REGIONE PIEMONTE. Provincia di Vercelli COMUNE DI TRINO



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0.0.1 Il presente report tecnico costituisce allegato al progetto ESECUTIVO secondo quanto previsto dal DPR 544/99 e s.m.i.

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Transcript:

REGIONE PIEMONTE Provincia di Vercelli COMUNE DI TRINO REALIZZAZIONE DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO ED ADEGUAMENTO CUCINA PRESSO L'EDIFICIO DENOMINATO "EX MERCATO COPERTO" COMMITTENTI: PROGETTO ESECUTIVO COMUNE DI TRINO C.so Cavour, 70-13039 Trino (AL) Tel. (+39)01 806020 - Fax (+39)01 806085 PROGETTISTA: Ing. GIORGIO MONTIGLIO DI DANTE Ordine degli Ingegneri Prov. di Alessandria n. 1404 Viale montebello n. 15 - Casale M.to (AL) Tel./fax 0142/452319 PROGETTISTA IMPIANTI: P.I. Marco Palandella Coll. Per. Ind. e P.I. Laureati di Torino n.3382 Via L. Canina, 15 - Casale M.to (AL) tel. e fax 0142/540637 OGGETTO: RELAZIONE DI CALCOLO DELL'IMPIANTO ELETTRICO E DI ILLUMINAZIONE SCALA: data -12-2014 data data (REV.01) (REV.02) DOCUMENTO: 13

INDICE 0.0.0 PREMESSA 1.0.0 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI AMBIENTI PARTICOLARI 2.0.0 CARATTERISTICHE DELLA FORNITURA, POTENZE INSTALLATE, POTENZE ASSORBITE, CALCOLI ELETTRICI PER IL COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI 3.0.0 CALCOLI ILLUMINOTECNICI PER IL DIMENSIONAMENTO DELL ILLUMINAZIONE ORDINARIA E DI SICUREZZA

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1.0.0 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI AMBIENTI PARTICOLARI 1.1.0 Locali per bagno e doccia 1.1.1 I locali da bagno e per doccia, vengono classificati secondo la Norma CEI 64-8 ambienti particolari. 1.1.2 La Norma, sopra citata, classifica il locale in zone, a seconda della loro posizione rispetto alla vasca od al piatto doccia. Più precisamente si evidenziano: - Zona 0: volume interno alla vasca od al piatto doccia; - Zona 1: volume riferito alle superfici verticali sovrastanti la vasca da bagno od al piatto doccia fino a 2,25 m dal piano orizzontale di base delle suddette; - Zona 2: volume immediatamente circostante la Zona 1 esteso per 60 cm in orizzontale e 2,25 m dal pavimento; - Zona 3: volume esterno la Zona 2 fino ad una distanza orizzontale di 2,4 m e fino a 2,25 m dal pavimento. 1.1.3 All interno di ogni zona, la Norma prevede: - Zona 0: è vietata l installazione di qualsiasi componente elettrico; - Zona 1: è possibile installare solo utilizzatori fissi aventi un grado di protezione non inferiore ad IP44 alimentati da sorgente SELV (bassissima tensione di sicurezza) non superiore a 25 V, non dovranno transitare condutture al di fuori di quelle per SELV, non sono ammesse scatole di derivazione, apparecchi di comando e prese di qualsiasi tipo; - Zona 2: non differisce sostanzialmente dalla Zona 1, ma è ammesso installare anche apparecchi illuminanti di classe I dotati di involucri di protezione delle parti attive contro gli spruzzi d acqua (IP24); - Zona 3: in questa zona può essere realizzato un impianto ordinario (naturalmente protetto da interruttore MGT-D avente sensibilità pari o minore a 30 ma). 1.1.4 Tutte le masse estranee saranno collegate ad un conduttore di equipotenzialità locale, avente sezione non inferiore a m 2 se protetto ed a 4 mm 2 se non protetto. 1.2.0 Cucina a gas metano 1.2.1 Le cucine alimentate a gas metano di rete, sono considerati ambienti nei quali è possibile si verifichi la concentrazione di vapori potenzialmente infiammabili. Per tale motivo, si rende necessario adottare misure d prevenzione a fine di ridurre il rischio di esplosioni. 1.2.2 Tale pericolo, nasce quando sono presenti, contemporaneamente le seguenti condizioni:

concentrazione in atmosfera di miscela esplosiva ed infiammabile (entro i limiti di infiammabilità); presenza di una sorgente di innesco (capace cioè di portare la miscela alla temperatura di accensione). 1.2.3 In questo contesto, si deve considerare che gli impianti elettrici (e le loro componenti), possono essere fonti di innesco sia nel normale funzionamento sia in casi di anomalie e guasti. Ogni impianto elettrico è infatti caratterizzato da componenti che possono produrre: archi, scintille ed elevate temperature. 1.2.4 Descrizione della cucina La cucina è alimentata a metano. La cucina è ubicata in un locale fuori terra. La portata termica della cucina è di 1 kw. La cucina è alimentata ad una pressione relativa di 0,04 bar. L'impianto del gas è posteriore alla data di entrata in vigore del DM 12-04-1996. L'impianto del gas è soggetto al DM 12-04-1996 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici ambientali e combustibili gassosi". Caratteristiche dell'ambiente esterno alla cucina Il locale è situato ad un'altitudine sul livello del mare di circa 310 m in città. I dati relativi all'ambiente esterno alla cucina sono i seguenti: - pressione atmosferica (P): 101500 Pa - temperatura ambiente (Ta): 29 C - velocità minima dell'aria (w): 0,25 m/s - disponibilità della ventilazione: BUONA - fattore di efficacia della ventilazione (f): 2 Caratteristiche del locale cucina I dati relativi al locale cucinba sono i seguenti: - temperatura ambiente (Ta): 20 C - volume al netto dei componenti (Va): 90 m³ - portata d'aria di ventilazione (Qa): 1,2292 m³/s - disponibilità della ventilazione: BUONA - velocità minima dell'aria (w): 0,1 m/s - fattore di efficacia della ventilazione (f): 2 La portata d'aria di ventilazione naturale per effetto camino, dovuta alla differenza di temperatura tra la cucina e l'ambiente aperto esterno, è stata calcolata con le formule previste dalla Guida CEI 31-35. La disponibilità della ventilazione viene considerata BUONA poiché la differenza tra le

temperature anzidette è pressoché continua. La disposizione semplificata delle aperture di ventilazione è riportata nella figura seguente: Quota L = 2 m Apertura A = 7,7 m² (sono 3 aperture uguali) 1.2.5 Pericolo di esplosione La sorgente di emissione peggiore all'interno della cucina è caratterizzata da: - modalità di emissione: gas in singola fase - temperatura del gas all'interno del sistema (T): 20,0 C - pressione assoluta del gas all'interno del sistema (P): 105500 Pa - area del foro di emissione (A): 0,1 mm² - coefficiente di emissione (c): 0,8 - portata di emissione (Qg): 000614 kg/s - dz : 0,077 m - quota a : 0,077 m - Vz: dm³ - Vex: 0,8 dm³ La condizione f.5.10.3- della guida CEI 31-35 per il locale centrale termica risulta verificata (tenuto conto sia delle emissioni strutturali che della sorgente di emissione di secondo grado peggiore). Considerato che il volume della miscela effettivamente presente (Vex) della sorgente di emissione peggiore risulta minore di 10 dm³ e minore di Va/10.000 (essendo Va il volume della centrale termica), il volume ipotetico di atmosfera esplosiva (Vz) di tale sorgente di emissione può essere ritenuto trascurabile, e dunque la centrale termica non presenta pericolo di esplosione. Nota I dati della sorgente di emissione peggiore sono relativi all'emissione di gas che può avvenire in caso di guasto (grado di emissione secondo).

Nella verifica della condizione f.5.10.3- si è tenuto conto anche delle emissioni strutturali (minima dispersione in ambiente di gas a causa della non perfetta tenuta dei componenti, vedere Guida CEI 31-35). 1.2.6 Conclusioni La cucina è un luogo ordinario. 2.0.0 CARATTERISTICHE DELLA FORNITURA, POTENZE INSTALLATE, POTENZE ASSORBITE, CALCOLI ELETTRICI PER IL COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI 2.0.1 L impianto elettrico avrà origine nel punti do consegna dell energia da parte del Distributore scelto. 2.1.1 Il dimensionamento della rete elettrica ha tenuto conto della potenza reale installata, considerando fattori di contemporaneità commisurati al reale impiego degli impianti. 2.1.2 I calcoli per il dimensionamento delle linee elettriche ed il loro coordinamento con le protezioni sono stati effettuati secondo quanto previsto dalle norme CEI 11-1 e CEI 64-8. 2.1.3 La caduta di tensione é contenuta nei limiti prestabiliti dalle Norme più sopra citate; le correnti di corto circuito ai punti più lontani sono calcolate secondo quanto definito dalle Norme stesse. Gli interruttori di protezione sono calcolati in modo tale che il loro intervento sia garantito in rapporto alle correnti di corto circuito che potrebbero verificarsi al punto più lontano della linea da loro protetta. Le protezioni sono anche differenziali onde prevenire pericoli di tensioni pericolose sulle masse, derivanti da guasti all'isolamento che non siano in grado di provocare guasti franchi di corto circuito: si ricorda in proposito che la distribuzione degli impianti é del tipo TN-S. In ogni caso tutte le linee risultano protette contro il sovraccarico e contro il cortocircuito come prescritto dalla norma C.E.I. 64-8/5. 2.1.4 In partenza dalle protezioni previste nel quadro elettrico generale di bassa tensione e comunque da tutti i quadri presenti in campo si dipartono le linee di alimentazione dorsali e montanti delle varie zone. Tali linee sono tutte del tipo a doppio isolamento e comunque del tipo non propaganti l incendio siglate FG7(O)R 06 1KV e con cavi con isolamento siliconico nell arco. Le sezioni dei cavi non scendono mai al di sotto di mm² in relazione ai circuiti di illuminazione e di mm² in relazione alle prese di servizio. In ogni caso le sezioni dei cavi sono tali da garantire un valore della caduta di tensione complessiva entro i limiti stabiliti dalla norma. Le colorazioni dei conduttori devono rispettare i colori distintivi prescritti dalla norma e cioè azzurro chiaro per il conduttore di neutro e giallo verde per il conduttore di protezione e di terra. I conduttori di fase devono essere univoci nello sviluppo dell'intero impianto elettrico.

In allegato è indicata l'analisi dei carichi previsti e prevedibili per la definizione del carico convenzionale dei componenti e del sistema. Stabilita la potenza necessaria e la specifica destinazione d uso della struttura e dei singoli ambienti che la compongono, il progetto si sviluppa tenendo conto di tutte le prescrizioni date dalle norme e Leggi applicabili al caso specifico oltre che delle indicazioni e delle effettive esigenze dell utilizzatore (ad esempio particolari necessità di continuità di servizio, selettività, ecc.). 2.1.5 I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensioni nominali verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/470 V, il cui simbolo di designazione è 07. I conduttori utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500 V, in questo caso il simbolo di designazione è 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti a tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore. 2.1.6 I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto. 2.1.7 Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse sono: - 0,75 mm 2 per circuiti di segnalazione e comando; - mm 2 per illuminazione di base, derivazione alle prese a spina per altri apparecchi di illuminazione con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kw; - mm 2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2,2 kw e inferiore o uguale a 3,6 kw; - 4 mm2 per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3,6 kw. 2.1.8 La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifase, con sezione superiore a mm 2, la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di mm 2 (per conduttori in rame). 2.1.9 La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere

inferiore a quella indicata nella tabella 54F della Norma C.E.I. 64-8/5 fasc. 1920 per quanto riguarda il conduttore di protezione e per quanto riguarda la sezione dei conduttori di terra nella tabella 54A della norma medesima. 2.1.10 I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Dette protezioni possono essere: tubazioni, canaline porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile ecc. Il diametro dei tubi deve essere pari almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto dal fascio di cavi in esso contenuto. Tale coefficiente di maggiorazione deve essere aumentato a quando i cavi siano del tipo sotto piombo o con guaina metallica; il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e rinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro interno non deve essere inferiore a 10 mm. Per quanto riguarda i sistemi portacavi (canalette in PVC e canalizzazioni in A-Zn), la limitazione del coefficiente di riempimento dei canali deve essere considerato nel 50%. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotta. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. Qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare i conduttori appartenenti a sistemi diversi. 2.2.0 Protezione delle linee 2.2.1 Protezione contro il corto circuito massimo 2.2.2 La protezione contro il corto circuito massimo che si potrà manifestare all origine delle varie linee sarà assicurata dal potere d interruzione (Icu) degli interruttori delle linee stesse. 2.2.3 Protezione contro le sovracorrenti e i c.to c.ti minimi 2.2.4 La protezione contro i pericoli derivanti dal corto circuito minimo che si può manifestare al termine delle varie linee sarà assicurata dal coordinamento tra i dispositivi magnetici e termici degli interruttori automatici. 2.2.5 Risultano in ogni caso verificate le relazioni di sicurezza:

Ib In Iz If 1,45 Iz I 2 t K 2 s 2 ove K = 115 2.2.6 La lunghezza prevista, di ciascuna linea, sarà inferiore al valore limite ammesso sotto ogni profilo tecnico. 2.2.7 Protezione contro i contatti diretti 2.2.8 La protezione contro i contatti diretti sarà assicurata dal grado di protezione dei cofani e delle custodie contenenti le parti in tensione. 2.2.9 I gradi meccanici di protezione previsti, sono stati scelti in relazione al luogo d installazione. 2.2.10 Protezione contro i contatti indiretti 2.2.11 La protezione contro i contatti indiretti verso terra sarà garantita dal coordinamento protettivo realizzato tra gli interruttori differenziali posti a protezione dei vari gruppi di linee e l impianto di messa a terra. 2.2.12 Sarà in ongi caso verificata ala relazione di sicurezza che per sistemi TN vuole: Zs x Ia = Uo Ove: Uo = Tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra, in Volt Zs = Impedenza dell'anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo e di protezione tra punto di guasto e la sorgente. Ia = Valore in ampere, della corrente di intervento in 5 s o secondo la tabella CEI 64.8/4-41A del dispositivo di protezione. 2.3.1 I dati in dettaglio sono riportati all interno delle tabelle di calcolo degli schemi elettrici unifilari allegati al presente progetto.

3.0.0 CALCOLI ILLUMINOTECNICI 3.0.1 I calcoli illuminotecnici sono stati sviluppati con idoneo software di calcolo ed hanno tenuto conto di quanto previsto dalla norma UNI 12646-1. 3.1.2 Ulteriori dettagli sono rimandati agli allegati di calcolo. 3.1.3 Nel dimensionare gli impianti di illuminazione, si è prestata particolare attenzione a: - rispettare quanto previsto dalla Legge Regionale 24 marzo 2000, n.31 avente per oggetto: Disposizioni per la prevenzione e lotta all inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche ; - seguire le linee guida sul risparmio energetico e sulla limitazione dei consumi di energia elettrica. 3.1.4 L illuminazione di emergenza è stata dimensionata secondo quanto previsto dalla Norme UNI EN 38, relativamente a quanto concerne i luoghi di lavoro.

Codice Progetto: 560 Data: /12/2014 Oggetto: Trino Cliente: Comune di Trino Ambiente: Filtro aerato Scena: <Tutto Acceso> Isolux Piano di Lavoro 350 300 450 400 450 500 500 250 400 EMed: 392.42 lx EMin: 247.12 lx EMax: 580.20 lx EMin/EMed: 0.63 EMin/EMax: 0.43 EMax/EMin: 2.35 File: C:\Users\Marco Palandella\Desktop\560_Progetto definitivo Trino\560_calcoli.p2k Progem 2002 for Windows Copia concessa in licenza a: Beghelli s.p.a.

Codice Progetto: 560 Data: /12/2014 Oggetto: Trino Cliente: Comune di Trino Ambiente: Filtro aerato Scena: <Tutto Acceso> Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro B/A 0.44 1.31 2.19 3.06 3.94 4.81 5.69 6.56 2.63 247.5 352.1 367.0 298.3 298.9 367.0 352.1 247.5 1.88 335.5 563.7 579.6 395.8 396.1 580.2 563.7 334.9 1.13 335.3 563.5 579.4 395.8 396.0 580.1 563.6 334.6 0.38 247.9 352.0 366.8 298.8 298.3 366.8 351.6 247.1 EMed: 392.42 lx EMin: 247.12 lx EMax: 580.20 lx EMin/EMed: 0.63 EMin/EMax: 0.43 EMax/EMin: 2.35 File: C:\Users\Marco Palandella\Desktop\560_Progetto definitivo Trino\560_calcoli.p2k Progem 2002 for Windows Copia concessa in licenza a: Beghelli s.p.a.

Codice Progetto: 560 Data: /12/2014 Oggetto: Trino Cliente: Comune di Trino Ambiente: Zona frigoriferi Scena: <Tutto Acceso> Isolux Piano di Lavoro 150 300 350 400 200 250 EMed: 265.21 lx EMin: 112.52 lx EMax: 531.21 lx EMin/EMed: 0.42 EMin/EMax: 0.21 EMax/EMin: 4.72 File: C:\Users\Marco Palandella\Desktop\560_Progetto definitivo Trino\560_calcoli.p2k Progem 2002 for Windows Copia concessa in licenza a: Beghelli s.p.a.

Codice Progetto: 560 Data: /12/2014 Oggetto: Trino Cliente: Comune di Trino Ambiente: Zona frigoriferi Scena: <Tutto Acceso> Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro B/A 0.40 1.20 2.00 2.80 3.60 2.63 131.1 214.4 262.7 207.2 112.5 1.88 198.2 385.8 524.5 375.5 171.0 1.13 202.5 391.8 531.2 381.1 174.5 0.38 148.2 240.0 292.5 232.3 127.3 EMed: 265.21 lx EMin: 112.52 lx EMax: 531.21 lx EMin/EMed: 0.42 EMin/EMax: 0.21 EMax/EMin: 4.72 File: C:\Users\Marco Palandella\Desktop\560_Progetto definitivo Trino\560_calcoli.p2k Progem 2002 for Windows Copia concessa in licenza a: Beghelli s.p.a.

Bticino S.p.A. Via Messina, 38-20154 - MILANO Progetto : Mercato Trino Disegnato : Coordinato : N di Disegno : Tensione di Esercizio : 400 / 230 [V] Sistema di distribuzione : TT Data : 07/08/2014 Pagina : 1 Nome quadro Alimentazione - Sezione di fase [mm²] Alimentazione - Sezione di neutro [mm²] Alimentazione - Sezione di PE [mm²] Icc massima ai morsetti di entrata Corrente fase L1 [A] Corrente fase L2 [A] Corrente fase L3 [A] Corrente fase N [A] Potere di interruzione (PI) PI dei Btdin secondo norma Note Quadro Generale 1 Quadro Generale 240,85 240,85 240,85 Icn/Icu CEI EN 60898 Quadro Salone 2 Quadro Salone Icn/Icu CEI EN 60898 Quadro Zona Frigo 3 Quadro Zona Frigo Icn/Icu CEI EN 60898 Quadro cottura 4 Quadro cottura Icn/Icu CEI EN 60898

Bticino S.p.A. Via Messina, 38-20154 - MILANO Progetto : Mercato Trino Disegnato : Coordinato : N di Disegno : Tensione di Esercizio : 400 / 230 [V] Quadro : 1 - Quadro Generale Back Up No Potere di interruzione (PI) Icn/Icu Data : 07/08/2014 Pagina : 2 Descrizione linea Fasi della linea Codice articolo Modulo differenziale Corrente regolata Ir [A] Potenza totale Ku / Kc Potenza effettiva Corrente di impiego Ib [A] Sezione fase [mm²] Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] Portata fase [A] Lunghezza linea [m] C.d.T. linea / C.d.T. totale Sezione cablaggio di fase [mm²] Codice Morsetti Id 1 Consegna Enel L1 L2 L3 N 1 In = 250 15 15 240,85 Id 2 Id 3 Id 4 5 6 Id 7 8 Q 2 I 1 Condizionamento Quadro Ventilatori Centrale termica Quadro prese forno 15kw Quadro prese Frytop 8 kw Cella Frigorifera Quadro luci e prese salone L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N 1 In = 100 1 In = 25 1 In = 1 In = 32 1 In = 32 1 In = 50 1 In = 25 M6 M6 9 Q 3 I 1 Quadro lavastoviglie L1 L2 L3 N 1 In = 50 10 Q 4 I 1 Quadro cottura L1 L2 L3 N 1 In = 32 Id 11 Id 12 Id 13 Fotovoltaico Locali Tecnici Luci cucina L1 L2 L3 N 1 In = 32 1 In = 1 In = 14 15 Emergenza L1 L2 L3 N 1 In = 10

Bticino S.p.A. Via Messina, 38-20154 - MILANO Progetto : Mercato Trino Disegnato : Coordinato : N di Disegno : Tensione di Esercizio : 400 / 230 [V] Quadro : 2 - Quadro Salone Back Up No Potere di interruzione (PI) Icn/Icu Data : 07/08/2014 Pagina : 3 Descrizione linea Fasi della linea Codice articolo Modulo differenziale Corrente regolata Ir [A] Potenza totale Ku / Kc Potenza effettiva Corrente di impiego Ib [A] Sezione fase [mm²] Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] Portata fase [A] Lunghezza linea [m] C.d.T. linea / C.d.T. totale Sezione cablaggio di fase [mm²] Codice Morsetti Q 1 I 8 1 Generale L1 L2 L3 N 1 In = 32 Id 2 Luci e servizi 1 In = sel 3 4 5 6 Emergenza Bagni Soppalco TVCC 1 In = 10 1 In = 10 1 In = 10 1 In = 10 1 In = 6 7 8 1 In = 6 Id 9 Luci salone A-B 1 In = 10 11 Emergenza A-B 1 In = 10 Id 12 Luci salone C-D L3 N 1 In = 13 14 Emergenze C-D L3 N L3 N 1 In = 10 Id 15 Linea quasro prese salone L1 L2 L3 N 1 In =

Bticino S.p.A. Via Messina, 38-20154 - MILANO Progetto : Mercato Trino Disegnato : Coordinato : N di Disegno : Tensione di Esercizio : 400 / 230 [V] Quadro : 3 - Quadro Zona Frigo Back Up No Potere di interruzione (PI) Icn/Icu Data : 07/08/2014 Pagina : 4 Descrizione linea Fasi della linea Codice articolo Modulo differenziale Corrente regolata Ir [A] Potenza totale Ku / Kc Potenza effettiva Corrente di impiego Ib [A] Sezione fase [mm²] Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] Portata fase [A] Lunghezza linea [m] C.d.T. linea / C.d.T. totale Sezione cablaggio di fase [mm²] Codice Morsetti Q 1 I 9 1 Generale L1 L2 L3 N 1 In = 63 Id 2 Id 3 Id 4 Lavastoviglie 1 Freezer 1 Freezer 2 L1 L2 L3 N 1 In = 1 In = 10 1 In = 10

Bticino S.p.A. Via Messina, 38-20154 - MILANO Progetto : Mercato Trino Disegnato : Coordinato : N di Disegno : Tensione di Esercizio : 400 / 230 [V] Quadro : 4 - Quadro cottura Back Up No Potere di interruzione (PI) Icn/Icu Data : 07/08/2014 Pagina : 5 Descrizione linea Fasi della linea Codice articolo Modulo differenziale Corrente regolata Ir [A] Potenza totale Ku / Kc Potenza effettiva Corrente di impiego Ib [A] Sezione fase [mm²] Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] Portata fase [A] Lunghezza linea [m] C.d.T. linea / C.d.T. totale Sezione cablaggio di fase [mm²] Codice Morsetti Q 1 I 10 1 Generale L1 L2 L3 N 1 In = 62 M6 Id 2 Generale cappe 1 In = 3 4 Cappa 1 Cappa 2 1 In = 6 1 In = 6 Id 5 Generale cotture 1 In = 6 7 8 9 10 11 Forno combinato 1 fuochi cucina 3+3+2 Cuocipasta Friggitrice 1 Friggitrice 2 Frigitrice 3 1 In = 5 1 In = 5 1 In = 5 1 In = 5 1 In = 5 1 In = 10 M6 M6 M6 Id 12 Id 13 Luci griglie Prese servizio cucina L3 N 1 In = 1 In =