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Scuola di preghiera Venerdì 19 marzo 2010 intervento di don Bruno Daniel La tomba vuota e l apparizione a Maria di Magdala Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l hanno posto!. Uscì allora Simon Pietro insieme all altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. Maria invece stava all esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l uno dalla parte del capo e l altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: Donna, perché piangi?. Rispose loro: Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: Donna, perché piangi? Chi cerchi?. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: Signore, se l hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo. Gesù le disse: Maria!. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: Rabbunì!, che significa: Maestro! Gesù le disse: Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: Ho visto il Signore e anche ciò che le aveva detto. Gv 20,1-18

Una notte che sta per finire! Piangendo l amato, vide colui che cercava; lo vide e l annunciò ai fratelli. Beata colei che portò il primo annuncio della vita risorta (dal Responsorio dell Ufficio delle Letture della festa della santa 22 luglio) Il buio del mattino Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di (buon) mattino, quando era ancora buio. Comincia così il cap 20 di Gv. E mattino, ma è ancora buio. Strano! Noi associamo più facilmente il mattino alla luce che al buio. Di che buio sta parlando il vangelo: di quello dentro le persone o di quello fuori? Il buio del primo mattino, comunque, è un buio diverso da quello della notte fonda. Se è mattino, il buio ha i minuti contati! Tra poco irromperà la luce del sole. La notte sta per finire. Anche quella della Maddalena. Lei ancora non lo sa e nemmeno pensa che sia possibile. Dentro di lei è ancora notte fonda. Ma l inizio del racconto ci avvisa: siamo già al mattino. Prepariamoci dunque a uscire dalla notte. Le tenebre della notte stanno per cedere il posto alla luce del giorno nuovo. Sta spuntando il mattino del giorno senza tramonto. Sta per iniziare anzi, è già iniziato il primo giorno del mondo nuovo. La notte non è mai una situazione definitiva. Dalla notte si può e si deve uscire. Perchè Gesù è uscito dalla notte del sepolcro. Non è più là, non va più cercato là. La luce della Pasqua, la luce del nuovo giorno, sconfigge le tenebre della notte. Gesù è già in questa luce. Deve entrarci anche la Maddalena... e pure noi. Non esiste una notte senza fine, mentre esiste un giorno senza tramonto! Tutte le notti finiranno, anche le più buie, mentre il giorno nuovo della risurrezione e della vita non tramonterà mai. E questo nuovo giorno è già iniziato. Quanto abbiamo ascoltato avviene il primo mattino del mondo nuovo. Riprendiamo il testo: Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide... Corse allora e andò da Simon Pietro e dall altro discepolo... Pietro allora uscì insieme all altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma.... Questa prima parte del cap 20 si conclude con i discepoli che se ne tornano a casa dopo aver trovato la tomba vuota. Dell altro discepolo si dice che vide e credette. Solo lui credette o incominciò a credere? E Pietro? In maniera un po sorprendente il testo dice: Infatti non avevano ancora compreso le Scritture, che cioè egli (il Signore) doveva risorgere dai morti. E se ne tornano a casa! Qui siamo ancora nella notte. La luce della Pasqua non è ancora riuscita a farsi strada. Il pianto di maria Maria invece stava all esterno, vicino al sepolcro, e piangeva, continua il testo. Commenta S. Agostino: Tornati via gli uomini, il sesso più debole rimase legato a quel luogo da un affetto più grande... Era il dolore che teneva la donna avvinta al sepolcro. Il pianto di Maria, si è chiesto qualcuno, non è forse un pianto senza speranza? Non assomiglia al pianto di chi non crede? No! E il pianto di chi ama. Maria piange perchè ha amato e continua ad amare. Un amore che non si arrende neanche davanti alla morte. Un amore più forte della morte. Un amore che la mantiene in ricerca. Che non la fa desistere. Un amore che dice un desiderio grande che ancora non si è spento. S. Gregorio Magno commenta così: Dobbiamo considerare quanta forza d amore aveva invaso l anima di questa donna, che non si staccava dal sepolcro del Signore anche dopo che i discepoli se n erano allontanati. Cercava colui che non aveva trovato, piangeva in questa ricerca e, accesa di vivo amore per lui, ardeva di desiderio, pensando che fosse stato trafugato. Accadde perciò che poté vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo; perchè la forza dell opera buona sta nella perseveranza, come afferma la voce stessa della Verità: Chi persevererà sino alla fine, sarà salvato? (Mt 10,22). Cercò dunque una prima volta, ma non trovò; perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare. Avvenne così che i desideri col protrarsi crescessero, e crescendo raggiungessero l oggetto delle ricerche. I santi desideri crescono col protrarsi. Se invece nell attesa si affievoliscono, è segno che non erano veri desideri.

La perseveranza della ricerca Maria trova perchè desidera trovare, perchè cerca. Ma non trova subito. Per trovare deve imparare a cercare nella direzione giusta. Il movimento della ricerca viene indicato con tre verbi: si china, si volta indietro, si volta... E ogni volta vede qualcuno e ascolta e parla con qualcuno. All inizio cerca dentro il sepolcro: Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro. Ma il sepolcro è vuoto. Anzi, no! Ci sono due angeli che le fanno prendere coscienza che non è lì che deve cercare. Potrebbero farle venire il sospetto che qualcosa di nuovo è avvenuto. Ma Maria è ancora tutta presa dal suo dolore sconsolato. Commenta S. Agostino: Gli angeli non volevano che piangesse... Dicendo: Perchè piangi?, era infatti come se volessero dire: Non piangere!... Quando finalmente si volta indietro, vede Gesù in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Gesù le parla e, come avevano appena fatto gli angeli, le chiede il motivo del pianto, come a dirle: Non devi piangere! Non ha più senso che tu continui a piangere! Poi aggiunge: Chi cerchi?. Cosa cerca Maria? Un corpo morto, portato via da qualcuno! Allora Gesù la chiama per nome. A questo punto Maria si volta del tutto e lo riconosce. Riassumendo: Maria prima si china verso il sepolcro e non trova quello che cerca, perchè cerca nella direzione sbagliata. Poi si volta indietro e vede Gesù, ma non è ancora pronta a riconoscerlo. Soltanto quando è chiamata per nome, si volta del tutto e lo riconosce. Commenta S. Agostino: Prima si era voltata soltanto col corpo e quindi lo aveva preso per quel che non era, mentre dopo si volta col cuore, e lo riconosce qual è in realtà?. Chiamata per nome In questo movimento di ricerca, più che da quello che vede, Maria è guidata da quello che ascolta. E sempre così: solo l ascolto della Parola ci mette sulla strada giusta e ci porta a trovare quello che il nostro cuore cerca. Non un ascolto generico, uguale per tutti; ma un ascolto personalizzato, l ascolto, cioè, di una parola rivolta a ciascuno personalmente. Maria si volta col cuore quando è chiamata per nome. Dice una canto che conosciamo bene: Era un uomo come tanti altri, ma la voce, quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto m ha chiamato! Una volta sola l ho sentito pronunciare con amore. Era un uomo come nessun altro, e quel giorno mi chiamò. Tu Dio, che conosci il nome mio, fa che, ascoltando la tua voce, io ricordi dove porta la mia strada, nella vita, all incontro con te!. Maria Maddalena ha vissuto questa esperienza. E come non ricordare i due discepoli di Emmaus. Anche per loro Gesù all inizio è uno sconosciuto che li accompagna lungo il cammino. Ma la sua parola scalda il cuore e, alla fine, i loro occhi si aprono e lo riconoscono. Come Maria Maddalena! Se notiamo bene Maria è chiamata per due volte con l appellativo di donna. Prima dagli angeli e poi da Gesù. Interpellata come donna Maria non arriva al riconoscimento di Gesù. Quando è chiamata per nome, le cose cambiano. Donna è un appellativo di genere. Non basta per definire l identità del credente. Il credente è un io davanti ad un tu. La relazione di fede avviene quando un io incontra un tu. Noi non veniamo interpellati come categoria generica di persone, come uomini o come donne; come giovani o come adulti, come preti o come suore... Ad essere interpellati siamo io, tu, Pietro, Paolo, Andrea, Giovanni, Roberto, Antonio, Stefania, Maria... Persone concrete, con un volto ed un nome preciso. Il Signore non chiama i giovani; chiama Luigi, Rita, Carlo, Anna... Solo quando è chiamato per nome, uno si sente personalmente interpellato. E Gesù mi chiama per nome. Tu Dio, che conosci il nome mio, fa che, ascoltando la tua voce, io ricordi dove porta la mia strada, nella vita, all incontro con te. Dice S. Gregorio Magno: Dopo che l ha chiamata con l appellativo generico del sesso, senza essere riconosciuto, la chiama per nome, come se volesse dire: Riconosci colui dal quale sei riconosciuta. Io ti conosco non come si conosce una persona qualunque, ma in modo del tutto speciale. Maria dunque, chiamata per nome, riconosce il Creatore e subito grida: Rabbunì, cioè Maestro : era lui che ella cercava all esterno, ed era ancora lui che la guidava interiormente nella ricerca.

Non mi trattenere Non mi toccare, diceva la traduzione precedente, in latino: Noli me tangere. Fermiamoci un po su questa vecchia traduzione - che è quella che conosceva S. Agostino - e riprendiamo in mano il suo commento. Egli dice che nelle parole di Gesù alla Maddalena c è qualcosa che dobbiamo considerare, sia pur brevemente, con molta attenzione. Si perchè, con questa risposta, Gesù voleva insegnare la fede a quella donna che lo aveva riconosciuto e chiamato Maestro... Perchè le dice: Non mi toccare?... Che vuol dire?... Prima di ascendere al cielo, egli stesso invitò i suoi discepoli a toccarlo, come attesta Lc 24,39 e Gv 20,27... Chi potrebbe poi essere tanto assurdo da sostenere che il Signore volle, si, essere toccato dai discepoli...ma non volle essere toccato dalle donne?... Per quanto uno faccia, non riuscirà a provare simile cosa. Si legge infatti nel Vangelo (Mt 28,9) che anche le donne, dopo la risurrezione, prima che egli ascendesse al Padre, toccarono Gesù, e tra queste donne era la stessa Maria Maddalena... Non ci resta che ammettere che si nasconde qui un mistero; lo si scopra o no, è sicuro che c'è. Penso quindi che il Signore abbia detto a Maria Maddalena: Non mi toccare... perché voleva che si credesse in lui, cioè che lo si toccasse spiritualmente... Non mi toccare, cioè non credere in me secondo l'idea che ancora hai di me; non limitarti a fermare la tua attenzione su ciò che io sono diventato per te... Come si può dire che ella non era più attaccata a lui sensibilmente se ancora lo piangeva come fosse stato soltanto un uomo? Non sono ancora asceso - dice -al Padre mio: allora veramente mi toccherai quando avrai creduto che, come Dio, io non sono inferiore al Padre. In sintesi, mi pare che il pensiero di S. Agostino sia questo: Gesù vuole insegnare la fede a Maria. Maria deve essere liberata da un attaccamento ancora troppo sensibile al Gesù terreno. Deve andare oltre una fede sensibile. La fede non si fonda sui sensi o sulla sensibilità. Per credere non basta e non è sufficiente vedere e toccare... Non bastano neanche le emozioni e i sentimenti. Maria deve arrivare a toccare Gesù non con i sensi, ma con la fede. Il superamento di questa visione terrena le permetterà di incontrare veramente il Signore. Otto giorni dopo Gesù dirà qualcosa di simile a Tommaso: Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! (Gv 20,29). Quando davanti all Eucaristia cantiamo il Genti tutte proclamate (Pange lingua) diciamo che la parola del Signore trasformò il pane e il vino in carne e sangue di lui. E si conclude: Non i sensi, ma la fede prova questa verità. Credo che Gesù volesse dire a Maria una cosa simile. Alla fede basta la Parola. La fede si fonda sull ascolto. Nasce dall ascolto e si nutre di ascolto. Ascoltare è più che vedere e toccare. Ascoltare è più che sufficiente per credere. La nuova traduzione recita Non mi trattenere. Questa espressione sembra mettere in guardia dal pericolo di rinchiudere Gesù dentro le immagini che ci siamo fatti di lui. Non mi trattenere dentro i confini della tua sensibilità. Libera la fede. Và oltre! Va in profondità! Non mi trattenere dentro l immagine che ti sei fatto di me. E chissà, forse anche: Non mi trattenere solo per te, perchè appartengo a tutti!. Va dai miei fratelli Il testo si conclude con Gesù che le chiede di portare la bella notizia ai fratelli: Va dai miei fratelli e di loro.... E Maria obbedisce: Andò ad annunciare ai discepoli: Ho visto il Signore! e ciò che le aveva detto. Maria annuncia ciò che ha visto e udito. Come fanno amche i due discepoli di Emmaus che, tornati a Gerusalemme narrano agli Undici ciò che era accaduto lungo la via e come l avevano riconosciuto nello spezzare il pane (Lc 24,35). O come si legge all inizio della prima lettera di S. Giovanni: Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita... quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi (1 Gv 1,1 ss). La Maddalena, i due di Emmaus, Giovanni hanno una bella notizia da dare: Noi l abbiamo incontrato! Vi auguro di incontrare qualcuno (prete, suora, educatore...) che vi dia la stessa bella notizia: Io l ho incontrato. Vi auguro di incontrarlo anche a voi e di portare poi la bella notizia ad altri, perchè anche altri possano vivere l esperienza dell incontro che cambia la vita.

Concludendo: L incontro di Gesù con la Maddalena contiene una bella notizia per noi per noi: Anche le notti più buie finiscono. Tutte le notti hanno i minuti contati. Una grande luce, una grande speranza illumina le nostre notti. E spuntato sul mondo il sole della vita che vince la morte. Il Signore è vivo. Non fissare la tua attenzione solo sulla tomba vuota. Non fermarti ai segni della sua assenza. Cerca i segni della sua presenza. Cercalo sulle strade giuste. Abbandona le strade che ti portano lontano da lui. Lasciati guidare dalla sua voce, dalla sua Parola. Non stancarti di cercarlo e desiderarlo. Persevera nella ricerca. Fa la tua parte, che il Signore sicuramente fa la sua. Egli ti viene incontro. Sii pronto a riconoscere la sua voce quando ti chiamerà per nome. E quando l avrai incontrato, va anche tu dai tuoi fratelli e dì loro: Ho una bella notizia da darvi: Io l ho incontrato.