UN UOMO, UNA DONNA PER SEMPRE Rel. Borsato don Battista - ottobre 2007

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Transcript:

UN UOMO, UNA DONNA PER SEMPRE Rel. Borsato don Battista - ottobre 2007 Farò lo sforzo di aiutarvi a pensare perché la vera riflessione è che uno cominci a pensare in proprio. Mi articolo come segue: 1. L orizzonte biblico su matrimonio e famiglia; 2. L orizzonte antropologico/esistenziale: quale apporto viene dall esperienza del matrimonio e della famiglia alle grosse sfide che oggi stiamo vivendo?; 3. Orientamenti per una sana e attuale pastorale matrimoniale: o il valore del piacere; o aprirsi per crescere; o il valore creativo del per sempre A. L ORIZZONTE BIBLICO SU MATRIMONIO E FAMIGLIA L umanità, secondo la Bibbia, parte da una coppia. La coppia è esperienza plurale: deduco che l umanità per essere tale deve guardare alla coppia. La coppia è profezia di come essere umanità. L umanità è chiamata a vivere con le caratteristiche e le modalità proprie di una coppia. Così la Chiesa: è chiamata a nutrirsi della coppia per imparare a essere Chiesa, profonda esperienza di comunione Nella Bibbia abbiamo due testi che ci sorreggono in questa riflessione: Genesi 1,26-28: Dio disse: "Facciamo l`uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l`uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Ecco la prima espressione con cui si apre la Bibbia: qual è il messaggio? Sta nella relazione: la coppia è creata non solo per i figli, per la procreazione ma soprattutto e prima di tutto per la relazione maschio/femmina, uomo/donna. Quale relazione? Una relazione paritaria: Dio crea l uomo e la donna insieme, l umanità è chiamata alla parità. Uomo e donna nascono uguali in parità e grandezza. Oggi scrive Luigi Accattoli- finalmente è affermata la pari dignità dell uomo e della donna e questo rende esaltante la cultura sponsale. Non dobbiamo guardare alla promozione della donna come un attacco alla stabilità coniugale: essere coppia è essere paritari, uno difronte all altro. Scrive il teologo Yves Gongar: Quando la donna entrerà alla pari con l uomo nella vita amministrativa, politica, sociale, il mondo cambierà perché il mondo di oggi è fatto di strutture e di funzioni ma manca di anima. Uguali ma diversi: l amore è tale quando rispetta l altro e la sua diversità. Un amore di alterità: lasciare che l altro sia diverso, non farlo simile a sé, non omologarlo, non assimilarlo. Amarsi nella diversità: il matrimonio è comunione di due persone che sono diverse e devono rimanere tali perché 1

solo così possono stimolarsi e arricchirsi. E la diversità che crea comunione altrimenti c è la pianificazione. Un matrimonio che diventa esperienza della parità nella diversità è segno per il mondo che è chiamato a essere un insieme di diversità che, rimanendo tali, si devono completare, rispettare e imparare a convivere nella parità. Genesi 2, 18-24: E il Signore Dio disse: "Non è bene che l`uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all`uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l`uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l`uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l`uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull`uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all`uomo, una donna e la condusse all`uomo. Allora l`uomo disse: "Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall`uomo è stata tolta". Per questo l`uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne E un racconto simbolico, letterario, artistico per comunicare altissimi significati. Ne vediamo uno: non è bene che l uomo sia solo -dice Dio- gli farò un aiuto che gli sia simile. Potremo dire: non è bene che vi sia una cultura sola, un popolo solo Adamo è solo: Eva gli è posta accanto per togliere la solitudine. L uomo, per la verità, non era proprio solo: c erano animali, natura, beni Ma tutto ciò con cancella la solitudine. C era anche Dio, dice il testo, che passeggiava con lui alla brezza del giorno: neanche Dio, neanche la religione, neanche la fede riescono a togliere la solitudine profonda dell uomo! Siamo difronte ad una provocazione fortissima. Il vuoto dell uomo non può essere colmato se non con un rapporto personale: Eva, creata per sconfiggere la solitudine dell uomo. Gli farò un aiuto che gli sia simile la traduzione non dice tutto e non è del tutto precisa: gli farò una compagna che gli stia difronte che sia faccia a faccia. Come la donna sconfigge la solitudine dell uomo e la sua? Nel senso che ogni uomo è chiamato a diventare se stesso. E se si impegna a farlo l uomo si sprigiona, si dischiude, non è più solo. Ma per schiudersi non può riuscirci da solo: la donna è colei che aiuta l uomo a uscire da sé e identificarsi L uomo non si fa da solo: la relazione coniugale è ciò che gli consente di crescere e svilupparsi. Uomo e donna non si fanno da soli: si fanno insieme, si creano insieme. Insieme superano quella solitudine profonda, esistenziale che consente loro di divenire se stessi. Anche Abramo lasciò la sua terra per diventare se stesso: il viaggio di Abramo è un viaggio di distacco dal suo vissuto per ritrovare se stesso. Vattene! : è bene per te che te ne vada : egli parte per diventare, assieme alla moglie, se stesso. Sposarsi, essere sposi vuol dire anzitutto mettersi insieme perché ciascuno possa diventare se stesso, primo compito del matrimonio è partorirsi. Partorire è un verbo importante: noi lo usiamo in riferimento al figlio ma il primo parto è generare lo sposo, la sposa e in questo partorirsi reciproco può nascere anche il figlio che diventa così l espressione di due persone in cammino per cercare la loro identità in un intreccio di appagamento reciproco. Lo sposarsi non è un appagamento affettivo sessuale, pur importante, ma è un appagamento affettivo sessuale che aiuta le persone a ritrovare se stesse dentro un grande progetto condiviso. A New York alcuni anni fa alcuni psicologi hanno esposto un enorme manifesto in piazza: Giovani, mai sposarsi per amore. Se uno si sposa per amore è destinato al fallimento! Sposarsi per dei progetti!. Senza progetti l amore può frantumarsi, spegnersi 2

B. L ORIZZONTE ANTROPOLOGICO-ESISTENZIALE Ci chiediamo: Che cosa l amore uomo/donna può dare alla vita della Chiesa e del mondo oggi? Oggi viviamo tre grandi sfide: La sfida dell indifferenza religiosa e dell ateismo. Mai come oggi ci sono sacerdoti e laici che si impegnano in seri cammini di formazione, si documentano, si confrontano ma, nel contempo non possiamo non vedere che la gran massa vive nell indifferenza religiosa, vive come se Dio non ci fosse. Non solo perché manca la pratica religiosa ma perché non c è lo sguardo al Trascendente. Abbiamo un uomo che vive al presente senza lo sforzo di superarsi, di muoversi con spinte utopiche. Siamo in una cultura che vive al presente; una cultura che sembra segnata dal silenzio di Dio: un Dio che sembra non parlare e un uomo che sembra fare a meno di Lui. Ma può l uomo vivere senza una domanda religiosa? Non interessa più il Dio che abbiamo annunciato? Può l uomo vivere senza Dio? Io penso che la via perché l uomo si interroghi sul Trascendente passa attraverso l amore tra un uomo e una donna. Nello slancio profondo con cui una persona si innamora di un altra persona c è anche la proiezione verso l Altro. Padre Raniero Cantalamessa scrive: Più rifletto sul fenomeno dell innamoramento tra due persone più mi appare un atto di umiltà. Forse più radicale, in una resa senza condizioni, in un ammettere con tutto l essere che l uomo non basta a sé stesso, che ha bisogno dell altro. Una porta dietro alla quale se ne possono aprire tante altre fino ad immettere in quella dietro alla quale c è Dio. Vivere l amore tra uomo/donna è già vivere la fede: non piena, non completa ma è certamente il punto di partenza per porsi la domanda radicale sull Altro che è Dio. La sfida del Privatismo. Dopo il 68 marchiato di collettivismo abbiamo avuto un forte riflusso nel privato: un uomo che non vuole perdere la sua identità e vuole ri-prendere se stesso. Questo riflusso reca con sé anche una forma di disimpegno verso la società, di un distacco. Come superare questa disaffezione? L attrazione uomo/donna che porta entrambi ad uscire dalla loro realtà per unirsi e con-dividere la vita è in qualche modo la vittoria sul privatismo. Se questo è vissuto in maniera autentica rifluirà anche sui figli e sulla comunità ecclesiale. Il modo per vincere il privatismo è imparare a prendersi cura dell altro. La sfida dell intolleranza e della guerra. In questo tempo di complessità, di intolleranza e di violenza, vivere la coppia è imparare il rispetto reciproco. L amore è il convivere di due persone che si salutano, si accolgono e si rispettano nella loro solitudine (Loewe). L amore è essere vicini per arricchirsi e stimolarsi, è essere lontani per non assorbirsi: è l incontro di due persone che rimangono sempre se stesse. L altro è sempre altro, straniero : amarsi così è avere la voglia di incontrarlo e in questa tensione scoppia tutta la meraviglia dello stupore. Due persone che si amano in questo modo diventano il simbolo della convivialità delle differenze per parafrasare una celebre frase di don Tonino Bello. La coppia è grembo delle differenze: la parola grembo ha due significati: è ciò che accoglie senza eliminare la differenza ma è anche ciò che genera la diversità. Così anche la coppia: è chiamata ad accogliere ma anche a generare perché generando figli tu generi differenze. Il mondo, la Chiesa sono chiamati a farsi grembo delle differenze, di vite diverse, di culture diverse, di cammini diversi nel vivere la vita, la fede 3

C. QUALI ORIENTAMENTI PER UNA SANA E ATTUALE PASTORALE MATRIMONIALE RISCOPRIRE IL VALORE DEL PIACERE NELLA VITA DI COPPIA La nostra educazione ha visto spesso negativamente il piacere, si parlava di gioia ma non di piacere. La gioia è legata principalmente all anima mentre il piacere è legato anche al corpo. A questo riguardo un monaco di Bose, L. Manicardi, intitola un suo libretto Il corpo come relazione con Dio e con gli uomini! Spesso la Chiesa ha demonizzato il piacere e la fede era più che altro un dovere. Ricordiamo che non è la croce che ci ha salvati: Gesù Cristo non ci ha salvati con il sangue e la croce ma con l amore che nel sangue si manifesta. Pur di amare fino alla totalità l uomo subisce anche la croce. Nel passato abbiamo generato una cultura vittimista che ha generato, a sua volta, una forma di rifiuto della fede stessa in molte persone. Juan Arias nel libro Il Dio in cui non credo afferma: Gesù non ha amato il dolore. Vivere il piacere è il modo per essere creativi: il vero piacere è quando tu esci da te e ti incontri con l altro e con lui vivi il piacere. Cercare il piacere senza o contro l altro non dà vero piacere. Il piacere nasce e cresce quando c è totale coinvolgimento con la persona che si ama. E quando c è questo coinvolgimento pieno si diventa creativi perché tutte le emozioni sono finalizzate a creare. Anche il piacere sessuale è creato da Dio Perfino S. Tommaso lo vedeva come esperienza di comunione: Dio, diceva, non ha creati il piacere sessuale per generare figli; il piacere è in sé un valore perché crea la comunione tra le persone. Questa voce di San Tommaso è stata dimenticata a favore della voce di S. Agostino che giustificava il piacere solo in vista della procreazione. Finalmente il Vaticano 2 ha recuperato San Tommaso coniando la frase haec dilectio (amore piacevole): piacere è questo amore piacevole che si esprime, si arricchisce attraverso l attività sessuale. L esercizio degli atti del matrimonio esprimono e rendono perfetto l amore (Gaudium et Spes). Il piacere sessuale allora non è finalizzato unicamente alla procreazione ma prima di tutto alla relazione e alla comunione. APRIRSI PER CRESCERE Veniamo da una cultura privata e privatizzante anche a livello di esperienza di fede. Il fine o il compito del sacramento non è la santificazione personale ma l inserimento in quella comunione di persone che noi chiamiamo Chiesa scrive Christos Yannaras. uno dei più grandi teologi ortodossi. Siamo chiamati ad inserirci dentro una vita di comunione. Il primato è della comunità: privatizzare il sacramento quindi è un gesto che non appartiene all essenza della chiamata di Dio. Dio chiama a uscire da sé stessi per unirci e impiantare il Regno: uno esce per ricevere Come l uomo non si fa da solo neanche la coppia si fa da sola. Ricordo un espressione del defunto teologo don Germano Pattaro: Il matrimonio non si appartiene perché è una Parola di Dio rivolta all umanità. Intendeva dire che il matrimonio non è un fatto privato perché ha il grande compito di insegnare alla Chiesa e al mondo come essere e vivere la comunione, come essere e divenire comunità, Il matrimonio è una profezia per generare una Chiesa sponsale e un mondo matrimonializzato. Aprirsi per crescere: oggi non si capisce il perché dell istituzione e da qui nasce la scelta di molti giovani di convivere. Ed è una realtà che và conosciuta e capìta più che ignorata o, peggio, demonizzata: occorre capire perché i più giovani fanno questa scelta. Una delle cause che porta alla convivenza è il non-senso dell istituzione, la sua insignificanza. Questi giovani hanno il coraggio di denudare che molti matrimoni 4

vivono chiusi, insignificanti, insipidi.perchè sposarsi si chiedono- se chi è sposato vive come chi non è sposato? Anche noi allora ci chiediamo: perché sposarsi? Che senso ha l istituzione? Vorrei coglier due motivi: Anzitutto siamo dentro una cultura anti-istituzionale. Siamo abitati dalla sfiducia verso l istituzione. L uomo diceva Rousseau- non nasce buono ma insieme con gli altri diventa cattivo. Oggi abbiamo le istituzioni in crisi e la Chiesa stessa ne soffre. Ecco perché molti si chiedono: perché entrarci dentro? Molti però confondono l istituzione con la cerimonia, con la firma sul registro. Che cosa aggiunge la cerimonia all amore? Bisogna riscoprire che l istituzione non è la firma ma la scelta di vivere il matrimonio nella, con e per la comunità. E la decisione di vivere questa scelta per crescere perché non si cresce da soli. La coppia è chiamata ad uscire per respirare. IL PER SEMPRE COME OPPORTUNITA PERCHE L AMORE CRESCA Il per sempre fa paura e porta molti giovani a convivere per non assumersi un impegno decisivo e definitivo. La cultura del provvisorio, della mobiltà non aiuta la stabilità della coppia. Che si intende per indissolubilità? C è ancora l idea, anche per le coppie cristiane, che sia soprattutto un vincolo giuridico: una volta sposati si pensa- non ci si separa, anche se cessasse l amore Olivier Clément, teologo, dice: Voi dicendo così rendete odioso il matrimonio. Se uno deve stare insieme a tutti i costi anche senza amore è un disastro!. Scrive inoltre Louis Evely: Se credete che l indissolubilità consista nel non separarsi anche quando non ci si ama è meglio separarsi. Perché il più grande peccato è essere morti e spesse volte il matrimonioistituzione può essere copertura di questi dormitori o di questi morti. Se l indissolubilità consiste solo in questo allora non è altro che giuridicismo. Non assume alcuna realtà profonda e allora la Chiesa si presta a tutte le ipocrisie. Il per sempre non è una legge che degrada ma una proposta che nobilita e che può rendere sempre più vivo l amore. La proposta del per sempre non è una legge che inchioda ma una opportunità per crescere, per capire che solo in un progetto di stabilità due possono crescere. L amore è una cosa da non fare in fretta: chiede tempo, non si improvvisa. A guarire la coppia e l amore è un rapporto stabile. Il per sempre ha un volto creativo. Come allora rendere stabile questo amore? ottobre 2007 5