GIOVEDÌ 06.06.19 Aula Magna ORE 14:30 Entrata libera Lorenzo Guida violoncello Recital per il conseguimento del Master of Arts in Music Performance Leonardo Bartelloni pianoforte Fryderyk Chopin, Johannes Brahms Classe di violoncello di Marco Bernardin Conservatorio della Svizzera italiana Scuola universitaria di Musica Via Soldino 9 CH-6900 Lugano T +41 (0)91 960 23 62 eventi@conservatorio.ch www.conservatorio.ch
Lorenzo Guida Nato a Torino nel 1999, si diploma sedicenne con il massimo dei voti, lode e menzione d onore presso il Conservatorio di Torino sotto la guida di Dario Destefano. Contemporaneamente frequenta sino al 2018 il corso di perfezionamento tenuto da Natalia Gutman presso la Scuola di Musica di Fiesole dopo aver seguito la sua masterclass nell'anno accademico 2013/2014 presso il Conservatorio di Torino. Nell agosto 2019 ha frequentato il masterclass di David Geringas all Accademia Chigiana di Siena. Ha frequentato il Master of Arts in Music Performance al Conservatorio della Svizzera italiana sotto la guida di Johannes Goritzki. In seguito alla scomparsa del Maestro, prosegue lo studio con il Mº Marco Bernardin. Si aggiudica il 1 premio con menzione speciale al Concorso Nazionale d'archi Vittorio Veneto e il 1 premio al concorso Pugnani. Vince il concorso International Cello Competition 2016 NYIAA, che gli consente di esibirsi presso il Carnegie Hall di New York. E stato premiato a Montecitorio dalla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini nell ambito delle manifestazioni per La Festa Europea della Musica 2016. All età di 14 anni esegue il concerto per violoncello e orchestra di Saint-Saëns presso il Conservatorio G. Verdi di Torino. Si esibisce in importanti sale da concerto, tra le quali il Teatro Carignano di Torino in occasione del premio UNICEF 2010, nonché per rinomate manifestazioni come il Festival Back to Bach e Torino Classical Music Festival. Recentemente ha suonato a Lugano per l edizione 2017 del Festival Ticino Musica. Nell'ottobre del 2017 ha debuttato come solista nella stagione dell Unione Musicale di Torino suonando le "Variations de concert" di Jean Françaix accompagnato dall Ensemble d archi del CSI diretto da Johannes Goritzki. Nel 2017 gli è stata assegnata la borsa di studio dell'associazione per la el Musica De Sono finalizzata alla frequenza del Master a Lugano; è stato inoltre assegnatario della borsa di perfezionamento Talenti musicali, Fondazione CRT Conservatorio statale di Musica Giuseppe Verdi Torino e della borsa di studio Ente CRF erogata dalla Scuola di Musica di Fiesole. Frequenta il master che Thomas Demenga tiene nell'ambito delle attività che l'associazione per la Musica De Sono offre ai suoi borsisti. Suona regolarmente in duo con il fratello. Entrambi hanno recentemente debuttato nella stagione da camera de "Laverdi" di Milano e in quella della Kapelle della Krankenanstalten di Neuss (Düsseldorf), in Germania. Nel settembre prossimo suoneranno per gli Istituti Italiani di Cultura di Città del Messico e Città del Guatemala. Suonerà in quintetto a Milano e Torino nell ambito della De Sono per il Festival MITO 2019.
Fryderyk Chopin 1810 1849 Johannes Brahms 1833 1897 Polonaise Brillante in Do Maggiore op. 3 per violoncello e pianoforte Introduzione Lento Alla Polacca; Allegro con spirito Sonata n 2 in Fa Maggiore op. 99 per violoncello e pianoforte I. Allegro vivace II. Adagio affettuoso III. Allegro passionato IV. Allegro molto Leonardo Bartelloni pianoforte Classe di violoncello di Marco Bernardin
Chopin compose l'introduction et Polonaise brillante op.3 a soli diciannove anni, nel 1829, e lo dedicò al principe Antoni Radzwill, di cui era ospite in quel periodo. Un'opera dunque molto giovanile, le cui caratteristiche principali sono la leggerezza e il virtuosismo accentuato. La partitura presenta per il pianoforte elementi che poi si ritrovano anche nelle composizioni successive, come il gusto per la grazia, la diversificazione dei timbri e il rifiuto della retorica potente tipica invece di Liszt, mentre al violoncello sono riservate ampie frasi liriche che richiamano molto la voce umana. Questo emerge specialmente nell'introduzione, in cui ampie cadenze del pianoforte si alternano al canto espressivo del violoncello. L'aggettivo brillante indica l'ambito in cui si inscrive la composizione, ovvero il gusto Biedermeier volto a stupire piuttosto che a coinvolgere in modo profondo gli ascoltatori. Da ciò deriva il carattere molto vivace e virtuosistico dell'opera, nonché dall'appartenenza al genere della Polonaise. Tutto è volto a esprimere uno spirito edonistico e dionisiaco, dovuto specialmente alle caratteristiche melodiche del brano, dunque alle frasi cantabili, eleganti e attraenti nella propria leggerezza oltre che ai commenti gioiosi dell'accompagnamento, che spetta ora al pianoforte ora al violoncello, e all'esibizionismo volutamente plateale dei passaggi più arditi tecnicamente. Dopo quest'immersione nella giovinezza e nei suoi gesti raffinati e galanti ci si cala nella profondità della Sonata in Fa maggiore op.99 di Johannes Brahms. Fu composta nel 1886 sulle rive del lago di Thun e dedicata al violoncellista Robert Hausmann che la eseguì per la prima volta a Vienna con il compositore al pianoforte. Un'opera caratterizzata da un forte senso di monumentalità, che risente molto dell'influsso della Sinfonia n.4 op.98, composta da Brahms pochi mesi prima, specialmente nei primi due movimenti, per quanto riguarda lo stile molto drammatico del primo tempo e la dolcezza infinita del secondo e, inoltre, per il modo in cui vengono trattate le parti di accompagnamento. La sonata si apre con un tema imperioso e potente, come uno squillo di trombe, costruito come un susseguirsi di brevi incisi, il tutto al di sopra di un tappeto sonoro costituito dal tremolo del pianoforte. Tale dimensione epica ed eroica si ribadisce col secondo tema, in do maggiore, prima proposto dal pianoforte e poi dal violoncello, seguito da un terzo tema, drammatico, in tonalità minore. All'inizio dello sviluppo ha inizio una fase più rapsodica in cui emergono le qualità liriche del violoncello, il quale successivamente riprende il tremolo che spettava al pianoforte all'inizio dell'esposizione mentre quest'ultimo esegue accordi con un ritmo giambico, adatto per questo contesto drammatico e violento, sviluppando elementi dell'esposizione. Tutto ciò unitamente al registro basso del violoncello in questa sezione, crea un'atmosfera tenebrosa, spaventosa, che porta alla ripresa. Mirabile il finale del primo movimento: il secondo tema viene riproposto nella tonalità d'impianto in un'atmosfera dolce, di commozione, quasi di commiato. Il secondo movimento, Adagio affettuoso, presenta una dolcezza nella successione delle armonie e nelle lunghe frasi del violoncello tale da apparire come una ninna nanna in cui gli accordi del pianoforte riproducono il suono del carillon. A questo incanto si contrappone il carattere concitato e del terzo movimento, Allegro passionato, con un ostinato costante che si alterna tra il
pianoforte e il violoncello e produce un senso di angoscia, di inquietudine che non riesce a trovare uno sfogo, aumentando così la tensione drammatica, stemperata dal trio. Totalmente diverso per carattere l'ultimo movimento, dal colore popolare, che da alcuni critici contemporanei a Brahms è stato considerato a torto non adatto al contesto grandioso della sonata. Proprio il tono leggero di questo finale, che risente dell'influenza dei canti ungheresi e zigani, è in realtà portatore di un significato molto profondo: è come un commiato alla vita, una rinuncia al passato, in quanto per contrasto fa risaltare l'elevatezza intellettuale ed emotiva di tutta la sonata, anche se a tratti, magari anche solo per poche battute, riaffiora l'antico eroismo.