1. Lettura e comprensione della Parola

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SI FECE CARNE 1. Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu che i Vati da lungi sognar, Tu che angeliche voci nunziar, / luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! / 2. Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior, / luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! / 1. Lettura e comprensione della Parola Contesto Il prologo di Giovanni é, in realtá, un antico inno cristiano. L evangelista lo adottó, ma, allo stesso tempo, introdusse una serie di modificazioni, che qualificano e completano la profonda teologia dell inno. Tra le aggiunte possiamo riconoscere in Gv 1,2: la preesistenza di Cristo. Gv 1,6-8.15: si contrappone all esagerata valorizzazione che i discepoli di Giovanni Battista avevano per il loro maestro. Finalmente Gv 1,14.16-18: si descrive il modo concreto con cui la Parola arrivó a questo mondo, assumendo veramente e realmente la nostra natura. Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) 1 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2 Egli era in principio presso Dio: 2. Meditazione 1-2 Al principio, la Parola Il termine greco logos (parola) sintetizza due concetti dell Antico Testamento: quello della parola o potenza creatrice (Gen 1) e quello di sapienza creatrice (Prov 8,22-24.27; Sir 1,1.4-6.9; Sap 8,4; 9;1.9; Sal 104,24). Il logos esprime il progetto di Dio, che esiste prima della creazione, e, in quanto potenza, lo realizza. Per il suo progetto, Dio vuole che l uomo abbia la condizione divina, che sia uguale a Lui. Questo progetto relativizza tutte le altre parole, specialmente, quelle dell antica Legge. Cosí, tutti gli ideali umani restano superati da Gesú, che é il vero progetto di Dio sull uomo. Questo progetto é una persona, come se fosse qualcuno che parla con Dio. Dio parla e si ascolta e in questo dialogo si esprime l urgenza di Dio per realizzare il suo progetto nell amore. 3 tutto é stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla é stato fatto di ció 3-4 In essa stava la vita L attivitá creatrice del progetto/parola si traduce nel comunicare vita. La pienezza di vita é luce, veritá per l uomo. Non esiste, dunque, una veritá anteriore o al di fuori della vita: non c é piú veritá che lo splendore della

che esiste. 4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5 la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l hanno vinta. 6 Venne un uomo, mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7 Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8 Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. 9 Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10 Era nel mondo, e il mondo é stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11 Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. 12 A quanti peró lo hanno accolto ha dato il potere di vita stessa. Cioé, la veritá é la vita stessa in quanto si puó conoscere, sperimentare ed esprimere. Tutto fu fatto : quel tutto non permette che ci siano due principi nella creazione, quello del bene e del male. Ce n é uno solo: il progetto ottimista di Dio. 5 La luce risplende nell oscuritá La luce/vita ha un nemico, la tenebra, che la vuole spegnere. La tenebra appare dopo la luce (non come in Gen 1). In realtá, il desiderio di vita é parte essenziale dell essere umano, perché la vita é il contenuto del progetto creatore, del quale l uomo é il risultato. La tenebra non si oppone alla vita in sé, ma alla luce. E una anti-veritá, una falsa ideologia, che, se é accettata, acceca l uomo, impedendogli di conoscere il progetto creatore di Dio. E come quando l uomo vuole essere Dio: perde il cammino della sua realizzazione. Nonostante lo sforzo per spegnerla, la vita/luce continua come orientazione e meta per l umanitá. L uomo puó, quindi, comprendere che cosa significa una vita pienamente umana e ad essa ha aspirato sempre. 6-8 Un uomo chiamato Giovanni In mezzo all antica umanitá e alla lotta luce/tenebra appare Giovanni, messaggero mandato da Dio per dare testimonianza agli uomini della luce/vita. Come una sentinella che aspetta l aurora per gridare che é di giorno, cosí Giovanni annuncia, come testimone, la venuta della luce. Ravviva la percezione della sua esistenza e il desiderio di raggiungerla e denuncia la tenebra e la sua attivitá. Il suo battesimo simbolizza la rottura con la tenebra. 9-10 Il mondo non la riconobbe La luce vera si oppone alle luci false o parziali, il cui prototipo era stata la Legge (Sal 119,105; Sap 18,4). La luce non solo brilla, ma illumina, arriva e pretende di comunicare il suo chiarore a tutti gli uomini. La pienezza contenuta nel progetto creatore é criterio per distinguere tra luci vere e false. Ma l umanitá non riconosce il progetto. Anche se gli era connaturale, lo rifiutó e con quello rifiutó la vita. Questa era la situazione quando la Parola entró nella storia. 11-13 Venne dai suoi Siamo al centro del prologo. In parallelo con la venuta di Giovanni Battista c é quella di Gesú. Egli é l Uomo Dio, il progetto realizzato, la parola creatrice, la vita e la luce. La sua presenza storica si realizzó nel suo stesso popolo (la sua casa), ma quel popolo non lo accettó. E il fallimento dell antica alleanza, che doveva aver

diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13 i quali, non da sangue né da volere di carne ma da Dio sono stati generati. 14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di veritá. 15 Giovanni gli da testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me é avanti a me, perché era 16 prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosé, la grazia y la veritá vennero per mezzo di Gesú Cristo. preparato Israele per questo momento. Si é interposta la tenebra, cioé, l ideologia della istituzione ebrea, l assolutizzazione della Legge e i principi nazionalisti. Nel loro nome Gesú sará condannato. Eppure, c é chi lo accetta, soprattutto fuori dal suo popolo, liberandosi cosí dalla tenebra. Essi sono figli di Dio perché sono nati da Lui. Si accetta Gesú dandogli un adesione personale, in quanto egli é il progetto realizzato, e ricevendo la vita che egli comunica, in quanto parola creatrice. Non si aderisce a una ideologia né a una veritá rivelata, ma alla persona di Gesú. 14-17 La Parola abitó tra di noi Gesú si fa presente in un uomo sottoposto alla morte ( si fece carne ). E c é anche un nuovo esodo, giá che Gesú libera da ogni schiavitú. Si parla dell antica Tenda dell Incontro ( accampó ), casa di Dio tra gli israeliti durante il loro pellegrinaggio per il deserto (Es 33,7-10). Nel nuovo esodo, il luogo dove Dio abita é l uomo Gesú. La gloria divina risplendeva durante l esodo e appariva in modo speciale sul santuario (Es 40,34-38). Adesso la presenza attiva di Dio risplende in Gesú. Non c é separazione tra Dio e gli uomini; in Gesú, il Padre si fa vicino a tutti. La testimonianza di Giovanni é chiara: Gesú viene dopo di lui, ma si pone davanti a lui. Non si tratta di formare un nuovo popolo, ma una nuova umanitá. E la comunitá cristiana ha coscienza di appartenere ad essa. Grazie all opera di Gesú possono esistere, negli uomini, la grazia e la veritá proprie di Dio. La Legge era esteriore, l amore é interiore e trasforma l uomo, facendosi essenza del suo stesso essere. 18 Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che é Dio ed é nel seno del Padre, é lui che lo ha rivelato. Parola del Signore 18 Il Figlio ci ha fatto conoscere il Padre Mosé e tutti gli intermediari dell antica alleanza avevano tenuto una conoscenza relativa di Dio (Es 33,20-23). Per quello la Legge non era riuscita a riflettere la realtá di Dio. Tutte le spiegazioni di Dio date prima di Gesú erano parziali o false; l Antico Testamento era solo annuncio, preparazione o figura del tempo del Messia. Solo Gesú, il Figlio unico, che possiede la condizione divina, puó esprimere quello che é Dio: un Padre, que sta totalmente e incondizionalmente a favore dell uomo, comunicandogli la sua stessa vita. Ogni idea di Dio, che

non corrisponda a quella rivelata da Gesú, é un invenzione umana, senza valore. Gesú é, allo stesso tempo, la veritá dell uomo e la veritá di Dio: manifesta quello che é l uomo, perché lui é la realizzazione piena del progetto creatore e manifesta quello che é Dio, facendo presente e visibile il suo amore incondizionale di Padre. Alcune domande - Il 25 dicembre era la festa pagana del Sole per i romani; la Chiesa «fece cristiana» quella festa, celebrando in essa la nascita di Gesú. Cosa ci dice tutto questo? - In Natale celebriamo un fatto di salvezza o alcuni giorni di vacanza? - Viviamo l incarnazione? Siamo incarnati nel nostro mondo? O cerchiamo di vivere al margine di tutto e di tutti? 3. Preghiera: chiediamo perdono, ringraziamo e chiediamo l aiuto del Signore / Apri le tue braccia, corri incontro al Padre: oggi la sua casa sará in festa per te /. Se vorrai spezzare le catene, troverai la strada dell amore, la tua gioia canterai: questa é libertá. (Salmo 70) O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto. Siano svergognati e confusi quanti attentano alla mia vita. Retrocedano, coperti d infamia, quanti godono della mia rovina. Se ne tornino pieni di vergogna quelli che mi dicono: «Ti sta bene!». Esultino e gioiscano in te quelli che ti cercano; dicano sempre: «Dio é grande!» quelli che amano la tua salvezza. Ma io sono povero e bisognoso: Dio, affrettati verso di me. Tu sei mio aiuto e mio liberatore: Signore, non tardare. * Tutti: Padre, che in Gesú nato per la nostra salvezza ci hai offerto la misura del tuo amore e ci hai dato un fratello per il nostro camino, fa che tutta la nostra vita sia incontro con i fratelli per avere cosí la sicurezza di incontrare te. Per Gesú Cristo nostro Signore. Amen.

4. Contemplazione «La Parola si é fatta carne e abitó tra di noi; e abbiamo visto la sua gloria, la gloria propria del Figlio unico del Padre, pieno di grazia e di veritá.» (Giovanni 1,14) 5. Comunicazione e risposta - Come ci rappresentiamo Gesú prima della sua nascita? - Come comprendiamo l espressione «si é fatto carne»? - Cosa ci insegna, per la nostra fede, quello che abbiamo letto? - Non ci sono angeli, né pastori, né la stella... eppure é Natale. Perché Giovanni ci presenta il Natale in questo modo? Preghiera finale Intenzioni libere - Padre nostro (benedizione finale). 1. Venite, fedeli, l angelo ci invita, venite, venite a Betlemme. Nasce per noi Cristo Salvatore. Venite, adoriamo, venite, adoriamo, venite adoriamo il Signore Gesú. 2. La luce del mondo brilla in una grotta: la fede ci guida a Betlemme. 3. La notte risplende, tutto il mondo attende: Seguiamo i pastori a Betlemme. Natale - Messa del giorno - C