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Report mensile sulla qualità dell aria provincia: periodo di riferimento: 01/05/2016 -. Il mese di maggio è stato caratterizzato dal perdurare dell instabilità atmosferica con continui impulsi di aria fresca proveniente da Nord, frequenti precipitazioni e temperature altalenanti, ma complessivamente nella norma. L anticiclone atlantico stenta così ad insediarsi in pianta stabile sul mediterraneo e pertanto anche l estate non decolla. Questa situazione meteo climatica anomala contribuisce a creare situazioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Per quanto riguarda l ozono le concentrazioni, seppure in crescita, non sono tali da creare situazioni di smog fotochimico tipiche delle giornate calde estive; non si sono avuti della soglia d attenzione (180 µg/m 3 ) ed i del Valore Obiettivo (120 µg/m 3 espressi come massima delle medie mobili su 8 ore) sono stati 7 nelle stazioni di S. Rocco e e 4 nella di San Lazzaro. Contenuto ed uniforme il particolato PM10 e PM2.5 su tutto il territorio provinciale senza alcun superamento del valore limite giornaliero; bassi i valori degli altri inquinanti gassosi. pag.1 di 10

Stazioni di monitoraggio stazioni di monitoraggio 1 2 S. Rocco 3 Febbio 4 S. Lazzaro 5 Timavo 2 5 4 1 3 zone Appennino Pianura Ovest Figura 1: Stazioni di monitoraggio. nome S. Rocco Febbio S. Lazzaro Timavo Comune Guastalla Villa Minozzo Reggio Nell emilia Reggio Nell emilia tipo Fondo Fondo Fondo Fondo Traffico tipo zona Suburbana Rurale Rurale Urbana Urbana Tabella 1: Stazioni di monitoraggio. La rete regionale di monitoraggio della qualita dell aria e pag.2 di 10

inquinante descrizione elaborazione soglia consentiti PM10 Valore limite giornaliero Media giornaliera 50 µg/m 3 35 in un anno PM2.5 Valore limite su base annua Media giornaliera 25 µg/m 3 - NO 2 Valore limite orario Media oraria 200 µg/m 3 18 in un anno O 3 Soglia d informazione Media oraria 180 µg/m 3 - Soglia d allarme Media oraria 240 µg/m 3 - Valore obiettivo Massima delle medie mobili su 8 ore 120 µg/m 3 75 in 3 anni CO Valore limite Massima delle medie mobili su 8 ore 10 mg/m 3 - SO 2 Valore limite giornaliero Media giornaliera 125 µg/m 3 3 in un anno C 6H 6 Valore limite su base annua Media giornaliera 5 µg/m 3 - Tabella 2: Limiti di riferimento per gli inquinanti monitorati (D.Lgs.155/2010). pag.3 di 10

PM10 Il particolato è l inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10 µm (1 µm = 1 millesimo di millimetro). Le particelle PM10 penetrano in profondità nei nostri polmoni. Il loro effetto sulla nostra salute e sull ambiente dipende dalla loro composizione. Alcune particelle vengono emesse direttamente nell atmosfera, ma la maggior parte si formano come risultato di reazioni chimiche che coinvolgono i gas precursori (anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili). Gran parte delle particelle emesse direttamente derivano dalle attività umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall agricoltura, dall industria e dal riscaldamento domestico. min max 50 90 95 98 % % % % 97 < 5 44 14 13 23 28 36 0 Febbio 97 < 5 20 7 6 12 19 19 0 S. Lazzaro 97 7 48 17 14 29 33 40 0 S. Rocco 100 < 5 35 17 17 26 30 34 0 Timavo 97 6 46 20 18 30 32 38 0 Tabella 3: PM10, statistiche del periodo. 26 20 27 12 Febbio 8 0 8 0 S. Lazzaro 27 12 32 17 S. Rocco 28 15 34 22 Timavo 33 17 41 39 Tabella 4: PM10, confronto con l anno precedente. 60 PM10 (µg m 3 ) 50 40 30 20 10 Febbio S. Lazzaro S. Rocco Timavo Figura 2: Concentrazioni giornaliere di PM10. pag.4 di 10

PM2.5 Il termine PM2.5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2.5 µm (1 µm = 1 millesimo di millimetro). L inquinamento da particolato fine è composto da particelle solide e liquide così piccole che penetrano in profondità nei nostri polmoni ed entrano anche nel nostro flusso sanguigno. Il particolato è l inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Alcune particelle vengono emesse direttamente nell atmosfera, ma la maggior parte si formano come risultato di reazioni chimiche che coinvolgono i gas precursori (anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili). Gran parte delle particelle emesse direttamente derivano dalle attività umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall agricoltura, dall industria e dal riscaldamento domestico. min max 50 90 95 98 % % % % 97 < 5 38 9 8 14 19 29 S. Lazzaro 97 < 5 34 10 8 17 18 25 S. Rocco 100 < 5 27 10 10 16 20 23 Tabella 5: PM2.5, statistiche del periodo. 19 20 S. Lazzaro 20 23 S. Rocco 21 27 Tabella 6: PM2.5, confronto con l anno precedente. 50 PM2.5 (µg m 3 ) 40 30 20 10 S. Lazzaro S. Rocco Figura 3: Concentrazioni giornaliere di PM2.5. pag.5 di 10

Ozono L ozono (O 3 ) è una forma speciale e altamente reattiva di ossigeno. Nella stratosfera l ozono ci protegge dalle radiazioni ultraviolette. Ma nello strato più basso dell atmosfera la troposfera l ozono è dannoso per la salute e l ambiente. Riduce la capacità fotosintetica delle piante, ne indebolisce la crescita e la riproduzione. Nel corpo umano provoca infiammazioni ai polmoni e ai bronchi. Per le persone che già soffrono di disturbi cardiovascolari o respiratori, picchi di ozono possono essere debilitanti e persino fatali. L ozono si forma come risultato di reazioni chimiche complesse tra gas precursori (ossidi di azoto, composti organici volatili COV, monossido di carbonio). Tali precursori sono emessi prevalentemente dalle combustioni (industria, traffico), dai solventi e dall evaporazione di carburanti. I COV hanno anche importanti sorgenti naturali (in Emilia-Romagna circa il 20%). Le reazioni chimiche che producono ozono sono catalizzate dalla radiazione solare, di conseguenza questo inquinante è tipicamente estivo. min max 50 90 95 98 sup. 180 sup. 120 % % % % (ore) (giorni) 100 15 158 73 70 112 127 143 0 7 Febbio 100 37 144 86 86 107 113 123 0 3 S. Lazzaro 100 < 10 149 60 55 103 118 133 0 4 S. Rocco 100 < 10 152 66 64 114 129 137 0 7 Tabella 7: Ozono, statistiche del periodo. 45 0 49 0 Febbio 81 0 83 0 S. Lazzaro 36 0 38 0 S. Rocco 42 0 43 0 Tabella 8: O3, confronto con l anno precedente. pag.6 di 10

O 3 (µg m 3 ) 50 100 150 Febbio S. Lazzaro S. Rocco Figura 4: Concentrazioni massime giornaliere di ozono. O 3 (µg m 3 ) 50 100 150 Febbio S. Lazzaro S. Rocco Figura 5: Massimi giornalieri della di 8 ore di ozono. pag.7 di 10

Biossido di azoto Il biossido di azoto (NO 2 ) è un gas reattivo, di colore bruno e di odore acre e pungente. L esposizione a breve termine all NO 2 può causare diminuzione della funzionalità polmonare, specie nei gruppi più sensibili della popolazione, mentre l esposizione a lungo termine può causare effetti più gravi come un aumento della suscettibilità alle infezioni respiratorie. Inoltre determina effetti negativi sugli ecosistemi, contribuendo all acidificazione e all eutrofizzazione. È precursore dell ozono, del PM10 e del PM2,5. Le maggiori sorgenti di NO 2 sono i processi di combustione ad alta temperatura (come quelli che avvengono nei motori delle automobili specie diesel o nelle centrali termoelettriche). min max 50 90 95 98 % % % % 100 < 12 38 < 12 < 12 15 20 23 0 Febbio 100 < 12 < 12 < 12 < 12 < 12 < 12 < 12 0 S. Lazzaro 100 < 12 46 12 < 12 24 28 33 0 S. Rocco 100 < 12 54 < 12 < 12 19 24 30 0 Timavo 100 < 12 116 33 31 55 63 72 0 Tabella 9: Biossido di azoto, statistiche del periodo. 18 22 Febbio 4 4 S. Lazzaro 20 28 S. Rocco 17 21 Timavo 41 45 Tabella 10: NO2, confronto con l anno precedente. 200 NO 2 (µg m 3 ) 150 100 50 Febbio S. Lazzaro S. Rocco Timavo Figura 6: Concentrazioni massime giornaliere di NO 2. pag.8 di 10

Benzene Il benzene (C 6 H 6 ) è una sostanza chimica liquida e incolore dal caratteristico odore aromatico pungente. L Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica il benzene come sostanza cancerogena di classe I. La maggior parte del benzene oggi prodotto (85%) trova impiego nell industria chimica, per produrre plastiche, resine, detergenti, pesticidi, intermedi per l industria farmaceutica, vernici, collanti, inchiostri e adesivi. Il benzene è inoltre contenuto nelle benzine. min max 50 90 95 98 % % % % Timavo 99 < 0.5 2.5 0.7 0.5 1.1 1.4 1.7 0 Tabella 11: Benzene, statistiche del periodo. Timavo 1.5 1.7 Tabella 12: C6H6, confronto con l anno precedente. 5 C 6 H 6 (µg m 3 ) 4 3 2 1 Timavo Figura 7: Concentrazioni medie giornaliere di benzene. pag.9 di 10

Monossido di carbonio Il monossido di carbonio (CO), incolore e inodore, è un prodotto derivante dalla combustione. A bassissime dosi il CO non è pericoloso, mentre a livelli di concentrazione nel sangue pari al 10-20% il soggetto avverte i primi sintomi, quali lieve emicrania e stanchezza. La principale sorgente di CO è il traffico veicolare (circa l 80% a livello mondiale), in particolare i veicoli a benzina. L emissione è connessa alle condizioni di funzionamento del motore: si registrano concentrazioni più elevate con motore al minimo e in fase di decelerazione. L evoluzione delle tecnologie ha determinato una significativa riduzione delle emissioni. min max 50 90 95 98 % % % % Timavo 100 < 0.6 1.1 < 0.6 < 0.6 0.6 0.7 0.7 0 Tabella 13: Monossido di carbonio, statistiche del periodo. Timavo 0.6 0.7 Tabella 14: CO, confronto con l anno precedente. 5 CO (mg m 3 ) 4 3 2 1 Timavo Figura 8: Massimi giornalieri della di 8 ore di monossido di carbonio. pag.10 di 10