OSSERVATORIO NORD EST. Il Nord Est e il consumo di cultura

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Transcript:

OSSERVATORIO NORD EST Il Nord Est e il consumo di cultura Il Gazzettino, 29.06.2010

NOTA METODOLOGICA I dati dell'osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 26-28 aprile 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1030 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli- Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom.it 2

E A NORD EST ADESSO È IN CRESCITA ANCHE LA VOGLIA DI CULTURA di Ulderico Bernardi Io sono i libri che ho letto, diceva Jorge Luis Borges. Da grande scrittore che era privilegiava la carta stampata. Ma certamente intendeva di più: sono anche le opere d arte che ho ammirato, i concerti che ho goduto, gli spettacoli che ho seguito. Tanti rimandi a spazi culturali che nell uso pubblico trovano il luogo ideale nella biblioteca. La cui importanza ci viene confermata dall indagine proposta dall Osservatorio sul Nordest. Basti un dato: la frequentazione di questo servizio pubblico risulta uguale nei centri minori come nelle città che superano i 50 mila abitanti. Bisogna dire che una trentina d anni fa, in tempi di vacche grasse, ogni più piccolo Comune ha avvertito la necessità e l orgoglio di dotarsi di una biblioteca. Per gli studenti della scuola dell obbligo, in primo luogo. Molto spesso riattando a questo fine palazzi storici e vecchie ville venete in abbandono, così che le dimore patrizie si sono aperte all emancipazione civile dei paesani. Anche la Chiesa ha fatto la sua parte, istituendo musei diocesani e sistemando gli archivi parrocchiali: una ricchezza diffusa, per il ruolo che nei secoli hanno avuto i parroci, con la tenuta dei registri dei battezzati, dei morti e dei matrimoni. Le Venezie e il Friuli si identificano da sempre in questa rete capillare di piccoli centri e città medie. Nel raggio di pochi chilometri, da un campanile all altro, ci sono archivi, biblioteche, beni culturali. Non così vicini sono cinema, teatri e musei. Non che questi siano tanto difficili da raggiungere. Ma col crescere dell età e degli impegni, la frequentazione dei luoghi alti della cultura si restringe a pochi. Per i restanti è facile immaginare che la parte del leone, nel tempo libero, la facciano serial e quiz ebeti e milionari della televisione. Dato per scontato che studenti e categorie quali imprenditori, liberi professionisti, impiegati siano di per sé i maggiori fruitori dei luoghi culturali, l azione pubblica dovrebbe concentrarsi su quella fascia formata da operai, casalinghe e pensionati che si equivalgono nella scarsa frequentazione degli spazi di cultura. Un Paese misura il suo benessere non solo sul Pil, ma sulla vivacità e lo stimolo culurale dei suoi cittadini. Se la crisi economica ha strozzato la spesa degli enti pubblici, non è una buona ragione per cui debba essere per prima cosa sacrificata la promozione di cultura. 3

Un ipotesi miope, che condanna al regresso le intelligenze, amputando di fatto le capacità di reazione alla crisi stessa. È il momento invece di reagire, facendo tesoro del capitale umano disponibile. Valorizzando, ad esempio, il patrimonio civile costituito dal volontariato culturale, di cui Venezie e Friuli sono tradizionalmente dotate. Basti un cenno alle Università della terza età, ben presenti anche nei centri minori, insieme ad altre associazioni e centri culturali spontanei. Per non dire delle scuole di ogni ordine e grado, con fior di professori disponibili. Con il loro coinvolgimento, e le biblioteche comunali fatte centri di promozione delle politiche culturali, anche i centri minori senza grandi dispendi, potrebbero elevare il tono della coscienza collettiva. Il bene comune si realizza anche così. 4

MUSEI, BIBLIOTECHE E CINEMA: LA CULTURA NON CONOSCE CRISI di Natascia Porcellato Biblioteche, musei e cinema: sembrano essere questi i principali ingredienti della dieta culturale di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. L Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi dei consumi culturali dell area. Frequentati dal 29% dei rispondenti almeno una volta nel mese precedente l indagine, sono le biblioteche e i musei i luoghi della cultura preferiti dai nordestini, seguiti a breve distanza dal cinema (scelto dal 28%). Teatro (16%) e concerti (14%), invece, appaiono più di nicchia. Il trend, inoltre, appare spesso positivo: a mostrare le crescite più consistenti sono i musei (tornati, dopo anni più difficili, sui livelli del 2000) e il cinema (in crescita di circa 9 punti percentuali rispetto a dieci anni fa). L incremento registrato da cinema e mostre in questa rilevazione sembra trovare conforto nei dati relativi a biglietti staccati e visitatori. Considerando i mesi di marzo e aprile 2010, il numero di spettatori nelle sale cinematografiche in Veneto e Trentino è aumentato di circa 230mila presenze, mentre in Friuli-Venezia Giulia la crescita è di circa 53mila (rispetto allo stesso periodo dell anno precedente - dati Audiomovie). Anche il successo delle recenti iniziative museali che hanno interessato l area sembra sostenere il trend positivo osservato oggi. Secondo la classifica di Goffredo Silvestri aggiornata al 13 giugno 2010, tra le prime 50 mostre italiane per numero di visitatori, 14 hanno -o hanno avuto- luogo nel Nord Est. L interesse verso la cultura, quindi, sembra risentire meno di altri settori della crisi economica in atto. Il trend dei consumi culturali, fatta eccezione per i concerti, che perdono circa 3 punti percentuali rispetto a cinque anni fa, è positivo per tutte le tipologie considerate. Scelti da oltre un rispondente su quattro, biblioteche, musei e cinema sono i canali prediletti. Concerti e teatri, fermi tra il 14 e il 16%, appaiono invece meno popolari. Le diverse scelte di consumo non sembrano delineare profili diversi, ma tendono, invece, a mostrare tratti simili, per quanto non identici. Dal punto di vista anagrafico, i principali consumatori sono giovani con meno di 24 anni, anche se i musei e i concerti 5

allargano il proprio bacino agli under-34 e i cinema, invece, estendono i propri spettatori fino a coinvolgere quanti hanno meno di 44 anni. Il livello di istruzione, invece, individua chiaramente nel possesso di un diploma o una laurea un tratto comune di quanti fruiscono più frequentemente di manifestazioni culturali. Parziale eccezione è il cinema: quest ultimo, infatti, allarga la propria utenza anche a coloro che hanno la licenza media. Anche la dimensione dei comuni di residenza, che spesso influenza quantità e varietà di eventi culturali disponibili, sembra dare indicazioni interessanti. Quanti vivono in città con oltre 50mila abitanti, infatti, tendono a visitare di più i musei e ad andare maggiormente al cinema e a teatro. Al contrario, la dimensione del comune non sembra mostrare una relazione particolare con la frequentazione di biblioteche e concerti. Le professioni, infine, completano il profilo: sono studenti, liberi professionisti e impiegati i maggiori fruitori di eventi culturali. Cinema e teatri, però, riescono allargare il proprio bacino fino a includere imprenditori e lavoratori autonomi. 6

I LUOGHI DELLA CULTURA Nel corso dell ultimo mese quante volte è andato (valori percentuali Nord Est) Almeno una volta In una biblioteca 7.8 21.4 29.2 Ad un museo, mostra d arte 15.8 13.2 29.0 Al cinema 15.0 12.8 27.8 A teatro 9.2 6.6 15.8 Ad un concerto 7.2 6.6 13.8 Una Volta Più Volte Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Aprile 2010 (Base: 1000 casi) 7

IL TREND Nel corso dell ultimo mese quante volte è andato a (valori percentuali di quanti dichiarano di essere andati almeno una volta Serie Storica Nord Est) 30.0 29.2 25.7 29.0 27.8 21.1 22.6 22.8 19.3 20.3 17.0 16.6 16.8 16.7 15.8 12.8 14.2 13.8 10.4 10.6 9.6 giu-00 giu-02 lug-05 lug-07 apr-10 Al cinema A teatro In una biblioteca Ad un museo, mostra d arte Ad un concerto Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Aprile 2010 (Base: 1000 casi) 8

I DATI PER ETA Nel corso dell ultimo mese quante volte è andato a (valori percentuali di quanti dichiarano di essere andati almeno una volta in base alla classe d età) 15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni 65 anni e più TUTTI In una biblioteca 57.1 30.5 31.8 29.0 20.4 14.5 29.2 Ad un museo, mostra d arte 39.7 34.0 25.1 25.4 32.4 25.4 29.0 Al cinema 61.2 28.9 29.7 24.3 23.6 10.5 27.8 A teatro 26.1 14.8 19.1 13.6 10.6 11.2 15.8 Ad un concerto 17.1 17.7 10.3 16.9 14.0 12.3 13.8 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Aprile 2010 (Base: 1000 casi) 9

IL FATTORE ISTRUZIONE Nel corso dell ultimo mese quante volte è andato a (valori percentuali di quanti dichiarano di essere andati almeno una volta in base al livello di istruzione) Basso Medio Alto TUTTI In una biblioteca 18.7 25.1 40.7 29.2 Ad un museo, mostra d arte 15.6 26.1 41.2 29.0 Al cinema 3.5 32.0 39.4 27.8 A teatro 6.8 16.0 21.6 15.8 Ad un concerto 9.2 11.2 19.9 13.8 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Aprile 2010 (Base: 1000 casi) 10

LE DIFFERENZE TRA GRANDI CITTA E PICCOLI CENTRI Nel corso dell ultimo mese quante volte è andato a (valori percentuali di quanti dichiarano di essere andati almeno una volta in base alla dimensione del comune) Meno di 15mila Tra i 15 e i 50mila abitanti 50mila abitanti e oltre TUTTI In una biblioteca 29.9 24.6 29.9 29.2 Ad un museo, mostra d arte 22.4 37.3 41.7 29.0 Al cinema 23.4 23.4 42.1 27.8 A teatro 13.9 17.0 20.2 15.8 Ad un concerto 12.9 16.9 14.6 13.8 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Aprile 2010 (Base: 1000 casi) 11

LE PREFERENZE DELLE PROFESSIONI Nel corso dell ultimo mese quante volte è andato a (valori percentuali di quanti dichiarano di essere andati almeno una volta in base alla categoria socio-professionale) Operaio Tecnico,impiegato funzionario, dirigente Imprenditore, lav. autonomo Libero professionista Studente Casalinga Disoccupato Pensionato TUTTI In una biblioteca 19.3 36.4 23.2 35.4 69.0 20.9 12.7 19.6 29.2 Ad un museo, mostra d arte 12.9 40.8 24.4 46.7 49.9 15.4 13.9 30.5 29.0 Al cinema 19.1 38.1 48.0 45.3 65.7 11.6 20.2 13.8 27.8 A teatro 9.3 23.0 27.0 22.1 27.3 7.2 18.8 12.5 15.8 Ad un concerto 11.3 17.5 7.7 23.3 19.7 6.6 9.6 15.3 13.8 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Aprile 2010 (Base: 1000 casi) 12