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Il Dictatus Papae (Affermazioni del Papa) è una raccolta di ventisette proposizioni, ciascuna delle quali enuncia uno specifico potere del pontefice romano. Vi sono elencati i principi della della Riforma Gregoriana avviata alla metà dell' XI secolo da papa Gregorio VII. L autore del Dictatus è incerto, solo alcuni storici credono che esso sia stato scritto dallo stesso Gregorio VII. Ma è indubbio che il documento rappresenti le idee riformatrici del papa. Il documento 1) La Chiesa Romana è stata fondata da Dio solo. 2) Soltanto il Pontefice Romano può essere definito universale1. 3) Egli solo può deporre2 o ristabilire i vescovi. 4) Il suo rappresentante, anche se inferiore di grado, in concilio è al di sopra di tutti i vescovi, e può pronunziare L inizio del manoscritto originale del documento sentenza di deposizione contro di loro. custodito negli archivi vaticani 5) Il Papa può deporre gli assenti. 6) Non si può aver comunione o rimanere nella stessa casa con coloro che sono stati scomunicati3 da lui. 7) A lui solo è lecito promulgare nuove leggi in rapporto alle necessità dei tempi, radunare nuove congregazioni, rendere abbazia una canonica e, viceversa, dividere un episcopato4 ricco e unire quelli poveri. 8) Lui solo può usare le insegne imperiali. 9) È l'unico uomo al quale tutti i principi devono baciare i piedi. 10) È il solo il cui nome deve essere pronunziato in tutte le chiese. 11) Il suo titolo è unico al mondo. 12) Gli è lecito deporre l'imperatore. 13) Gli è lecito, secondo la necessità, spostare i vescovi di sede in sede. 14) Ha il potere di ordinare un chierico5 da qualsiasi chiesa, nel luogo che voglia. 15) Colui che è stato ordinato da lui può essere a capo di un'altra chiesa, ma non sottoposto, e da nessun vescovo può ottenere un grado superiore. 16) Nessun sinodo6 può esser chiamato generale, se non convocato da lui. 17) Nessun articolo o libro può esser chiamato canonico7 senza la sua autorizzazione. 18) Nessuno può cambiare una sua sentenza, egli solo lo può fare. 19) Nessuno lo può giudicare. 20) Nessuno osi condannare chi si appella alla Santa Sede. 21) Le cause di maggior importanza, di qualsiasi chiesa, debbono esser rimesse al suo giudizio. 22) La Chiesa Romana non errò e non errerà mai e ciò secondo la testimonianza delle Sacre Scritture. 23) Il Pontefice Romano, se ordinato dopo elezione canonica, è indubitabilmente santificato dai meriti del beato Pietro. 24) Ai subordinati è lecito fare accuse dietro suo ordine e permesso. 25) Può deporre e ristabilire i vescovi anche senza riunione sinodale8. 26) Non dev'essere considerato cattolico chi non è in comunione con la Chiesa Romana. 27) II Pontefice può sciogliere i sudditi dalla fedeltà verso gli iniqui9. Adattamento da Z. Ehler-J.B. Morral, Chiesa e Stato attraverso i secoli, pp. 56-58.

Note 1. Perché solo l autorità del papa è senza confini e si riferisce a tutto il mondo. 2. Privare qualcuno di una carica: deporre un vescovo, deporre un re. 3. Colpiti da scomunica. La scomunica è una condanna emessa da un ecclesiastico che comporta l'esclusione della persona colpita dalla comunione dei fedeli e dalla possibilità di ricevere e di impartire i sacramenti. 4. Episcopato: vescovado, sede del vescovo. 5. Sacerdote, ecclesiastico. 6. Sinodo: riunione di vescovi. Durante il medioevo il termine è sinonimo di concilio ; oggi le cose sono più complicate: http://www.simone.it/newdiz/?action=view&id=369&dizionario=9. 7. Conforme alle dottrine e ai canoni della chiesa cattolica. 8. Senza riunione di vescovi: 9. Ingiusti, malvagi. Rispondi Secondo il documento che hai letto, la chiesa può sbagliare? Chi è il solo ad avere l autorità di deporre o nominare un vescovo? Cosa può fare un papa nei confronti di un imperatore (attento anche all articolo 27!). L imperatore, secondo il Dictatus, può cambiare una sentenza o una legge emanata dal papa?. Quali sono gli effetti della scomunica? Un imperatore scomunicato può ancora essere obbedito dai sudditi? In sintesi il documento afferma la supremazia del temporale/spirituale sul potere temporale/ spirituale. fallibile/infallibile e si pongono le basi per trasformare monarchia dipendente dall imperatore, guidata da un minore/maggiore di quella dell imperatore. potere (sottolinea le opzioni corrette) In esso si sostiene che il papa è il papato in una monarchia universale/ papa/ da un sinodo la cui autorità è

Il Dictatus fece esplodere tra il papato e l impero un conflitto violentissimo che sfociò nella lotta per le investiture, ossia in un contrasto relativo alla nomina dei vescovi-conti. Dovevano essere nominati dal papa o dall imperatore? L imperatore Enrico IV di Sassonia, senza pensarci due volte, fece deporre Gregorio VII, che aveva scritto o almeno ispirato il Dictatus; il papa rispose scomunicandolo, e dunque, come hai visto, privandolo di ogni autorità sui sudditi. In seguito alla scomunica, Enrico IV decise sottomettersi momentaneamente al papa, chiedendogli perdono. All inizio del 1077 scese perciò in Italia e. scopri come andarono le cose leggendo il documento successivo. Il documento: Enrico IV a Canossa Correndo la fama per il mondo che il re [Enrico IV], dopo la morte della madre, era stato scomunicato da papa Gregorio, i forti e i potenti di tutto il regno furono in grande turbamento, e dicevano tra loro che era prova di superbia il non voler ubbidire sinceramente, benignamente e con pio animo alla Romana sede la quale tiene le chiavi della vita. Per la qual cosa stabilirono a buon diritto di disprezzare il re, qualora non ritornasse nell'obbedienza del papa e non cercasse di riconciliarsi con lui. Il re, convinto di non potere in nessun altro modo conservare il regno, mandò un messaggio a sua cugina Matilde, affinché essa facesse venire da Roma il papa in Lombardia, dove egli si sarebbe recato per chiedergli il dovuto perdono. Il papa vedendo le preghiere della contessa Matilde, a lei quanto chiede concede; e da buon pastore lasciò quindi Roma e venne a Canossa. Erano qui presenti molti sudditi del re Enrico e molti sapienti, fra i quali l'abate Ugo di Cluny, che era stato padrino dei re. Tutti facevano tra di loro discorsi di pace; e mentre essi continuavano a parlare di pace, per tre giorni il papa non volle ricevere il re e raccogliere la sua richiesta di perdono. Enrico allora si avviò alla cappella di San Niccolò; nella quale pregò in lacrime il pastore Ugo, perché si facesse garante per sé della pace. «Questo non mi è permesso», l'abate al re risponde; ed essendo pure presente Matilde, anch'essa lo pregò: ma egli a lei: «Questo nessuno potrà farlo», rispose, «se non tu». A ginocchia piegate disse il re allora a Matilde: «Se tu non vieni ora in aiuto, io non potrò più spezzare scudo, perché il papa mi ha condannato. O valente cugina, fammi benedire, va!» Ed essa si alzò e fece promessa al re ed uscì salendo in alto mentre il re rimane in basso. Parla al papa manifestandogli le intenzioni e il pentimento di Enrico. Alle sincere parole della contessa prestò fede il venerabile rappresentante di Pietro, a patto che il re presti giuramento di fedeltà a lui stesso ed alla Romana sede. Tutto quello che volle Papa Gregorio, il re lo fece... Il gennaio di quest'anno dava neve più del solito e freddo eccessivo e grandissimo. Sette giorni prima che gennaio avesse fine, il papa concesse al re che venisse in sua presenza con le piante nude e intirizzite dal freddo. Il re giunse gettandosi con le braccia in croce e gridando al papa ripetutamente «Perdonami, padre beato! o santo, perdonami che te lo domando di cuore!» Il papa, vedendolo piangente, si sentì preso di grande commiserazione per lui; difatti lo benedisse, gli diede pace e gli somministrò il Corpo del Signore. Poi gli fece giurare fedeltà e infine lo lasciò andare. Adattamento da Donizone di Canossa, Vita di Matilde, trad. it. di N. Grimaldi, Reggio Emilia, 1928 Cosa pensano della scomunica i sudditi di Enrico?

Che cosa teme il re? Chi è Matilde di Canossa? Quanti giorni il papa fa attendere Enrico?.. Come si presenta Enrico al papa? Con quali parole implora il suo perdono (trascrivile)? Perché, secondo te, Enrico accetta di umiliarsi davanti al papa e gli chiede perdono? È realmente pentito? La lotta tra i due contendenti continuò fu ereditata anche dai loro successori, l Imperatore Enrico V e il papa Callisto II che la trascinarono fino al 1122, quando trovarono un provvisorio accordo conosciuto come Concordato di Worms. In quell occasione il papa e l imperatore si scambiarono due biglietti, molto semplici, in cui riconoscevano il patto raggiunto e ne chiarivano i termini. Il biglietto originale consegnato dall imperatore al papa è giunto fino a noi ed è conservato negli archivi vaticani; quello che il papa consegnò all imperatore è andato smarrito e ci è noto solo per via indiretta. Il documento Il biglietto dell imperatore

Nel nome della santa e indivisibile Trinità. Io Enrico, per grazia di Dio imperatore augusto dei Romani, per amore di Dio e della santa Chiesa romana e di papa Callisto e per la salvezza della mia anima, cedo a Dio e ai santi apostoli di Dio Pietro e Paolo e alla santa Chiesa cattolica, ogni investitura con l'anello e il pastorale1, e concedo che in tutte le chiese che sono nel mio regno o impero, si facciano elezione canonica e libera consacrazione. Per i possessi e diritti regali di san Pietro, che dall'inizio di questa discordia fino ad oggi, sia al tempo di mio padre sia al mio, sono stati sottratti, restituisco alla stessa santa Chiesa romana quelli che sono in mio possesso e darò il mio aiuto perché siano restituiti quelli che non sono in mio possesso. Per i possessi di tutte le altre chiese e principi e altri uomini, sia chierici sia laici, che in questa guerra sono stati perduti, restituirò quelli che sono in mio possesso con il consiglio dei principi e la giustizia, e darò il mio aiuto perché siano restituiti quelli che non sono in mio possesso. Do la vera pace a papa Callisto, e alla santa chiesa di Roma e a tutti quelli che sono o furono dalla sua parte. E nelle cose per cui la santa chiesa di Roma chiederà aiuto, aiuterò fedelmente, e per quelle di cui mi muoverà querela, farò ad essa la dovuta giustizia. Tutto ciò è fatto con il consenso e il consiglio dei principi [di cui segue elenco]. Il biglietto del pontefice Il manoscritto originale della I parte del concordato di Worms (la II parte è andata perduta) Io Callisto vescovo, servo dei servi di Dio, concedo a te Enrico, diletto figlio, per grazia di Dio imperatore augusto dei Romani, che le elezioni dei vescovi e degli abati del regno tedesco, che fanno parte del tuo regno, avvengano in tua presenza, senza simonia 2 né alcuna violenza; cosicché, se tra le parti dovesse emergere un qualche discordia, con il consiglio e il giudizio del metropolita e degli altri vescovi della provincia, tu dia assenso e aiuto alla parte più sana. L'eletto quindi riceva da te i diritti regi2 con lo scettro e faccia ciò che per queste cose giustamente ti deve. Invece nelle altre parti dell'impero il vescovo consacrato riceva da te, con lo scettro, i diritti regali entro sei mesi, e faccia ciò che per queste cose giustamente ti deve, facendo eccezione per ciò che si sa spettare alla chiesa romana. Per le cose di cui mi muoverai querela e chiederai aiuto, ti darò aiuto secondo i doveri del mio ufficio. Do la vera pace a te e a tutti quelli che sono dalla tua parte o lo furono nel tempo di questa discordia. Adattato da: http://www.vatican.va/library_archives/vat_secret_archives/collections/documents/vsa_doc_01091999_worms_it.html Note 1. 2. Simboli dell autorità religiosa del vescovo; mentre lo scettro simboleggia l autorità politica e territoriale. Cioè l assegnazione di un feudo Rispondi

Secondo i due biglietti che hai letto, quali sono le prerogative dell imperatore? Se non nomina più utilizzando l anello e il pastorale che tipo di autorità può conferire ai vescovi? Che cosa si impegna a fare l imperatore a proposito dei beni che durante la lotta per le investiture erano stati sottratti alla chiesa? Quali sono invece le prerogative del papa? Entro quanto tempo i vescovi nominati dal papa devono presentarsi all imperatore e per ricevere cosa?........ Completa il testo inserendo al posto dei buchi le seguenti parole: Italia, investiture, imperatore, beni, vescovi, papa, feudi In Germania l sceglieva le persone più fidate e consegnava loro i... e poi il papa le nominava vescovi. In.... il.. nominava i vescovi e poi l imperatore assegnava loro i feudi. L imperatore si impegnava a restituire i.. conquistati durante la lotta per le. Il concordato di Worms fu un semplice compromesso momentaneo: la lotta tra impero e papato sarebbe presto ripresa con rinnovata violenza e sarebbe durata per secoli. Riassuntino Sintetizza tutto quello che hai imparato in questa unità didattica (deve bastarti lo spazio predisposto)