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Rev 2 del PAG. 1 DI 7 APPENDICE A RISCHI PRESENTI NELLE AREE DELLE DISCARICHE PER RIFIUTI NON PERICOLOSI INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE... 2 2 RISCHIO ELETTRICO... 2 3 RISCHIO RUMORE... 3 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE... 4 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI... 4 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI... 4 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI... 5 8 RISCHIO BIOLOGICO... 5 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE... 6 10 RISCHIO INCENDIO... 7

PAG. 2 DI 7 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell area in oggetto. Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). Rischio generale di potenziale presenza nelle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, ecc.). Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di HERAmbiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti HERAmbiente attraverso l adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l accesso alle zone di competenza. Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all interno dell area in oggetto. Segnalazione ostacoli fissi. Utilizzo indumenti ad alta visibilità. Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Spostamenti presso il corpo discarica effettuati esclusivamente tramite automezzi. Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008] L impianto elettrico del Comparto Impiantistico è alimentato in media tensione attraverso una linea in cavo da 15 kv che arriva alla cabina principale, denominata P. Internamente a questa cabina risultano installate le apparecchiature per lo smistamento dell energia alle altre cabine del sito, nonché due trasformatori da 400 kva, uno in scorta all altro. I due trasformatori presenti nella cabina P alimentano l impianto chimico fisico e le palazzine uffici e manutenzione. Le partenze in MT dalla cabina P alimentano la cabina D, che tramite un trasformatore da 400 kva alimenta l impianto SOLIROC, attualmente fuori servizio, e la cabina A che alimenta la zona centrale del sito e che riceve l energia generata dall impianto di generazione a biogas. Sempre

PAG. 3 DI 7 nella cabina P è presente una partenza per le alimentazioni dell impianto di Selezione e Recupero. La cabina A contiene: un trasformatore da 400 kva per le alimentazioni in BT di HERAmbiente circostanti la cabina; il trasformatore da 630 kva destinato alle alimentazioni dell impianto di Selezione e Recupero; le apparecchiature destinate all alimentazione della cabina B attualmente non più utilizzata e messa in fuori tensione; le apparecchiature destinate all alimentazione della cabina C, posta oltre la linea ferroviaria e destinata ad alimentare alcune pompe di rilancio tramite un trasformatore da 63 kva; le apparecchiature destinate alla ricezione dell energia prodotta attraverso l utilizzo del biogas di discarica. Alla luce delle precauzioni e delle misure di prevenzione e protezione adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come tollerabile, considerando anche che le discariche sono in gestione post operativa. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l alimentazione di attrezzature dell appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. Uso di cartellonistica per l indicazione degli impianti in tensione. Uso di idonei DPI. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Si riporta una scheda riassuntiva dei dati ottenuti nelle varie postazioni di lavoro dalle rilevazioni fonometriche effettuate. Si rimanda alla planimetria in allegato per l ubicazione dei punti di campionamento. Postazione di lavoro/attrezzatura L eq db(a) L peak db(c) P35 Ambientale sala motori biogas 99,2 120,7 P36 Ambientale sala quadri comando biogas 67,4 94,0 P37 Ambientale sala aspiratori biogas 80,4 98,7 P41 Pulizia mezzi con getto d acqua ad alta pressione (in piazzale) 75,6 91,3 P42 Pulizia mezzi con getto d acqua non in pressione (in piazzale) 69,3 100,3 P49 Ambientale discarica con macchine operatrici all opera 76,1 104,9 Informazione e formazione ai lavoratori. Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 db(a).

PAG. 4 DI 7 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Non vi è rischio vibrazione legato al corpo dell impianto. L eventuale utilizzo di automezzi e/o attrezzature per le lavorazioni nelle discariche oggetto ella presente appendice dovrà essere valutato da fornitori/conferitori. 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell impianto elettrico a servizio delle discariche. Il rischio di esposizione è valutabile come basso considerando che l impianto in esame è in fase di gestione post operativa. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Tra le attività potenzialmente svolte all interno dell impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad eventuali operazioni di manutenzione. La revisione 2 del 11/03/2010 delle Indicazioni operative per l applicazione del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura). Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch esso degli opportuni DPI.

PAG. 5 DI 7 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate con il metodo MoVaRisCh (elaborato dalla Regione Emilia Romagna) hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori. Di seguito si riporta l elenco di riferimento delle sostanze presenti nelle discariche oggetto della presente appendice. Sostanza/ prodotti Codifica pericolo TLV- TWA Tipologia utilizzo / stoccaggio Stabilità e reattività DPI da utilizzare Percolato / / Rifiuto captato e raccolto all interno di vasca di stoccaggio e serbatoi dedicati Stabile in condizioni normali Indumenti protettivi, scarpe antinfortunistiche Biogas / / Aspirato ed avviato a combustione in impianto idoneo. Diffuso dal corpo discarica per la frazione non aspirata. Potenzialmente presente nei sistemi di raccolta del percolato. Stabile in condizioni normali / Acque meteoriche di dilavamento / / Acque presenti nella Rete di regimazione dedicata Stabile in condizioni normali Indumenti protettivi, scarpe antinfortunistiche Si segnala inoltre la potenziale presenza di polveri aerodisperse legate alla movimentazione di mezzi e materiali. In merito al rischio di esposizione ad agenti cancerogeni, non si riscontra la presenza di agenti con accertate caratteristiche cancerogene. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere, mangiare e fumare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio Biologico, durante la fase di attività delle discariche oggetto della presente appendice, ha evidenziato che chiunque vi operi è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. I monitoraggi del rischio biologico effettuati presso le discariche hanno evidenziato concentrazioni fungine non trascurabili. L ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato rileva valori di concentrazione batterica comunque inferiori ai limiti di soglia riportati in letteratura.

PAG. 6 DI 7 Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere, mangiare e fumare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). Pulizia periodica degli ambienti di lavoro. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Nelle discariche oggetto della presente appendice si evidenzia la presenza delle seguenti aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive: Nella connessione della testa pozzo, a causa della presenza del biogas, una Zona 1 per quel che riguarda l interno del pozzetto ed una Zona 2 di raggio 1 metro dal bordo del pozzetto. I pozzetti e le vasche di raccolta del percolato fino a bordo discarica vedono la presenza di una Zona 1 pari al volume interno dei pozzetti ed una ulteriore Zona 1 che si estende per 1 metro dal bordo del pozzetto. Gli aspiratori del biogas, presenti nel locale compressori, presentano una Zona 2 di volume pari all intero locale compressori; vengono classificate come Zona 2 di raggio 0,5 metri le aree derivanti da eventuali sorgenti esterne a valle degli aspiratori. Si rimanda alla planimetria in allegato per l ubicazione delle aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base della classificazione delle aree e delle misure organizzative ed impiantistiche adottate, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all interno dell area è stato valutato essere basso. Si evita la presenza di fonti di innesco. E vietato fumare nei luoghi di lavoro. E vietato introdurre fiamme libere. Adozione della Procedura dei Permessi di Lavoro P.0120. Conformità delle apparecchiature elettriche rispetto alla classificazione operata. Verifiche periodiche delle apparecchiature elettriche in accordo alla normativa di riferimento. Evitare di avvicinarsi ed effettuare manovre ad una distanza inferiore a metri 2 dai pozzi di estrazione del biogas e del percolato, dalle linee di aspirazione del biogas e dalle botole delle vasche di stoccaggio del percolato (punti segnalati con triangolo a fondo giallo e scritta nera Ex ). Sono da evitarsi attività in prossimità dei punti sopra indicati se non preventivamente concordate e valutate.

PAG. 7 DI 7 10 RISCHIO INCENDIO [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare per ridurre l insorgenza di un incendio e limitarne le conseguenze qualora si verifichi. Le aree facenti parte delle discariche di cui alla presente appendice sono state valutate come a rischio incendio medio per la presenza di biogas, nonché di motori funzionanti a biogas. L impianto di terra e l impianto elettrico sono realizzati a regola d arte. Le uscite di emergenza sono segnalate regolarmente. Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti soprasuolo nella zona di discarica. Vengono effettuate regolari manutenzioni degli estintori e degli impianti. E adottato un piano di emergenza. Formazione ed informazione.