superficie di contatto di almeno 200 mm 2. Il pozzetto sarà inoltre trattato con soluzioni saline (metodo Sanick) allo scopo di diminuire la resistenza di terra. CONDUTTORI DI TERRA Il conduttore principale di terra farà capo ad un morsetto metallico (collettore di terra) al quale saranno collegati i conduttori di protezione ed equipotenziale. Il collettore di terra sarà collocato nel quadro di comando generale, al quale saranno collegati con 5

linea equipotenziale gli altri collettori di zona (v. elaborato grafico di progetto) Il conduttore di protezione, in accordo con le norme C.E.I. 64-8, è in rame protetto meccanicamente di sezione uguale al conduttore di fase e in ogni caso non minore di Sp = 4 mm 2. Al conduttore di protezione sono collegate tutte le masse metalliche degli apparecchi utilizzatori, tutte le prese a spina e gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche comunque accessibili. Il conduttore equipotenziale collega tutte le masse metalliche estranee all'impianto elettrico, quali recinzioni metalliche, condutture idriche, gas, eventuali piastre di riscaldamento, ecc... Tale conduttore, distinto dal conduttore di protezione, sarà in rame protetto di sezione Seq = 6 mm 2. Nel locale bagno/doccia e WC tutte le masse estranee di cui sopra sono collegate al conduttore di protezione mediante un conduttore equipotenziale supplementare di sezione Seqs = 4 mm 2. In questi ambienti, in particolare, i componenti elettrici avranno un grado di protezione IPX4. Il Progettista dell impianto 6