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c o n g i u n t u r a i n d u s t r i a l e in e m i l i a - r o m a g n a i n d a g i n e s u l l e p i c c o l e e m e d i e i m p r e s e 2 trimestre 2013 1 Grado di utilizzo degli impianti 3 3 Esportazioni 6 totali 7 esteri 9 Periodo di produzione assicurato 9 Mercato del lavoro e ammortizzatori sociali 9 Registro delle imprese 10 Il secondo trimestre 2013 ha riservato un andamento nuovamente negativo, che ha prolungato la fase recessiva avviata sul finire del 2011. I cali sono tuttavia apparsi meno intensi rispetto ai trimestri precedenti, grazie al sostegno della domanda estera, tornata a crescere in misura apprezzabile dopo la battuta d arresto del precedente trimestre. A soffrire maggiormente sono state le piccole imprese, specie artigiane, che sono quelle più orientate a operare su un mercato, quale quello interno, che continua a essere penalizzato dalla riduzione di consumi e investimenti. Parlare di preludio a una ripresa duratura e significativa potrebbe essere azzardato, ma c è la sensazione che il culmine della recessione sia stato superato. Queste le indicazioni dell indagine congiunturale sull industria in senso stretto realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e IntesaSanPaolo. Nel secondo trimestre 2013 la produzione in volume delle piccole e medie imprese dell industria in senso stretto dell Emilia-Romagna è diminuita del 2,7 per cento rispetto all analogo periodo dell anno precedente, in termini meno accentuati rispetto al trend dei dodici mesi precedenti, segnato da una flessione del 4,6 per cento). Se analizziamo l evoluzione della sola industria manifatturiera, comprendendo le grandi imprese con più di 500 addetti, si ha un calo produttivo leggermente più accentuato (- per cento), tuttavia in alleggerimento rispetto all andamento medio dei quattro trimestri precedenti (-4,7 per cento). Nella ripartizione nordorientale l industria manifatturiera è apparsa in calo in misura relativamente meno accentuata rispetto a quanto descritto per l Emilia-Romagna (-2,5 per cento). Nel solo Veneto la riduzione si è attestata all 1,6 per cento. Se spostiamo l analisi alle altre regioni, possiamo notare diffusi segni negativi, che hanno assunto un certo spessore nel Sud e le Isole (-6,3 per cento). Nelle regioni del Centro-nord i cali produttivi sono apparsi relativamente più contenuti, ma comunque importanti, con Toscana e Liguria ad accusare entrambe una diminuzione del 4,3 per cento. In tutte le regioni, unica eccezione la Liguria, sono state le imprese manifatturiere più piccole, da 2 a 49 addetti, L indagine congiunturale trimestrale regionale, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Studi Unioncamere, si fonda su un campione rappresentativo dell universo delle imprese regionali fino a 500 dipendenti, di industria, costruzioni e commercio, è effettuata con interviste condotte con tecnica CATI, e si incentra sulle imprese di minori dimensioni, a differenza di altre rilevazioni che considerano le imprese con più di 10 o 20 addetti. Le risposte sono ponderate sulla base del fatturato (industria) / volume d affari (costruzioni, commercio). I dati non regionali sono di fonte Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera, Indagine sugli andamenti congiunturali dei servizi e Indagine sugli andamenti congiunturali del commercio. http://www.ucer.camcom.it

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA Andamento della produzione industriale, tasso di variazione tendenziale. 3-2 -2,7-7 Emilia-Romagna -12 Italia -17 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto. 2 a registrare i cali più accentuati, soprattutto nel Meridione (-8,0 per cento). Nella ripartizione nordorientale la situazione è apparsa meno sbilanciata, con la piccola impresa a evidenziare una diminuzione della produzione pari al 2,9 per cento, appena superiore al calo del per cento delle imprese più grandi. La diminuzione produttiva delle piccole e medie imprese emiliano-romagnole è stata determinata da tutte le classi dimensionali, soprattutto quelle piccole fino a 10 dipendenti, che hanno accusato un decremento tendenziale del 3,8 per cento, tuttavia più contenuto rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-6,5 per cento). Nelle medie imprese, tra 10 e 49 dipendenti e in quelle grandi da 50 a 500 dipendenti il volume produttivo è diminuito in misura più contenuta, e anche in questo caso è da sottolineare l andamento meno negativo nei confronti dei dodici mesi precedenti. Ogni settore di attività è stato oggetto di cali della produzione. Quello più consistente ha riguardato le industrie dei metalli, che comprendono larghi strati della subfornitura meccanica (-4,6 per cento). La maggiore tenuta ha riguardato e industrie alimentari (- per cento) e meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (-1,7 per cento). L industria alimentare ha pertanto confermato la maggiore impermeabilità ai cicli congiunturali, abbastanza comprensibile in quanto il cibo è un bene al quale non si può rinunciare, semmai diversificare privilegiando prodotti più a buon mercato. E da notare che in tutti i settori il calo produttivo del secondo trimestre è risultato inferiore a quello medio dei dodici mesi precedenti. I miglioramenti più consistenti, pari a più di quattro punti percentuali, hanno riguardato il sistema moda e le industrie del legno e mobilio. Congiuntura industriale in Emilia-Romagna. (1) Estero (1) (1) Grado di utilizzo impianti (2) (1) Esteri (1) Settimane di produzione (3) Emilia-Romagna -2,9-2,7 79,8 7,2 Industrie alimentari e delle bevande -0,5 3,4 83,7-0,7 4,5 13,2 tessili, abbigliamento, cuoio, calzature 3,7-79,4 4,4 8,8 del legno e del mobile -0,9 70,7-3,5 4,4 trattamento metalli e minerali metalliferi -5,4-2,5-4,6 79,6-5,4-2,2 6,8 meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto 1,7-1,7 80,8 7,0 Altre manifatturiere - 4,8 78,9-3,7 2,9 5,0 Classe dimensionale Imprese minori (1-9 dipendenti) 1,4-3,8 78,6-4,7 1,3 6,0 Imprese piccole (10-49 dipendenti) -3,2-2,9 79,7 6,8 Imprese medie (50-499 dipendenti) 8 8,0 Nord-Est -1,4 1,4 73,9-0,8 1,2 6,8 Italia 2,6-72,1-2,8 1,7 7,4 (1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell anno precedente. (2) Rapporto percentuale, riferito alla capacità massima. (3) Assicurate dal portafoglio ordini. Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto.

INDAGINE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. 2 TRIMESTRE 2013 per settori e classe dimensionale. Percentuale delle imprese che rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente ha dichiarato la propria produzione Previsioni di produzione per settori e classe dimensionale. Percentuale di imprese che per il prossimo trimestre prevede la propria produzione. Italia 41 34 25 Italia 33 52 15 Emilia-Romagna 31 52 17 Emilia-Romagna 26 59 15 Alimentari e bevande 25 66 9 Alimentari e bevande 12 59 29 Industrie della Moda 34 57 10 Industrie della Moda 22 69 9 Industrie legno mobile 42 39 19 Industrie legno mobile 30 54 15 Metalli minerali metallif. 37 45 18 Metalli minerali metallif. 35 54 11 Mec. elet., mez. di trasp. 27 50 23 Mec. elet., mez. di trasp. 23 58 19 Altre industrie manifat. 31 55 14 Altre industrie manifat. 31 61 9 1-9 dipendenti 34 53 12 1-9 dipendenti 30 57 13 10-49 dipendenti 31 52 17 10-49 dipendenti 27 62 11 50-500 dipendenti 29 51 20 50-500 dipendenti 24 56 20 in diminuzione stabile in aumento Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto. in diminuzione stabile in aumento Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto. Grado di utilizzo degli impianti Nel secondo trimestre 2013 si è attestato al 79,8 per cento, con una riduzione di 0,7 punti percentuali rispetto all analogo periodo del 2012. Si tratta di un valore piuttosto contenuto, indice di un eccesso di capacità produttiva che la nuova fase recessiva ha acuito, dopo la pesante frattura imposta dalla grande crisi del 2009. A spingerlo in basso sono state soprattutto le medie imprese, da 10 a 49 dipendenti, il cui utilizzo impianti si è ridotto di 1,3 punti percentuali. In ambito settoriale non è emerso un andamento univoco. Alla stabilità delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto e al miglioramento delle industrie alimentari, prossimo ai sei punti percentuali, e del sistema moda (+2,7 punti percentuali), si sono contrapposti i cali dei rimanenti settori, soprattutto le altre industrie (-3,8 punti percentuali), che comprendono, tra le altre, i settori chimico e ceramico. Il fatturato ha ricalcato quanto rilevato per la produzione. Nel secondo trimestre 2013 è stata registrata una diminuzione del 2,9 per cento rispetto all analogo periodo del 2012, apparsa più contenuta rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-4,7 per cento). Una situazione pressoché identica emerge se 3 Andamento (1) delle principali variabili in Emilia-Romagna, per settori e classe dimensionale, e in Italia. Italia - -2,8 Emilia-Romagna -2,9-2,7 Ind. alimentari e delle bevande -0,5-0,7 Tessili, abbigl., cuoio, calzature - Industrie del legno e del mobile -3,5 Trat. metalli e minerali metalliferi -5,4-4,6-5,4 Meccan. elettr. e mez. di trasp. -1,7 Altre industrie manifatturiere - -3,7 1-9 dipendenti -3,8-4,7 10-49 dipendenti -3,2-2,9 50-500 dipendenti (1) Tasso di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto.

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA si estende l analisi all universo delle sole imprese manifatturiere (-2,8 per cento) e anche in questo caso è da annotare il miglioramento avvenuto nei confronti dell evoluzione dei dodici mesi precedenti (-4,8 per cento). In ambito settoriale è emersa una situazione simile a quella registrata per la produzione, nel senso che o- gni settore ha accusato cali, ma meno accentuati rispetto all evoluzione media dei dodici mesi precedenti. L andamento più deludente, in linea con quanto emerso per la produzione, è stato rilevato nelle industrie dei metalli (-5,4 per cento). Il calo delle vendite Industria senso stretto 3,1 1,7 Industrie alimentari e delle bevande 1,0 1,6 1,3-0,1-2,9-3,7-2,9-4,9-5,6-4,8-0,5-1,4-1,7-2,5-3,5 3,5 1,7 0,6 0,4-0,4-2,7-3,5-4,7-4,7-5,5-2,9-2,8-2,8-3,7 4 0,1 0,7 1,0-0,7-5,2-5,3-6,2-0,7-1,7-1,7-3,8 estero estero 5,9 2,6 1,9 1,7 1,9 3,4 0,7 3,5 4,9 5,4 0,5 1,5 3,4-0,6-1,6 esteri esteri 4,6 2,7 1,5 2,9 0,9 3,3 3,7 3,9 3,7 2,7 2,3 4,5-1,7 Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell anno precedente.

INDAGINE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. 2 TRIMESTRE 2013 più contenuto ha riguardato le industrie alimentari (- 0,5 per cento), riproponendo il discorso sulla loro a- ciclicità. Sotto l'aspetto dimensionale, vale quanto descritto per la produzione, nel senso che sono state le piccole imprese, più esposte al calo dei consumi interni, ad accusare la diminuzione più consistente delle vendite ( per cento), tuttavia più contenuta rispetto al trend (-6,6 per cento). Man mano che aumenta la classe dimensionale, la flessione delle vendite appare relativamente più contenuta, anche in ragione del maggior grado di internazionalizzazione, oltre che Industrie tessili, dell abbigliamento, del cuoio e delle calzature -0,6 - -3,5-3,5-6,5-8,1-9,4 Industrie del legno e del mobile 0,8-1,3-6,9-6,1-5,7-8,5-8,7-9,9 2,2-1,9-5,0 - -7,7-6,7-9,5-1,9-5,2-8,0-7,5-8,6-8,2-9,8-0,8 5-3,7-5,6-5,2-5,3-9,7-11,5-3,5-4,5-7,0-6,5-8,7-9,2-9,0-8,2 estero estero 3,3 3,3 3,2 2,9 3,7 4,4 1,5-1,2-0,5 0,8-1,8-0,1-4,3-0,0-0,9-7,0 esteri esteri 5,1 6,1 4,4 0,0 0,6-2,2 - -1,3-0,6-3,2-5,9-8,8 Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell anno precedente.

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA meno pesante rispetto all andamento medio dei dodici mesi precedenti. Esportazioni Nel secondo trimestre 2013 le esportazioni sono tornate a crescere, dopo la battuta d arresto registrata nel trimestre precedente. L aumento tendenziale è stato del per cento, in miglioramento rispetto alla crescita dell per cento riscontrata mediamente nei dodici mesi precedenti. Se si focalizza l andamento delle sole imprese manifatturiere, comprendendo anche delle imprese con più di 500 dipendenti, il decre- Industrie del trattamento metalli e dei minerali metalliferi 4,2 4,0 - -2,8-3,7-6,0-5,4-7,5-8,0 Industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto 4,7 1,6 2,3-1,9-1,9-4,5-4,7 4,9 4,2 1,3 5,3 2,4 1,4-4,6-4,6-6,8-6,1-8,5-0,4-1,7-2,5-4,6 6 4,1 3,6 0,1 4,7-3,2-5,5-5,4-6,7-7,5-9,0-1,7-2,8-4,8-4,7 estero estero 5,9 5,8 2,5 4,2 3,7 8,6 1,9 2,6 1,9 2,8 5,7 0,5 1,7-0,0-1,0-2,5 esteri esteri 2,4 8,8 3,2 0,7 0,7 3,3 7,6 3,9 2,7 5,7 4,7-1,3-2,2-1,8-3,2 Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell anno precedente.

INDAGINE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. 2 TRIMESTRE 2013 Esportazioni industriali emiliano-romagnole. 2 trimestre 2013 Principali settori Principali paesi e aree di destinazione Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2) Italia - Europa 63,5 1,5 Emilia-Romagna 100,0 3,6 Turchia Russia 2,2 3,6 5,4 3,1 Alimentari e bevande 9,0 9,7 Ue27 52,8 0,8 Tessile abb.calz.cuoio 9,1 Polonia Spagna 2,5 3,7-8,0 0,7 Ind. legno e mobile 1,4 Regno Unito 6,9 21,2 Chi. far. gom. mat.pla. Prod. min. non metalli. 10,4 7,9 4,9 Germania Francia Africa 11,7 1 4,7-1,2 11,8 Metallurgia prod. met. 9,2 13,6 America 14,5 7,4 Ap.elet. ott. med. mis. 6,7 0,8 Stati Uniti Brasile 8,9 1,5 5,6 7,4 Macchinari appar. nca 31,2 2,2 Asia 16,0 6,5 Mezzi di trasporto 12,6-0,7 Cina India 2,8 0,8-11,4 8,7 Altra manifattura 2,6 9,7 Oceania 1,3 5,1 (1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell anno precedente. Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane. mento sale all 1,8 per cento, sottintendendo una situazione più negativa per le grandi imprese, cioè quelle più aperte all internazionalizzazione La maggioranza dei settori ha concorso alla crescita del fatturato estero, con accenti piuttosto elevati nelle altre industrie (+4,8 per cento), nel sistema moda (+3,7 per cento) e nell alimentare e bevande (+3,4 per cento). Più contenuta è apparsa l evoluzione dell importante settore meccanico, elettrico e dei mezzi di trasporto (+1,7 per cento). I segnali negativi sono venuti dalle industrie dei metalli (-2,5 per cento), in contro tendenza rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+1,7 per cento) e dalle industrie del legno e mobili, il cui export è diminuito tendenzialmente dello 0,9 per cento, rispecchiando nella sostanza l andamento medio dei dodici mesi precedenti (-0,7 per cento). L export ha quindi rappresentato un sostegno all attività delle imprese, non in grado tuttavia di innescare un ciclo virtuoso per produzione e vendite, a causa della ridotta percentuale di imprese esportatrici. Ogni classe dimensionale ha concorso alla ripresa del fatturato estero, con una intensità particolare per le grandi imprese da 50 a 500 dipendenti (+ per cento). Per queste imprese e quelle piccole c è stato un miglioramento nei confronti del trend. Non altrettanto è avvenuto nella media dimensione, il cui export ha segnato sostanzialmente il passo (+ per cento), risultando in rallentamento nei confronti del trend (+0,9 per cento). Il bilancio dei primi sei mesi del 2013 desunto dalle rilevazioni Istat riferite all universo delle imprese, si è chiuso per l industria in senso stretto con un moderato aumento a valori correnti rispetto all analogo periodo del 2012 (+1,5 per cento), dovuto essenzialmente alla frenata della voce più importante, rappresentata dai prodotti metalmeccanici (+0,5 per cento). Da sottolineare il buon andamento dei prodotti alimentari (+9,4 per cento) e della trasformazione dei minerali non metalliferi (+4,3 per cento), mentre hanno segnato il passo i prodotti chimici, farmaceutici, della gomma e materie plastiche, oltre al legno e prodotti in legno. totali Alla diminuzione di produzione e fatturato si è associato un analogo andamento per la domanda, che nel secondo trimestre 2013 è apparsa tendenzialmente in calo del 3,3 per cento, con una intensità tuttavia più contenuta rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-5,2 per cento). Un andamento praticamente dello stesso tenore ha caratterizzato le sole imprese manifatturiere (-5,6 per cento), comprendendo anche quelle con più di 500 dipendenti. Tutti i settori hanno accusato cali, ma in termini più contenuti rispetto all evoluzione media dei dodici mesi precedenti. La diminuzione più pronunciata, superiore al 5 per cento, ha riguardato le industrie dei metalli, che sono quelle che hanno palesato i vuoti più consistenti in termini di produzione e vendite. Negli altri ambiti settoriali, l industria alimentare e delle bevande è quella che ha esibito la perdita più contenuta (-0,7 per cento), confermando la sostanziale impermeabilità ai cicli. Le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto hanno subito una diminuzione degli ordini totali pari al 2,6 per cento, allungando la striscia negativa in atto dal primo trimestre 2012. Resta tuttavia 7

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA un alleggerimento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-3,5 per cento). Le industrie della moda hanno mostrato un calo del 3,3 per cento, che ha consolidato la fase negativa in atto dagli ultimi tre mesi del 2011, ma anche in questo caso c è stato un andamento meno negativo ri- Andamento tendenziale (1) delle principali variabili nell industria in senso stretto per classe dimensionale delle imprese. Imprese da 1 a 9 dipendenti Imprese da 10 a 49 dipendenti Imprese da 50 a 500 dipendenti 1,2 0,5-0,4 3,4 1,9 3,7 2,1 0,6-5,7-6,2-6,9-7,7-1,0-2,9-3,8-5,5-6,5-4,6-3,2-2,5-2,7-3,5-4,1-4,4 1,7 0,4 3,6 1,9 4,2 2,1 0,4-1,4-4,5-5,6-6,8-7,9-5,8-3,8-1,0-3,2-3,7-5,4-5,7-4,4-2,9-2,7-4,4-4,4 8 0,9 2,9 3,9 0,1-0,1-5,1-6,2-7,8-8,4-6,9-4,7-1,9-5,2-6,4-6,9-5,0-2,9-3,2-4,7-4,8 estero estero estero 4,6 2,4 3,3 1,0 1,4 6,1 2,8 1,0 2,7 3,2 6,0 2,6 2,9 2,5 1,8 3,5-0,1 - -0,4-2,2 esteri esteri esteri 1,7 1,4 0,0 1,8 3,1 1,3 4,5 1,6 1,2 0,8 2,3 2,3 1,4 5,0 0,7 3,4 2,1 3,5 3,4 0,7-1,2 (1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell anno precedente.

INDAGINE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. 2 TRIMESTRE 2013 spetto al trend (-7,9 per cento). Se si incrociano i dati degli ordini totali con quelli provenienti dall estero, apparsi in crescita del per cento, ne discende che è stato il mercato interno a pesare esclusivamente sulla flessione complessiva degli ordini, con il coinvolgimento in negativo dei settori a esso più orientati. Per quanto riguarda la dimensione d impresa, sono state quelle meno strutturate fino a 49 dipendenti a registrare i cali più accentuati, oltre il 4 per cento, e questo andamento è abbastanza comprensibile, visto che operano prevalentemente sul mercato interno. Nella classe dimensionale da 50 a 500 dipendenti, più aperta all internazionalizzazione, la riduzione degli ordini è apparsa più contenuta ( per cento). Ogni classe dimensionale ha tuttavia frenato rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. esteri Nel secondo trimestre 2013 gli ordini esteri sono cresciuti tendenzialmente del 2,9 per cento, in misura più ampia rispetto all evoluzione dei dodici mesi precedenti caratterizzati da una crescita media del 2,2 per cento. Tra i settori di attività, l unica nota stonata è venuta dalle industrie dei metalli (-2,2 per cento), apparse in contro tendenza rispetto al moderato trend espansivo dei dodici mesi precedenti (+0,8 per cento). Negli altri settori si sono distinti il sistema moda (+4,4 per cento) e le industrie alimentari e delle bevande (+4,5 per cento), che hanno proposto andamenti largamente superiori al trend. Le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto sono tornate a crescere, dopo due trimestri negativi (+ per cento), riuscendo ad accelerare nei confronti del trend. Segnali di ripresa per le industrie del legno e mobili (+ per cento), dopo nove mesi di continui cali. Tra le classi dimensionali sono state le grandi imprese da 50 a 500 dipendenti a cogliere le maggiori opportunità (+ per cento), seguite da quelle piccole da 1 a 9 dipendenti (+1,3 per cento). Profilo sostanzialmente piatto per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (+ per cento), in rallentamento rispetto al già modesto aumento medio dei dodici mesi precedenti (+0,9 per cento). Periodo di produzione assicurato Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini è sceso sotto i due mesi, in leggera riduzione rispetto al trend dei dodici mesi precedenti attestato su circa sessanta giorni. Si tratta di un livello piuttosto contenuto se confrontato con gli standard del passato, frutto dell ulteriore ridimensionamento degli ordinativi. L arretramento ha riguardato soprattutto le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto mentre dal lato della dimensione non ha risparmiato alcuna classe, in particolare le grandi imprese. Mercato del lavoro e ammortizzatori sociali Secondo l indagine Istat sulle forze di lavoro, il secondo trimestre del 2013 si è chiuso in termini moderatamente positivi, interrompendo la fase calante in atto dai primi tre mesi del 2012. L occupazione nel suo complesso è cresciuta dello 0,5 per cento rispetto all analogo periodo del 2012 ( per cento in Italia), per un totale di circa 3.000 addetti. Il miglioramento è da attribuire ai dipendenti (+4,1 per cento), a fronte della flessione del 26,4 per cento relativa agli autonomi, equivalente in termini assoluti a circa 16.000 addetti. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, lo sfasamento temporale che intercorre tra la richiesta di Cassa integrazione guadagni e la relativa autorizzazione Inps, fa si che i primi sei mesi del 2013 possano avere ereditato situazioni nate negli ultimi mesi del 2012, ed è quindi necessaria una certa cautela nella valutazione dei dati. Occorre inoltre rimarcare che non tutte le ore autorizzate vengono effettivamente u- tilizzate. L arrivo di commesse inaspettate dopo la richiesta di Cig può essere tra le cause di questa situazione. Le ore autorizzate di matrice anticongiunturale dell industria in senso stretto hanno riflesso la fase recessiva. Nei primi sei mesi del 2013 sono ammontate a quasi 6 milioni e 700 mila, superando del 29,5 per cento il quantitativo dell analogo periodo del 2012. Sulla crescita ha pesato sensibilmente il pronunciato aumento del settore metalmeccanico, pari al 41,5 per cento, mentre sono apparse in miglioramento le industrie della moda (-14,1 per cento). Le ore autorizzate per interventi di carattere straordinario (escluso le deroghe), la cui concessione è subordinata a stati di crisi oppure ristrutturazioni, riconversioni ecc. sono cresciute anch esse, in misura tuttavia più contenuta rispetto all incremento registrato per gli interventi anticongiunturali (+11,4 per cento). Su questo andamento ha pesato la forte crescita delle industrie della moda (+71,3 per cento), mentre il metalmeccanico, con circa 5 milioni di ore autorizzate, è rimasto sostanzialmente stabile (-0,8 per cento). Nel caso degli interventi straordinari, l intervallo di tempo che intercorre tra richiesta e autorizzazione Inps è significativamente superiore a quello che si registra relativamente alla cig ordinaria, che è di solito compreso di norma tra uno, massimo due mesi. Pertanto il primo semestre 2013 potrebbe avere riflesso alcune situazioni che appartengono nella sostanza all anno precedente e occorre quindi adottare una maggiore cautela nell analisi dei dati. Gli interventi in deroga sono apparsi in ripresa. Nei primi sei mesi del 2013 sono ammontati a circa 10 milioni e 652 mila ore autorizzate, vale a dire il 25,3 per cento in più rispetto all analogo periodo dell anno precedente. Gli aumenti più consistenti hanno interessato le industrie del legno, chimiche e affini e le calzature, pelli e cuoio. Le industrie metalmeccaniche hanno coperto quasi la metà delle ore autorizzate, facendo registrare un aumento del 35,9 per cento. Per riassumere nel primo semestre 2013 la Cassa integrazione guadagni ha autorizzato complessivamente all industria in senso stretto dell Emilia-Romagna circa 28 milioni e 358 mila ore, vale a dire il 20,8 per cento in più rispetto a un anno prima. Per quanto riguarda la posizione professionale, le ore autorizzate alla componente operaia sono cresciute del 21,2 per cento, in misura leggermente superiore all aumento rilevato per gli impiegati (+19,3 per cento). 9

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA Imprese attive e tassi di variazione tendenziali (1), industia in senso stretto, Emilia-Romagna e Italia. 2 trimestre 2013 Settori Emilia-Romagna Italia Stock Variazioni Stock Variazioni Alimentare - 4.916-0,4 59.744 Sistema moda - 7.543-1,9 87.849 Legno e Mobile - 3.841-4,6 62.704 Ceram. vetro mat. edili - 1.740-3,8 26.656-3,4 Metalli e min. metalliferi - 11.394 106.642-2,9 Mec. Elet. M. di Trasp. - 11.064-1,8 91.432-1,4 Altre manifattura - 6.471 84.508 Manifattura - 46.969 519.535 Altra Industria - 1.479 7,1 21.707 7,2 Industria 48.448 541.242-1,9 società di capitale -- 16.128 0,0 166.450 0,4 società di persone -- 11.819 120.206 ditte individuali -- 19.726 246.991-2,7 altre forme societarie -- 775-3,2 7.595 (1) Tasso di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Infocamere Movimprese. 10 Registro delle imprese Per quanto concerne la movimentazione avvenuta nel Registro delle imprese, occorre premettere che è in corso l adeguamento dei codici di attività delle imprese sulla base di quelli adottati dalla Agenzia delle entrate. Questa operazione sta comportando alcuni cambiamenti rispetto alle codifiche apportate in passato, rendendo problematico ogni confronto temporale. Fatta questa premessa, nel secondo trimestre 2013 il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell industria in senso stretto è risultato negativo per 23 imprese, in misura leggermente più ampia rispetto al passivo di appena 6 imprese rilevato nell analogo trimestre del 2012. La consistenza delle imprese attive, da valutare con la massima cautela alla luce di quanto premesso, pari a fine giugno 2013 a 48.448 unità, è apparsa in diminuzione del per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. Da questa tendenza negativa si è distinto il solo comparto energetico, le cui imprese attive sono aumentate da 1.258 a 1.289, grazie soprattutto al proliferare della produzione di energia derivata da fonti rinnovabili. Per le imprese estrattive e manifatturiere le diminuzioni sono risultate rispettivamente pari all 8,7 e 2,3 per cento. Sotto l aspetto della forma giuridica, le società di capitale hanno beneficiato di un saldo attivo di 21 imprese. Un analogo andamento ha riguardato il piccolo gruppo delle altre società (+5). Hanno invece segnato il passo le forme giuridiche personali: -33 le imprese individuali; -25 le società di persone. Sotto l aspetto della nazionalità, le imprese straniere hanno registrato un saldo positivo (+36). Segno opposto per le altre imprese che hanno accusato un passivo di 59 imprese. Ulteriori approfondimenti Dati nazionali, regionali e provinciali http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/banche-dati/bd/congiunt/manifatt/settvari Resta in contatto con Unioncamere Emilia-Romagna - i nostri feed RSS I comunicati stampa http://www.ucer.camcom.it/comunicazione/comunicati-stampa-1 Le notizie del Centro Studi e monitoraggio dell economia http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/news Gli aggiornamenti alla nostra Banca Dati. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/aggiornamenti-banca-dati

Unioncamere Emilia-Romagna rileva e distribuisce dati statistici attraverso banche dati on line e produce e diffonde analisi economiche. Riepiloghiamo le principali risorse che distribuiamo on line. http://www.ucer.camcom.it Analisi trimestrali congiunturali Congiuntura industriale, esportazioni, produzione, ordinativi aggregati e per settori e classi dimensionali delle imprese. http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura Congiuntura dell artigianato, esportazioni, produzione, ordinativi dell artigianato. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/banche-dati/bd/congiunt/artigian Congiuntura del commercio al dettaglio Vendite e giacenze aggregati e per settori e classi dimensionali del commercio al dettaglio. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-commercio Congiuntura delle costruzioni Volume d affari e produzione aggregati e per classi dimensionali delle imprese. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-costruzioni Demografia delle imprese - Movimprese La demografia delle imprese, aggregata e disaggregata per forma giuridica e settore di attività. http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/demografia-imprese Demografia delle imprese - Imprenditoria estera Stato e andamento delle imprese estere, disaggregati per forma giuridica e settore di attività. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-estera Demografia delle imprese - Imprenditoria femminile Stato e andamento delle imprese femminili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-femminile Demografia delle imprese - Imprenditoria giovanile Stato e andamento delle imprese giovanili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-giovanile Esportazioni regionali L'andamento delle esportazioni emiliano-romagnole sulla base dei dati Istat. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/esportazioni-regionali Scenario di previsione Emilia-Romagna Le previsioni macroeconomiche regionali a medio termine. Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia. http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/scenario-previsione Analisi semestrali e annuali Rapporto sull'economia regionale Un costante monitoraggio dell'economia regionale. A fine settembre, le prime valutazioni. A fine dicembre, l'andamento dettagliato dell'anno, le previsioni e approfondimenti. A fine giugno il consuntivo.. http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/rapporto-economia-regionale Banche dati Banca dati on-line di Unioncamere Emilia-Romagna Free e aggiornati dati nazionali, regionali, provinciali e comunali, relativi a economia, lavoro, giustizia, società, istruzione, sanità, previdenza, assistenza, infrastrutture, popolazione, ambiente e altro ancora. http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/banche-dati/bd SMAIL - Sistema di monitoraggio delle imprese e del lavoro La struttura delle attività produttive, per settori, territorio, dimensione, forma giuridica e anzianità, e dell'occupazione (dipendenti e indipendenti, interinali, livelli di inquadramento, nazionalità ed età). http://emilia-romagna.smailweb.net/ http://www.ucer.camcom.it