INCONTRO FORMATIVO DIOCESANO DEL 20 NOVEMBRE 2010



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Transcript:

INCONTRO FORMATIVO DIOCESANO DEL 20 NOVEMBRE 2010 PRENDERSI CURA: UTOPIA O REALTA? Carissimi Fratelli e Sorelle Grazie della vostra presenza e della vostra vicinanza. La vostra presenza ci da la possibilità di questo momento formativo insieme (comunione ecclesiale). Presentazione della giornata (dare alcune informazioni della giornata Attestato di Partecipazione..) Prendersi cura: Utopia o Realtà?.. Oppure potremmo dire Mission Impossible - In seguito spiego il perché. Questa sezione, questo incontro, questo stare insieme, vuole fornire ad ogni uno di noi, un supporto etico, religioso, scientifico, culturale in tema di Pastorale Sanitaria. Ecco perché abbiamo due relatori eccezionali come Padre Mariano Pappalardo e il Dott. Tommaso Cosentini. Coniugare queste quattro caratteristiche può sembrare impossibile, e non sappiamo se ci riusciremo in questa mattinata, ma è esattamente quello che ci proponiamo. Il supporto etico, religioso, scientifico, culturale in tema di Pastorale Sanitaria, possono sembrare addirittura incompatibili tra loro, e forse in qualche circostanza lo sono davvero. Ma i contrasti stimolano riflessioni che cercheremo di condividere alla ricerca di una possibile risposta, con l aiuto di Padre Mariano e del Dr. Cosentini. 1

Del resto, se ci pensate bene, questa mission impossible è semplicemente il compito quotidiano che ogni operatore della salute affronta ogni giorno. Medico, Infermiere, Volontario di qualsiasi Associazione, Sacerdote, Diacono, Ministro Straordinario della Comunione Operatore Caritas, Insegnante di Religione ecc., (personaggio di ogni ordine e grado che si occupa della salute delle persone, qualunque esso sia e in qualsiasi posto lo faccia. Tutti insomma) E sempre Mission Impossible. E allora perché non parlarne? Come mai abbiamo scelto questo titolo, un po provocatorio, in questa giornata prendersi cura: utopia o realtà. Che cosa significa? Che cosa vogliamo dire? Che cosa ci spinge come Chiesa a parlare di queste cose? Perché? Quali sono i nostri intendimenti? Vogliamo subito dire, con grande chiarezza, che il riconoscimento della dignità dell esistenza di ogni essere umano deve essere il punto di partenza e di riferimento di una Società e di una Chiesa, che difende il valore dell uguaglianza e si impegnano affinché la malattia e la disabilità non siano criteri di discriminazione sociale e di emarginazione. Questo riconoscimento richiede anche concreti investimenti sul piano economico, pastorale e culturale per favorire una idea di cittadinanza allargata che comprenda tutti, come precisato più volte e previsto dal Vangelo e anche dal dettato Costituzionale della nostra Repubblica. Come Chiesa non possiamo non riaffermare con forza, il valore unico e irripetibile di ogni essere umano, anche di chi è talora considerato (nella nostra società) inutile poiché, superficialmente, giudicato incapace di 2

dare un contributo diretto alla vita sociale. (Perché non produce ricchezza, non porta benessere ) Il dolore e la sofferenza (non solo fisica), in quanto tali, non sono ne buoni né desiderabili, ma non sono senza significato: l impegno della Chiesa, della Medicina e della Scienza per eliminare o alleviare il dolore delle persone malate o con disabilità, e per migliorare la loro qualità di vita, evitando ogni forma di accanimento terapeutico, è un compito prezioso e grande che conferma il senso di essere Chiesa e della professione medica, non esaurito dall eliminazione del danno biologico. Quale è la situazione reale della nostra società, nella nostra Diocesi, che cosa sta succedendo nel campo sanitario? Ora vi darò dei dati precisi, ed ogni uno di voi, secondo coscienza, trarrà le proprie conclusioni e considerazioni. Un partito della nostra Italia in questi giorni ha detto, la Regione è in deficit, io so come risolvere il problema, cacciamo la Chiesa (Suore e Cappellani dagli Ospedali). Immaginate voi che cosa succederebbe. Spiegare. Concordato tra Stato e Chiesa Convezione con ogni Regione Da sempre la Chiesa si occupa della Cura dei malati. (ogni giorno di trova qualcosa per andare contro la Chiesa) La situazione attuale del sistema sanitario (aggravata fortemente dalla crisi economica) sembra coinvolgere molto di più la comunità cristiana. L Ospedale si assumerà sempre più solo la fase critica o curativa, mentre i territori la parte preventiva e riabilitativa. (Parrocchie e Vicarie). La nuova 3

situazione sta riversando sul territorio sempre più anziani, malati terminali e mentali con tutte le conseguenze. Il coinvolgimento della comunità cristiana non viene attivato solo nel momento della crisi, ma attraverso un opera di educazione a monte che deve tradursi in progetti di catechesi e di formazione, che deve raggiungere non solo gli ammalati e gli operatori tutti, ma anche le famiglie e le istituzioni. Allora voglio indicarvi alcuni dati che ci aiutano a comprendere la Pastorale della Salute nella nostra Diocesi e nella nostra Provincia. 1 ) Case Famiglia 60 con 1500 ricoverati; (censimento capillare delle case famiglia) 2 ) 1985 persone in assistenza domiciliare;(e quindi seguite anche spiritualmente nelle varie Parrocchie). 3 ) Ospedale di Rieti, girano, tra ricoverati, visite specialistiche, analisi ecc. si supera le 1300 persone al giorno, con quasi 30.000 ricoveri all anno; 4 ) 400 malati di Alzheimer; (sono stati già conteggiati nei 2400 - ricordarsi) 5 ) 2370 persone in cura nel Dipartimento di salute mentale con fasce 1-18 18/65 oltre i 65 anni. (il Lazio è la regione che ha in assoluto più persone anziane); 6 ) 1287 bambini diversamente abili con patologie afferenti sia al sistema neuro-motorio che neuro-sensoriale e psichico; 4

7 ) Centinaia di adulti con patologie neurologiche, ortopediche e psichiatriche, in attesa di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare. Nella Provincia di Rieti la popolazione totale è pari a 134.702 unità; la percentuale di ultra65enni è pari al 23.5%, cioè 31.633 unità; dunque la nostra provincia è una delle provincie con la % di anziani più elevata non solo della Regione Lazio ma d Italia. Vari studi epidemiologici indicano un numero di pazienti affetti da demenza compresi tra 2025 e 2400; i soggetti affetti da malattia di Alzheimer sono circa 1400.(?) Questa è la situazione, che si aggraverà sempre di più per la crisi economica e il forte aumento, grazie a Dio, delle persone anziane. E allora che cosa facciamo o dovremmo fare? Come ci stiamo attrezzando? Che cosa facciamo concretamente? Prendiamo come Chiesa posizione? Ci stiamo attrezzando per questa nuova situazione della società? Non si possono creare le condizioni per l abbandono di tanti malati e delle loro famiglie. E inaccettabile, come Chiesa, come uomini e donne liberi, avallare l idea che alcune condizioni di salute rendano indegna la vita e trasformino il malato o la persona con disabilità in un peso sociale. (Questo è il vero problema). Si tratta di un offesa per tutti, ma in particolar modo per chi vive una condizione di malattia, questa idea, infatti, aumenta la solitudine dei malati e delle loro famiglie, introduce nelle persone più fragili il dubbio di poter essere vittima di un programmato disinteresse da parte della società, e favorisce decisioni rinunciatarie. 5

Dobbiamo avere la certezza che ogni uno riceverà trattamenti, cure e sostegni adeguati. Si deve garantire al malato, alla persona con disabilità e alla sua famiglia ogni possibile, proporzionata e adeguata forma di trattamento, cura e sostegno. Come Chiesa lo facciamo e lo continueremo a farlo. Perché abbiamo il vostro aiuto, il vostro sostegno, la vostra vicinanza. Voi tutti, fate qualcosa di eccezionale, di grande. Mission Impossible - Assistete i malati sia in ospedale che a domicilio. Prezioso è il vostro dono che offrite ai malati e ai loro famigliari attraverso la visita, fatta a nome della comunità cristiana, fatta a nome della Chiesa. Questa visita, è sorgente di fraternità e di gioia, li fa sentire, non malati, ma membri attivi della comunità ed è segno della vicinanza e dell accoglienza di Dio. La visita ai malati, il sostegno alle famiglie che si fanno carico di lunghe malattie è tradizione delle nostre parrocchie: ne va assicurata la continuità anche mediante nuove ministerialità (Diacono, Accolito, Ministro Straordinario della Comunione, Volontario oltre naturalmente Medico, Infermiere, Fisioterapista ecc ) pur rimanendo un gesto tipico del servizio sacerdotale. (parlare della lettera IL PARROCO ASSISTA CON TRABOCCANTE CARITA.. fate vedere questa lettera ai vostri parroci parlatene.. aggiungetevi voi i vostri pensieri, portate questa attenzione ai consigli parrocchiali, vicariali, discutetene insomma. Sono piene le nostre case di persone sole) 6

Ero malato e mi avete visitato, dice uno dei passi più intensi del Vangelo di Matteo, quello sulla carità, la stessa parola che dal greco può essere tradotta come amore. Il malato infatti non ha bisogno solo di una terapia medica, ma dell accoglienza, della parola di Dio che è capace di trasformare la sofferenza, renderla umana, darle un senso. Padre Mariano, al primo incontro dei ministri straordinari della Comunione.. ha letto e spiegato un bellissimo brano del Vangelo di Luca 17,11-19, i dieci lebbrosi. Appena li vide.. Questa è la Pastorale della Salute. Come possiamo fare? Che cosa dobbiamo fare? Lo diciamo con una straordinaria parola:.visitare. Visitare significa andare a trovare qualcuno, significa aiuto fraterno. Il dono del servizio, più cuore nella mente e nelle mani come esortava S. Camillo De Lellis, significa mettere a disposizione le proprie risorse materiali, il tempo; le competenze per rispondere ai più svariati bisogni dei malati. Ricordatevi sempre, il mondo dell umana sofferenza, invoca, per così dire, senza sosta, un altro mondo: quello dell amore umano. Andare dal malato, curarlo, visitarlo, aiutarlo a mangiare, fare una passeggiata con lui, occuparlo in qualche attività diversiva, svolgere dei piccoli servizi vuol dire amarlo con un servizio concreto che è più che amarlo soltanto con le intenzioni, il pensiero, le parole e tante belle chiacchiere, che lasciano il tempo che trovano. Non possiamo, solo, essere la Chiesa delle parole, se vogliamo essere credibili. 7

Tutti voi avete ricevuto questo biglietto di invito con il programma della giornata, c è una frase particolarmente importante del nostro Pastore che vorrei commentare un attimo con voi (leggere e spiegare la frase del Vescovo). Questo è il senso vero del nostro essere Chiesa. Parlare del sito della Pastorale per la Salute : Il sito vuole essere luogo di informazione e aggiornamento sui problemi di ordine pastorale in ambito socio-sanitario, etico, bioetico, culturale, per parroci e referenti parrocchiali, medici, infermieri, volontari tutti, famiglie, associazioni e quanti desiderano approfondire tematiche inerenti la Pastorale della Salute. In un mondo che cambia il sito ha la funzione di divulgare velocemente le conoscenze, necessarie per partecipare, per fare insieme, vincendo l individualismo, sviluppando la collaborazione, imparando a lavorare insieme: uomini e donne: donne e uomini, laici e clero, professionisti e volontari, sani e malati, affinché ciascuno secondo la propria specificità si prenda cura dei sofferenti. Il sito è strumento di informazione formazione per poi incontrare i volti con maggior cognizione di causa nei luoghi di ricovero e cura, nelle famiglie, nella comunità, nei Convegni annuali della Pastorale della Salute, negli incontri con professionisti della salute, con associazioni di volontariato, e assicurare sempre la qualità del contatto umano e l attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali. Quindi ve lo ripeto: 8

www.pastoralesanitariadiocesirieti.it Conclusione Nel vangelo di Luca al capitolo 10, versetti 8 e 9 troviamo una frase molto importante detta da Gesù, veramente era da leggere i versetti almeno da 1 a 27 (Gesù designò gli altri 72 discepoli e li inviò a due a due davanti a se). Questa è la frase: Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: E vicino a voi il regno di Dio Carissimi Fratelli e Sorelle qui presenti, ricordiamoci sempre ogni giorno, che tra i settantadue inviati, numero simbolico dei popoli pagani, dobbiamo assolutamente considerarci tutti, perché tutti mandati a dire: E vicino a voi il Regno di Dio!. Inoltre, il comando non è solo quello di annunciare, ma di guarire i malati come segno che il Regno di Dio si è fatto presente. Nella nostra società, nella nostra vita, attorno a noi, c è il male, la malattia, la sofferenza, la fragilità umana, dovuta all ingiustizia, alla morte, dovuta all egoismo: ma su tutto ciò Cristo ha riportato la sua vittoria. Noi possiamo partecipare a questa vittoria nella Celebrazione Eucaristia. (Che poi faremo tutti insieme in comunione con il nostro Vescovo). Ma perché essa sia reale e vera, dobbiamo vivere la vita di Cristo, credere alla sua vittoria finale sulla morte. E con tale fede e affetto e stima, per ogni uno di voi, che vi dico, rallegriamoci perché i nostri nomi sono scritti nei cieli. Questo è il senso vero del nostro essere cristiani. Essere discepoli di Gesù, infatti, vuol dire mettersi al servizio del 9

regno di Dio. Come fate voi ogni giorno, mettendovi al servizio dei nostri fratelli malati e delle persone nella fragilità della nostra Diocesi. Per voi qui presenti, per quello che voi fate, possiamo allora dire che il PRENDERSI CURA: Non è un Utopia, ma una realtà consolidata della nostra Chiesa Reatina. Il Signore vi benedica sempre. Grazie ancora della vostra presenza, grazie del vostro essere insieme a noi, auguro a tutti una buona giornata di formazione. Grazie di cuore. Nazzareno Iacopini Direttore Diocesano per la Pastorale della Salute 10