Art. 4 - Modalità e termini di presentazione delle domande di iscrizione delle superfici vitate agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T.

Documenti analoghi
Art. 2-bis - Modalità di gestione dello schedario del potenziale produttivo viticolo.

L.R. 14/2003, art. 6, c. 4 B.U.R. 12/4/2006, n. 15. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 3 marzo 2006, n. 062/Pres.

Epigrafe. Premessa. 1. Finalità. 2. Definizioni. 3. Dichiarazioni. 4. Aggiornamento informazioni sul potenziale vitivinicolo.

Decreto N 2671 del 11 Maggio 2004

Quadro A - Azienda. Sez. I - Azienda. Sez. II - Unità Tecniche Economiche

Criteri tecnico-amministrativi relativi all istituzione e all aggiornamento degli albi dei vigneti DO e degli elenchi delle vigne IGT

Quadro A - Azienda. Sez. I - Dati identificativi Azienda. Sez. II - Dati identificativi UTE

Proposta di legge. Disciplina per la gestione ed il controllo del potenziale viticolo

Allegato A Disciplina per la gestione ed il controllo del potenziale viticolo

Quadro A - Azienda. Quadro B- Comunicazione. Sez. I - Dati identificativi Azienda. Sez. II - Dati identificativi UTE

Legge regionale 18 marzo 2009, n. 9 Disciplina per la gestione ed il controllo del potenziale viticolo.

ALLEGATO A 1. PREMESSA E RIFERIMENTI NORMATIVI

SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 8

DOMANDA di COLLAUDO e SVINCOLO FIDEIUSSIONE

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 2 ) Delibera N.724 del

Programma nazionale di sostegno nel settore del vino 2009/2013 Regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio Scheda I del DM 8 agosto 2008

PROCEDURE PER LA GESTIONE DEL POTENZIALE VITIVINICOLO REGIONALE - MODULISTICA

Assessorato Risorse Agroalimentari Settore Agricoltura PROPOSTA DI DISEGNO DI LEGGE REGIONALE. Disposizioni per la gestione ed il controllo

SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 67

DELIBERAZIONE N. DEL AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

Regione Toscana LEGGE REGIONALE 16 MARZO 2009, N. 9. Disciplina per la gestione ed il controllo del potenziale viticolo.

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Regione Campania A.G.C. Sviluppo Attività del Settore Primario STAPA-CePICA di

D.m. 16 dicembre 2010 Schedario viticolo, Dichiaraz. produzione, Rivendicazioni. Norme di attuazione al Decreto n. 61

Capo I. Norme in materia di disciplina sanzionatoria in viticoltura. Art. 1. (Finalita' e ambito di applicazione)

TESTO COORDINATO DELL ALLEGATO A

Art. 2. Ambito di applicazione Art. 12, comma 3, e art. 31, comma 4, del decreto legislativo

Ciascun quadro va compilato in ogni sua parte in modo chiaro ed in stampatello. QUADRO A - AZIENDA

OCM vitivinicolo - Ristrutturazione e riconversione vigneti 2004/05 REG. CE 1493/99 Capo III. Accredito/Assegno C/C Ente ABI CAB

1. Introduzione. 2. Normativa di riferimento

Quadro A: Azienda. Sez. I - Dati identificativi azienda. Sez. II - Dati identificativi UTE

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 46 DEL 20 AGOSTO 2007

L.R. 20/1992, art. 45 B.U.R. 15/4/1998, n. 15. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 25 febbraio 1998, n. 053/Pres.

QUADRO A Dati identificativi dell azienda

DENUNCIA DEI VIGNETI 1

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Visto l art. 28 della LR n. 14/2006, con cui è stata istituita l Anagrafe agricola del Piemonte di seguito Anagrafe.

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Ciascun quadro va compilato in ogni sua parte in modo chiaro ed in stampatello. QUADRO A - AZIENDA

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 4 ) Delibera N.501 del

/ 0 0 # $ $ 0 1 2! (0 " 2 % 22 $ 2 # 22 ) " # $ 7) 0 1 $ 7) #! 4 5 ) " 3 /

DENUNCIA DELLE UVE A D.O.C.G./D.O.C./I.G.T. ANNATA

DISPOSIZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AIUTO PER LA MISURA VENDEMMIA VERDE IN SARDEGNA. ANNUALITÀ 2010.

A relazione dell'assessore Ferrero:

(DPGR n.069/pres del 13 marzo 2001 pubblicato sul Bollettino Ufficiale n.13 del 28 marzo 2001)

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE SCHEDA I

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

SOCIETA DELLA SALUTE VALDARNO

REGIONE TOSCANA-GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SERVIZIO PRODUZIONI AGRICOLE E QUALITA' DEI PRODOTTI

Atto Dirigenziale N del 07/08/2015. Il Dirigente / Titolare P.O.

n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli.

Decreto Ministeriale 19/03/2010 Istituzione di un sistema di controllo per i vini designati con le indicazioni facoltative.

L.R. 20/2007, art. 6, c. 1 B.U.R. 24/2/2016, n. 8. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 febbraio 2016, n. 023/Pres.

Provincia Autonoma di Trento

Allegato A BOZZA del dicembre 2017

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

SCHEDA I. Sintesi delle disposizioni regionali di attuazione della Misura riconversione dei vigneti

SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 22

Definizione delle procedure per il completamento dell operazione di aggiornamento dello schedario viticolo e di istituzione degli albi DO/elenchi IGT.

IL DIRETTORE GENERALE DEL CONTROLLO DELLA QUALITÀ E DEI SISTEMI DI QUALITÀ

2.3. La ripartizione fra le province e la città metropolitana di Firenze è pertanto la seguente:

Vista la legge 10 febbraio 1992, n. 164, recante nuova disciplina delle denominazioni di origine dei vini;

3. AUTORIZZAZIONI ALL IMPIANTO

A. Criteri riferiti al richiedente 2 punti

1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e (CE) n. 555/08. Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante "Norme

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 04 maggio 2016

Bando pubblico per l assegnazione ai produttori di 278 ha di diritti di nuovo impianto dalla Riserva regionale

IL DIRETTORE GENERALE PER LA QUALITA' DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI E LA TUTELA DEL CONSUMATORE

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

REGIONE TOSCANA UFFICI REGIONALI GIUNTA REGIONALE

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Procedura Riconoscimento e Revisione disciplinare VINI DOCG DOC - IGT. Procedura di Riconoscimento e revisione disciplinare VQPRD IGT

Barrare se ditta individuale Barrare se Organismo Associativo Indicare se trattasi di intervento per iscrizione a DOC e/o IGT

della Regione Toscana venerdì, 17 maggio 2013 Bollettino Ufficiale: piazza dell'unità Italiana, Firenze - Fax:

Hanno richiesto inoltre che lo sblocco del prodotto rivendicato come riserva vendemmiale, sia concesso secondo le seguenti modalità:

Visto il regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all organizzazione comune del mercato vitivinicolo;

DOMANDA DI ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI DI IMPIANTO DELLA RISERVA REGIONALE

IL DIRETTORE GENERALE DEL CONTROLLO DELLA QUALITÀ E DEI SISTEMI DI QUALITÀ

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 7 DELIBERAZIONE 5 febbraio 2018, n. 103

Specifiche Tecniche. Superfici vitate Misurazione e documentazione nell ambito del SIGC. AGEA Coordinamento

Modalità di certificazione da parte dei CAA dell avvenuto decorso dei termini procedimentali

Visto il regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all organizzazione comune del mercato vitivinicolo;

IL PIANO DELLE VERIFICHE E DEI CONTROLLI MONTEPULCIANO D ABRUZZO D.O.C. (Aggiornato secondo lo schema del DM 17 luglio 2008)

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 93 del

La Giunta regionale all unanimità

DISPOSIZIONI REGIONALI PER LA GESTIONE DEL POTENZIALE PRODUTTIVO VITICOLO

2i Agricoltura e foreste l.r. 68/2012 1

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 30 luglio 2012, n. 687

Regione Umbria. Giunta Regionale

Mappatura delle fasi dei procedimenti vitivinicoli

COPERTURA FINANZIARIA

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Articolo La indicazione geografica tipica "Marche" è riservata alle seguenti categorie di prodotti vitivinicoli:

Vista la legge 10 febbraio 1992, n. 164, recante nuova disciplina delle denominazioni dorigine dei vini;

Transcript:

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 1 di 10 Leggi Regionali d'italia Toscana D.P.G.R. 25-9-2003 n. 50/R Regolamento per la disciplina dell'iscrizione delle superfici vitate agli albi dei vigneti per vini a Denominazione di origine (D.O.) e agli elenchi delle vigne per vini ad Indicazione geografica tipica (I.G.T.) e per l'aggiornamento e la tenuta degli albi e degli elenchi. Pubblicato nel B.U. Toscana 3 ottobre 2003, n. 40, parte prima. Epigrafe Premessa Art. 1 - Oggetto e definizioni. Art. 2 - Articolazione degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T. Art. 3 - Criteri per l'iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. Art. 4 - Modalità e termini di presentazione delle domande di iscrizione delle superfici vitate agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. Art. 5 - Modalità di iscrizione delle superfici vitate agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. Art. 6 - Termini per la comunicazione delle variazioni nella titolarità e nella conduzione di superfici vitate iscritte agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. Art. 7 - Tenuta ed aggiornamento degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T. Art. 8 - Disposizioni transitorie. D.P.G.R. 25 settembre 2003, n. 50/R (1). Regolamento per la disciplina dell'iscrizione delle superfici vitate agli albi dei vigneti per vini a Denominazione di origine (D.O.) e agli elenchi delle vigne per vini ad Indicazione geografica tipica (I.G.T.) e per l'aggiornamento e la tenuta degli albi e degli elenchi (2). (1) Pubblicato nel B.U. Toscana 3 ottobre 2003, n. 40, parte prima. (2) Vedi, anche, la Delib.G.R. 25 giugno 2007, n. 459 e la Delib.G.R. 3

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 2 di 10 giugno 2008, n. 407. Il Presidente della Giunta regionale Visto l'art. 121 della Costituzione, quarto comma, così come modificato dall'art. 1 della L.Cost. 22 novembre 1999, n. 1; Visto l'art. 125 della Costituzione, così come modificato dall'art. 9 della L.Cost. 18 ottobre 2001, n. 3; Vista la legge regionale 20 giugno 2002, n. 21 (Disciplina per la gestione ed il controllo del potenziale viticolo) così come modificata dalla legge regionale 14 aprile 2003, n. 22; Visto in particolare l'art. 3-bis della suddetta legge regionale n. 21/2002, che rinvia ad un successivo regolamento della Giunta regionale la disciplina dell'iscrizione delle superfici vitate agli albi dei vigneti per vini a denominazione di origine ed agli elenchi delle vigne per vini ad indicazione geografica tipica nonché dell'aggiornamento e della tenuta degli stessi albi ed elenchi; Vista la Delib.G.R. 22 settembre 2003, n. 943 concernente "Regolamento per la disciplina dell'iscrizione delle superfici vitate agli albi dei vigneti per vini a Denominazione di origine (D.O.) e agli elenchi delle vigne per vini ad Indicazione geografica tipica (I.G.T.) e per l'aggiornamento e la tenuta degli albi e degli elenchi", acquisiti i pareri del Comitato Tecnico della Programmazione di cui all'art. 3, comma 3, della L.R. 5 agosto 2003, n. 44, nonché delle Direzioni Generali di cui all'art. 29 della medesima legge regionale n. 44/2003; il seguente regolamento: Emana Art. 1 Oggetto e definizioni. 1. Il presente regolamento in attuazione dell'articolo 3-bis, comma 4, della legge regionale 20 giugno 2002, n. 21 (Disciplina per la gestione e il

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 3 di 10 controllo del potenziale viticolo), modificata dalla legge regionale 14 aprile 2003, n. 22, disciplina l'iscrizione delle superfici vitate agli albi dei vigneti per vini a denominazione di origine e agli elenchi delle vigne per vini ad indicazione geografica tipica, di seguito indicati come albi D.O. ed elenchi I.G.T., nonché l'aggiornamento e la tenuta degli stessi. 2. Ai fini del presente regolamento: a) per Unità vitata (U.V.) s'intende una superficie continua coltivata a vite che ricade su una sola particella catastale e che è omogenea per le seguenti caratteristiche: tipo di possesso, destinazione produttiva, intesa come uva da vino o uva da tavola, tipo di coltura, forma di allevamento, sesto di impianto, età dell'impianto ed, eventualmente, vitigno se esattamente localizzato in modo da consentirne l'individuazione grafica; b) per vigneto o Appezzamento vitato (A.V.) s'intende una superficie continua coltivata a vite, costituita da una o più unità vitate contigue ed omogenee per le seguenti caratteristiche: tipo di possesso, destinazione produttiva intesa come uva da vino o uva da tavola, tipo di coltura, forma di allevamento, sesto di impianto ed età dell'impianto. Sono da ritenersi contigue anche unità vitate tra le quali siano incluse superfici a servizio del vigneto di larghezza non superiore ai 3 metri; c) per superficie vitata si intende la superficie all'interno del sesto d'impianto, da filare a filare e da vite a vite, aumentata nelle fasce laterali e nelle testate della superficie realmente esistente a servizio del vigneto, calcolata secondo i criteri di cui all'articolo 3, comma 2. Art. 2 Articolazione degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T. 1. Gli albi D.O. e gli elenchi I.G.T., sono articolati in sottozone e tipologie secondo quanto previsto dai relativi disciplinari di produzione. 2. Negli albi D.O. e negli elenchi I.G.T.: a) ogni denominazione di origine (D.O.) e Indicazione geografica tipica (I.G.T.) e le relative sottozone e tipologie sono identificate con apposito codice; b) ogni conduttore della superficie vitata è identificato con il codice di identificazione della azienda agricola (CUAA);

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 4 di 10 c) per ogni appezzamento vitato o unità vitata è indicata l'unità tecnica economica (U.T.E.) cui si riferisce. Nel caso in cui nel medesimo Comune vi siano più U.T.E. dello stesso conduttore ogni U.T.E. è contraddistinta da un numero progressivo. 3. Per ciascuna D.O. e I.G.T. e relative sottozone e tipologie con decreto del dirigente della competente struttura della Giunta regionale sono stabiliti: a) gli elenchi dei codici identificativi; b) l'anno di entrata in produzione degli impianti, a decorrere dalla data di impianto o sovrainnesto, e le rese unitarie nei primi quattro anni produttivi. Art. 3 Criteri per l'iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. 1. L'iscrizione di una superficie vitata agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. è subordinata al rispetto dei disciplinari di produzione e, limitatamente agli albi D.O., al rispetto degli atti di pianificazione triennale adottati dalle province, ai sensi dell'articolo 4 della L.R. n. 21/2002. 2. Il calcolo della superficie vitata da iscrivere agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. è effettuato secondo i seguenti criteri: a) per la superficie vitata ricadente su un intera particella catastale si considera l'intera superficie catastale della particella; b) per la superficie vitata ricadente solo su una parte della particella catastale si considera la superficie all'interno del sesto d'impianto aumentata nelle fasce laterali e nelle testate in misura del 50 per cento del sesto stesso ovvero fino ad un massimo di 3 metri per le aree di servizio, ivi comprese le capezzagne, qualora effettivamente presenti; c) per la superficie vitata di filari singoli si considera fino ad un massimo di 1,5 metri per lato per quanto riguarda le fasce laterali e fino ad un massimo di 3 metri sulle testate per le aree di servizio ivi comprese le capezzagne esistenti. In caso di viti sparse la superficie vitata non può comunque superare una superficie di insidenza media per ceppo di 5 metri quadrati. 3. Agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. sono iscritte le singole unità vitate

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 5 di 10 anche parzialmente o l'intero appezzamento vitato. Una unità vitata può essere associata ad un solo appezzamento vitato. Per ogni unità vitata composta da più varietà di viti è indicata la percentuale dei ceppi relativi ad ogni tipologia varietale. 4. Limitatamente agli albi D.O., un appezzamento vitato può essere identificato con la menzione "vigna" seguita dal toponimo a condizione che esso figuri nella mappa catastale, o sia tradizionalmente utilizzato e riferito ad uno o più appezzamenti contigui. 5. L'iscrizione agli albi D.O. è richiesta per una D.O. di base. L'iscrizione agli elenchi I.G.T. è richiesta per una I.G.T. di base. Con D.O. e I.G.T. di base si intendono la D.O. e la I.G.T. il cui disciplinare di produzione prevede la produzione massima di uva ad ettaro più bassa. A parità di tali condizioni la D.O. e la I.G.T. di base sono scelte dal produttore. 6. Nel caso in cui coesistano in una stessa area di produzione più vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica tipica, l'iscrizione può essere richiesta anche per altre D.O. e per altre I.G.T. 7. Il rispetto della base ampelografica richiesta dai diversi disciplinari di produzione deve essere garantito nell'àmbito dell'u.t.e. 8. Qualora una unità vitata o un appezzamento vitato non possiedano le caratteristiche per il rispetto della base ampelografica e pertanto, ai fini dell'iscrizione delle superfici agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T., sia necessario avvalersi della produzione ottenuta in altre unità vitate o appezzamenti vitati, è necessario procedere ad una iscrizione congiunta di tali superfici che concorrono nella produzione. 9. La composizione ampelografica dei vigneti è riferita alla superficie vitata effettivamente investita da ciascun vitigno e non al numero dei ceppi. 9-bis. In caso di estirpazione di una superficie vitata iscritta agli albi DO, il diritto di iscrizione agli albi segue il diritto di reimpianto originato dalla estirpazione e può essere esercitato per un periodo massimo pari alla durata del diritto di reimpianto medesimo. Qualora tale diritto di reimpianto venga utilizzato in tempi diversi, dando origine a superfici vitate che inizialmente non hanno i requisiti di iscrivibilità, il diritto di iscrizione agli albi rimane nella disponibilità dell'ute per un periodo massimo pari alla durata del diritto di reimpianto (3). 9-ter. Qualora a seguito di estirpazione parziale di una superficie vitata iscritta agli albi DO, anche in presenza di una iscrizione congiunta, la superficie non estirpata perda i requisiti di iscrivibilità, il diritto di iscrizione agli albi DO rimane nella disponibilità dell'ute per un periodo massimo pari alla durata del diritto di reimpianto originato dalla estirpazione parziale del vigneto (4). 9-quater. Qualora una superficie vitata iscritta agli albi DO a seguito di una

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 6 di 10 forte incidenza di fallanze perda i requisiti di iscrivibilità, il relativo diritto di iscrizione agli albi DO rimane nella disponibilità dell'ute per un periodo massimo di cinque campagne a decorrere dalla campagna successiva a quella in cui si è verificata la perdita dei requisiti di iscrivibilità (5). (3) Comma aggiunto dall'art. 1, comma 1, D.P.G.R. 3 agosto 2005, n. 51/R. (4) Comma aggiunto dall'art. 1, comma 2, D.P.G.R. 3 agosto 2005, n. 51/R. (5) Comma aggiunto dall'art. 1, comma 3, D.P.G.R. 3 agosto 2005, n. 51/R. Art. 4 Modalità e termini di presentazione delle domande di iscrizione delle superfici vitate agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. 1. La domanda di nuova iscrizione di superfici vitate agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. e la domanda di variazione che comporti modificazioni tecnico-produttive a superfici già iscritte sono presentate alla Provincia entro il 30 aprile dell'anno in cui si intende rivendicare la produzione di vino a denominazione di origine o ad indicazione geografica tipica. 2. La domanda di iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. delle superfici reimpiantate, nuovamente impiantate o reinnestate può essere presentata anche congiuntamente alla comunicazione di avvenuto impianto. In tali casi l'istruttoria per l'iscrizione è eseguita entro due anni dalla comunicazione di avvenuto impianto. 3. Nella domanda di iscrizione è indicato: a) per ogni unità vitata e per ogni appezzamento vitato la D.O. e la I.G.T. di base ed eventualmente le altre D.O. e I.G.T.; b) per ciascuna D.O. e I.G.T. le eventuali sottozone e tipologie; c) limitatamente alle D.O. la eventuale menzione "vigna" seguita dal toponimo.

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 7 di 10 Art. 5 Modalità di iscrizione delle superfici vitate agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. 1. Entro il 30 settembre di ogni anno la Provincia, previa istruttoria, provvede alle nuove iscrizioni e alle variazioni delle superfici già iscritte dandone comunicazione all'interessato. 2. La Provincia, in attesa di completare l'istruttoria per l'iscrizione delle superfici vitate, può procedere ad una iscrizione provvisoria la cui validità non può superare una campagna viticola. 3. La Provincia applica per ciascuna superficie vitata da iscrivere agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. l'anno di entrata in produzione e le rese unitarie nei primi quattro anni produttivi secondo quanto previsto dal decreto di cui all'articolo 2, comma 3. 4. Gli effetti dell'iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. delle superfici ai fini della rivendicazione delle produzioni da queste superfici decorrono dalla data di entrata in produzione degli impianti. 5. Le superfici per le quali la Provincia accerta la sussistenza dei requisiti per l'iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. prima della data di entrata in produzione sono iscritte come "superfici in attesa di entrare in produzione." 6. In caso di mancato accoglimento, in tutto o in parte, della domanda di iscrizione il richiedente può nei trenta giorni successivi alla comunicazione della Provincia chiedere il riesame della domanda alla Provincia medesima. 7. La Provincia contestualmente alla comunicazione di avvenuta iscrizione comunica la resa massima attribuita ad ogni superficie iscritta. Art. 6 Termini per la comunicazione delle variazioni nella titolarità e nella conduzione di superfici vitate iscritte agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. 1. Le variazioni nella titolarità e nella conduzione di superfici vitate iscritte agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. sono comunicate alla Provincia contestualmente alla comunicazione di cui all'articolo 2, comma 4 della L.R.

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 8 di 10 n. 21/2002 e comunque entro il 30 settembre dell'anno in cui si intende rivendicare la produzione di vino a denominazione di origine o ad indicazione geografica tipica. 2. Qualora le variazioni di cui al comma 1 si verifichino oltre il 30 settembre e comunque entro il termine del 30 novembre, le comunicazioni ad esse relative sono presentate anche alle Camere di commercio industria, artigianato e agricoltura (C.C.I.A.A.) competenti per territorio. 3. La Provincia provvede alle modifiche della titolarità e della conduzione richieste entro il 15 ottobre e, per le variazioni verificatesi successivamente al 30 settembre, entro il termine per la denuncia delle uve. Art. 7 Tenuta ed aggiornamento degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T. 1. Gli albi D.O. e gli elenchi I.G.T. sono tenuti dalle province attraverso un programma informatico di gestione che permetta, in tempo reale, di: a) verificare la situazione aziendale, con riferimento alla superficie totale vitata, a quella iscritta globalmente agli albi per tutte le D.O. e agli elenchi per tutte le I.G.T., e a quella di ogni singola D.O., I.G.T. e tipologia, nonché la precisa identificazione catastale di ogni singola unità vitata o appezzamento vitato con riscontro allo schedario viticolo; b) verificare la situazione generale degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T., con particolare riferimento alla superficie vitata dell'intera D.O. e I.G.T., delle relative sottozone e delle tipologie distinte negli albi e negli elenchi; c) assicurare, qualora singole unità vitate siano iscritte a più albi D.O. e elenchi I.G.T. in tutto o in parte coesistenti sullo stesso territorio, sia in àmbito generale della denominazione che a livello aziendale, il collegamento con tutti gli albi e elenchi; d) collegarsi con le C.C.I.A.A. al fine di affiancare ad ogni D.O. ed I.G.T. e a ciascuna tipologia i dati relativi alle produzioni annuali rivendicate; e) rilasciare su richiesta degli interessati, copia della situazione inerente l'iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. 2. Le province eseguono annualmente controlli su una parte dei produttori iscritti al fine di verificare la sussistenza dei requisiti che hanno giustificato

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 9 di 10 l'iscrizione agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. tenendo conto delle attività di controllo svolte dai consorzi di tutela ai sensi del decreto ministeriale 29 maggio 2001 ed eventualmente da altri soggetti. 3. Le superfici vitate iscritte agli albi D.O. che per almeno tre anni consecutivi non sono state oggetto di denuncia di produzione delle uve almeno per una denominazione sono cancellate d'ufficio dagli albi medesimi. 4. La Provincia provvede alla cancellazione di cui al comma 3 dandone comunicazione agli interessati entro il 31 marzo di ogni anno. Art. 8 Disposizioni transitorie. 1. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore del presente regolamento le province richiedono i dati degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T. alle C.C.I.A.A. 2. Le operazioni relative alla istituzione degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T. presso le province iniziano successivamente alla approvazione della deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 10, comma 4-bis, della L.R. n. 21/2002 sulla base di quanto previsto dal presente regolamento. 3. In fase di istituzione degli albi D.O. e degli elenchi I.G.T., qualora, per il diverso criterio di misurazione adottato ai sensi del decreto ministeriale 26 luglio 2000, la superficie dichiarata risulti superiore rispetto a quella già iscritta agli albi D.O. e agli elenchi I.G.T. tenuti dalle C.C.I.A.A., la Provincia, su richiesta degli interessati, può procedere ad una variazione della superficie già iscritta nel rispetto di quanto previsto dagli atti di pianificazione triennali di cui all'articolo 4 della L.R. n. 21/2002. Al fine di garantire il rispetto dei suddetti atti di pianificazione triennali, questi ultimi sono aggiornati. 4. I termini di cui all'articolo 4, comma 1, all'articolo 5, comma 1 e all'articolo 6 si applicano successivamente al 30 giugno 2004.

http://bd20.leggiditalia.it/cgi-bin/?print_action=2&print_mode=1&... Pagina 10 di 10 Copyright 2008 Wolters Kluwer Italia Srl. All rights reserved.