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Transcript:

Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 1º febbraio 2016 (OR. en) 5540/16 CO EUR-PREP 6 POLGEN 7 AG 2 ECOFIN 44 UEM 29 SOC 35 COMPET 22 ENV 26 EDUC 11 RECH 9 ENER 13 JAI 56 EMPL 25 NOTA Origine: Destinatario: Oggetto: Segretariato generale del Consiglio Comitato dei rappresentanti permanenti/consiglio Semestre europeo 2016: raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro - Trasmissione al Consiglio europeo Si allega per le delegazioni il testo della raccomandazione sulla politica economica della zona euro. Il documento ADD 1 contiene spiegazioni circa le modifiche apportate alla raccomandazione della Commissione durante le deliberazioni del Consiglio. Si invita il Consiglio "Affari generali" del 16 febbraio 2016 a trasmettere la raccomandazione al Consiglio europeo, in conformità dell'articolo 121, paragrafo 2 del trattato sul funzionamento dell'unione europea (TFUE). Il Consiglio procederà all'adozione formale del testo in allegato dopo che il Consiglio europeo avrà dibattuto delle conclusioni in merito a esso, in conformità dell'articolo 121, paragrafo 2 del TFUE. 5540/16 deb/ruf/gl/s 1

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sulla politica economica della zona euro IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'unione europea, in particolare l'articolo 136, in combinato disposto con l'articolo 121, paragrafo 2, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1, in particolare l'articolo 5, paragrafo 2, visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici 2, in particolare l'articolo 6, paragrafo 1, vista la raccomandazione della Commissione europea, viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato economico e finanziario, visto il parere del comitato di politica economica, 1 2 GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25. 5540/16 deb/ruf/gl/s 2

considerando quanto segue: (1) Nella zona euro la ripresa economica prosegue a un ritmo moderato 3. Per mantenere e rafforzare la crescita nella zona euro è necessario un impegno politico costante che favorisca un aggiustamento equilibrato nel settore privato e pubblico, aumenti la capacità di aggiustamento e accresca le potenzialità di crescita e competitività dell'economia a medio-lungo termine. Il ritmo di crescita è frenato dagli strascichi delle più recenti crisi economiche e finanziarie, tra cui il processo di riequilibrio esterno in corso, l'elevato debito pubblico e privato, l'alto tasso di disoccupazione e persistenti rigidità strutturali sui mercati nazionali del lavoro e del prodotto. Gli investimenti rimangono deboli in considerazione di questi fattori, ma anche di altri condizionamenti, come un ambiente imprenditoriale sfavorevole, inefficienze nella pubblica amministrazione e ostacoli all'accesso ai finanziamenti. (2) È necessario rafforzare l'attuazione di riforme strutturali ambiziose che aumentino la produttività e sostengano il potenziale di crescita, in linea con le priorità politiche stabilite nell'analisi annuale della crescita 2016 per tutti gli Stati membri dell'ue 4. Se attuate di concerto in diversi Stati membri, le riforme strutturali possono recare benefici all'intera zona euro grazie alle ricadute positive generate in particolare attraverso i canali commerciali e finanziari. Nonostante i progressi compiuti con le riforme volte a migliorare la resilienza dei mercati del lavoro, il quadro nella zona euro è ancora fortemente eterogeneo, in particolare sul piano del tasso di disoccupazione di lunga durata e giovanile. Gli Stati membri che hanno optato per riforme globali del mercato del lavoro e della sicurezza sociale prima della crisi sono stati in grado di sostenere maggiormente l'occupazione e continuare a seguire una linea di condotta equa nel periodo in cui il contesto economico si è deteriorato. Tali riforme si traducono in accordi contrattuali flessibili e affidabili, strategie complete di apprendimento permanente, efficaci politiche attive del mercato del lavoro e sistemi di protezione sociale adeguati e sostenibili. Anche la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, in particolare per i lavoratori a basso reddito, e la presenza di sistemi fiscali equi possono migliorare ulteriormente i risultati. 3 4 Previsioni economiche dell'autunno 2015 della Commissione. Analisi annuale della crescita 2016. 5540/16 deb/ruf/gl/s 3

(3) Un corretto assetto e una rapida attuazione delle riforme possono contribuire a far fronte agli squilibri esistenti nella zona euro e a evitare che insorgano nuovamente. Le discussioni tematiche in seno all'eurogruppo, con un'attenzione crescente per le analisi comparative e il ricorso alle buone pratiche e alla pressione inter pares, possono contribuire a promuovere la convergenza verso i migliori risultati. Per questo motivo l'eurogruppo dovrebbe consolidare ulteriormente le discussioni tematiche sulle riforme in ambiti essenziali per il funzionamento dell'uem e valutare regolarmente sia l'attuazione delle riforme adottate negli Stati membri della zona euro sia i progressi compiuti in materia di correzione degli squilibri nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi. (4) Le politiche di bilancio sono un denominatore comune fondamentale per tutta l'unione economica e monetaria. Politiche di bilancio nazionali responsabili e in linea con le relative norme comuni sono essenziali per supportare la sostenibilità del debito e per consentire che gli stabilizzatori di bilancio operino correttamente e assorbano gli shock dei singoli paesi. Inoltre, è altrettanto fondamentale giungere a un adeguato orientamento della politica di bilancio a livello di zona euro nel suo insieme che rifletta un equilibrio tra la sostenibilità di bilancio a lungo termine e la stabilizzazione macroeconomica a breve termine ed evitare politiche di bilancio procicliche. Lo sforzo di bilancio necessario varia in funzione delle rispettive posizioni degli Stati membri riguardo ai requisiti previsti dal patto di stabilità e crescita e gli Stati membri dovrebbero inoltre considerare le esigenze di stabilizzazione e tener conto dei possibili effetti di ricaduta in tutta la zona euro. Ciò richiede un rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio nella zona euro, nel pieno rispetto del patto di stabilità e crescita. In questo contesto l'orientamento aggregato della politica di bilancio sostanzialmente neutro previsto per il 2016 sembra appropriato alla luce delle condizioni macroeconomiche globali e dei rischi al ribasso per la crescita. Per quanto riguarda il 2017, in base alle previsioni di graduale riduzione del divario tra prodotto effettivo e potenziale, le politiche di bilancio dovrebbero evitare la prociclicità e ridurre il debito pubblico per ripristinare riserve di bilancio. Ciò dovrebbe confluire nell'elaborazione dei programmi di stabilità aggiornati nella primavera 2016, tenendo conto dei più recenti sviluppi economici e di bilancio. La composizione delle strategie di bilancio non è ancora sufficientemente propizia alla crescita: come evidenziato nelle raccomandazioni rivolte agli Stati membri della zona euro nell'estate 2015 5, gli Stati membri dovrebbero condurre discussioni tematiche sui miglioramenti in termini di qualità e sostenibilità delle finanze pubbliche. 5 GU C 272 del 18.8.2015, pag. 98. 5540/16 deb/ruf/gl/s 4

(5) È necessario dare piena attuazione all'unione bancaria. Innanzitutto, la direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche deve essere pienamente recepita senza ulteriore indugio da tutti gli Stati membri. In secondo luogo, durante il periodo transitorio sarà elaborato per il Fondo di risoluzione unico un backstop comune, neutro dal punto di vista del bilancio, che sarà pienamente operativo al più tardi entro la fine del periodo transitorio, quando le risorse del suddetto Fondo saranno interamente messe in comune. I progressi saranno riesaminati poco dopo l'entrata in vigore del Fondo di risoluzione unico. Il backstop comune sarà inoltre neutro dal punto di vista del bilancio nel medio termine, garantirà la parità di trattamento tra tutti gli Stati membri partecipanti e non comporterà alcun costo per gli Stati membri non aderenti all'unione bancaria. Dopo l'entrata in vigore del Fondo di risoluzione unico e quando gli Stati membri partecipanti avranno ratificato l'accordo intergovernativo e pienamente recepito la direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche, gli Stati membri faranno il punto sulla creazione del meccanismo di finanziamento ponte e prenderanno in considerazione la via da seguire e il calendario per quanto riguarda i lavori sul backstop comune, al fine di garantire che esso sia pienamente operativo al più tardi entro la fine del periodo transitorio. Gli Stati membri rifletteranno inoltre ulteriormente nel 2016 sulle misure necessarie per continuare ad approfondire l'unione bancaria. Infine, nell'ambito dell'ulteriore sviluppo dell'unione bancaria, il 24 novembre 2015 la Commissione europea ha pubblicato la sua comunicazione intitolata "Verso il completamento dell'unione bancaria". (6) Le condizioni del mercato finanziario sono tuttora complessivamente favorevoli nella zona euro, sullo sfondo di una politica monetaria accomodante. Tuttavia, la persistente debolezza dei fondamentali economici e l'elevato indebitamento del settore privato continueranno a gravare sulla domanda di prestiti bancari e, di conseguenza, sulla crescita economica. I bilanci delle banche rimangono sotto pressione a causa dei livelli elevati di crediti in sofferenza, il che ostacola l'attività di prestito. Regimi di insolvenza eterogenei e talvolta inadeguati nell'ue contribuiscono a ritardare la riduzione del debito del settore privato, frenando gli investimenti. 5540/16 deb/ruf/gl/s 5

(7) Nonostante i risultati ottenuti di recente per rafforzare l'architettura dell'uem, occorre proseguire i lavori per il suo completamento. La relazione dei cinque presidenti del giugno 2015 propone un percorso verso il completamento dell'uem al più tardi entro il 2025 6. Il 21 ottobre 2015 la Commissione europea ha adottato una prima serie di proposte di follow-up della relazione 7. Gli Stati membri della zona euro dovrebbero riconoscere una responsabilità collettiva e procedere in maniera tempestiva, aperta e trasparente all'attuazione di iniziative a breve e medio termine verso il completamento dell'unione economica e monetaria. Al fine di promuovere la convergenza all'interno della zona euro, le proposte prevedono anche misure volte a rafforzare la dimensione della zona euro legata al semestre europeo, ad esempio anticipando la pubblicazione delle raccomandazioni per la zona euro nell'intento di individuare le sfide comuni nelle prime fasi del processo onde tenerne conto nell'elaborazione delle raccomandazioni specifiche per paese indirizzate ai singoli Stati membri della zona euro che saranno adottate in un secondo tempo sempre nel quadro del semestre europeo. Gli Stati membri della zona euro dovrebbero inoltre lavorare, in maniera aperta e trasparente, a iniziative a più lungo termine verso il completamento dell'unione economica e monetaria, RACCOMANDA agli Stati membri della zona euro di adottare individualmente e collettivamente, nell'ambito dell'eurogruppo, nel periodo 2016-2017, provvedimenti finalizzati a: 1. attuare politiche che sostengano la ripresa, promuovano la convergenza, favoriscano la correzione degli squilibri macroeconomici e migliorino la capacità di aggiustamento. A tal fine, gli Stati membri con un forte debito privato ed estero dovrebbero attuare riforme per migliorare la produttività, incentivare la creazione di posti di lavoro, aumentare la competitività e ottimizzare il contesto imprenditoriale. I paesi con forti eccedenze delle partite correnti dovrebbero attuare in via prioritaria misure, comprese riforme strutturali, che contribuiscano a rafforzare la domanda interna e il potenziale di crescita; 6 7 "Completare l'unione economica e monetaria dell'europa", relazione di Jean-Claude Juncker in stretta collaborazione con Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem, Mario Draghi e Martin Schulz. http://ec.europa.eu/priorities/economic-monetary-union/docs/single-marketstrategy/communication-emu-steps_en.pdf 5540/16 deb/ruf/gl/s 6

2. attuare riforme che combinino i) contratti lavorativi flessibili e affidabili che promuovano agevoli transizioni sul mercato del lavoro ed evitino un mercato del lavoro a due livelli; ii) strategie complete di apprendimento permanente; iii) politiche efficaci per aiutare i disoccupati a reinserirsi nel mercato del lavoro, iv) sistemi di protezione sociale adeguati e sostenibili che contribuiscano effettivamente ed efficacemente sia all'inclusione sociale sia all'integrazione nel mercato del lavoro lungo tutto l'arco della vita e v) mercati dei prodotti e dei servizi aperti e competitivi. Ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, in particolare per i lavoratori a basso reddito, in maniera neutra dal punto di vista del bilancio al fine di incentivare la creazione di posti di lavoro; 3. perseguire politiche di bilancio nel pieno rispetto del patto di stabilità e crescita. Per il 2016, l'obiettivo di un orientamento aggregato della politica di bilancio sostanzialmente neutro nella zona euro appare appropriato per riflettere un equilibrio tra la sostenibilità di bilancio a lungo termine e la stabilizzazione macroeconomica a breve termine. In vista del 2017, ridurre il debito pubblico al fine di ripristinare riserve di bilancio ed evitare la prociclicità. Differenziare lo sforzo di bilancio compiuto dai singoli Stati membri in linea con le loro posizioni rispetto ai requisiti previsti dal patto di stabilità e crescita considerando le loro esigenze di stabilizzazione, nonché tenendo conto dei possibili effetti di ricaduta nei vari paesi della zona euro. A tal fine, riesaminare gli orientamenti di bilancio della zona euro nel contesto dei programmi di stabilità e dei documenti programmatici di bilancio; 4. agevolare la graduale riduzione dei prestiti in sofferenza delle banche e migliorare le procedure di insolvenza di imprese e famiglie. Negli Stati membri con un forte debito privato ed estero, promuovere una riduzione ordinata dell'indebitamento, anche agevolando la risoluzione del debito insostenibile; 5540/16 deb/ruf/gl/s 7

5. lavorare al completamento dell'unione economica e monetaria, nel pieno rispetto del mercato interno e in maniera aperta e trasparente, approfondire gli aspetti giuridici, economici e politici delle misure più a lungo termine contenute nella relazione dei cinque presidenti. Fatto a Bruxelles, il Per il Consiglio Il presidente 5540/16 deb/ruf/gl/s 8