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Ottava di Pasqua venerdì 26 aprile Tempo di Pasqua - Proprio Introduzione la preghiera O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio che è che era e che viene, per i secoli dei secoli, amen. Alleluia. Inno (Camaldoli) Ora alla cena del tenero Agnello, della salvezza in candide vesti, oltrepassato il mar della morte a Cristo principe in coro cantiamo. Fu la sua morte a darci fiducia: ora risorto sconfigge ogni morte, col corpo suo in cibo e bevanda ci riconcilia alla vista del Padre. La nostra pasqua è Cristo ucciso che vive ora la nuova alleanza: nel nuovo patto firmato col sangue la nostra causa avrà un futuro. Salmo cf. Sal 114-115 (116) Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. Verso di me ha teso l orecchio nel giorno in cui lo invocavo. Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci 356

venerdì 26 aprile - Ottava di Pasqua degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. Allora ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, liberami o Signore». Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato. Ripresa della Parola di Dio del giorno Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci (Gv 21,6). Cantico di Zaccaria o di Maria o di Simeone (vedi bandella) Lode e intercessione Rit.: Conducici al largo della vita, Signore! Quando la speranza abbandona il nostro cuore e la nostalgia ci rinchiude nel passato. Quando la vita di ogni giorno perde il suo significato e il tempo diventa opprimente. Quando la delusione ci fa ripiegare sui nostri fallimenti e l occhio del cuore diventa cieco. Padre nostro Orazione (vedi Colletta) 357

la messa antifona d ingresso Sal 77 (78),53 Il Signore ha liberato il suo popolo e gli ha dato speranza; i suoi nemici li ha sommersi nel mare. Alleluia. Gloria p. 410 colletta Dio onnipotente ed eterno, che nella Pasqua del tuo Figlio hai offerto agli uomini il patto della riconciliazione e della pace, donaci di testimoniare nella vita il mistero che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo prima lettura At 4,1-12 Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, Pietro e Giovanni 1 stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, 2 irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. 3 Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che 358

venerdì 26 aprile - Ottava di Pasqua ormai era sera. 4 Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila. 5 Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, 6 il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. 7 Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?». 8 Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, 9 visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. 11 Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d angolo. 12 In nessun altro c è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati». Parola di Dio. 359

salmo responsoriale 117 (118) Rit. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d angolo. oppure: Alleluia, alleluia, alleluia. 1 Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. 2 Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». 4 Dicano quelli che temono il Signore: «Il suo amore è per sempre». Rit. 22 La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d angolo. 23 Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. 24 Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo! Rit. 25 Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza! Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria! 26 Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore. 27 Il Signore è Dio, egli ci illumina. Rit. Sequenza facoltativa p. 315 360

venerdì 26 aprile - Ottava di Pasqua canto al vangelo Sal 117 (118),24 Alleluia, alleluia. Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo. Alleluia, alleluia. vangelo Gv 21,1-14 Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, 1 Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. 4 Quando già era l alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6 Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete 361

piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. 9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: «Portate un po del pesce che avete preso ora». 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14 Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Parola del Signore. preghiera sulle offerte Compi in noi, Signore misericordioso, il mistero che è significato in questo scambio dei doni pasquali, perché dalle gioie e dai travagli della terra possiamo elevarci al desiderio di te. Per Cristo nostro Signore. Prefazio pasquale I p. 417 antifona alla comunione Gv 21,12.13 Disse Gesù ai suoi discepoli: «Venite, mangiate». E prese il pane e lo diede loro. Alleluia. 362

preghiera dopo la comunione venerdì 26 aprile - Ottava di Pasqua Proteggi, Signore, con paterna bontà, il tuo popolo che hai salvato con il sacrificio della croce, e rendilo partecipe della gloria del Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. per la riflessione Delusione e coraggio Se confrontiamo le reazioni e i sentimenti dei discepoli dopo la crocifissione di Gesù, e soprattutto di fronte al Risorto, con lo stile di annuncio dell evangelo narrato nel libro degli Atti, si rimane colpiti nel notare alcune differenze. La morte drammatica del loro Maestro ha segnato profondamente il cuore dei discepoli. E quando si rendono conto che il loro Signore non è più fisicamente presente, ecco allora emergere dal loro cuore la delusione, la paura, la sconfitta. E non è sufficiente il fatto che il Risorto appaia ai loro occhi: restano in loro dubbio, incredulità, tanto che faticano a riconoscerlo. Solo Gesù con la sua parola, con i suoi gesti, con la sua infinita misericordia che accoglie e perdona, può aprire il cuore di questi uomini. È Gesù a trasformare questi uomini in annunciatori intrepidi del suo mistero pasquale. E nel libro degli Atti vediamo che gli apostoli diventano testimoni affidabili e coraggiosi di quella Parola che li ha pro- 363

fondamente cambiati. Nella pericope di Atti riportata oggi dalla liturgia, Pietro e Giovanni, dopo la guarigione dello storpio alla porta «Bella» del Tempio, dimostrano non solo un sorprendente coraggio nell affrontare l ostilità dei sadducei che li fanno gettare in prigione, ma testimoniano davanti a tutti, con parole piene di franchezza e potenza, il mistero di morte e risurrezione di Cristo e la guarigione operata in forza di questo mistero. «Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: [ ] nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato» (At 4,8-10). Certamente è la potenza dello Spirito a parlare in Pietro e a donargli franchezza, ma è anche la convinzione interiore dell apostolo a rendere vera ed efficace la sua parola e la sua testimonianza. Pietro sa per esperienza che può essere così forte e parlare senza timore, sa che può essere una «roccia» (questo è il suo nome), perché ormai la sua vita è fondata su una roccia sicura: «Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d angolo» (4,11). Pietro ora sa che nel nome di Gesù tutto è possibile, e questo nome abita ormai nel profondo del suo cuore. Pietro sa che tutto il suo cammino è iniziato con un nome nuovo pronunciato su di lui. Da quel primo incontro con Gesù tutto è cambiato nella sua vita di pescatore. Con il suo sguardo intenso, quello sguardo che conosce le profondità del cuore perché ama, Gesù ha pronunciato una parola su di lui, una parola che rivela in 364

venerdì 26 aprile - Ottava di Pasqua un nome tutto il cammino che quel pescatore doveva percorrere: «Tu sei Simone [ ] sarai chiamato Cefa che significa Pietro» (Gv 1,42). Simone il pescatore è trasformato in un testimone della fede, in colui che deve condurre altri fratelli a Gesù e deve sostenerli; non dovrà più catturare pesci, ma pescare uomini per la vita (come dice un altro evangelista). Ma il mistero della sua vocazione Pietro lo scopre solo alla fine. Ha seguito Gesù con generosità ed entusiasmo, ma anche con tanti dubbi e tanta fatica. Di fronte all apparente fallimento del suo Maestro, fugge e addirittura rinnega quel nome che ha cambiato la sua vita. La morte di Gesù sembra far ritornare Pietro agli inizi del suo cammino, quando era un semplice pescatore. Con i suoi compagni riprende il mestiere di sempre e torna in Galilea a pescare: «Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla» (21,3). Quella barca vuota sembra diventare il simbolo di una vita, di una vocazione fallita. Ma è proprio in questo momento che Gesù torna a chiamare quel pescatore deluso: «Allora egli disse loro: Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete. La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci» (21,6). Tutto riprende vita. Lo sguardo attento del discepolo amato comprende la fonte di questa inattesa pienezza: «È il Signore!» (21,7). E anche lo sguardo di Pietro è trasformato: «Appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare» (21,7). Adesso Pietro è pronto a riprendere il cammino dietro a Gesù, a 365

ritornare a essere la pietra sicura su cui si appoggia la fede della comunità dei discepoli. Solo gli occhi penetranti del discepolo amato ti riconoscono come Signore! E tu continui a rimanere accanto a noi come uno sconosciuto perché i nostri occhi sono puntati su di noi, sui nostri progetti, sui nostri fallimenti. Dona anche a noi occhi pieni di stupore, occhi che sanno guardare l infinito del tuo amore, occhi che sanno riconoscerti nelle fatiche e nelle gioie di ogni giorno. Donaci gli occhi del discepolo amato, o Signore! Calendario ecumenico Cattolici Santi 38 martiri mercedari di Auterive (1570). Ortodossi e greco-cattolici Memoria del santo ieromartire Basilio, vescovo di Amasea (sotto Licinio, 322 ca.). Copti ed etiopici Arsenio, martire (III-IV sec.). Luterani Tertulliano, dottore della Chiesa (II-III sec.). 366