2Corinzi (3:10-18) 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo. 12 Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché i figli d'israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. 14 Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. 15 Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; 16 però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito. Quale è lo scopo della mia ricerca di vita? Il transitorio o il definitivo? La risposta sembra semplice perché ognuno di noi sa bene distingue re le cose e sa pure bene che in certe situazioni si sceglie un obiettivo transitorio, perché è più facile o più utile da raggiungere, in altre quello definitivo o di lungo termine perchè più opportuno. La logica di tutti i giorni, o le dinamiche del mondo, come direbbero alcuni di noi, ci dimostrano come la scelta tra transitorio e definitivo può essere alternativa oppure per stadi successivi, ma questa logica non è non può essere la nostra in fatto di fede. Ogni cristiano, grazie a Cristo che ha abolito quel velo che impedisce di vedere Dio, ha gli strumenti necessari per potere comprendere chiaramente l obiettivo della sua vita spirituale. 1
La conversione al Signore ci permette di avere il viso scoperto e di contemplarlo, ma prima dovremo avere trovato il luogo dove è il Signore ed avere compreso che cosa è il suo Spirito. La ricerca dello Spirito di Dio ha dei grandi vantaggi che percepiamo specialmente in momenti del culto o della preghiera, tuttavia mostra dei rischi determinati dai nostri individualismi che potrebbero spingerci a sentirci erroneamente dei rivestiti dello Spirito anche quando non lo siamo. Ma non per questo possiamo abbandonare la ricerca dello Spirito e allora è necessario capire come possiamo essere sulla strada giusta. Le risposte sono le più diverse, ma indubbiamente legate ad impulsi di vita nuova, di pace, di riconciliazione, di condivisione, proprio l opposto di un cercare spazi nostri nei quali dare soddisfazione a quella che Paolo chiama carne. La nostra ricerca è quindi quella di un Dio che ci dona libertà già nel suo presentarsi libero nei modi e nei luoghi dell incontro e che, nello Spirito, si presenta altrettanto libero proprio come Giovanni 3:8a Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va. Noi spesso siamo alla ricerca di un luogo fisico dove trovare Dio: la nostra cameretta od una chiesa, il santuario di Garizim o il tempio di 2
Gerusalemme (Giov. 4,20) ma Gesù stesso nel dirci Dio è Spirito (Giov. 4, 24) ci mette in guardia e vuole evitarci di rinchiuderlo in un luogo dorato o impedirci di sminuirne la forza e la presenza. Se dunque Dio è Spirito ed in lui c è la libertà si può forse dire che dove c è la libertà c è anche Dio ed il suo Spirito? Tutto questo ci deve fare riflettere non solo sul senso ma anche sul contenuto della nostra libertà. Noi sappiamo bene che l essere umano non è libero, sappiamo bene che la nostra tendenza è quella rivolta all egoismo e all idolatria. Lutero stesso ha bene approfondito questa tematica opponendosi alla teoria di Erasmo da Rotterdam, che sosteneva come ciascuno di noi abbia un libero arbitrio e la capacità di scegliere cosa fare oltre che di perseguire queste scelte. Noi sappiamo dalle Scritture che non esiste un libero arbitrio ma piuttosto la nostra condizione di schiavi del peccato e della morte 1, una condizione dalla quale siamo liberati esclusivamente per la grazia di Dio e per l azione del suo Spirito che agisce nelle nostre vite e ci trasforma da peccatori irrimediabilmente perduti e peccatori giustificati e rigenerati. 1 Romani 7,18 3
Quindi la libertà che godiamo grazie allo Spirito di Dio è quella che ci concede di perseguire, nel corso di tutta la nostra vita terrena, una lotta continua contro il peccato che è sempre in agguato e che cerca di riconquistarci. Nella libertà che abbiamo scoperto nel Signore abbiamo ben compreso che possiamo fare tutto, ma di questo tutto non ogni cosa è utile, cioè conforme a quello che Dio ci chiede, non conforme al piano di salvezza che è stato preparato per noi. L utile da perseguire è edificare, è costruire la nostra vita nella prospettiva del Regno di Dio e non quella di essere più attraenti o interessanti agli occhi del mondo. Noi abbiamo bisogno della libertà di Dio per comprendere che è totalmente diversa dalle false libertà che ci fanno ricadere sotto il giogo della schiavitù del peccato, del nostro egoismo, del nostro egocentrismo, della nostra religiosità formale, della paura. Scoprire la libertà dello Spirito non è produrre opere di libertà, visto che noi non le possiamo produrre e tanto meno salvare le nostre anime a causa di quelle, quanto piuttosto un modo corretto di vivere la nostra quotidianità avendo piena consapevolezza che (v. 18) noi tutti, a viso scoperto, 4
contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito. Questo è il premio che la libertà dello Spirito di Dio ci dona. 5