Atti 16, (s)

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Roberta Palla
4 anni fa
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1 Atti 16: 6 Poi attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunciare la parola in Asia; 7 e, giunti ai confini della Misia, cercavano di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 8 e, oltrepassata la Misia, discesero a Troas. 9 Paolo ebbe durante la notte una visione: un macedone gli stava davanti, e lo pregava dicendo: «Passa in Macedonia e soccorrici». 10 Appena ebbe avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, convinti che Dio ci aveva chiamati là, ad annunciare loro il vangelo. 11 Perciò, salpando da Troas, puntammo diritto su Samotracia, e il giorno seguente su Neapolis; 12 di là ci recammo a Filippi, che è colonia romana e la città più importante di quella regione della Macedonia; e restammo in quella città alcuni giorni. 13 Il sabato andammo fuori dalla porta, lungo il fiume, dove pensavamo vi fosse un luogo di preghiera; e sedutici parlavamo alle donne là riunite. 14 Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. 15 Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: «Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, entrate in casa mia, e alloggiatevi». E ci costrinse ad accettare. Paolo ed i suoi collaboratori sono in cammino perché vogliono portare l annuncio della Parola di Dio verso le regioni dell Asia, lo fanno perché hanno un progetto di evangelizzazione e molto probabilmente si sono anche informati di quello che potrebbero trovare: in quelle zone ci sono sicuramente dei pagani, ma anche delle colonie ebraiche. L evangelizzazione nasce spesso da un analisi del territorio, da una valutazione delle nostre possibilità di impegnarci nel farlo, da cercare delle persone che in qualche modo ci diano un aggancio a quel territorio. L evangelizzazione è dunque un progetto ed in questo è molto simile a tutti i progetti che possiamo fare nella nostra vita e che possono riguardare tanto la nostra vita professionale, la nostra famiglia, il nostro futuro lontano come anche quello più prossimo. 1

2 Il senso del progetto è comunque il guardare oltre a quello che siamo o che viviamo in un certo momento della nostra vita. Se andiamo bene a vedere il progetto è una caratteristica dell uomo perché è nello stesso tempo un impegno, che ci viene richiesto di portare avanti all interno della creazione, un dono, che nella fede diventa progetto di vita, un segno, di quel più ampio progetto che Dio ha stabilito per i suoi discepoli. Quando progettiamo ovviamente lo facciamo da convertiti a Cristo e pertanto, come suoi discepoli abbiamo anche gli strumenti per capire se il nostro progetto rispetta l insegnamento di Gesù e le regole della Scrittura, oppure se ne è lontano. Il sapere che quello che decidiamo è ben fatto secondo la Bibbia tuttavia non basta e il racconto di Atti ce lo fa comprendere chiaramente perché non sempre i nostri progetti coincidono con quelli del Signore, non sempre i tempi dei nostri progetti sono coordinati con i tempi di Dio. La Frigia e la Galazia erano popolate tanto da pagani quanto da ebrei,ma lo Spirito vieta a Paolo ed ai suoi collaboratori di fermarvisi ad annunciare la Parola di Dio, ma non basta, perché anche il piano alternativo di andare in Bitinia non rientra nella volontà di Dio. Possiamo certamente immaginare lo stato d animo di chi inizia una campagna di evangelizzazione e questa, pure essendo studiata e preparata, non può realizzarsi. 2

3 Forse ci è più difficile immaginare quando anche un piano B, cioè l alternativa, anch essa studiata e preparata, non funziona. Eppure tutto sembrava pensato e fatto secondo l insegnamento della Scrittura, eppure proprio Gesù aveva dato a tutti noi cristiani convertiti a Lui il grande mandato Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Matteo 28, 19), ma non bastava! I versetti chiave di questa prima parte della nostra riflessione sono dunque quelli dove lo Spirito Santo vieta (v. 6) e lo Spirito di Gesù (v. 7) non permette. Mentre non ci è detto nulla riguardo al modo con il quale lo Spirito vietò e non permise, sappiamo che il nuovo ordine di marcia di Paolo e dei suoi collaboratori avviene attraverso un sogno che indica il nuovo obiettivo: la Macedonia. Nel sogno, che ci viene offerto come l invocazione di un macedone, Dio non presenta la check list di tutto quello che Paolo ed i suoi collaboratori devono fare, ma li lascia liberi. Quante volte ci rendiamo conto che Dio ci lascia questa grande libertà, che è anche grande responsabilità nel camminare sui sentieri che Lui stesso ci ha tracciato. Da quanto possiamo comprendere dal racconto, Paolo ed i suoi collaboratori si trovano catapultati in una grande città, come era all epoca 3

4 Filippi, che era anche molto popolata, ricca di commerci e punto di incontro di popolazioni diverse, lì non conoscono nessuno e vagano per la città alcuni giorni ed il fatto che pensino di trovare un luogo di preghiera ci fa capire chiaramente che lì non c era neppure una Sinagoga, luogo di fronte al quale i cristiani evangelizzavano. In tutta questa incertezza c è l ulteriore constatazione che, nel luogo di preghiera, c erano solo donne. Il piano di Dio ha portato Paolo in un luogo che offriva sicuramente molte possibilità di incontro, ma forse era scoraggiante non avere dei contatti adeguati per annunciare la Parola di Dio. Forse potremmo sentirci vicini a Paolo quando ci lamentiamo della nostra chiesa, quando ricordiamo che la nostra chiesa subito dopo la guerra, e forse anche per la farina e gli alimenti che ci mandavano gli americani, era popolata da diverse decine di persone, ma dovremo sentirci vicini a Paolo anche nel cogliere le risposte che Dio ci offre ed il piano di lavoro che ci propone. Non possiamo e non dobbiamo perderci d animo e come Paolo capire che il Signore ha scelto di portare la Sua Parola attraverso le nostre gambe e la nostra bocca. Nel testo la predicazione è portata a delle donne, che in ambito ebraico contano poco, ma in quello cristiano molto ed a tale punto che una di loro, e quindi una minoranza della minoranza, passa dall essere una simpatizzante 4

5 dell ebraismo a convertita e con la propria testimonianza personale porta tutta la sua famiglia alla conversione ed al battesimo. Il Signore, e non Paolo, apre le vie del cuore a Lidia che diventa la prima persona di quella che oggi è chiamata Europa, ad essere cristiana. Questo testo ci offre dunque tanti insegnamenti che sono tanto quello di avere l umiltà di capire che i piani di Dio spesso sono diversi dai nostri, a) che non ci dobbiamo scoraggiare se i nostri progetti saltano anche quando pensiamo siano coerenti con la Parola, b) che il destino dei cristiani è sicuramente impegnarsi per annunciare la Parola c) ma anche di non pensare che seminare porti noi stessi a mietere quello che abbiamo seminato, d) che il progetto di Dio può prevedere anche dei fallimenti momentanei ed apparenti, e) che la croce ad alcuni è apparsa un fallimento quando in realtà è stata il segno della vittoria sul peccato e sulla morte, f) che dobbiamo avere molta più fiducia in Dio ed affidarci a Lui e non a noi stessi, perché solo così potremmo cercare e trovare tutte le Lidie che il Signore vuole farci incontrare. 5

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