SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE. NIR.HS.0003 Appendice 1. Rischi presenti nelle aree di lavoro

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1 PAG. 1 DI 13 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL CENTRO DI STOCCAGGIO E PRETRATTAMENTO DI RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI DI HERAMBIENTE SERVIZI INDUSTRIALI - RAVENNA APPENDICE 1 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DI LAVORO

2 PAG. 2 DI 13 INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO E ALLE INTERFERENZE RISCHIO ELETTRICO RISCHIO RUMORE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMA GNETICI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI RISCHIO D ESPOSIZION E AD ATMOSFERE ESPLOSIVE RISCHIO INCENDIO RISCHIO D ESPOSIZION E AD AMIANTO ATTIVITÀ IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE... 12

3 PAG. 3 DI 13 1 Rischi legati all ambiente di lavoro e alle interferenze [Titolo II D.Lgs. 81/2008 e art. 26 D.Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell area in oggetto. Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, ecc.). Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). Mezzi di sollevamento e trasporto carichi sospesi e in movimento. Rischio caduta materiali dall alto. Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell area in oggetto cantieri e attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all art. 26 del D.Lgs. 81/08, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente Servizi Industriali o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti nell impianto Herambiente Servizi Industriali attraverso le specifiche riunioni di coordinamento e l adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l accesso alle zone di competenza. Rispetto delle procedure di scarico rifiuti per le quali si faccia riferimento alla sezione specifica, la velocità di avvicinamento alla zona di scarico deve essere a passo d uomo. Scale dotate di corrimano. Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi. Utilizzo indumenti ad alta visibilità. Esecuzione di manutenzioni/controlli periodici sui carrelli elevatori. Gli autisti dei mezzi sono tenuti ad interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Delimitazione delle zone interessate da cantieri; massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.

4 PAG. 4 DI 13 Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all interno dell area in oggetto. Esecuzione di periodici trattamenti di derattizzazione e lotta antiparassitaria. 2 Rischio elettrico [Titolo III Capo III D.Lgs. 81/2008] L impianto elettrico del Centro HASI risulta costituito da: una cabina di consegna dal distributore ENEL a Media Tensione ( V), con sezionatore a relè differenziale; una cabina di trasformazione da Media Tensione ( V) a Bassa Tensione (380 V) con interruttore di protezione magnetotermico (1.250 A) e relè differenziale; una rete di distribuzione a Bassa Tensione con sezionatore a relè differenziale, che alimenta l inertizzatore, il trituratore, le discariche stralcio (ora in gestione a Herambiente S.p.A.), le pompe, due gruppi elettrogeni ed i servizi. Livelli di tensione presenti: MT 15 kv e 0,38 kv. Le analisi condotte nel contesto della stesura del Documento di Valutazione dei Rischi hanno evidenziato come gli impianti elettrici presenti presso il centro di stoccaggio risultino essere stati progettati ed installati a regola d arte, ottemperando quanto riportato nel D.M. 37/08 e nell art 81 del D.Lgs. 81/08. Inoltre i fabbricati risultano protetti dalle scariche atmosferiche, ottemperando l art. 84 del D.Lgs. 81/08. Alla luce di ciò e tenendo in considerazione le misure organizzative, di prevenzione e di protezione presenti, il rischio elettrico associato sia ai lavoratori che utilizzano l impianto elettrico che ai lavoratori che effettuano lavori elettrici è stato valutato essere accettabile. La stima del rischio elettrico residuo è stata analizzata essere ad un livello molto basso per l utilizzatore generico e ad un livello alto per l addetto ai lavori elettrici. La valutazione del rischio residuo è apparsa riconducibile ad un livello accettabile per entrambe le mansioni, grazie alle misure di prevenzione e di protezione, ai sistemi di controllo ed alle procedure di sistema presenti. In particolare, il rischio residuo identificato per un addetto ai lavori elettrici (alto) è ricondotto a valori accettabili in quanto risulta adottata una specifica Istruzione Operativa che definisce e regolamenta gli interventi sugli impianti elettrici presenti nel Centro di Stoccaggio di Herambiente. È adottata una specifica Istruzione Operativa per gli interventi sugli impianti elettrici.

5 PAG. 5 DI 13 Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l alimentazione di attrezzature dell appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. Uso di cartellonistica per l indicazione degli impianti in tensione, delle relative prescrizioni per il personale presente e delle norme comportamentali (cartellonistica di pericolo e di divieto). Uso di idonei DPI. Il personale di manutenzione interno ed esterno risulta formato (PES o PAV) in conformità con quanto previsto dalle norme di buona tecnica in materia di lavori elettrici. 3 Rischio rumore [Titolo VII Capo II D.Lgs. 81/2008] Dai rilievi fonometrici condotti nell Impianto sono state individuate le seguenti sorgenti sonore significative: aspiratori 1 e 2; aspiratori 3 e 4; trituratore; locale pompe; carroponte; inertizzatore; compressore taglia big-bag; carrelli elevatori e autocarri. I risultati delle analisi effettuate, ottenuti senza tener conto dell attenuazione dei Dispositivi di Protezione Individuale dell udito, hanno evidenziato livelli di esposizione al rumore sempre inferiori agli 80 db(a). In generale, dalla valutazione si evince che il rischio rumore non denota livelli di rischio significativi per il personale operante nel centro e che le misure di prevenzione e protezione adottate sono pienamente sufficienti per considerare tale rischio ricondotto ad un livello da ritenersi tollerabile. Nell Allegato 6 sono riportati in un estratto planimetrico i punti in cui sono stati effettuati i rilievi fonometrici. Informazione e formazione ai lavoratori. Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 db(a) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 db(a). Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.

6 PAG. 6 DI 13 4 Rischio di esposizione a vibrazioni meccaniche [Titolo VIII Capo III D.Lgs. 81/2008] Le valutazione condotte hanno evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi tollerabile, sia per l esposizione a corpo intero che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto dei valori limite d azione. Informazione e formazione dei lavoratori. Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazioni. 5 Rischio di esposizione a campi elettromagnetici [Titolo VIII Capo VI D.Lgs. 81/2008] Dalla valutazione dei rischi di esposizione a campi elettromagnetici, valutati secondo la norma CEI EN 50499, si evince che il rischio esposizione a campi elettromagnetici è da considerarsi sempre inferiore ai valori di azione, e quindi tollerabile. È adottata una specifica Istruzione Operativa per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. 6 Rischio di esposizione ad agenti chimici/cancerogeni [Titolo IX Capi I e II D.Lgs. 81/2008] In base alle analisi effettuate per la valutazione del rischio da esposizione ad agenti chimici presente nell Impianto, l'esposizione per via cutanea e per ingestione presenta un rischio trascurabile, in quanto le attività svolte non prevedono contatto diretto con gli agenti chimici, se non in caso di incidenti o situazioni anomale. L'esposizione dei lavoratori è quindi riconducibile alla sola via inalatoria. Dall esame di quanto sopra descritto, considerate: le proprietà delle sostanze presenti; le informazioni contenute nelle schede di sicurezza; il tipo e la durate dell esposizione; le circostanze in cui viene svolto il lavoro con tali agenti chimici; i criteri di valutazione dell esposizione; le misure preventive e protettive adottate; se ne conclude che il livello di rischio di esposizione per le materie prime è tale da ritenersi

7 PAG. 7 DI 13 6 Rischio di esposizione ad agenti chimici/cancerogeni [Titolo IX Capi I e II D.Lgs. 81/2008] tollerabile. Per quanto riguarda i rifiuti, benché i valori di esposizione dei lavoratori siano sempre abbondantemente inferiori ai valori limite di riferimento e quindi l esposizione agli agenti chimici possa ritenersi tollerabile, la Società, in accordo col Medico Competente, considerata la specificità delle lavorazioni che coinvolgono rifiuti sempre diversi e con contenuti di sostanze pericolose a volte non completamente noti, ha valutato cautelativamente il livello di rischio di esposizione come non irrilevante per la salute. Anche per quanto riguarda l esposizione ad agenti cancerogeni si è individuata la sola via inalatoria come potenzialmente critica e, allo stesso modo della valutazione del rischio chimico, benché i valori di esposizione siano inferiori ai valori limite di riferimento, in accordo col Medico Competente, il rischio da esposizione ad agenti cancerogeni è stato cautelativamente valutato come non irrilevante per la salute. Riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti agli agenti chimici pericolosi oltre che della durata e dell intensità dell esposizione, compatibilmente alle attività da svolgere. Applicazione di metodi di lavoro appropriati, comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici. Adozione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature, DPI e materiali adeguati. Manutenzioni e controlli periodici alle attrezzature ed agli impianti. Installazione della segnaletica di salute e sicurezza prevista dal Titolo V del D.Lgs. 81/08. Esecuzione di monitoraggi ambientali periodici volti a determinare la concentrazione degli inquinanti aerodispersi all interno dell impianto di stoccaggio dei rifiuti pericolosi. 7 Rischio d esposizione ad atmosfere esplosive [Titolo XI D.Lgs. 81/2008] Nel documento di valutazione dei rischi derivanti da atmosfere esplosive sono state considerate tutte le aree del centro di stoccaggio e pretrattamento alle quali è potenzialmente associato un rischio di esposizione ad atmosfere esplosive. Nella tabella seguente si riportano tutte le aree dell impianto interessate da zone classificate come potenzialmente a rischio di esplosione con indicazione del relativo livello di rischio.

8 PAG. 8 DI 13 7 Rischio d esposizione ad atmosfere esplosive [Titolo XI D.Lgs. 81/2008] AREE IN ESAME CLASSIFICAZIONE AI SENSI DEL D.LGS. 81/08 AREE DEL CENTRO DI STOCCAGGIO E PRETRATTAMENTO Locale di stoccaggio rifiuti infiammabili LIVELLO DI RISCHIO in condizioni normali Zona NE (MARCI) Trascurabile in condizioni anomale Zona 2 Basso Tettoia stoccaggio fusti Zona 2 Basso Vasche interrate - sfiato esterno Zona 2 Basso Vasche di stoccaggio del percolato ambiente circostante vasche, piazzola di carico autocisterne e chiusini Zona 2 Basso intorno sfiato autocisterna Zona 1 Basso Locale riconfezionamento liquidi volume interno locale Zona 1 Basso volume esterno locale da aperture Zona 2 Basso bordo recipienti Zona 21 Basso volume esterno locale da aperture Zona 22 Basso Locale riconfezionamento solidi pozza al suolo Zona 1 Basso volume interno locale porzione ovest Zona 2 Basso attacco impianto aspirazione Zona 2 Basso Locale trituratore volume attorno trituratore e recipiente Zona 1 Basso volume interno locale Zona 2 Basso volume attorno trituratore, recipiente e cumuli Zona 21 Basso Impianto aspirazione ramo aspirazione autospurgo Zona 1 Basso condotti e camino Zona 2 Basso lato sporco cassone filtri e canale aspirazione trituratore Zona 22 Basso Contenitori ed apparecchiature di processo contenitori sostanze infiammabili Zona 0 Basso rete fognaria Zona 1 Basso Parco serbatoi stoccaggio liquidi Zona NE Trascurabile Si ritiene quindi che i provvedimenti organizzativi adottati e le misure di prevenzione e protezione contro le esplosioni attuate siano adeguati ed efficaci rispetto ai pericoli di insorgenza di atmosfere esplosive analizzati e tutelino quindi in maniera adeguata la salute e la sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro. Il livello di rischio di esplosione per i lavoratori di Herambiente Servizi Industriali e per i dipendenti di imprese appaltatrici operanti presso il Centro di Stoccaggio e Pretrattamento è stato valutato essere basso.

9 PAG. 9 DI 13 7 Rischio d esposizione ad atmosfere esplosive [Titolo XI D.Lgs. 81/2008] Nell Allegato 7 sono riportati in un estratto planimetrico i punti in cui sono state rilevate le aree a rischio di esplosione. È vietato fumare, utilizzare fiamme libere, attrezzi manuali a scintilla multipla, attrezzature elettriche/elettroniche portatili non idonee al tipo di zona pericolosa. Effettuate verifiche periodiche per valutare lo stato manutentivo delle apparecchiature presenti. È presente un sistema di aspirazione a servizio dell Impianto. Sono presenti sistemi di blocco dell alimentazione elettrica. 8 Rischio incendio [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro e indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. Di seguito si riporta una tabella di riepilogo delle aree dell Impianto oggetto d analisi ed il relativo livello di rischio incendio: LOCALE/AREA Parco serbatoi residui liquidi combustibili Comparto E - Tettoia stoccaggio rifiuti liquidi e solidi Comparto B - Deposito fusti e contenitori di residui liquidi infiammabili Comparti A1/A2 - Deposito fusti contenenti rifiuti pericolosi e combustibili Comparto riconfezionamento fanghi e polveri Comparto riconfezionamento liquidi Comparto triturazione fusti e piazzale di stoccaggio del triturato Impianto di inertizzazione e vasche stoccaggio rifiuti solidi/fangosi Area Scarrabili Gruppo Elettrogeno Cabina Trasformatore e cabina quadri elettrici Uffici Magazzino RISCHIO INCENDIO MEDIO ELEVATO MEDIO ELEVATO ELEVATO MEDIO

10 PAG. 10 DI 13 8 Rischio incendio [D.M. 10/03/1998] LOCALE/AREA Sala pompe Officina e quadri elettrici Laboratorio Container archivi RISCHIO INCENDIO In relazione ai livelli di rischio incendio attribuiti alle aree in cui è stato suddiviso ed analizzato l Impianto, si può concludere che, pur avendo individuato aree a diverso rischio di incendio valutate ai sensi del D.M. 10/03/98 e del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., complessivamente il Centro di stoccaggio e pretrattamento di Herambiente Servizi Industriali, essendo soggetto agli Artt. 6, 7 e 8 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i, in relazione a quanto riportato nell allegato IX del D.M. 10/03/98 rientra tra le attività classificate a livello di rischio elevato. Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica. È presente idonea segnaletica di divieto e di pericolo. Sono presenti le luci di emergenza su tutto l impianto. Sono presenti estintori in tutto l impianto. L impianto elettrico risulta realizzato a norma CEI. I sistemi antincendio vengono sottoposti a periodiche verifiche e interventi di manutenzione. Vengono effettuati controlli periodici dell impianto elettrico presente. È adottato un Piano di Emergenza Interno. Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal Piano di Emergenza. È assolutamente vietato fumare nelle zone in cui vige il divieto. È vietato accatastare materiale infiammabile contro le pareti, occorre posizionarlo nelle apposite aree. È vietato ingombrare gli accessi uscite di sicurezza e zone adiacenti ai dispositivi antincendio.

11 PAG. 11 DI 13 9 Rischio d esposizione ad amianto [Titolo IX Capo III D.Lgs. 81/2008] Presso il Centro di stoccaggio di Herambiente Servizi Industriali è autorizzato lo stoccaggio di rifiuti contenenti amianto già confezionati in contenitori chiusi e sigillati, rigidi o flessibili. Essi non subiscono un vero e proprio trattamento; possono solo eventualmente essere riconfenzonati in big-bag da 1 m 3, ma solo qualora le confezioni conferite mostrino eventuali ammaloramenti. Tali rifiuti vengono infatti solo movimentati per essere successivamente inviati a smaltimento esterno. Pertanto il rischio d esposizione ad amianto risulta molto basso. Vengono forniti idonei DPI ai lavoratori. I lavoratori vengono informati e formati sul corretto uso, conservazione e pulizia dei DPI. È vietato fumare e assumere cibi e bevande in tali aree. Vengono garantiti i necessari servizi igienici (docce, lavabi, ecc.). 10 Attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati [Titolo II D. Lgs. 81/08, Titolo IV D. Lgs. 81/08 e D.P.R. 177/11] Tutte la attività che sono svolte in ambienti confinati quali, ad esempio, fogne, fosse, serbatoi, vasche ed in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, o in ambienti nei quali si sospetta la presenza di sostanze pericolose, possono essere svolte solo da imprese o da lavoratori autonomi qualificati in possesso di precisi requisiti identificati dal D.P.R. 177/2011. Le imprese che devono operare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento sono qualificate ai sensi dell art. 2 comma 1 del D.P.R. 177/11 e sono in possesso di specifiche procedure di lavoro dirette a ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati e ad ottimizzare una eventuale fase di soccorso e coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco (rif.to all art. 3 comma 3 del D.P.R. 177/11). In Herambiente Servizi Industriali è presente una specifica procedura che regolamenta le attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Tale procedura contiene un resoconto delle misure di prevenzione e protezione applicabili ai lavori in spazi confinati e le sue prescrizioni vengono discusse con le ditte terze in sede di riunione di coordinamento e costituiscono un riferimento per l analisi dei rischi e per l identificazione delle misure di prevenzione/protezione in relazione alla tipologia di lavoro e del contesto in cui lo stesso viene eseguito. In conclusione, dalle valutazioni effettuate e grazie alla misure adottate, il rischio derivante dall esecuzione di lavori in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati si può considerare molto basso.

12 PAG. 12 DI 13 Viene applicata una specifica procedura per i lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Vengono forniti idonei DPI ai lavoratori. I lavoratori vengono formati e addestrati sul corretto uso dei DPI. Prima e durante l accesso agli spazi sospetti di inquinamento o confinati viene misurata la concentrazioni di ossigeno in aria tramite apposito rilevatore. Viene effettuata una riunione preliminare di coordinamento e viene rilasciato un Permesso di Lavoro. 11 Rischio incidente rilevante [D.Lgs. 334/99 e s.m.i.] Il Centro di Stoccaggio di Herambiente Servizi Industriali è soggetto al D.Lgs. 105/15 sul controllo dei pericoli di incidente rilevante in relazione ai quantitativi massimi potenzialmente presenti di rifiuti pericolosi riconducibili alle categorie di pericolosità HP Il Centro di stoccaggio HASI risulta soggetto agli adempimenti previsti dal D.Lgs. 105/2015 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose essendo stoccati e trattati al suo interno, tra gli altri, rifiuti pericolosi cui sono assegnate le caratteristiche di pericolo HP3 Infiammabile, HP6 Tossicità e HP14 Ecotossico ai sensi del Regolamento UE n. 1357/2014. Il Centro HASI, alla luce dei quantitativi massimi potenzialmente presenti di rifiuti pericolosi riconducibili alle categorie di pericolosità HP, per le quali essi siano assimilabili alle sostanze pericolose comprese in Allegato 1 del D.Lgs. 105/2015 e s.m.i., risulta oggi soggetto agli adempimenti di cui agli artt. 13 (Notifica), 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti) e 15 (Rapporto di Sicurezza) del D.Lgs.105/2015. Nel marzo 2011, è stato trasmesso l aggiornamento quinquennale del Rapporto di Sicurezza (prima dell entrata in vigore del D.Lgs. 105/2015) per il quale è stato ottenuto il Parere Tecnico Conclusivo (Prot del 18/12/2008). Infine, per ottemperare alle prescrizioni previste dall art. 15, comma 6, lettera b) del D.Lgs. 105/2015, in data 31/05/2016 è stato trasmesso all Autorità Competente un nuovo Rapporto di Sicurezza redatto conformemente ai commi 1, 2 e 3 dell art. 15 del medesimo Decreto Si rimanda integralmente all estratto del Rapporto di Sicurezza per l analisi degli scenari incidentali ipotizzati e per la relativa quantificazione (Allegato 1). Si evidenzia inoltre che l'azienda dispone di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti, ai sensi dell art.14 comma 5 del D.Lgs. 105/15.

13 PAG. 13 DI 13 Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica. Sono presenti presidi antincendio fissi e mobili in tutte le aree dell Impianto. È adottato ed attuato uno specifico Piano di Emergenza Interno (PEI). Formazione ed informazione ai lavoratori. L'Azienda ha provveduto all adozione di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti ai sensi dell art. 14 comma 5 del D.Lgs. 105/15. La corretta attuazione del Sistema viene periodicamente verificata da apposita Commissione nominata dal Ministero dell Ambiente.