BATTESIMO DEL SIGNORE

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Transcript:

1 9 gennaio 2011 BATTESIMO DEL SIGNORE Anno A Isaia 42, 1 4. 6 7 Atti 10, 34 38 Matteo 3, 13 17 In quel tempo, 13 Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16 Appena battezzato, Gesù uscì dall acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è Figlio mio, l amato: in lui ho posto il mio compiacimento». 13 To,te paragi,netai o` VIhsou/j avpo. th/j Galilai,aj evpi. to.n VIorda,nhn pro.j to.n VIwa,nnhn tou/ baptisqh/nai u`pv auvtou/å lett. Allora sopraggiunge Gesù dalla Galilea su il Giordano presso Giovanni per essere immerso da lui. CEI Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Lo stesso verbo usato per introdurre la figura di Giovanni Battista (paragi,netai=paraghìnetai=sopraggiunge cfr. Mt 3,1) viene adoperato ora per Gesù la cui attività si inserisce in quella liberatrice del Battista per prolungarla e portarla a compimento, ma senza l elemento del giudizio e del castigo. 14 o` de. VIwa,nnhj diekw,luen auvto.n le,gwn\ evgw. crei,an e;cw u`po. sou/ baptisqh/nai( kai. su. e;rch pro,j meè Ma Giovanni si opponeva a lui dicendo: Io bisogno ho da te essere immerso, e tu vieni presso di me? Giovanni per ò voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Appena Gesù entra in scena nel Vangelo iniziano le difficoltà che lo accompagneranno per tutta l esistenza. Difficoltà dovute non solo all ostilità dei

nemici ma pure all ostilità dei suoi stessi discepoli e in questo caso anche di Giovanni Battista e che avranno come unico denominatore la tradizione giudaica sul Messia trionfatore. Giovanni aveva appena annunciato che questo Messia avrebbe battezzato in Spirito Santo e fuoco (v. 11) e l immagine di Messia annunciata era quella classica dell inviato da Dio che avrebbe subito sbaragliato i suoi avversari, giudicato, condannato e castigato i peccatori: I peccatori periranno per sempre il giorno del giudizio (Libro apocrifo dei Salmi di Salomone 15,12). Ed ecco che invece incomprensibilmente il Messia va a farsi battezzare. Il battesimo proclamato da Giovanni era un segno di conversione col quale veniva riconosciuta una condotta sbagliata (peccato). Giovanni non accetta che l Unto di Dio si sottometta a questo segno di morte. (La difficoltà di accettare il battesimo di Gesù è ben riflessa nell apocrifo Vangelo degli Ebrei [cap. 14] dove è Gesù a non volersi far battezzare da Giovanni: Che peccato ho fatto io, per andarmi a fare battezzare da lui? [cfr. anche Girolamo, Contr. Pelag., 3,2]). 2 15 avpokriqei.j de. o` VIhsou/j ei=pen pro.j auvto,n\ a;fej a;rti( ou[twj ga.r pre,pon evsti.n h`mi/n plhrw/sai pa/san dikaiosu,nhnå to,te avfi,hsin auvto,nå. Rispondendo allora Gesù disse a lui: Lascia ora, così infatti conveniente è per noi compiere ogni giustizia. Allora lascia lui. Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Con il termine giustizia si intende la fedeltà sia da parte di Dio che da parte degli uomini all alleanza: La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi davanti al Signore, nostro Dio, come ci ha ordinato (Dt 6,25). Adempiere alla giustizia significa compiere la volontà di Dio (Mt 21,32). Il battesimo è un simbolo di morte/vita. Se per le folle che accorrevano il battesimo indicava una morte al proprio passato ingiusto, per Gesù, colui che salverà il suo popolo dai suoi peccati (1,21), è l accettazione della morte futura ( Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato? Mc 10,38). Gesù respinge l obiezione di Giovanni. Allora egli lo lasciò fare (Allora [Giovanni Battista] lascia lui, traduz. lett.): questa espressione (to,te avfi,hsin auvto,n=tòte afìēsin autòn) nel Vangelo di Matteo appare solo due volte, qui, e al termine delle tentazioni (4,11). Per l evangelista l opposizione di Giovanni è stata una tentazione simile a quelle alle quali il diavolo sottoporrà Gesù nel deserto ma alla fine lascia (nel senso di: permette o tollera) che Gesù faccia ciò che pensava di fare. La tentazione del Battista è quella di evitare a Gesù il battesimo, simbolo di passione e di morte.

16 baptisqei.j de. o` VIhsou/j euvqu.j avne,bh avpo. tou/ u[datoj\ kai. ivdou. hvnew, cqhsan Îauvtw/ Ð oi` ouvranoi,( kai. ei=den Îto.Ð pneu/ma Îtou/Ð qeou/ katabai/non w`sei. peristera.n Îkai.Ð evrco,menon evpv auvto,n\. Battezzato poi Gesù, subito salì dall acqua. Ed ecco si aprirono a lui i cieli, e vide lo Spirito di Dio scendente come colomba e veniente su lui. Appena battezzato, Gesù uscì dall acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 3 L evangelista prosegue nel parallelismo Mosè/Gesù, e la descrizione che fa del battesimo è in riferimento a Mosè del quale era scritto nel libro del profeta Isaia: Dov è colui che lo fece salire dal mare con il pastore del suo gregge? Dov è colui che gli pose nell intimo il suo santo spirito, (Is 63,11). Gesù esce immediatamente (euvqu.j=euthiùs=subito) dall acqua, simbolo della propria morte e trova la risposta del Padre al suo impegno/scelta. L accettazione della morte nel suo destino non solo non sarà segno della sua distruzione ma esprimerà la potenza di vita di Dio. I cieli: dimora di Dio, che si apre; è la risposta alla supplica Se tu squarciassi i cieli e scendessi! (Is 63,19), e indica la comunicazione di Dio con l umanità (Ez 1,1). Lo Spirito di Dio: mentre l attività di Gesù sarà quella di battezzare nello Spirito santo (Mt 3,11) comunicando una forza vitale che separi l uomo dal peccato, su Gesù non scende lo Spirito santo, ma lo Spirito di Dio. L articolo determinativo indica la totalità: tutto lo spirito di Dio, la sua forza vitale e la sua capacità d amore scendono su Gesù. Gesù è l uomo nel quale si manifestano pienamente la forza e la vita di Dio. L evangelista omette il termine santo che indica gli effetti di questo spirito: Gesù non ha bisogno di essere separato dal male che in lui è assente. Colomba: l evangelista ha aperto il suo Vangelo con le parole Libro della generazione di Gesù Cristo (Mt 1,1 traduz. letterale) con l intento di illustrare in Gesù la nuova e definitiva creazione. L immagine della colomba è un riferimento alla creazione quando lo spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gen 1,2). Gesù è il nido dello spirito di Dio, in lui risiedono e si manifestano il soffio, la vita, e la forza del Padre. Attraverso questa immagine l evangelista descrive quella che è stata una profonda esperienza interiore di Gesù (egli vide ) della quale ora viene spiegato il significato.

17 kai. ivdou. fwnh. evk tw/n ouvranw/n le,gousa\ ou to,j evstin o` ui`o,j mou o` avgaphto,j( evn w euvdo,khsaå. Ed ecco (una) voce da i cieli dicente: Questi è il figlio mio, l amato, in cui mi sono compiaciuto. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è Figlio mio, l amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Se Giovanni Battista era stato annunziato dal profeta Isaia quale voce di uno che grida nel deserto, la missione di Gesù viene confermata dalla voce dal cielo, cioè da Dio stesso. Per illustrare il contenuto di questa voce l evangelista amalgama insieme ben tre testi biblici per indicare la consacrazione di Gesù a re/messia del popolo: Figlio mio: nel Salmo 2,7 si legge Tu sei mio figlio; formula di consacrazione con la quale il re/messia veniva adottato da Dio come figlio. La discesa dello Spirito consacra Gesù quale Messia del suo popolo. Ma Gesù non è uno dei tanti re o profeti di Israele. Il suo ruolo è unico, egli è il figlio prediletto/amato: l espressione è usata una sola volta in tutto l AT in riferimento al sacrificio di Isacco, quando l intervento di Yahvè impedì ad Abramo di sacrificare il suo figlio prediletto a El, la divinità che glielo aveva chiesto in olocausto (Gen 22,1 19). Il richiamo di questa espressione getta una drammatica luce mortale sul destino di Gesù. Mentre Dio era riuscito a impedire l uccisione di Isacco, qui, l uccisione del figlio prediletto non viene impedita e verrà assassinato come un bestemmiatore. Questi è il Figlio mio, l amato: l espressione verrà ripetuta nell episodio della Trasfigurazione (17,5) e confermata, al momento della sua morte, dal centurione e da quelli che con lui facevano la guardia (27,54). La frase finale in lui ho posto il mio compiacimento è una citazione di Is 42,1: Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Gesù è l atteso eletto sul quale Dio pone il suo spirito, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre (Is 42,7). La missione di Gesù si apre e si chiude con il tema del battesimo. Se il primo gesto da lui compiuto è quello del battesimo, le sue ultime parole saranno l invito ai suoi discepoli di andare presso tutti i popoli per battezzarli nel nome del Padre e del Figlio, e dello Spirito Santo (Mt 28,19). Con il battesimo Gesù accetta di essere sulla terra la manifestazione visibile del Padre del cielo. L invio dei discepoli a battezzare è un invito a trasmettere questa realtà di Dio, che in Gesù hanno conosciuto, a tutta l umanità: immergere tutti nell Amor e del Padr e e del Figlio e dello Spir ito Santo. 4

5 Riflessioni Ogni storia ha inizio con un battesimo: desideri, passioni, scelte di vita si immergono, emergono e diventano afflati, comunicazione e relazioni. L incipit dà vigore e segna le volontà, come per l uomo, come per Dio. Inizia così la storia gioiosa dell esistenza. Ogni battesimo è un patto e una promessa consapevoli. L uomo e Dio si ritrovano e si richiamano, dopo il silenzio imposto dal signore dell Eden, rimasto poi solo a ripensare nuovi incontri, dopo annunci suoi di speranza, dopo acque salutari e traghettamenti di raccordi. Nuovi nomi, nuovi uomini, nuove persone. Ad ognuno Dio, sentinella d amore, ripete in esaltante compiacimento: Tu!, sei figlio mio. E puntella terra e cieli, dilatando tempi presenti in eternità, spazi umani in infinità, ove ogni figlio nuovo accanto al Padre ritrova umane dimensioni. Andare verso, lasciar fare, le iniziative dell uomo; ritrovare e riconoscere volti umani per rifondare giustizia, per riconsegnare vite rinnovate e speranze per ricominciare, le azioni di Dio, suo Padre. Si incrociano e rivivono bisogni nuovi, coltivati sotto i filtri dell ombra divina, corroborati da soffi di spirito, confermati da crismi del primogenito figlio. Può ricominciare, una storia nuova: con pensieri, desideri, volontà, purificati da falsi valori, da inutili progetti, da soffocanti ordinamenti, che possono tarpare libertà ed aspirazioni. È il battesimo di libertà che non può essere immiserito da scoramenti, da errori e colpe, da inganni e pregiudizi. È il battesimo del riconoscimento di ogni diritto, di ogni colore e razza. È il battesimo della giustizia, proclamata e attuata e vissuta, anche a costo di E lo Spirito discende, dall alto, per ritrovare il suo luogo/dimora desiderato: il cuore dell uomo, nido di ogni vita che nasce e si evolve. E rimane, dall ora del battesimo, là dove, chi uccide l uomo, uccide anche Dio e il suo Spirito. Riprende così l avventura di ogni esistenza, come quella del Figlio l amato, accompagnata dal soffio di quella voce che conferma compiacimenti, incoraggia negli smarrimenti, riaccende speranze sui sentieri senza colore di spazi terreni. Potrebbe ripartire con le promesse di questa voce, il giuramento dell uomo a voler riscrivere una storia nuova, rifondare una città nuova, anche con adesioni e presenze di uomini nuovi, i battezzati, i Figli di Dio.