Soluzioni impiantistiche in edifici ad alta efficienza energetica I. Impianti di Riscaldamento BEES. Prof. Livio Mazzarella Dipartimento di Energia

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BEES Soluzioni impiantistiche in edifici ad alta efficienza energetica I. Impianti di Riscaldamento Prof. Livio Mazzarella Dipartimento di Energia Buildings Environment and Energy Systems Group

I requisiti degli impianti negli edifici Gli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e gli impianti di illuminazione devono rispondere ai seguenti requisiti: mantenere condizioni di benessere termoigrometrico all interno degli ambienti al variare delle condizioni climatiche e delle modalità di utilizzazione dell edificio mantenere la qualità dell aria non solo a livelli igienicamente accettabili ma anche tali da assicurare il comfort mantenere illuminamento naturale e artificiale a livelli che assicurino il benessere visivo non immettere, per quanto possibile, rumore negli ambienti in modo da mantenere il livello sonoro ad un valore compatibile con il benessere acustico.

I requisiti degli impianti negli edifici Gli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e gli impianti di illuminazione devono quindi essere progettati e realizzati per assicurare e mantenere: il benessere termoigrometrico la qualità dell aria, il benessere visivo il benessere acustico con i seguenti vincoli: minimo costo economico minimo consumo di energia minimo impatto ambientale http://whisperofthewind.wordpress.com

Quali tecnologie per gli edifici ad alta efficienza energetica Due distinte possibilità spesso sinergiche: - sull involucro: ottimizzare l involucro dell edificio per ottenere la minima richiesta di energia termica e il massimo comfort termico, igrometrico, acustico e luminoso; - sull impianto: utilizzare tecnologie che consentano il controllo della qualità dell aria ottimizzare le tecnologie di conversione di energia da combustibile fossile in energia termica introdurre tecnologie che impieghino le fonti di energia rinnovabili

Impianti per edifici ad alta efficienza energetica Il risparmio energetico legato agli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici può essere ottenuto attraverso: uso di tecnologie per il controllo della qualità dell aria: ventilazione meccanica controllata uso ed ottimizzazione delle migliori tecnologie esistenti: caldaie a condensazione pompe di calore poligenerazione regolazione intelligente introduzione delle fonti rinnovabili di energia per produzione acqua calda sanitaria riscaldamento ambientale raffrescamento ambientale

Controllo della qualità dell aria Ventilazione meccanica controllata

Perché la ventilazione? Per mantenere un desiderato stato dell aria ambiente: qualità (assenza inquinanti), temperatura e umidità devono essere mantenute all interno di intervalli specifici perché si abbia benessere Funzionalità di base della ventilazione: - rimozione di: CO 2 umidità - eliminazione fumi inquinanti Altre possibili funzioni (termodinamiche): - riscaldamento/condizionamento dell aria - de-umidificazione

Ventilazione meccanica controllata Fonte: Aldes I sistemi a doppio flusso consentono di installare dei recuperatori statici o termodinamici

Ventilazione meccanica controllata Sistemi mandata/ritorno Espulsione Aria esterna Zona di estrazione Cucina Bagno Zona di attraversamento Passaggio Zona di immissione Soggiorno letto

Ventilazione meccanica controllata Ventilazione meccanica controllata: consente di risparmiare energia

Generatori termici innovativi Caldaie a condensazione

Generatori di calore a condensazione Nei generatori di calore tradizionali esistono due limiti all'aumento del rendimento medio stagionale: la temperatura dei fumi non può scendere sotto determinati valori, se deve essere garantito il corretto funzionamento del camino. la temperatura dell'acqua non può scendere sotto determinati valori indicati dal costruttore per evitare pericoli di condensazione (incrostazioni e corrosione dei materiali dovuti all'acidità della condensa stessa) I generatori di calore a condensazione sono progettati per superare questi limiti : un scambiatore di calore fumi-acqua molto abbondante abbassa la temperatura dei fumi fino a valori poco superiori a quelli della temperatura di ritorno il vapore d'acqua contenuto dei fumi condensa abbondantemente, in misura variabile con l'eccesso d'aria e con la temperatura dell acqua di ritorno, cedendo il suo calore latente all acqua del generatore. la temperatura dei fumi è tipicamente 50-60 C invece di 120 C- 180 C per una caldaia standard.

Generatori di calore a condensazione Il rendimento utile di una caldaia dato da η tu = Q Q tu c = Qtu m H I dove : Q tu = l energia termica prodotta dal generatore Q c = l'energia potenziale del combustibile H I m = il potere calorifico inferiore PCI del combustibile = la massa di combustibile bruciato Per il gas naturale in Italia, differenza media tra PCI e PCS circa 11%. Consuetudine misurare il rendimento utile di un generatore facendo riferimento al PCI il che comporta avere rendimenti superiori al 100%..

Caldaie a condensazione Recupero d energia contenuta nel vapore d acqua dei fumi facendolo condensare Fonte: Riello

Caldaie a condensazione Caldaie a condensazione? ATTENZIONE! Condensa solo se la si fa funzionare con temperature di ritorno (e mandata) basse! Necessità di terminali a bassa temperatura Altrimenti funziona come una normale caldaia standard! 106 105 104 103 102 101 100 99 98 97 Rendimenti % sul PCI 20 30 40 50 60 70 80 90 Temperature di ritorno I rendimenti dichiarati sono per temperature mandata/ritorno di 50/30 C max

Generatori termici innovativi Pompe di calore

Pompe di calore È questa? Non proprio!... È quest altra W T h Q h Q c T c Il bilancio energetico ci dice che: Q = W + h Q c L efficienza energetica è definita da: Schema di funzionamento macchina a compressione Compressione COP=Q h / W calore Energia dall ambiente Potenza mecc. (elettricità) Calore fornito all impianto EER=Q c / W freddo Evaporazione Espansione Condensazione

Pompe di calore Consumano meno energia primaria e inquinano meno Emissioni di CO 2 in grammi per 1 kwh termico prodotto Pompa di calore COP = 5 Pompa di calore COP = 4 Pompa di calore COP = 3 Pompa di calore COP = 2 Caldaia a metano rendimento 105% Caldaia a metano rendimento 90% Caldaia a metano rendimento 80% 0.12 0.15 0.20 0.20 0.23 0.26 0.30 0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 0.35 energia elettrica metano IGW relativo [kg CO 2 / kwh t] Fonte: CDA -n.5 maggio 2005

Pompe di calore. anche a gas Macchine ad assorbimento con bruciatore direttamente inserito nel corpo macchina Fonte: ROBUR

L impiego di sorgenti diverse da prestazioni differenti Confronto tra pompe di calore Incremento di efficienza COP tra 1993 e 1998 7 6.5 6 Aria/ Acqua L2 / W35 Suolo / Acqua S0 / W 35 Acqua / Acqua W10 / W35 5.5 5 COP 4.5 4 3.5 3 2.5 Numero di pompe di calore ispezionate 2 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 Fonte: Wärmepumpen-Testzentrum WPZ - CH

Pompe di calore utilizzanti il terreno come sorgente termica

Circuito chiuso con scambiatori verticali Viene occupata un area limitata Costi elevati Ottima efficienza (mediamente 40 W/m di sonda) Possibilità d accoppiamento alle palificazioni (sistemi di pali energetici), nel caso esse siano necessarie per la natura del terreno o i carichi da sopportare Le perforazioni vanno da 50 a 350 m di profondità (ma il 70 % sta tra gli 80 e i 120 m) e hanno un diametro di 10 15 cm

Circuito chiuso con scambiatori verticali Sonda a Singola U Sonda a Doppia U Sonde Concentriche

Pali Energetici Le palificazioni adottate nel caso di terreno molle o per elevati carichi strutturali possono fungere da supporto per sonde geotermiche Pali in getto colato sul posto: i tubi sono fissati all armatura prima della colata Pali in cemento centrifugo: i tubi sono inseriti successivamente nella cava e poi annegati in cemento o bentonite; i pali hanno un diametro di circa 0.4 1.5 m (distanze minime anche meno di 1 m e lunghezza da pochi metri a 25 30 m) e possono dare da 30 a 50 W/m di energia termica

Pali Energetici Devono essere concepiti sin dalla prima fase progettuale Prevedere l esame delle caratteristiche geologiche e idrogeologiche del terreno assieme a quelle meccaniche, per contenere i costi Mantenere sempre temperature del fluido superiori a quelle di congelamento, per non compromettere la stabilità delle palificazioni nel terreno ad opera di ghiaccio superficiale Isolare adeguatamente i condotti, per evitare la formazione di condensa nelle cantine

Parametri fondamentali FABBISOGNI DELL EDIFICIO ~ Ceiling-Mounted Units Console Units To/From Ground Loop ~ Vertical Units Disposizione delle Sonde Mechanical Room ~ Conducibilità Termica Media del Terreno Temperatura Indisturbata del Terreno Distanza Sonde Resistenza Termica del Riempimento o

Sonde Orizzontali a Spirale

Annegamento nel magrone di sottofondazione Un applicazione simile è quella in cui i circuiti scambiatori vengono distribuiti nel magrone di sottofondazione; anche in questo caso vale il limite di temperatura. E importante isolare sul lato interno per evitare il rischio di condensa.

Impianti con acqua di falda o superficiale (fiume, lago, mare) Utilizzo diretto con emungimento dalla falda o prelievo dal fiume, lago o mare Utilizzo indiretto attraverso uno scambiatore intermedio immerso nell acqua del fiume, lago o mare

Sistemi complessi Sistemi cogenerativi e trigenerativi

Micro cogenerazione: MicroCHP Produzione combinata di energia termica ed elettrica tramite un motore primo: a combustione interna alternativo microturbina (di derivazione automobilistica) con celle a combustibile

MicroCHP: confronto energetico Confronto energetico microchp / caldaia a condensazione) Perdite 10% microchp Energia primaria 100% microchp 20% power 70% heat 90% Energia utile Energia primaria 100% Centrale di potenza Perdite = 10 25% risparmio energia primaria = 10 25% risparmio costi = 10 25% riduzione emissioni CO 2 24% 40% 16% power 56% heat 72% Energia utile 60% Caldaia 4% Perdite Common technology separate power and heat production Fonte: Seminari AICARR

MicroCHP: tecnologie Motori a combustione interna (otto o diesel a gas, ) Motori a ciclo Stirling Motori a ciclo Rankine cycle (vapore, fluido organico) Celle a combustibile (PEM, SOFC, )

MicroCHP: riduzione CO 2 Riduzione emissione CO 2 in case unifamiliari Ipotesi di calcolo: ristrutturazione di case singole unifamiliari 1 kw el, con caldaia integrativa, valori indicativi Tonnellate risparmiate CO 2 / anno 2.0 1.6 1.2 0.8 0.4 stirling rankine PEM SOFC η CHP (LHV) 100% 90% 80% 70% Rendimento Totale 0.0 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% Fonte: Seminari AICARR Rendimento elettrico

Trigenerazione- principi generali 105 Carico (% di picco termico) 90 75 60 45 30 15 Domanda termica Domanda frigorifera Domanda elettrica Si riduce il picco estivo di richiesta elettrica e si utilizza d estate il gas quando costa meno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 mesi La trigenerazione è la produzione combinata di energia elettrica, calore e freddo Trova applicazione per utenze caratterizzate dalla compresenza delle 3 richieste energetiche, che possono presentarsi sia separatamente sia contemporaneamente Scopo: aumentare il fattore di utilizzo dell impianto (la redditività) Si può realizzare mediante (frigo e pompe di calore) - gruppi a compressione: tradizionalmente impiegati, costi di impianto più bassi - gruppi ad assorbimento: soluzione energeticamente efficiente quando funzionano con il calore cogenerato, costi elevati

MicroTrigenerazione Elettricità Poligenerazione con tecnologia di refrigerazione e climatizzazione dell aria a energia termica Sistemi di trigenerazione di piccola taglia (< 50 kw el ) Tecnologia di produzione del freddo e di climatizzazione utilizzanti sorgente termica In particolare sistema costituito da: Cogeneratore (motore diesel a gas che trascina un alternatore) Frigorifero ad assorbimento Unità trattamento aria con ruota adsorbente (DEC)

FONTI RINNOVABILI PER L EDILIZIA Energia solare... Energia solare + sintesi clorofilliana Fonte:

Energia solare + Sintesi clorofilliana Caldaie a biomassa

Tipologie di combustibile Le biomasse possono essere di tipologie e varietà molto diverse: Biomasse solide (scarti di lavorazioni agricole, pellets, rifiuti industriali o urbani legnosi etc.) Biomasse liquide (biocombustibili liquidi quali oli vegetali, in particolare biodiesel) Biogas Naturalmente a seconda delle tipologie si hanno efficienze e costi di produzione molto variabili

Tipologie di combustibile Biomasse solide: necessitano di scarse lavorazioni (spesso vengono usate così come sono) ma hanno poteri calorifici molto bassi. La forma più efficiente è il pellet, costituito da un agglomerato di trucioli di segatura e scarti di lavorazione del legno, pressati meccanicamente fino ad ottenere alte densità e piccoli volumi

Tipologie di combustibile Biomasse liquide: richiedono spesso lavorazioni che le rendono più costose degli altri combustibili liquidi. Il biodiesel, ad esempio, è un olio di semi esterificato. I poteri calorifici possono arrivare ad essere paragonabili a quelli di combustibili liquidi di origine fossile. Biomasse gassose: richiedono processi di lavorazione piuttosto complessi, ma presentano il vantaggio di poter essere ricavati anche da scarti di lavorazioni agricole, ossia da materie prime di costo nullo

Modalità d impiego delle biomasse Caldaie (o termocamini) a pellet Revamping (aggiornamento) di caldaie a gasolio con biodiesel (ingenti riduzioni di emissioni di CO 2, ma con costo del combustibile ancora troppo elevato) Cogenerazione mediante microturbine a biogas

Combustibili solidi da biomassa Costi dell energia termica resa teorica riferita al PCI e reale, cioè tenendo conto di un rendimento medio del generatore (caldaia a condensazione per il metano) PCI Combust. Costo Combust. Costo E. Teorico Rendim. Generat. Costo E. "Reale" Combustibili fossili kwh/m 3 /m 3 /kwh /kwh Metano 9.74 0.72 0.074 1 0.074 Combustibili da biomassa kwh/kg /kg /kwh /kwh Pellets di legno 4.9 0.18 0.037 0.8 0.046 Cippato faggio/quercia 3.5 0.07 0.020 0.7 0.029 Cippato pioppo 3.3 0.06 0.018 0.7 0.026 Per valutare l effettiva convenienza occorre valutare gli extracosti di una caldaia a biomassa solida e relativi accessori rispetto alla caldaia a metano

Caldaia a biomassa a pellets o truciolo/cippato di legno: il serbatoio Uno dei maggiori problemi per le caldaie a biocombustibile solido è il volume necessario per l immagazzinamento del combustibile e l alimentazione automatica della caldaia. Quasi impossibile una sua applicazione generalizzata

Emissioni ed impatto ambientale della combustione di biomasse in caldaie Contro indicazioni Contro indicazioni : è vero che le biomasse sono fonti rinnovabili, ma è altrettanto vero che vengono trasformate in energia termica attraverso un normale processo di combustione, che produce CO, CO 2, NO x e ceneri. Di conseguenza, anche se si dice che la biomassa sia a bilancio netto nullo per la produzione di CO 2, avendo in precedenza come vegetale prodotto dell ossigeno sequestrando della CO 2, il problema dell inquinamento da prodotti di combustione velenosi e da polveri sottili viene invece aggravato dato che ne producono più del doppio rispetto al gas naturale

Impianto centralizzato o autonomo? Tipologia impianto e gestione

Tipologia impianto Impianto centralizzato o autonomo? Impianto centralizzato Impianti nei quali la produzione di calore per una pluralità di utenze è effettuata mediante uno o più generatori di calore interconnessi tra loro Impianto autonomo Impianti nei quali ogni utenza è dotata di proprio generatore di calore indipendente e che non condividono nessuna parte di impianto con altri utenti (ad eccezione della canna fumaria)

Tipologia impianto Impianto centralizzato o autonomo? Vantaggi del centralizzato Costo di prima installazione più basso Vita utile più lunga Ripartizione delle spese di manutenzione Elevata efficienza Ampia scelta del tipo di generatore (cogen., p.d.c.) Vantaggi dell autonomo Autonomia di gestione (tempo e temperatura) Costo dell energia funzione dell effettivo utilizzo Bassa manutenzione e rete di assistenza capillare Perdite di distribuzione = apporti di calore Maggiore disponibilità complessiva del servizio

Contabilizzazione calore e risparmio Come risolvere il problema gestionale degli impianti centralizzati? 1) Contabilizzazione del Calore Ripartitori di calore (colonne montanti) Contatore di calore (zone) Sistema di rilevamento (radio) Ripartizione contabile (20-50%) 2) Regolazione intelligente Valvole termostatiche su ogni terminale Controllo della temperatura di mandata 3) Analisi dei consumi Monitoraggio dell effettivo risparmio conseguito Stima dell effetto di ulteriori interventi in efficienza Fonte: Techerm