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AVVERTENZA: La pubblicazione del testo non ha carattere di ufficialità. La versione ufficiale è quella pubblicata sul Bollettino dell'autorità, ai sensi dell'articolo 26 della legge n. 287 del 10 ottobre 1990. Provvedimento n. 9472 ( A285 ) INFOSTRADA/TELECOM ITALIA- TECNOLOGIA ADSL L'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 27 aprile 2001; SENTITO il Relatore Professor Marco D'Alberti; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTA la propria delibera del 17 novembre 1999, con la quale è stata avviata un istruttoria ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 287/90, nei confronti di Telecom Italia Spa, per presunta infrazione dell'articolo 3 della medesima legge; VISTA la propria delibera del 23 marzo 2000, con la quale, successivamente alla partecipazione all istruttoria delle società Albacom Spa, FastWeb Spa, WIND Telecomunicazioni Spa, nonché di AIIP- Associazione Italiana Internet Providers, è stato prorogato il termine di conclusione del procedimento al 30 ottobre 2000, al fine di consentire ai medesimi soggetti il pieno esercizio delle facoltà, previste dall articolo 7, comma 2 del d.p.r. n. 217/98, consistenti nella presentazione di memorie scritte, documenti, deduzioni e pareri, nonché nell accesso ai documenti; VISTA la propria delibera dell 8 giugno 2000, con la quale si è proceduto a estendere l istruttoria nei confronti di Telecom Italia Spa ai comportamenti assunti dalla società nella fornitura di circuiti diretti in banda base, nell offerta alla propria utenza affari di servizi a larga banda di trasmissione dati e di accesso a Internet basati sull applicazione di tecnologie x-dsl, nonché nella definizione delle condizioni di offerta di servizi all ingrosso (wholesale) con accesso ADSL ai propri concorrenti; VISTE le proprie delibere del 13 luglio 2000 e del 24 gennaio 2001, con le quali, in seguito alle istanze presentate da Telecom Italia Spa con comunicazioni pervenute rispettivamente in data 12 luglio 2000 e 19 gennaio 2001, è stato prorogato il termine di conclusione del procedimento dapprima al 15 febbraio 2001 e quindi al 30 aprile 2001, al fine di consentire alla parte il pieno esercizio del diritto di difesa; VISTO il "Regolamento recante determinazione delle caratteristiche e delle modalità di svolgimento dei servizi di telecomunicazioni non riservati", approvato con d.p.r. 4 settembre 1995, n. 420, di attuazione del Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 103; VISTO il "Regolamento di attuazione delle direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni", approvato con d.p.r. 19 settembre 1997, n. 318; VISTA la legge 31 luglio 1997, n. 249, "Istituzione dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo"; VISTA la Delibera dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n.407/99, del 21 dicembre 1999; VISTA la Delibera dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 2/00/CIR, del 16 marzo 2000; VISTA la Delibera dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 217/00/CONS, del 5 aprile 2000; VISTA la Delibera dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 389/00/CONS, del 20 giugno 2000, sulle linee affittate;

VISTA la Delibera dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 15/00/CIR, del 21 dicembre 2000, sull offerta CVP di Telecom Italia Spa e principi generali sui servizi x-dsl (RING e Full Business Company); VISTA la Delibera dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 4/01/CIR, del 22 febbraio 2001, recante valutazione della proposta di adempimento di Telecom Italia Spa alle disposizioni della Delibera n. 15/00/CIR; VISTA la denuncia della società Infostrada Spa, pervenuta in data 21 luglio 1999, successivamente integrata 4 ottobre e 18 dicembre 2000, relativa ad alcuni comportamenti tenuti da Telecom Italia Spa nella commercializzazione di servizi di telecomunicazione basati su tecnologie x-dsl; VISTE le denunce presentate dalle società SG OnLine e Net Studio, pervenute rispettivamente in data 30 dicembre 1999 e 13 settembre 2000; VISTE le memorie presentate da WIND Telecomunicazioni Spa, FastWeb Spa e AIIP pervenute rispettivamente in data 21 luglio 2000, 28 luglio 2000 e 16 agosto 2000; SENTITI i rappresentanti della società Telecom Italia Spa in data 22 dicembre 1999 e 2 agosto 2000, e i rappresentanti di Galactica Spa, WIND Telecomunicazioni Spa, Albacom Spa, AIIP, FastWeb Spa e Infostrada Spa, rispettivamente in data 9 marzo 1999, 29 marzo 1999, 4 aprile 2000, 13 aprile 2000, 27 giugno 2000, 6 luglio 2000; VISTE le memorie finali depositate da Fastweb Spa, Telecom Italia Spa, Albacom Spa, Infostrada Spa e AIIP, pervenute rispettivamente in data 22 gennaio, 27 febbraio, 28 febbraio, 1 marzo e 2 marzo 2001; VISTA la documentazione depositata da Telecom Italia Spa in data 1 marzo 2001; SENTITI davanti al Collegio, in data 7 marzo 2001, in audizione finale, i rappresentanti delle società Telecom Italia Spa, Infostrada Spa, Albacom Spa, FastWeb Spa, WIND Telecomunicazioni Spa, nonché dell AIIP; VISTA l ulteriore documentazione depositata da Telecom Italia Spa, Infostrada Spa, Albacom Spa, FastWeb Spa, WIND Telecomunicazioni Spa, nonché dall AIIP, in data 12 marzo 2001; VISTA la propria richiesta di parere all'autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), n. 11, della legge 31 luglio 1997, n. 249, inoltrata in data 23 marzo 2001; VISTO il parere dell'autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, pervenuto in data 20 aprile 2001; VISTI gli atti del procedimento e la documentazione acquisita nel corso dell'istruttoria; CONSIDERATO quanto segue: I. LA DENUNCIA DI INFOSTRADA SPA 1. La società Infostrada Spa (di seguito IS) ha presentato nel luglio del 1999 una denuncia, integrata successivamente in data 4 agosto 1999, nella quale si lamenta la circostanza che Telecom Italia Spa (di seguito TI) ha proceduto alla commercializzazione dei propri servizi Interbusiness, stipulando numerosi contratti e offrendo all utenza accesso alle reti per trasmissione dati sulla base della tecnologia c.d. ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line). Secondo IS, da tale comportamento deriverebbe a TI un illegittimo vantaggio competitivo sul mercato dell offerta di servizi di trasmissione dati e accesso a Internet ad aziende ed Internet Service Provider (di seguito anche ISP), a fronte dell impossibilità per i concorrenti di fornire alla propria clientela una simile modalità di accesso in tecnologia ADSL. II. IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO E LA PARTECIPAZIONE DI ALTRE SOCIETÀ CONCORRENTI 2. Ritenendo suscettibili di approfondimento istruttorio gli elementi illustrati nella denuncia di IS, l Autorità ha deliberato, in data 17 novembre 1999, l avvio dell istruttoria nei confronti di Telecom Italia Spa per presunta violazione dell articolo 3 della legge n. 287/90. In particolare, stante l incompleta definizione di disposizioni regolamentari in materia di accesso a livello disaggregato alla rete di TI, è stata considerata suscettibile di costituire un abuso di posizione dominante l offerta, da parte di TI, dei servizi di telecomunicazione svolti in regime autorizzatorio ai sensi del

d.p.r. n. 420/95 e basati sull applicazione alla parte distributiva della rete telefonica pubblica commutata di tecnologie di tipo ADSL (quali i servizi denominati commercialmente Netway, Big@ccess, RING) 1. 3. A seguito di motivata richiesta di partecipazione all istruttoria ai sensi dell articolo 7, comma 1, lettera b), del d.p.r. n. 217/98, nel gennaio 2000 sono state ammesse a partecipare al procedimento l Associazione Italiana Internet Providers (AIIP) e le società FastWeb Spa, Albacom Spa e WIND Telecomunicazioni Spa Tali società, concorrenti di TI sui diversi mercati interessati, hanno evidenziato i presunti comportamenti abusivi posti in essere da TI in relazione alla fornitura di servizi ADSL all utenza finale e all ingrosso (rispettivamente retail e wholesale) nonché quelli relativi all offerta dei servizi RING, commercializzati a partire dal 2000 anche con accessi di tipo HDSL e SHD (fibra ottica) 2. 4. Con provvedimento dell 8 giugno 2000 l Autorità ha deliberato l ampliamento dell oggetto del procedimento istruttorio ai comportamenti assunti da TI in relazione alla fornitura di circuiti diretti in banda base; all offerta alla propria utenza affari di servizi a larga banda di trasmissione dati e di accesso a Internet basati sull applicazione di tecnologie x-dsl, in assenza di una corrispondente offerta all ingrosso (wholesale); alla definizione delle condizioni di offerta di servizi all ingrosso (wholesale) con accesso ADSL ai propri concorrenti. III. LE PARTI A) TELECOM ITALIA SPA 5. TI ha per oggetto della propria attività l installazione e la fornitura di infrastrutture di telecomunicazioni e l'esercizio dei relativi servizi. A seguito dell Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio realizzata da Olivetti nel giugno 1999, il capitale sociale di TI è attualmente detenuto per circa il 55% da Tecnost Spa, la quale è controllata dalla Ing. C. Olivetti & C. Spa, tramite una partecipazione azionaria diretta del 70% circa e indiretta quasi del 3%. 6. TI opera nei mercati dell offerta del servizio di telefonia vocale, fornitura di infrastrutture e di servizi di connettività, nonché nella prestazione di servizi di telecomunicazione offerti in regime di autorizzazione ai sensi del d.p.r. n. 420/95 (quali i servizi di trasmissione dati e di accesso a Internet ed i servizi a valore aggiunto). TI opera con diversi marchi, rivolgendo la propria offerta tanto all utenza finale (clienti aziendali) quanto a soggetti rivenditori di servizi; la società è attiva inoltre nell offerta di servizi di accesso a Internet all utenza residenziale e SOHO (Small Office Home Office) attraverso l unità commerciale (Business Unit) TIN della propria Direzione Clienti Privati, che risulta in via di scorporo e successiva fusione nella società Seat Pagine Gialle Spa, il cui controllo è stato di recente acquisito da TI. 7. Nell'esercizio 1999 il gruppo che fa capo a TI ha realizzato un fatturato mondiale complessivo di circa 52.480 miliardi di lire (valori consolidati). Per ciò che concerne la vendita di servizi di accesso a Internet attraverso l unità commerciale (business unit) TIN.it, tale divisione ha fatturato nel 1999 circa 133 miliardi di lire; per l anno 2000, secondo i dati forniti dalla stessa TI la sola TIN.it ha realizzato un fatturato di circa [omissis] miliardi di lire, di cui [omissis] miliardi imputabili a servizi ADSL. Sempre nel 1999, secondo i dati prodotti dalla stessa TI, il fatturato realizzato per i servizi di trasmissione dati ex d.p.r. n. 420/95 è stato pari, nello stesso anno, a 763 miliardi di lire; per gli stessi servizi; in relazione al 2000, la società ha fornito un dato di fatturato di [omissis] miliardi di lire. Nello stesso anno la società ha realizzato un fatturato di circa [omissis] e [omissis] miliardi di lire rispettivamente per la commercializzazione dei servizi RING e Full Business Company. B) INFOSTRADA SPA 1 [Ravvisata la necessità di prendere conoscenza di tutti gli elementi di fatto concernenti i comportamenti oggetto del provvedimento di avvio di istruttoria ed il contesto nel quale essi si inserivano, l Autorità ha deliberato, sempre in data 17 novembre 1999, di procedere ad un accertamento ispettivo presso le sedi e i locali di TI, ai sensi dell'art. 14, comma 2, della legge n. 287/90; tale accertamento si è svolto in data 24 novembre 1999. Con Delibera del 9 dicembre 1999, l'autorità ha autorizzato un ispezione, ai sensi dell'art. 14, comma 2, della legge n. 287/90, presso la società Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni S.p.A. (CSELT), che si è svolta in data 16 dicembre 2000, al fine di acquisire conoscenza di tutti gli elementi inerenti alla configurazione e al funzionamento della rete telefonica commutata di Telecom Italia S.p.A., necessari alla fornitura dei servizi di telecomunicazione con modalità di accesso basate sulla tecnologia ADSL oggetto di istruttoria. Infine, ravvisata la necessità di prendere conoscenza di tutti gli elementi di fatto concernenti i comportamenti oggetto del provvedimento di avvio di istruttoria ed il contesto nel quale essi si inserivano, l Autorità, con delibere del 21 dicembre 1999 e 11 gennaio 2000, ha autorizzato ispezioni ai sensi dell'articolo 14, comma 2, della legge n. 287/90, rispettivamente presso Galactica S.p.A. e presso le società Unidata S.p.A. e COMM2000 S.p.A.. I relativi accertamenti ispettivi hanno avuto luogo in data 23 dicembre 1999 presso Galactica S.p.A. e in data 19 gennaio 2000 presso le altre società sopra menzionate.] 2 [Con l acronimo SDH (Syncronous Digital Hierarcy) si indica una modalità di accesso su portante in fibra ottica.]

8. La società IS opera nel settore delle telecomunicazioni in ambito nazionale, in virtù di una licenza individuale rilasciata nel febbraio 1998 per l'installazione di una rete fissa di telecomunicazioni allo scopo di fornire al pubblico il servizio di telefonia vocale. IS fornisce servizi di telecomunicazione liberalizzati, quali servizi di telefonia per gruppi chiusi di utenti, servizi di trasmissione dati, servizi di rete privata virtuale, nonché, attraverso il marchio Libero, servizi di accesso a Internet e, attraverso la società interamente controllata Italia On Line Spa, anche servizi di commercio elettronico e di raccolta pubblicitaria on-line. IS si avvale per offrire i propri servizi di telecomunicazioni di una rete costituita, oltre che da linee affittate da TI, da infrastrutture proprietarie. Nell aprile 1998, IS ha concluso un accordo con Ferrovie Spa in base al quale ha acquisito, per 30 anni, il diritto in esclusiva di stendere i propri cavi di fibra ottica lungo i 16.000 km di binari della rete ferroviaria italiana 3. IS è interamente controllata da Mannesmann AG, a sua volta totalmente controllata da Vodafone Airtouch Group Plc 4. Tuttavia, a seguito della realizzazione dell operazione di concentrazione recentemente autorizzata con condizioni dall Autorità, IS procederà ad una fusione WIND dando vita ad una nuova società che sarà soggetta al controllo congiunto di Enel Spa e France Telecom SA 5. Nell esercizio 1999, IS ha realizzato un fatturato pari a circa 1.400 miliardi di lire, integralmente per vendite e servizi in Italia. C) WIND TELECOMUNICAZIONI SPA 9. WIND Telecomunicazioni Spa (di seguito WIND) è una società attiva nella progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione, manutenzione e gestione di reti di telecomunicazioni e del relativo software, nonché nella fornitura di servizi di telecomunicazione, tra i quali servizi di telefonia vocale e telefonia mobile, servizi di trasmissione messaggi in voce, dati, video e altri servizi a valore aggiunto (telefonia per gruppi chiusi di utenti, ecc.), servizi di accesso ad Internet e, attraverso It-Net, società acquisita nel 1999 anche servizi di commercio elettronico e di raccolta pubblicitaria on-line 6. Per quanto concerne le infrastrutture di rete (backbone nazionale), WIND ha sottoscritto nel 1998 un accordo per l uso in esclusiva per 15 anni delle infrastrutture di rete di ENEL 7, stipulando contemporaneamente accordi per l uso di linee affittate da altri operatori di telecomunicazioni. WIND è un'impresa comune a pieno titolo, soggetta al controllo congiunto da parte di Enel Spa e di France Telecom SA, che detengono rispettivamente il circa il 56% e il 44% del capitale sociale di WIND. Nell'esercizio 1999 WIND ha realizzato interamente in Italia un fatturato nazionale complessivo pari a circa 900 miliardi di lire. D) ALBACOM SPA 10. Albacom offre servizi di telecomunicazioni (servizi di trasmissione dati, servizi di accesso a Internet e, in generale, servizi a valore aggiunto) sin dal 1995, utilizzando una propria rete di telecomunicazioni con copertura nazionale. A partire dalla fine del 1998, a seguito dell ottenimento di una licenza individuale per l offerta del servizio pubblico di telefonia vocale, la società offre anche servizi di telefonia vocale al pubblico, in particolare rivolti alla clientela affari. Il capitale sociale di Albacom è detenuto da Albacom Holdings Ltd (45,5%), controllata congiuntamente da British Telecommunications Plc, da ENI (35%) e da Mediaset Spa (19,5%). Nell esercizio 1999, Albacom ha realizzato un fatturato complessivo a livello nazionale di circa 345 miliardi di lire. E) FASTWEB SPA 11. Fastweb è attiva nella fornitura di servizi basati sull accesso a larga banda e con protocollo IP, tra i quali fonia, accesso a Internet, video on demand, rivolti tanto all utenza residenziale quanto affari. Fastweb realizza altresì connessioni dirette in fibra ottica per il collegamento dei propri clienti residenziali e affari, avvalendosi delle infrastrutture installate dalla società Metroweb, il cui capitale sociale è detenuto per una partecipazione di controllo da 3 [Cfr. il provvedimento dell Autorità n. 9268 (C4438), Enel-France Telecom/New Wind, del 28 febbraio 2001, su bollettino n.8/2001..] 4 [Cfr. la decisione della Commissione del 12 aprile 2000, nel caso n. COMP/M.1795, Vodafone Airtouch/Mannesmann.] 5 [Cfr. Provv. n. 9268 (C 4438), Enel-France Telecom/New Wind, del 28 febbraio 2001, pubblicato su Bollettino n. 8/2001.] 6 [Cfr. provvedimento dell Autorità del 10 agosto 1999, C/3572, Wind Telecomunicazioni/It-Net, in Boll. n. 31-32/99.] 7 [Cfr. il provvedimento dell Autorità n. 9268 (C4438), Enel-France Telecom/New Wind, del 28 febbraio 2001, su bollettino n.8/2001.]

AEM e per una partecipazione di minoranza dalla stessa e.biscom. Fastweb, costituita nel 1999, è controllata dalla società e.biscom e partecipata dalla AEM 8. Non si dispone di dati in merito al fatturato della società per l anno 1999, in considerazione della circostanza che Fastweb ha iniziato a commercializzare i propri servizi solo nell anno 2000. F) L ASSOCIAZIONE ITALIANA INTERNET PROVIDERS 12. L'AIIP è una associazione di imprese che forniscono al pubblico servizi di telecomunicazioni e in particolare servizi di accesso a Internet e di trasmissione dati. La AIIP conta attualmente circa 80 associati che, esclusa TI, coprono, in termini di fatturato realizzato, oltre l 85% del mercato residuo. Fra i principali associati AIIP si annoverano le società Tiscali, Agorà, Atena2000, ClioComm, Flashnet, Galactica, Italia OnLine, McLink, che operano prevalentemente nel settore della fornitura di accessi dial-up PSTN e ISDN all utenza residenziale, nonché Albacom, IS, Comm2000, I.Net, IT.net, RSL COM Italia, Unisource Italia, YAHOO Italia, che sono attive prevalentemente nel settore della fornitura di accessi all utenza affari. IV. LE RISULTANZE ISTRUTTORIE A) I MERCATI RILEVANTI 13. Con riferimento al caso di specie, relativo a presunti comportamenti abusivi di TI nel rifiuto di fornitura di circuiti diretti in banda base e nell offerta sul mercato di servizi liberalizzati mediante l applicazione di tecnologie di tipo x-dsl alla parte distributiva della rete telefonica commutata, l analisi istruttoria ha consentito di individuare i seguenti mercati rilevanti: a) il mercato, a monte, della fornitura di servizi di connettività su base locale; b) i mercati, a valle, dei servizi di trasmissione dati e a valore aggiunto nonché quello dei servizi di accesso a Internet, per la cui fornitura all utente finale appare necessario disporre di capacità trasmissiva in particolare su base locale. 1. Il mercato della fornitura di servizi di connettività a livello locale 1.1 Il mercato rilevante del prodotto 14. Il primo mercato rilevante ai fini del presente procedimento è rappresentato dalla fornitura di servizi di connettività locale. Infatti, al fine di erogare servizi di telecomunicazioni di trasmissione dati o di accesso a Internet all utenza finale, un operatore di telecomunicazioni necessita, tra l altro, di connettività a livello locale che gli consenta di connettere gli utenti fra loro e/o alla propria rete dati. Tale connettività può essere ottenuta a livello fisico attraverso infrastrutture locali dedicate o condivise, proprie o affittate da un gestore locale di infrastrutture. Tra le diverse soluzioni tecniche atte a fornire connettività locale si annoverano le modalità di seguito descritte. i) La parte distributiva della rete telefonica pubblica commutata 15. Ai fini della fornitura al cliente finale di alcuni servizi di telecomunicazione liberalizzati, segnatamente quelli di accesso a Internet rivolti in prevalenza alla clientela residenziale, gli operatori si sono avvalsi, oltre che dei circuiti diretti, anche della parte locale della rete telefonica commutata (PSTN, Public Switched Telecommunication Network), mediante connessioni in dial-up, ottenute con l applicazione di modem presso la postazione informatica dell utente. La parte locale della PSTN corrisponde al tratto di rete ricompreso fra una centrale di commutazione locale 9 e la sede dell abbonato 10 e viene individuata con le denominazioni rete di distribuzione, rete di accesso locale o anche anello locale. Per realizzare il circuito fisico che connette la sede dell utente alla centrale della società telefonica al fine della fornitura del servizio di telefonico, il mezzo trasmissivo generalmente utilizzato è costituito da coppie 8 [AEM S.p.A. -Azienda Energetica Municipale S.p.A.- (di seguito AEM) è una società per azioni attiva nella produzione e distribuzione di energia elettrica; distribuzione di gas naturale, del teleriscaldamento, dell'illuminazione pubblica e delle telecomunicazioni. Il 51% delle azioni di AEM è detenuto dal comune di Milano, con il restante 49% collocato presso la Borsa Valori di Milano.] 9 [In Italia denominata Stadio di Gruppo di Linea (SL).] 10 [Indicata con il termine borchia o terminazione d utente.]

simmetriche in rame ( doppini telefonici ), attraverso le quali i segnali vengono trasmessi in modo analogico, mediante onde elettromagnetiche che riproducono, per intensità e ampiezza, il segnale vocale 11. 16. Il modesto utilizzo, in passato, di tale infrastruttura locale per la distribuzione di servizi diversi dalla telefonia vocale è dipeso dal fatto che l infrastruttura in rame tipicamente supporta la fornitura dei soli servizi cosiddetti in banda stretta, vale a dire fonia e trasmissione dati a basse velocità 12. Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico ha consentito l impiego di tecnologie trasmissive innovative che permettono l offerta di servizi di telecomunicazioni a larga banda sull attuale linea telefonica in rame, se raccordata a dispositivi tecnologici che le permettono di accrescere le sue funzionalità, quale il sistema basato sulla tecnologia DSL (Digital Subscriber Line) 13. I vari tipi di sistemi x-dsl comportano esclusivamente l applicazione di una speciale apparecchiatura modem sia presso la sede dell utente sia presso la centrale telefonica locale di riferimento e, utilizzando tecniche di codifica digitale del segnale che permettono di comprimere quest ultimo aumentando la capacità trasmissiva della linea di più del 90%, senza peraltro interferire con il suo utilizzo contemporaneo per i servizi di telefonia vocale, sono in grado di trasformare il doppino di rame in una linea digitale ad alta velocità. 17. L applicazione di simili tecnologie alla parte distributiva della rete dell operatore dominante, rendendo tale infrastruttura locale fruibile per la distribuzione di servizi ad alta velocità e a larga banda, è potenzialmente in grado di modificare radicalmente le condizioni concorrenziali ed economiche del mercato di riferimento. In particolare, la fornitura di servizi di connettività attraverso l applicazione di tecnologie x-dsl alla parte distributiva della PSTN appare, dal punto di vista del mercato del prodotto, sostituibile all offerta di servizi di connettività ottenibile mediante l impiego di circuiti diretti; essa inoltre si caratterizza per la particolare economicità della soluzione, in quanto utilizza un infrastruttura di rete già esistente, senza comportare investimenti aggiuntivi, ad eccezione delle apparecchiature modem che tuttavia risultano caratterizzate da un costo contenuto, soprattutto nella prospettiva di una loro maggiore diffusione. ii) I circuiti diretti di breve distanza 18. I circuiti diretti sono componenti di un infrastruttura di telecomunicazione che forniscono capacità di trasmissione trasparente tra punti terminali di una stessa rete e che non includono la commutazione su richiesta, realizzando il collegamento diretto e dedicato tra punti terminali della rete. Sono infatti utilizzati come connessione dedicata e permanente fra le sedi d utente fra loro e/o il punto di presenza/nodo dell infrastruttura di trasporto 14. I circuiti diretti si differenziano in circuiti diretti analogici (CDA) e numerici (CDN): i primi sono collegamenti in rame di tipo analogico della rete pubblica commutata e, in quanto caratterizzati da un inferiore capacità trasmissiva, sono di norma forniti a condizioni economiche più vantaggiose rispetto ai CDN, che consentono la trasmissione di voce e dati in modalità digitale (o numerica), risultando più efficienti dei primi. Rientrano nel mercato della fornitura di servizi di connettività locale i circuiti urbani (di distanza fino a 5 Km), che si caratterizzano per capacità uguali o maggiori a 64 Kbit/s, nell ambito dei quali rientrano i c.d. circuiti di accesso, utilizzati per collegare la postazione dell utente finale con il nodo di rete dell operatore. Sono invece esclusi dall ambito della presente analisi, relativa alla 11 [Per utilizzare la rete telefonica tradizionale anche per il trasporto dei dati e delle immagini, i relativi segnali, che sono disponibili in forma digitale (cioè in sequenze binarie di valori 0 e 1, dette anche bits ) devono essere trasformati con tecniche di modulazione e rimodulazione, attraverso apparecchiature modem di tipo tradizionale.] 12 [Si definisce larghezza di banda la caratteristica fisica di un sistema di telecomunicazioni che indica la velocità con la quale possono essere trasferite le informazioni; nei sistemi analogici, essa è misurata in cicli per secondo (Hertz), nei sistemi digitali in bits binari per secondo (bit/s). In altri termini, la larghezza di banda indica il numero di bit al secondo che un determinato collegamento può trasportare. Normalmente, i doppini di rame della PSTN tradizionale hanno una larghezza di banda piuttosto ridotta, in quanto trasportano, attraverso l impiego dei modems tradizionali, da 19,2 a 56 kbit/s; i sistemi ISDN più avanzati (Integrated Service Data Network) possiedono una larghezza di banda massima di 128 kbit/s, comunque non sufficiente per una serie di applicazioni quali l accesso a Internet ad alta velocità. Con il termine larga banda attualmente si indica un servizio o una connessione che consente di trasportare le informazioni con una larghezza di banda generalmente superiore a 2 Mbit/s.] 13 [Esistono diverse varianti della tecnologia DSL, designate con il termine collettivo x-dsl, quali l ADSL (Linea digitale d utente asimmetrica), che consente di inviare segnali digitali sulla rete telefonica ad alte velocità fino a 2 Mbit/s nella banda downstream (dalla rete verso la sede del cliente) e fino a 512 Kbit/s nella banda upstream; l HDSL (Linea digitale d utente ad alta velocità di trasmissione dati), che permette di raggiungere velocità simmetriche fra i 2 e gli 8 Mbit/s; l UDSL (versione unidirezionale dell HDSL); il VDSL (Linea digitale d utente ad altissima velocità di trasmissione dati) che consente velocità pari a circa 55 Mbit/s. Velocità superiori a queste, segnatamente fino ai 150 Mbit/s, sono ottenibili unicamente attraverso un supporto in fibra ottica (denominato SDH).] 14 [Su tale materia, si vedano, in particolare, la Delibera dell AGCOM n. 101/99, del 24 giugno 1999, recante Condizioni economiche di offerta del servizio di telefonia vocale alla luce dell'evoluzione di meccanismi concorrenziali, e la Delibera dell AGCOM n. 389/00/CONS, del 20 giugno 2000, recante Determinazione di condizioni economiche per l offerta di linee affittate da parte della società Telecom Italia S.p.A..]

fornitura di servizi di connettività locale, i circuiti di interconnessione e le linee di lunga distanza (circuiti di trasporto o backbone). 19. Dalle risultanze istruttorie è emersa la possibilità di impiegare le tecnologie x-dsl anche in relazione ai circuiti diretti analogici al fine di potenziarne la capacità trasmissiva e utilizzarli per la fornitura di servizi di trasmissioni dati e accesso a Internet ad alta velocità a costi considerevolmente inferiori rispetto a quelli relativi all utilizzo dei normali CDN di TI. In particolare, le risultanze istruttorie hanno evidenziato la presenza sul mercato nazionale di operatori che, già partire dalla fine del 1995, fornivano servizi di connettività e servizi di accesso a Internet attraverso infrastrutture locali basate sull utilizzo della tecnologia HDSL applicata a connessioni di tipo CDF affittate da TI (circuiti diretti in banda fonica, equivalenti a CDA in banda base, disponibili in genere fra le diverse centrali di TI in area urbana). Come emerge dagli atti del procedimento, la stessa TI applicherebbe le tecnologia di tipo x-dsl a collegamenti di tipo CDF in continuità metallica per la propria offerta di servizi finali (doc. MI10, Direzione Territoriale di Milano). iii) Le soluzioni alternative: le connessioni in fibra ottica, il wireless local loop e le reti televisive via cavo 20. Le connessioni in fibra ottica costituiscono un sistema alternativo atto a garantire connettività locale attraverso collegamenti realizzati con una tecnologia di cablaggio per trasmissioni a larga banda e alta velocità, caratterizzati da flussi trasmissivi a partire da 2 Mbit/s. La presenza di questo tipo di infrastruttura sul territorio nazionale, con l eccezione di alcune limitate realtà urbane quali Milano e Roma, risulta in prevalenza attribuibile a TI 15. Tale società, che fin dal 1995 ha sviluppato il progetto SOCRATE (Sviluppo Ottico Coassiale della rete di Accesso di Telecom), sta attuando un processo di potenziamento della propria infrastruttura di rete che prevede la graduale sostituzione delle connessioni in rame e in cavo coassiale con collegamenti in fibra ottica. 21. Per quanto concerne soluzioni alternative per la connettività locale e l accesso alla clientela mediante tecnologie radio o la riconversione di infrastrutture cablate nate per offrire servizi diversi dalle telecomunicazioni, non appaiono avere carattere di effettiva competitività nella realtà italiana con le soluzioni finora evidenziate. In particolare, come anche chiarito dall Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (di seguito anche AGCOM) nell ambito della Delibera n. 2/00/CIR, la soluzione denominata wireless local loop non appare ad oggi a uno stadio di sviluppo tale da garantire nei prossimi anni una copertura uniforme per tutte le tipologie di clientela e per tutte le aree geografiche; inoltre, nel nostro Paese la TV via cavo non ha conosciuto prospettive favorevoli sia a causa di specifici divieti legislativi sia per la notevole offerta di programmi da parte della televisione via etere. 1.2 Il mercato rilevante geografico 22. Lasciando impregiudicata ogni eventuale e successiva valutazione in ordine alla possibilità di definire ambiti competitivi locali per il mercato del prodotto in esame, la dimensione geografica rilevante con riferimento al caso di specie deve considerarsi nazionale. Ciò, in particolare, in considerazione della circostanza che l operatore storico ha distribuito la sua rete di accesso locale su tutto il territorio nazionale e che i nuovi operatori possono installare reti e offrire servizi di telecomunicazioni in virtù di autorizzazioni e licenze aventi validità sul territorio nazionale. Pertanto, l ambito geografico nel quale la concorrenza normalmente dovrebbe avere luogo, in assenza di strozzature, è costituito proprio dal territorio nazionale 16. 1.3 La struttura del mercato rilevante 23. La fornitura di servizi di connettività locale rappresenta in linea generale uno dei segmenti meno concorrenziali del settore liberalizzato delle telecomunicazioni, in quanto i nuovi operatori che entrano sul mercato non dispongono di estese infrastrutture di rete alternative e non sono in grado, utilizzando le tecnologie di tipo convenzionale, di emulare le economie di scala e di scopo degli operatori notificati come aventi notevole forza di mercato nella rete fissa. Ciò in quanto per un periodo relativamente prolungato, gli operatori hanno diffuso le proprie 15 [Secondo i dati desumibili dal bilancio del Gruppo TI relativo all esercizio 1999, la consistenza della rete di accesso ottica al 31 dicembre 1999 era pari a 400.000 chilometri-fibra. Secondo i dati resi noti da TI, con comunicato stampa del 21 gennaio 1998, alla fine del 1997 le abitazioni raggiunte corrispondevano circa a 1,5 milioni distribuite in 64 città. Il piano industriale di TI prevedeva circa 5 milioni di case raggiunte entro il 2000 con l utilizzo delle tecnologie via via disponibili. Sulla base della documentazione acquisita nell ambito del presente procedimento, alla fine del 1998 TI aveva realizzato un infrastruttura di circa [omissis] nelle città previste nell ambito del piano SOCRATE (doc. 15 Direzione Rete).] 16 [Le strozzature che si registrano nella fornitura di infrastrutture e connettività nonché di servizi di telecomunicazioni su base locale non impediscono agli operatori entranti di sviluppare reti locali, di estensione più modesta, ad esempio nelle aree urbane densamente popolate, ma attraverso tali reti essi non sono di norma in grado di competere su scala nazionale con gli operatori storici fornendo una gamma di servizi altrettanto completa.]

reti di accesso locale protetti da diritti esclusivi e hanno potuto finanziare i costi di tali investimenti grazie a rendite di monopolio 17. 24. Come già accennato, soluzioni alternative di connettività locale, tra le quali i cavi di fibre ottiche, gli anelli locali senza filo, le reti TV via cavo, o il satellite, ove effettivamente presenti sul territorio nazionale, in genere non possono raggiungere la stessa diffusione capillare della rete di accesso locale in doppino di rame controllata dall operatore storico né aspirare a farle concorrenza in un orizzonte temporale ragionevole, in quanto non offrono la medesima funzionalità e ubiquità 18, non potendo considerarsi ad essa equivalenti per fornire servizi di telecomunicazione a larga banda e a banda stretta sul territorio nazionale 19. La situazione di sostanziale assenza di concorrenza nella fornitura di servizi di connettività a livello locale risulta confermata dai risultati delle indagini compiute dall AGCOM sia nell ambito della Delibera n. 2/00/CIR 20, sia in occasione della valutazione svolta nella Delibera n. 389/00/CONS, relativa alla determinazione delle condizioni economiche per l offerta di linee affittate da parte di TI. A tale ultimo riguardo, l AGCOM ha rilevato come l offerta di TI abbia continuato a rappresentare anche nel 1999 quasi il 100% dell offerta sul mercato, a fronte della scarsa rilevanza della fornitura di linee affittate da parte di operatori concorrenti, soprattutto con riguardo al segmento dei circuiti di breve distanza, in relazione ai quali gli investimenti degli operatori alternativi risultano essere ad oggi limitati e, comunque, circoscritti alle principali aree urbane. 2. I mercati dei servizi di trasmissione dati e accesso ad Internet offerti all utenza finale 2.1 Il mercato rilevante del prodotto 25. Il secondo ambito di analisi del presente procedimento si riferisce all insieme dei servizi di telecomunicazione non vocali offerti all utenza finale sulla base di tecniche di trasmissione dati mediante infrastrutture dedicate (reti dati) e di protocolli trasmissivi specifici. I suddetti servizi, consistenti principalmente nella fornitura di accesso a Internet e trasmissione dati, sono infatti distribuiti, per la parte di trasporto delle informazioni a livello nazionale, utilizzando infrastrutture di backbone basate sull utilizzo di tecniche di commutazione c.d. a pacchetto diverse da quelle a commutazione di circuito usate per i servizi vocali 21. 26. In base al costante orientamento della Commissione Europea e di questa Autorità, i servizi di accesso a Internet e i servizi di trasmissione dati costituiscono due distinti mercati rilevanti del prodotto, in ragione della non sostituibilità dei medesimi. Infatti, i consumatori che acquistano un servizio di accesso a Internet hanno l'aspettativa di poter raggiungere tutti gli utenti collegati a Internet. Diversamente, la fornitura di servizi di trasmissione dati a utenti finali che utilizzano protocolli diversi da Internet, pur potendo consentire agli stessi di raggiungere altri utenti che utilizzano lo stesso protocollo, non consente il collegamento permanente e illimitato all'intera comunità degli utenti Internet, che costituisce l'obiettivo primario della domanda del relativo servizio 22. Analogamente, in relazione ai servizi 17 [Quinta relazione della Commissione sull attuazione del pacchetto di regolamentazione per le telecomunicazioni, COM(1999) 537.] 18 [In tal senso la Raccomandazione del 25 maggio 2000 e la Comunicazione della Commissione, entrambe relative all accesso disaggregato all anello: consentire la fornitura concorrenziale di una gamma completa di servizi di comunicazioni elettroniche, in particolare dei servizi multimediali a larga banda e di Internet ad alta velocità, rispettivamente pubblicate su GUCE del 29 giugno 2000, L 156/44, (n. 2000/417/CE) e GUCE del 23 settembre 2000, C272/55 (n. 2000/C 272/10), al considerando 8 e al punto 1.2.] 19 [Così la Comunicazione n. 2000/C272/10, al punto 3.2. Si veda anche, per un analisi del mercato della fornitura delle infrastrutture di accesso del cliente ai servizi di telecomunicazioni, la recente Decisione della Commissione, del 15 settembre 2000, nel caso IV/36.539, British Interactive Broadcasting/Open, (1999/781/CE).] 20 [Si veda la Delibera dell AGCOM del 16 marzo 2000, recante Linee guida per l implementazione dei servizi di accesso disaggregato a livello di rete locale e disposizioni per la promozione della diffusione di servizi innovativi, pubblicata in GU del 28 marzo 2000, n. 73, con particolare riferimento all Allegato B, punto 3.3, dove l AGCOM sottolinea che l offerta di connettività a livello locale in Italia risulta connotata da: i) una sostanziale assenza di infrastrutture alternative (reti TV via cavo o reti di public utilities); ii) un insufficiente sviluppo di soluzioni tecnologiche alternative (wireless local loop, UMTS), inadeguato a garantire nei prossimi anni una copertura uniforme per tutte le tipologie di clientela e le aree geografiche; iii) l esistenza di significative difficoltà per la realizzazione ex novo di infrastrutture alternative di rete fissa in ambito locale da parte di nuovi operatori, in ragione degli ostacoli connessi alla normativa urbanistica e degli elevati costi delle opere; iv) la presenza di un ulteriore barriera all entrata per gli operatori rappresentata dai lunghi tempi di realizzazione di reti alternative.] 21 [Fra i diversi standard tecnologici vale menzionare la tecnologia ATM (Asynchronous Transfer Mode) per la realizzazione di reti integrate a larga banda per la trasmissione di voce, segnali video e dati ad alta velocità, superiori a 2 Mbp/s e fino a 155 Mbp/s.] 22 [Cfr. in particolare il Provv. n. 7978, del 28 gennaio 2000, AIIP/Telecom, pubblicato in Bollettino n. 4/2000; il Provv. n. 5489, del 13 novembre 1997, Telecom Italia/Intesa, pubblicato in Bollettino n. 46/1997; il Provv. n. 8545 del 27 luglio 2000 - Telecom Italia/Seat Pagine Gialle, pubblicato in Bollettino n. 30/2000 ed il Provv. n. 8718 del 27 settembre 2000, Poste Italiane/Telecom Italia, pubblicato in Bollettino n. 39/2000. Cfr. anche la decisione della Commissione nel caso IV/M.1069, WorldCom/MCI, pubblicata in GUCE del 4 maggio 1999.]

di trasmissione dati in senso proprio occorre rilevare che, sulla base delle definizioni già adottate dalla Commissione e dall Autorità in funzione della tipologia dei servizi offerti, delle tecnologie utilizzate e, infine, delle caratteristiche ed esigenze della domanda, affari o residenziale, è possibile giungere all individuazione di specifici mercati del prodotto costituiti dai servizi di trasmissione dati di base offerti su rete a commutazione di pacchetto e dai servizi di trasmissione dati personalizzati per le imprese 23. 27. La domanda rilevante per i servizi sopra specificati è costituita, da un lato, dalle esigenze di scambio informativo delle aziende, dall altro, dall esigenza di connessione a Internet dell utenza residenziale. Tali differenti esigenze, corrispondenti a diverse domande di capacità e velocità trasmissiva, hanno definito in passato, in funzione delle tecnologie disponibili, distinte metodologie di connessione locale dell utenza finale ai backbone di rete. In particolare, la domanda affari è stata tipicamente soddisfatta mediante l installazione di circuiti diretti fra la sede d utente e il punto di presenza, o nodo, dell infrastruttura di trasporto; per l utenza residenziale si è tradizionalmente fatto ricorso ad una modalità di connessione dial-up, mediante modem, utilizzando la normale linea telefonica, in quanto normalmente le esigenze trasmissive dei clienti residenziali Internet sono contenute, tanto in termini di quantità di dati trasmessi che di velocità del collegamento richiesto. 28. Come in precedenza illustrato, l applicazione delle nuove tecnologie di tipo x-dsl alla parte distributiva della rete telefonica pubblica commutata, operata da TI a partire dal 1998, ha consentito di accrescere le funzionalità del doppino di rame, trasformato in una linea digitale ad alta velocità, fruibile per la trasmissione di elevate quantità di informazioni in modo capillare ed economicamente molto più conveniente, rispetto alla connettività realizzata con circuiti diretti, per la fornitura anche di servizi a larga banda. 29. Con riguardo alla possibilità di definizione di un mercato distinto in relazione ai servizi basati sulle nuove tecnologie a larga banda disponibili, caratterizzati da applicazioni maggiormente evolute oppure, a parità di applicazioni, caratteristiche prestazionali e costi non comparabili alle tecnologie tradizionali di trasmissione dati, vale evidenziare come ai fini del presente procedimento non appaia operabile una simile distinzione. Ciò in particolare in considerazione del fatto che l introduzione delle nuove metodologie trasmissive non appare, allo stato attuale di sviluppo del mercato e con riferimento al periodo di analisi del presente procedimento, avere modificato sostanzialmente le caratteristiche della domanda e dell offerta per i servizi in esame. Vale infatti sottolineare che, conformemente alla giurisprudenza comunitaria per essere considerato oggetto di un mercato sufficientemente distinto, il prodotto deve potersi identificare grazie a caratteristiche specifiche che lo distinguono dagli altri prodotti così da renderlo poco intercambiabile con essi e quasi insensibile alla loro concorrenza 24. 30. Occorre infine osservare che i comportamenti posti in essere da TI a partire dal 1998, i quali formano oggetto di analisi nel presente procedimento, rappresentano l espressione di una strategia unitaria della società destinata ad incidere sul complesso dell offerta delle varie tipologie dei servizi di trasmissione dati e accesso a Internet forniti sia mediante tecniche di trasmissione dati basate su tecnologie tradizionali e sia sull applicazione di tecnologie x- DSL/SDH a larga banda. Infatti, come si illustrerà più oltre, i servizi ad alta velocità forniti da TI in virtù dell impiego di tecnologie x-dsl sono stati offerti alla medesima clientela finale dei servizi di trasmissione dati e accesso ad Internet tradizionali, in sostituzione di questi ultimi ed in concorrenza con l offerta tradizionale degli operatori di telecomunicazioni alternativi a TI. Ciò a conferma della circostanza che i vari servizi in questione, nella fase di evoluzione del mercato all epoca dei comportamenti di TI, erano in rapporto di concorrenza e intercambiabilità. 31. Per quanto concerne il profilo regolamentare, l offerta dei servizi sopra indicati rientra nell ambito dei servizi di telecomunicazione soggetti a regime autorizzatorio ai sensi del Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 103, di recepimento della Direttiva 90/388/CEE. Lo svolgimento dei predetti servizi è stato infatti finora consentito previo rilascio di apposita autorizzazione in conformità alla disciplina stabilita nel Regolamento recante determinazione delle caratteristiche e delle modalità di svolgimento dei servizi di telecomunicazioni non riservati, approvato con d.p.r. 4 settembre 1995, n. 420 25. Per quanto riguarda in particolare la fornitura di servizi di accesso ad Internet ad alta velocità, 23 [Cfr. il Provv. n. 5489, del 13 novembre 1997, Telecom Italia/Intesa, pubblicato in Bollettino n. 46/1997, il Provv. n. 8718 del 27 settembre 2000, Poste Italiane/Telecom Italia, pubblicato in Bollettino n. 39/2000. ] 24 [Così la Corte di Giustizia nella causa n. 27/76, United Brands v. Commissione, del 14 febbraio 1978, paragrafo 22, richiamata dalla decisione della Commissione del 4 ottobre 1995, relativa alle misure imposte al secondo operatore di servizi GSM in Italia, considerando 10.] 25 [La disciplina contenuta nel d.p.r. 4 settembre 1995, n. 420 ha continuato a trovare applicazione anche a seguito dell entrata in vigore del d.p.r: n. 318/97, in virtù di quanto previsto all art. 6, comma 30 del medesimo, in base al quale le disposizioni del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 103, del decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 1995, n. 420, e del decreto legislativo 11 febbraio 1997, n. 55, relative alle condizioni per l esercizio dei servizi ivi liberalizzati, continuano ad applicarsi fino alla pubblicazione, sulla base del presente regolamento, delle corrispondenti condizioni di autorizzazione. Solo di recente, con Delibera n. 467/00/CONS, del 18 luglio 2000, l AGCOM ha emanato le nuove disposizioni in materia di autorizzazioni generali

vale qui sottolineare che la società TI, in data 2 dicembre 1999, ha presentato, secondo le indicazioni dell AGCOM, una specifica richiesta di autorizzazione in relazione all Offerta base RING ai sensi dell articolo 6, comma 22 del d.p.r. 318/97 26. 2.2 Il mercato rilevante geografico 32. In relazione alla dimensione geografica dei mercati, anche sulla base del consolidato orientamento della Commissione e dell Autorità, l offerta agli utenti finali dei servizi di trasmissione dati e accesso a Internet può riguardare ambiti nazionali, sovraregionali e mondiali. Il presente procedimento interessa tuttavia unicamente l ambito di competizione a livello nazionale, che deve considerarsi distinto in funzione della sussistenza di barriere amministrative, in quanto la normativa vigente prevede che l'ingresso sul mercato sia subordinato all'ottenimento delle autorizzazioni amministrative aventi validità limitata al territorio nazionale, nonché in ragione della necessità di avvalersi, per l offerta dei servizi, di infrastrutture di rete localizzate sullo stesso territorio nazionale. 2.3 La struttura del mercato rilevante i. I servizi di accesso a Internet 33. I servizi in oggetto, per i quali la domanda è espressa sia dall utenza affari (grandi aziende, piccole e medie imprese, SOHO), sia dall utenza residenziale, sono offerti da tutti i soggetti in grado di fornire accesso a Internet alla clientela finale su diverse piattaforme tecnologiche, vale a dire accesso da rete telefonica commutata (PSTN, ISDN, anche con tecnologie x-dsl), accesso dedicato su CDN o fibra ottica, nonché accesso da radiomobile cellulare. Dal punto di vista dell offerta, sono quindi attivi su tale mercato, con diversi livelli di integrazione, i principali operatori di telecomunicazione, e in particolare, oltre a TI 27, anche soggetti titolari di una licenza individuale c.d. OLO (Other Licensed Operators), nonché ISP (Internet Service Provider) titolari di un autorizzazione per la fornitura dei servizi in questione ai sensi della normativa vigente. Le imprese operanti sul mercato considerato indirizzano generalmente la propria offerta tanto all utenza residenziale quanto all utenza affari, al fine di realizzare uno sfruttamento ottimale della capacità trasmissiva di rete, che si ottiene attraverso la fornitura di accesso ad una clientela diversificata la quale, sulle base delle proprie specifiche esigenze, si connette a Internet in differenti fasce orarie. 34. Per quanto riguarda la struttura concorrenziale del mercato dell offerta dei servizi di accesso a Internet, alla luce di quanto emerso nell ambito del procedimento A/255, AIIP/Telecom Italia 28, la società TI deteneva una quota di mercato del 46% nel 1997 e del 45% nel 1998, a fronte di quote degli operatori concorrenti che non superavano il 10% del mercato dei servizi di accesso ad Internet alla clientela finale. Con riferimento al 1999, come evidenziato nell ambito della valutazione dell operazione di concentrazione C/3932, Telecom Italia/SEAT, in tale anno si è verificato un sostanziale ampliamento del mercato, accompagnato da un mutamento della struttura dell'offerta dei servizi di accesso a Internet, a seguito dell'ingresso sul mercato degli organismi di telecomunicazione che hanno offerto direttamente, senza canone di abbonamento, servizi di accesso in concorrenza con gli ISP già attivi (fenomeno del c.d. free Internet). 35. In ogni caso, anche a fronte di tale evoluzione del mercato, nell anno 1999 TI ha continuato a rappresentare il primo operatore nell offerta dei servizi considerati, sia in termini di abbonati, con oltre 2,5 milioni di utenti, di cui [omissis] a pagamento, sia in termini di fatturato. Infatti, sulla base di stime fornite dalla stessa TI nel corso del menzionato procedimento C/3932, il valore globale del mercato dei servizi di accesso a Internet ammontava, nel 1999, a 504 miliardi di lire e il fatturato realizzato da TI era di circa [omissis] miliardi di lire, corrispondente a una quota del [45-50]% del mercato rilevante, a fronte di quote dei principali operatori concorrenti, quali IOL (Infostrada), I.Net, Tiscali che non superavano il 10% del mercato 29. che, congiuntamente alle disposizioni per il rilascio delle licenze individuali nel settore delle telecomunicazioni, già adottate con decreto ministeriale 25 novembre 1997 (modificato con Delibera n. 217 del 22 settembre 1999), disciplinano le condizioni per l offerta al pubblico di servizi di telecomunicazioni in Italia.] 26 [Tale disposizione normativa prevede che nel caso di richiesta per la prestazione di un nuovo servizio di telecomunicazioni, l Autorità [AGCOM], non oltre sei settimane dal ricevimento della richiesta, adotta condizioni transitorie anche ai fini del rilascio di autorizzazioni provvisorie o respinge la richiesta e informa l impresa interessata delle proprie ragioni. Non appena possibile, sono stabilite le condizioni definitive o sono indicate le ragioni del rifiuto.] 27 [Nel 1999 TI forniva servizi di accesso a Internet all utenza affari attraverso la Direzione Business, nonché servizi all utenza residenziale e SOHO attraverso la business unit TIN.it e la Direzione Clienti Privati.] 28 [Cfr. provv. n. 7978, del 28 gennaio 2000, pubblicato sul Bollettino n. 4/2000.] 29 [A fronte di tale posizione di preminenza di TI, è sufficiente osservare come il principale concorrente nell'offerta di tali servizi, ovvero IS, contava nel 1999 circa [omissis] milioni di abbonati (utenza residenziale), la maggior parte dei quali, tuttavia (ovvero circa [omissis] milioni di abbonati) fruivano di servizi gratuiti.]

36. I dati relativi all assoluta preminenza di TI nel mercato dei servizi di accesso a Internet negli anni 1997-99, sono confermati dai risultati dell indagine Databank, secondo la quale il settore dei servizi Internet risulta caratterizzato, negli anni considerati, da un elevato grado di concentrazione: i primi cinque operatori fatturavano ancora nel 1999 circa il 70% del mercato e i primi dieci l 83% del totale giro d affari; nel corso del 2000 il livello di concentrazione sarebbe addirittura aumentato. Nell ambito dell analisi Databank la struttura dell offerta è analizzata prendendo in considerazione i servizi di accesso a Internet, ovvero gli abbonamenti a pagamento e gratuiti, nonché i servizi a valore aggiunto quali ad esempio housing, hosting, creazione di siti web. La posizione degli operatori, derivante tuttavia anche dalla valutazione del fatturato relativo, come già detto, ai servizi a valore aggiunto, è rappresentata nella tabella che segue (Tab.1). Tab. 1 Il mercato dei servizi di accesso a Internet e a valore aggiunto (in M.di di lire) Azienda Telecom Italia (Interbusiness TIN) Fatturato 1998 Quota % Fatturato 1999 Quota % Fatturato 2000** Quota % 121,4 46,8 228 43 437 42 I.Net 23 8,9 39,6 7,5 100 9,6 Infostrada 11,5 4,4 67,7 12,8 100 9,6 Flashnet 10,4 4 7,3 1,4 10 1 Cineca 9 3,5 3,5 0,7 15 1,4 Comm2000 8,4 3,2 9,3 1,8 14 1,3 IT.Net 8 3 7,5 1,4 30 2,9 McLink* 4,3 1,7 6,3 1,2 8,9 0,9 Tiscali - - 24,5 4,6 83,3 8 Albacom 3 1,2 8 1,5 40 3,9 Sub Totale 199 76,7 401,7 75,9 838,2 80,6 Altri 60,4 23,3 128,2 24,1 201,3 19,4 TOTALE 259,4 100 529,9 100 1039,5 100 (*) McLink è controllata dalla società Seat Pagine Gialle Spa dal marzo 2000. Il fatturato della società McLink deve essere imputato a TI a partire dal novembre 2000, a seguito dell acquisizione da parte di TI del controllo di Seat Pagine Gialle Spa. (**) Stima Databank Consulting Fonte: Databank Consulting, Internet Plus, edizione 2000, La struttura competitiva dell offerta. 37. In considerazione della circostanza che per alcuni operatori il numero di utenti free access, per gli anni 1999 e 2000, risulta particolarmente elevato, anche paragonato al totale dei clienti a pagamento, è plausibile ritenere che i servizi a valore aggiunto costituiscano una parte importante del totale del fatturato di tali operatori concorrenti di TI e che, di conseguenza, la loro quota nel mercato dei soli servizi di accesso a Internet debba essere rivalutata, al ribasso, alla luce di tale dato. Si consideri, ad esempio, che il portafoglio clienti Infostrada risulta composto nel 1999 da 370.000 clienti a pagamento e 1.130.000 utenti free access; per il 2000 Databank stimava, a fronte di 500.000 clienti a pagamento, circa 2.100.000 utenti free access. Inoltre, come noto, l offerta di Tiscali si è basata sulla fornitura di servizi di accesso a Internet gratuiti, al fine di acquisire in breve tempo un elevato numero di utenti e, in virtù di tale successo, ottenere significativi ricavi dalla raccolta pubblicitaria on-line e dalle attività a monte di fornitura di infrastrutture e a valle, relative all offerta di servizi a valore aggiunto. 38. In conclusione, alla luce dei dati sopra esposti, vale osservare che si registra, negli anni dal 1997 al 2000, il permanere di una posizione di dominanza di TI nell offerta dei servizi di accesso a Internet, nonostante l ampliamento del mercato registrato negli ultimi due anni, l introduzione del modello del free access e l ingresso sul mercato di numerosi operatori. ii. I servizi di trasmissione dati 39. Nell'offerta di tali servizi operano in Italia oltre una ventina di imprese, la maggioranza delle quali, con l eccezione dei Provider di dimensioni minori, sono le stesse che offrono servizi di accesso a Internet. Tra tali operatori figurano quindi i principali gestori dei servizi di telecomunicazioni (TI, Albacom, WIND, Infostrada), alcuni operatori internazionali (Cable & Wireless Italia, Global One, Unisource Italia), nonché società fornitrici di servizi di rete e specializzate in servizi a valore aggiunto come G.E Information Service (GEIS) e Intesa. Altri operatori, quali ad esempio Colt, Fastweb e Citytel operano esclusivamente a livello regionale. Fra tutti gli operatori considerati, solo TI è in grado di garantire un offerta completamente integrata di servizi e di collegamenti trasmissivi. In generale, infatti, gli

altri operatori offrono i loro servizi di trasmissione dati e a valore aggiunto attraverso le proprie reti private, collegate a livello nazionale ed internazionale alle reti di altri gestori e dei fornitori di servizi di rete, che sono realizzate mediante l utilizzo di circuiti diretti affittati da TI come mezzi trasmissivi della propria rete privata, oppure si avvalgono delle reti di TI (come Itapac, Frame Relay e ISDN) e dei circuiti diretti urbani per raggiungere le sedi dei clienti. 40. Secondo i dati forniti dalla stessa TI nel corso del procedimento, evidenziati nella tabella seguente (Tab. 2), la società deteneva nel corso del 1998 una quota in valore del mercato dei servizi di trasmissione dati pari al 66%, mentre nel corso del 1999 tale quota sarebbe stata pari al 65%. Giova rilevare, inoltre, che secondo le medesime stime fornite da TI, la società ha realizzato nel 2000 ricavi pari a [omissis] miliardi di lire, corrispondenti a una quota di circa il [62-66]% del mercato (doc. 246). A fronte di una lieve contrazione della quota di mercato di TI, vale sottolineare la sostanziale stabilità della distanza tra tale operatore ed i suoi principali concorrenti che, secondo i dati forniti dalla stessa parte, sarebbe di circa 50 punti percentuali. Tab. 2 Il mercato dei servizi di trasmissione dati (in M.di di lire) Azienda Fatturato Quota% Fatturato Quota% 1998 1999 Telecom Italia 584 66 763 65 Albacom 151 17 178 15 Infostrada 40 4,5 61 5 Unisource 28 3 43 4 I.Net 13 1,5 19 2 Global One Comunication 9 1 13 1 Altri 60 7 93 8 Totale 885 100 1.170 100 Fonte: dati forniti da TI (doc. 173) 41. I dati sopra indicati confermano la posizione di preminenza della società TI, come emerge anche dai risultati dell indagine Databank, condotti con riferimento all offerta complessiva dei servizi di trasmissione dati basati su protocollo IP e dei servizi a valore aggiunto orizzontali (ricomprendenti ad esempio la posta elettronica, l EDI, la trasmissione elettronica di dati). Infatti, come evidenziato nella Tabella 3 sotto esposta, negli anni 1998-1999, TI si confermava di gran lunga il primo operatore nei servizi di trasmissione dati e vas orizzontali, con quote di mercato in termini di fatturato superiori al 50%, a fronte di quote dei principali concorrenti intorno al 10%, con una distanza di oltre 40 punti percentuali rispetto al secondo ed al terzo operatore. Il raffronto con il 1998 evidenzia inoltre come la posizione di TI si sia rafforzata, pur rimanendo costante la distanza dai suoi principali concorrenti. Tab. 3 Fatturati e posizionamento dei principali operatori nel mercato della trasmissione dati e vas orizzontali, anni 1998 e 1999 (in M.di di lire) Azienda Fatturato 1998 Quota % Fatturato 1999 Quota % Telecom Italia 530 52,4 675 54,4 Infostrada 89 8,8 140 11,3 Intesa 115 11,4 117 9,4 Albacom 86 8,5 110 8,9 Global One Comunication 80 7,9 77,6 6,2 Altri 111 11 122 9,8 Totale 1.011 100 1.241 100 Fonte: Elaborazioni su Databank Consulting, 1998 e 1999. B) IL QUADRO REGOLAMENTARE DI RIFERIMENTO 42. In considerazione dell importanza dell attività di fornitura di servizi di connettività locale, concepita come fattore cruciale per lo sviluppo della concorrenza nei mercati a valle, e tenuto conto della posizione di dominanza degli operatori ex monopolisti, nonché della necessità di prevedere specifici obblighi in capo agli operatori notificati come aventi notevole potere di mercato, la materia risulta dettagliatamente disciplinata a livello comunitario e nazionale, al fine dichiarato di favorire lo sviluppo concorrenziale di un ampia gamma di servizi di telecomunicazioni ad alta velocità e a larga banda. Di conseguenza, ai fini di una migliore comprensione della fattispecie in esame e di una corretta valutazione dei comportamenti posti in essere da TI, appare opportuno riassumere i principi fondamentali della disciplina normativa rilevante per il procedimento in esame.

1. La regolamentazione in materia di linee affittate 43. A livello comunitario e nazionale le linee affittate sono considerate una risorsa essenziale e, in considerazione della sostanziale assenza di concorrenza nell offerta, le condizioni di accesso e uso, nonché il regime tariffario delle linee affittate, sono oggetto di specifica e dettagliata disciplina, volta a facilitare la fornitura di servizi concorrenziali che utilizzano linee affittate tanto all'interno di ciascuno Stato membro quanto tra Stati membri, attraverso la previsione di condizioni di accesso trasparenti, eque e non discriminatorie che ne garantiscano un uso libero ed efficace 30. 44. Per ciò che concerne in particolare le condizioni economiche di offerta dei circuiti diretti, queste in passato erano approvate mediante appositi decreti ministeriali. Successivamente, a partire dall entrata in vigore del citato d.p.r. n. 318/97, le condizioni tecniche ed economiche di offerta dei circuiti diretti sono sottoposte al controllo dell Autorità di regolamentazione nazionale 31. A tale riguardo vale ricordare che l AGCOM, con Delibera n. 197/99, ha notificato TI come organismo dotato di notevole forza di mercato nel mercato nazionale dei sistemi delle linee affittate, in quanto "oltre a detenere una quota di mercato molto significativa, mantiene ancora una notevole capacità di determinare le condizioni di mercato soprattutto in ragione della sua precedente posizione di operatore monopolista di telecomunicazioni ( )". Con Delibera n. 171/99, inoltre, l AGCOM ha incluso tra i "servizi sottoposti al criterio dell orientamento al costo e all obbligo di separazione contabile" l offerta di circuiti diretti alla luce della posizione di notevole forza di mercato dell operatore incumbent". 45. Ai fini del presente procedimento vale sottolineare che, con l ulteriore Delibera n. 389/00/CONS, l AGCOM ha respinto la proposta di TI di sostituire l offerta dei circuiti diretti analogici (CDA) con l offerta di collegamenti diretti numerici (CDN) con presentazione analogica in banda fonica, in quanto ritenuta non coerente con le disposizioni legislative vigenti 32. Tale decisione si fonda sul presupposto che l offerta dei CDA rientra nell insieme minimo di linee affittate che l operatore notificato come avente notevole forza di mercato sul mercato delle linee affittate è tenuto ad offrire secondo la normativa vigente 33. 2. L accesso disaggregato alla rete locale dell operatore dominante e gli obblighi di fornitura di Canale Virtuale Permanente 46. Vale innanzitutto osservare come, ad avviso della Commissione, la disaggregazione dell accesso all anello locale segnerà un importante tappa verso un mercato delle telecomunicazioni più efficiente e più concorrenziale ed agevolerà lo sviluppo accelerato dei servizi su Internet 34. Infatti, la fornitura di collegamenti locali disaggregati ai nuovi operatori dovrebbe incrementare il livello di concorrenza ed incentivare l innovazione tecnologica nella rete di accesso locale, stimolando l offerta concorrenziale di una gamma completa di servizi di telecomunicazione, dalla telefonia vocale ai servizi multimediali a larga banda e ad Internet ad alta velocità, agevolando altresì la crescita del commercio elettronico e delle imprese elettroniche in Europa 35. 30 [Si veda la Direttiva del Consiglio 92/44/CEE sull'applicazione della fornitura di una rete aperta (ONP) alle linee affittate, così come modificata dalla Direttiva 97/51/CE; in Italia, la suddetta direttiva è stata attuata con il Decreto Legislativo del 2 maggio 1994, n. 289.] 31 [La legge n. 249/97, all'art. 1, comma 6, lettera a), numero 7), ha previsto che le tariffe per l'interconnessione e l'accesso alle infrastrutture di telecomunicazioni sono massime e devono essere determinate secondo criteri obiettivi, trasparenti e di non discriminazione. In linea con tale disposizione, l art. 7, comma 1, del d.p.r. n. 318/97, ribadendo l obbligo del rispetto dei principi di trasparenza, obiettività e orientamento ai costi, stabilisce che gli organismi notificati sono tenuti ad osservare i criteri di carattere generale stabiliti per la disciplina dei servizi di pubblica utilità dalla legge n. 481/95 e dalla Delibera CIPE del 24 aprile 1996 nella determinazione delle condizioni economiche di offerta per l accesso e l uso di una rete telefonica pubblica fissa e per i servizi di telecomunicazioni accessibili al pubblico.] 32 [Da ultimo, con Delibera n. 711/00/CONS, del 31 ottobre 2000, l AGCOM ha autorizzato le nuove condizioni economiche per l offerta di linee affittate da parte di TI, e ha autorizzato una nuova struttura dell offerta di linee affittate, in base alla quale le condizioni economiche, contenute nell ambito di un unico listino nazionale che riunisce gli ambiti urbani e interurbani, sono suddivise in relazione alle diverse capacità dei circuiti e si fondano sul criterio unico del calcolo della distanza, ritenuto idoneo a consentire al cliente di conoscere ex ante il costo da sostenere.] 33 [Sulla base di quanto disposto nell Allegato II della direttiva 92/44/CEE, così come modificato dalla direttiva 97/51/CE e dalla decisione 98/80/CE e nell Allegato 2 del D. Lgs. 2 maggio 1994, n. 289. Al riguardo, in linea con quanto stabilito all art. 7, comma 3 della direttiva 92/44/CEE, "le modifiche necessarie per adeguare gli allegati II e III agli sviluppi tecnici e all evoluzione della domanda del mercato, compresa l eventuale soppressione dagli allegati di alcuni tipi di linee affittate, sono adottate dalla Commissione secondo la procedura di cui all art. 10 della Direttiva 90/387/CEE ( )".] 34 [Così la Comunicazione n. 2000/C 272/10, al punto 7.] 35 [Si veda la Relazione alla Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo all accesso disaggregato alla rete locale, del 12 luglio 2000, COM(2000) 394 definitivo; cfr. altresì le conclusioni, punto 7, della Comunicazione n. 2000/C 272/10.]

47. Per ciò che concerne misure di tipo regolamentare in materia di accesso alla rete nonché di completa disaggregazione e accesso condiviso al collegamento locale degli operatori aventi notevole forza di mercato, la disciplina comunitaria stabilisce una serie di principi generali relativi alla fornitura di una rete aperta (ONP, Open Network provision), volti ad armonizzare le condizioni di un accesso e un utilizzo aperti ed efficienti delle reti di telecomunicazione pubbliche e, se del caso, dei servizi pubblici di telecomunicazione. Inoltre, la Commissione ha già adottato una Raccomandazione sull accesso disaggregato all anello locale, completata da una Comunicazione sul medesimo tema; infine, più recentemente, ha adottato un Regolamento che costituisce lo strumento legislativo che obbliga gli operatori notificati come aventi notevole forza di mercato a rendere disponibile l accesso disaggregato ai collegamenti locali entro il 31 dicembre 2000 36. 48. Con riguardo al quadro regolamentare nazionale, in linea generale l articolo 5 del d.p.r. n. 318/97 impone agli organismi notificati come aventi notevole forza di mercato l obbligo di soddisfare le richieste ragionevoli di accesso alla rete nonché di negoziare, su richiesta di un altro organismo di telecomunicazioni, accordi in relazione ad un accesso speciale alla sua rete e alle condizioni in grado di rispondere ad esigenze specifiche. In materia di accesso disaggregato alla rete locale, la Delibera n. 2/00/CIR del 16 marzo 2000, prevede una serie di obblighi specifici in capo a TI connessi alla fornitura di servizi in tecnologia x-dsl. In particolare, l articolo 5 della citata Delibera, stabilisce che TI debba includere nella propria Offerta di Interconnessione di Riferimento le condizioni tecniche ed economiche, fra l altro, per i servizi di accesso disaggregato alla rete in rame e alla rete in fibra ottica da fornire agli operatori licenziatari, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione ed orientamento al costo. 49. Di specifico interesse per il procedimento in esame risulta la disposizione in base alla quale Telecom Italia è tenuta ad offrire agli operatori licenziatari un servizio di canale virtuale permanente, in tutti i casi in cui sistemi di accesso in tecnologia xdsl siano utilizzati per la fornitura di servizi alla clientela da parte di proprie divisioni commerciali, nonché di società controllate, controllanti, collegate o consociate 37. Le condizioni tecniche, economiche e regolamentari per l utilizzo e la fornitura di servizi in tecnologia x-dsl da parte di TI sono soggette a provvedimenti autorizzatori da parte dell AGCOM, nel rispetto dei principi fondamentali di trasparenza e non discriminazione. 50. Per ciò che concerne le condizioni economiche di fornitura del servizio di canale virtuale permanente, per il quale TI è tenuta a garantire condizioni concorrenziali trasparenti e non discriminatorie, queste devono essere determinate sulla base del prezzo che Telecom Italia pratica alla clientela per l offerta di servizi che utilizzino tecnologie x-dsl. Tale prezzo deve essere depurato dai costi non pertinenti, quali i costi di commercializzazione dell offerta (es. marketing, pubblicità, rete di vendita) e i costi di gestione del cliente (es. costi di fatturazione e assistenza clienti) (articolo 5, comma 4). Infine, l AGCOM ha imposto a TI di effettuare l offerta di servizi in tecnologia x-dsl alla clientela in maniera trasparente, adeguatamente disaggregata nonché riconoscibile rispetto all offerta di altri servizi/prodotti da parte di proprie divisioni commerciali, di società controllate, collegate o consociate 38. 51. Come analiticamente esposto più oltre, nell ambito della descrizione dei comportamenti di TI in relazione all offerta di servizi x-dsl e alla fornitura del servizio CVP, TI ha sottoposto al vaglio dell AGCOM le proprie proposte di fornitura di servizio CVP e l AGCOM si è ripetutamente espressa in merito evidenziando i profili di incongruenza di tali proposte con gli obblighi regolamentari vigente. Da ultimo, nell ambito della Delibera n. 15/00/CIR, del 21 dicembre 2001, l AGCOM ha imposto a TI di riformulare e integrare la propria offerta wholesale secondo le indicazioni contenute nel medesimo provvedimento, autorizzando la commercializzazione dei servizi RING e Full Business Company o equivalenti solo una volta trascorsi trenta giorni dall approvazione dell offerta wholesale da parte dell AGCOM stessa. 52. Nella sua valutazione, basata anche su un confronto con le condizioni offerte all utenza finale da TI, nell ottica di verificare il rispetto del principio di non discriminazione e trasparenza tra le condizioni offerte alle divisioni operative interne dell operatore notificato e quelle offerte agli operatori concorrenti, l AGCOM ha concluso che il servizio wholesale CVP proposto da TI non rispetta pienamente i principi di trasparenza e non discriminazione e 36 [Raccomandazione n. 2000/417/CE; Comunicazione n. 2000/C 272/10; Regolamento n. 2887/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2000, pubblicato su GUCE L 336 del 30 dicembre 2000.] 37 [Collegamento virtuale dedicato, in maniera semipermanente, tra due punti fisici realizzato attraverso una rete ATM ed una infrastruttura trasmissiva a larga banda ad esempio con tecnologia x-dsl, oppure con terminazioni SDH. Il collegamento consente il trasporto dell'informazione con specificati parametri di garanzia di qualità del servizio.] 38 [L AGCOM ha ritenuto necessario definire una specifica disciplina per il servizio di CVP, che ne disponga l'immediata disponibilità per gli operatori entranti in caso di offerta da parte di TI del medesimo servizio alla clientela finale, al fine di garantire nel breve termine forme di concorrenza con riguardo ai servizi di accesso a larga banda, fermo restando comunque l obiettivo di promuovere, nel medio-lungo termine, una maggiore autonomia degli operatori entranti nell'offerta di servizi alla clientela finale attraverso il progressivo utilizzo di soluzioni di accesso di tipo fisico.]

ragionevolezza per quanto riguarda le modalità di fornitura del servizio, poiché alcuni elementi indispensabili affinché gli operatori licenziatari possano fruire del servizio non sono compresi nella configurazione proposta e debbono essere necessariamente acquistati separatamente da divisioni commerciali di TI, mentre tali elementi vengono inclusi nel prezzo del servizio offerto all utenza finale da TI. Inoltre, dall analisi comparata tra l'offerta all ingrosso (wholesale) e l'offerta all utenza finale (retail) di TI stessa, l AGCOM evince l esistenza di ulteriori margini di riduzione del prezzo dell'offerta wholesale, che peraltro appare limitata sotto il profilo della gamma di servizi fruibili rispetto all offerta all utenza finale, in termini di capacità fornita, copertura geografica e articolazione tariffaria. 53. Con la Delibera n. 3/01/CIR, del 22 febbraio 2001, modificando il testo dell articolo 5 della delibera n. 2/99/CIR, l AGCOM ha esteso gli obblighi di TI di fornitura del servizio di canale virtuale permanente anche a favore degli operatori titolari di autorizzazione generale, laddove in precedenza era rivolto solo ai soggetti titolari di licenza individuale. A seguito della proposta di TI, effettuata in ottemperanza alla sopra citata delibera n. 15/00/CIR, l AGCOM nell ambito della delibera n. 4/01/CIR, del 22 febbraio 2001, ha approvato l offerta di canale virtuale permanente presentata da TI, alle condizioni tecniche ed economiche ivi pubblicate, autorizzando la commercializzazione dei servizi RING e Full Business Company decorsi trenta giorni dalla delibera medesima. -L applicabilità della normativa sulla concorrenza 54. In relazione alla coesistenza di norme regolamentari specifiche con la generale normativa sulla concorrenza, vale precisare che, secondo la Commissione, le regole di concorrenza e la normativa specifica del settore formano un insieme coerente di misure atte a garantire un ambiente liberalizzato e concorrenziale per i mercati delle telecomunicazioni nella Comunità 39. L osservanza delle disposizioni stabilite nel contesto del regime ONP non esime quindi le imprese che operano nel settore delle telecomunicazioni dall obbligo di conformarsi alle disposizioni comunitarie in materia di concorrenza e viceversa 40. 55. Inoltre, nell ambito della disciplina sull accesso completamente disaggregato all anello locale, si fa espressamente salva l applicazione delle regole di concorrenza, nonché delle disposizioni delle direttive ONP, con specifico riguardo all accesso condiviso all anello locale e al principio di non discriminazione 41. In particolare, in tutti i casi sono di applicazione le regole di concorrenza e gli operatori in posizione dominante che rifiutino di concedere l accesso all anello locale ai concorrenti che ne fanno domanda possono commettere vari tipi di abuso di posizione dominante (...) ad esempio rifiutandosi di negoziare o limitando la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnologico con pregiudizio dei consumatori 42. 56. La stessa AGCOM, nell ambito della citata Delibera n. 15/00/CIR, precisa che, sulla base del combinato disposto dell articolo 5 del d.p.r. n. 318/97 e della delibera n. 2/00/CIR, l operatore notificato che intenda utilizzare determinate tecnologie di accesso nell offrire servizi all utenza finale ha l obbligo di rendere disponibili, a condizioni eque, trasparenti, ragionevoli e non discriminatorie, l accesso alle medesime componenti di connettività anche agli altri operatori licenziatari. In particolare, l operatore notificato ha il dovere di predisporre, con un ragionevole anticipo rispetto all avvio della commercializzazione dei servizi all utenza finale (retail), un offerta all ingrosso (wholesale), determinata, almeno inizialmente, secondo criteri retail-minus (Parte A. quadro normativo di riferimento). C) I COMPORTAMENTI DI TELECOM ITALIA 1. La commercializzazione da parte di TI di servizi con tecnologia ADSL 1.1. La fase di sperimentazione tecnica dei servizi con tecnologia ADSL 57. Già nel 1995 TI aveva avviato un progetto di implementazione di una rete a larga banda su supporto in fibra, denominato S.O.C.R.A.T.E. che, a partire dal 1996 (doc. 76, Direzione Rete), è stato affiancato da un ulteriore progetto, denominato ENDEAVOUR, che si basava sull impiego di tecnologie di accesso di tipo ADSL e CDM (Cable Data Modem) su una piattaforma di backbone IP su ATM (doc. 77, Direzione Rete). A ottobre del 1997, il servizio Endeavour ricomprendeva un utenza amica di 100 utenti collegati con tecnologia ADSL; si prevedeva tuttavia un evoluzione verso una fase di trial di mercato allargato (1000 utenti) costituita dall offerta su aree limitate a 39 [In tal senso la Comunicazione della Commissione sull applicazione delle regole di concorrenza agli accordi in materia di accesso nel settore delle telecomunicazioni, pubblicata su GUCE del 22 agosto 1998, n. C 265, pag. 2, al punto 45, (98/C 265/02), punto 149.] 40 [Così la citata Comunicazione 98/C 265/02, punto 22.] 41 [Si veda al riguardo la Raccomandazione n. 2000/417/CE, articolo 1, commi 2 e 3.] 42 [Così la Comunicazione n. 2000/C 272/10, al punto 7.]

clientela selezionata di un servizio a pagamento di accesso a Internet ad alte prestazioni tramite tecnologia ADSL e CDM, allo scopo di valutare le possibili ricadute positive su business già esistenti, che poteva essere avviata a giugno del 1998 (doc. 77, cit.). 58. A seguito della decisione, intervenuta nel corso del 1998, di interrompere l attuazione del Progetto SOCRATE, lo sviluppo della rete a larga banda da parte di TI procede essenzialmente attraverso il potenziamento delle infrastrutture basate sulle tecnologie ADSL, per offrire servizi con tale tecnologia di accesso. Il Piano Strategico 1999-2001, datato 26 maggio 1998, predisposto dalla Direzione Rete di TI, tracciava in effetti una chiara linea di azione relativa all implementazione di un servizio di accesso ADSL per la clientela business, nell ambito del progetto Evoluzione Rete a Larga Banda, che contemplava la [omissis] (doc. 7, Direzione Rete, Piano Strategico 1999-2001) 43. 1.2 La commercializzazione di servizi con tecnologia ADSL per l utenza affari 59. TI quindi inizia, già nell autunno del 1998, la commercializzazione verso l utenza affari di diversi servizi basati sull utilizzo di tecnologie di accesso ADSL. In particolare, il progetto relativo alla Piattaforma ADSL stabiliva che [omissis]. Secondo quanto previsto dal piano, il servizio sarebbe stato inizialmente [omissis]. Infine, non si escludeva che [omissis] e si precisava che su tali tecniche la Direzione Rete [omissis] (doc. 7, Direzione Rete) 44. 60. In data 26 novembre 1998 la Direzione Business informa tutte le Direzioni Territoriali Business in merito al fatto che a far data dalla presente viene avviata la commercializzazione dei nuovi servizi di trasmissione dati basati su tecnologia ADSL, specificando che la nuova offerta arricchisce la gamma di soluzioni per la connettività urbana a media ed alta velocità orientati alla clientela business e che essa poteva essere utilizzata per l accesso ai servizi Interbusiness e ATMosfera, oltre che per la realizzazione di soluzioni Internet e di LAN networking in ambito urbano e per la realizzazione di reti di accesso verso fornitori di servizi interattivi e/o multimediali (doc. 6, Direzione Business). 61. In un altro documento si individua la clientela di riferimento, che è la stessa che oggi utilizza i CDN urbani a 64 e nx64 Kbit, e quindi i clienti DCLB (Direzione Clienti Business) sottoscrittori di Interbusiness Diamante e di Business Frame e i clienti dei concorrenti che utilizzano servizi analoghi ai nostri Interbusiness e Business Frame. Per ciò che concerne le condizioni economiche dei servizi ADSL, queste erano state concepite, oltre che per rispondere ai dati di benchmarking internazionale, anche per rendere competitiva la migrazione su ADSL per i clienti target a 64 kbit (-20%) (doc. 33, Direzione Business). 62. Con nota interna del 5 maggio 1999 la Direzione Business specificava che il nuovo piano industriale, i recenti orientamenti strategici, e l aggressività dei concorrenti nelle aree urbane confermano l opportunità di rafforzare l iniziativa. E stato studiato (...) un piano di ampliamento della copertura geografica a 25 località entro il 99 (...) Si propone pertanto di superare definitivamente l attuale fase di trial (commercializzazione limitata a 7 città) per passare al full scale service roll-out (...) Proponiamo di confermare alle forze di vendita i piani di sviluppo di cui sopra in modo che la commercializzazione ne abbia giovamento in termini di: (...) anticipo azioni della concorrenza (cfr. ULL) (doc. 100, Direzione Business). Tale decisione è stata comunicata dalla Direzione Business a tutte le direzioni territoriali in data 28 maggio 1999 (doc. 50, Direzione Business) 45. 63. Per ciò che riguarda le caratteristiche e le modalità di offerta dei servizi sul mercato, le risultanze istruttorie danno atto dell esistenza, inizialmente, di diverse ipotesi, in particolare con attenzione alla natura regolamentata o 43 [Sulle intenzioni di sfruttare in tempi rapidi dal punto di vista commerciale le tecnologie in questione, si deve osservare che già nel maggio 1998 si registra una videoconferenza di presentazione del progetto ADSL da parte della Direzione Business alle Direzioni territoriali competenti e alla Direzione Rete allo scopo di illustrare il quadro di riferimento in cui si colloca quest iniziativa, i motivi che hanno spinto l Azienda a intraprenderla, gli scopi che ci si prefigge e la condivisione delle varie attività necessarie al raggiungimento dell obiettivo. In particolare, si precisa che le tipologie di impiego della tecnologia ADSL consistono nell accesso a servizi divisionali da parte della clientela business (ed in prospettiva per clientela residenziale/soho) attraverso connettività urbana ADSL in aggiunta alle reti tradizionali (CD, ISDN, RTG), nonché nell accesso ADSL verso altri Provider/operatori in qualità di componente di connettività di base a livello urbano per la composizione di offerte di servizio a valore aggiunto. (doc. MI57 e comunicazione interna del 20 maggio 1998, doc. MI58).] 44 [Con comunicazione della Direzione Generale Business alle Direzioni Territoriali interessate e alla Direzione Rete, datato 9 luglio 1998, si conferma che sono state predisposte le attività (...) propedeutiche all avvio di trial tecnico commerciale di servizi con tecnologia mux-adsl per la clientela Business e che per il mese di ottobre sono state previste, da parte delle Linee competenti, le attività di presentazione del servizio alle DTCB, formazione del personale di vendita/supporto alla vendita ed emissione della normativa tecnico commerciale (doc. MI56).] 45 [Nel settembre del 1999, nell ambito della campagna SMAU, la società TI affermava che la copertura territoriale prevista per il servizio aveva l obiettivo di raggiungere, per la fine del 2000, 50 località (doc. FME7, Direzioni Territoriali di Milano e doc. 54, Direzione Business).]

meno dei servizi, e quindi in relazione agli eventuali obblighi o vincoli per TI. Nel doc. 17, datato febbraio 1998 e acquisito presso la sede della Direzione Business di TI, denominato Ipotesi sui servizi per la clientela business con tecnologia Mux-ADSL, si stabiliva in effetti che per lo sviluppo di qualsiasi offerta commerciale di servizi a valore aggiunto (es. accesso a Internet) basati su tecnologia ADSL, è necessario preventivamente definire l offerta di un nuovo servizio di tipo regolamentato di accesso a banda larga per la cui realizzazione è necessario l utilizzo della normale rete di distribuzione usata anche per i tradizionali servizi regolamentati di TLC. Tale offerta dovrà essere autorizzata dalle autorità competenti, avrà validità erga omnes (utenti finali e operatori ex-dpr 420/95) e con 60 giorni di anticipo rispetto alla sua apertura commerciale o sperimentazione tecnica o market trial, ne dovrà essere data preventiva comunicazione agli altri operatori. Le relative tariffe saranno in regime controllato, in base all attuale quadro normativo. 46 64. Come emerge dalle risultanze istruttorie, malgrado tali ipotesi iniziali, di fatto TI parte commercialmente offrendo sul mercato solo servizi deregolamentati attraverso la propria divisione commerciale Direzione Business. In data 29 settembre 1998 TI comunica all AGCOM, ai sensi del d.p.r. n. 420/95, l intenzione di implementare l offerta del servizio di trasmissione dati, già autorizzato nel 1997, con l applicazione della tecnologia ADSL (allegato 1 al doc. 46); con successiva nota, del 3 novembre 1998, la società ha comunicato all AGCOM le condizioni economiche di offerta del servizio alla clientela (allegato 3 al doc. 46). Secondo le dichiarazioni della stessa società, in ottemperanza all obbligo di informativa verso i concorrenti stabilito da questa Autorità con provvedimento n. 5428, nell ambito del procedimento A/178, con comunicazione del 2 ottobre 1998, TI aveva informato gli ISP e gli OLO della propria intenzione di offrire, dal novembre 1998, un servizio di trasporto dati in ambito urbano, basato sull integrazione delle tecnologie ADSL ed ATM, le cui condizioni economiche sarebbero state successivamente pubblicate sul sito di TI 47. i. I servizi offerti e i risultati commerciali nel periodo ottobre 1998-dicembre 1999 65. Nel corso del procedimento istruttorio, la società TI ha precisato che fin dall inizio, l offerta commerciale di TI comprendeva due tipologie di servizi. Il primo era un servizio base che offriva connettività ATM con accesso ADSL a carattere locale. Si trattava, infatti, di un servizio di raccolta in ambito metropolitano tra utilizzatori che sono collegati ad una rete ATM e convogliati verso un ISP/OLO (...) Il secondo livello di servizio si compone dell integrazione del servizio base e di altri servizi a valore aggiunto quale ad esempio l accesso ad Internet (doc. 46). Sulla base di tali affermazioni, appare quindi potersi concludere che TI ha inizialmente utilizzato la tecnologia di accesso ADSL, di cui solo essa poteva disporre sulla parte distributiva della rete pubblica commutata, per offrire alla clientela i seguenti tipi di servizio: a) un servizio di connettività in ambito urbano con terminazione su un proprio nodo ATM (ATM con integrazione ADSL); b) servizi di trasmissione dati e accesso a Internet (denominati Interbusiness da ADSL e ATMosfera da ADSL). 66. Per quanto riguarda il profilo delle modalità contrattuali, la normativa tecnico-commerciale di TI relativa ai servizi con tecnologia ADSL per l anno 1998 contemplava due tipologie contrattuali offerte dalla Direzione Business, una utilizzabile dal c.d. utilizzatore finale (cliente finale di TI o di altro Service provider) per la parte di accesso, un altra diretta a offrire un servizio di raccolta a soggetti definiti appunto da TI come Service Provider 48, che necessitavano di raccogliere il traffico a partire da più sedi di utente (come nel caso di fornitori di servizi, di banche, agenzie assicurative, ecc..). Il rapporto per la fornitura dei servizi a valore aggiunto offerti dal Provider ai propri clienti non coinvolgeva in alcun modo TI, che si configurava quindi unicamente come fornitore di servizi di connettività urbana (doc. 4, Direzione Business), 46 [Successivamente, la stessa Direzione Business ipotizza due linee di azione; la prima relativa alla fornitura di un servizio di accesso ADSL di natura regolamentata predisposto dalla DR e disponibile, in condizioni di trasparenza commerciale, sia ai clienti finali che ai concorrenti (...), la seconda consistente nel predisporre, a cura DBS, un offerta deregolamentata di trasporto IP e Frame Relay basata su ADSL per l accesso alle Reti Divisionali. Vale precisare che, in relazione alla prima ipotesi di offerta (c.d. regolamentata ), si riconosce nello stesso documento la necessità di valutare il rischio che i competitor non accettino il servizio regolamentato così come disegnato e chiedano di accedere al rame nudo e si fa notare che l esperienza americana depone in questa direzione, il modem ADSL è equiparabile ad un modem analogico e come tale deregolamentabile (doc. 33, cit.).] 47 [A tale riguardo bisogna evidenziare che i soggetti sentiti nel corso del procedimento, pur ammettendo di aver ricevuto tale informativa, hanno motivato la risposta limitata che tale iniziativa ha avuto da parte degli altri operatori affermando che le condizioni proposte da TI, in particolare l assenza di una differenziazione dell offerta per la componente di accesso per gli operatori concorrenti e l utenza finale, non risultavano convenienti per i concorrenti di TI. Albacom, ad esempio, ha precisato che, anche se TI aveva inoltrato agli operatori già alla fine del 1998 un informativa in merito all esistenza di tali servizi, l indisponibilità di una offerta tecnico- economica articolata non aveva reso possibile alcuna valutazione di merito.] 48 [Come chiarito nel glossario allegato alla normativa tecnico commerciale del luglio 1999 (doc 4, cit.) si intende per Service Provider un soggetto esterno che raccolga il traffico di più utilizzatori finali; esempi si Service Provider sono secondo tale definizione tanto ATMosfera e Interbusiness, quanto TIN, Business Frame o un cliente quale un ISP o una banca.]

67. In altri termini, come chiarito anche nell ambito del documento MI50 agli atti, TI si poneva come fornitore separato da un lato del Service Provider, il quale formulava una richiesta di collegamento (CD) tra la propria sede ed il nodo ATM con indicazione della capacità trasmissiva urbana totale desiderata e del numero di destinatari (lotti da 10/100), dall altro dell utilizzatore finale, il quale formulava a TI una richiesta di attivazione della linea ADSL ed indicazione del Provider che vuole raggiungere. Le condizioni economiche dell offerta di servizi di connettività urbana con ADSL e dei servizi finali offerti da TI con la stessa tipologia di accesso per il cliente si possono evincere dalla relativa comunicazione effettuata all AGCOM in data 3 novembre 1998 e della normativa tecnico commerciale del novembre 1998. 68. Nel giugno del 1999 TI definiva commercialmente una nuova offerta di accesso ADSL ad Interbusiness, mediante adesione ad una delle due offerte rivolte alla clientela affari, denominate Netway ADSL e Big@ccess ADSL, definiti il primo come una tipologia di offerta retail caratterizzata dalla fornitura di servizi con protocollo IP Full Internet per applicazioni di navigazione e posta elettronica sia in ambito nazionale che internazionale e il secondo come una tipologia di offerte retail caratterizzata dalla fornitura di servizi con protocollo IP per la navigazione interna ad Interbusiness e verso i collegamenti di peering nazionali con garanzie prestazionali (allegati al doc. 54). Inoltre, TI continuava nello stesso periodo a offrire i servizi di connettività urbana ATM con integrazione ADSL nelle due modalità per utilizzatore finale e per Service provider, con le medesime caratteristiche già illustrate in precedenza. 69. Riguardo ai risultati di tale fase di commercializzazione di servizi in tecnologia ADSL, dalle stesse dichiarazioni di TI in risposta a una richiesta di informazioni dell AGCOM, emerge che i clienti che hanno aderito all iniziativa nel periodo fine del 98-inizi novembre 99 sono stati 43. In allegato a tale comunicazione sono indicate le date di conclusione dei contratti e i nominativi dei sottoscrittori, tra i quali compaiono primari operatori bancari e assicurativi, Enti Locali e Istituti Universitari (allegati al doc. 54) 49. 70. In conclusione, dai dati forniti da TI nel corso del procedimento si evince che nel corso del 1999 sono stati realizzati [omissis] accessi a Interbusiness da ADSL, mentre nel 2000 sono stati realizzati [omissis] accessi a Interbusiness da ADSL (doc. 173). 71. Con riferimento all offerta di servizi di connettività urbana rivolta a soggetti potenzialmente concorrenti di TI nei mercati dei servizi, vale sottolineare che nessun OLO ha sottoscritto nel periodo considerato contratti con TI. Per ciò che concerne viceversa soggetti autorizzati ai sensi del d.p.r. n. 420/95 (circa 600 operatori) quali gli Internet Service Provider, nel periodo gennaio 1999- ottobre 1999 risultano agli atti solo sei contratti stipulati fra tali soggetti e TI, in base alla normativa tecnico-commerciale del novembre 1998 e relativi al servizio ATM con integrazione ADSL per Service Provider. In particolare, si tratta dei contratti sottoscritti dalle società Comm2000 (gennaio 1999), Unidata, [omissis], Pronet (luglio 99), [omissis] e Galactica (ottobre 1999). 72. In relazione alla qualità nonché all effettiva operatività del suddetto servizio di raccolta in ambito urbano, giova rilevare che nel corso del procedimento tanto Unidata quanto Galactica quanto, infine, Pronet hanno segnalato e ampiamente documentato come i suddetti contratti non siano mai stati operativi. In tal senso, Galactica afferma che l offerta per Service Provider di TI per la quale pure Galactica aveva sottoscritto uno specifico contratto nel novembre del 99 (...) è attualmente abbandonata e non è mai stata sostanzialmente operativa, a causa di ritardi e disfunzioni imputabili a TI (...) [infatti TI] nonostante le numerose richieste di attivazioni, ha sempre ritardato le connessioni, rendendo di fatto non operativo il contratto stipulato (doc. 93). UNIDATA ha chiarito che la società ha sottoscritto nel maggio 99 il contratto ADSL/ATM in modalità Service Provider, senza avere chiarezza degli aspetti economici dello stesso (...) tuttavia, tale contratto non ha avuto operatività, in particolare per ciò che concerne la connessione ai quattro utilizzatori finali, inizialmente indicati da UNIDATA, se non nel caso di un singolo cliente, per cui il servizio completo è stato attivato solo a partire dal dicembre 99 (doc. 70). 73. La società Pronet ha inoltre dichiarato, con apposito esposto presentato all Autorità corredato di numerosa documentazione a supporto, che il contratto ADSL/ATM per Service Provider è stato da tale società sottoscritto in data 49 [In effetti, la documentazione in atti evidenzia l esistenza di diversi contratti stipulati con utenza finale business già in base alla normativa tecnico-commerciale del novembre 1998, relativi al servizio Interbusiness da ADSL e ATMosfera da ADSL, con vari clienti a partire dal febbraio 1999 (docc. MI21, MI22, MI23, MI28 e MI30). Risultano altresì agli atti del procedimento diversi contratti Netway ADSL stipulati secondo la normativa tecnico commerciale del giugno 1999 (docc. MI32, MI24, MI25, MI2, MI31; docc. FME18 e 19, Direzioni territoriali di Milano), nonché contratti ATMosfera da ADSL e contratti ADSL per utilizzatore finale (doc. MI28) stipulati secondo la normativa tecnico commerciale del giugno 1999. Risulta, altresì, agli atti un certo numero di contratti ADSL per utilizzatore finale stipulati secondo la normativa tecnico commerciale dell ottobre 1998, ma in data successiva al giugno 1999 (doc. MI30, Direzioni Territoriali di Milano), nonché un numero limitatissimo di contratti per il servizio ATM con integrazione ADSL per Service Provider sottoscritti da alcuni ISP (docc. 3 e 5 Direzioni Territoriali di Roma; doc. MI29, Direzioni Territoriali di Milano; doc. 31 Galactica).]

21 luglio 99 in quanto essa è stata costretta a scegliere la Telecom Italia Spa come fornitore di connessioni ADSL solamente per il fatto che era l unico operatore che offriva al momento tali servizi (...) [peraltro] (...) Successivamente alla stipula (...) Telecom Italia Spa, nonostante i reiterati solleciti, non dava corso alle forniture richieste, impedendo volontariamente alla esponente di avviare la propria attività nel nuovo mercato dei servizi ADSL (doc. 195 bis). Infine, anche la società COMM2000 ha specificato che, avendo sottoscritto il contratto con TI in data 27.1.99, le attivazioni sono partite solo il 18 maggio 1999 in quanto (...) vi sono stati problemi di attivazione con TI sull ADSL, segnalati con la lettera di COMM2000 a TI del 4. 12. 99 (doc. 74). In conclusione, si deve ritenere che l offerta ATM/ADSL per Service provider di TI abbia avuto una diffusione estremamente ridotta, accompagnata da una ancor più limitata operatività del servizio, come confermato anche dalla AIIP in audizione presso l Autorità 50 (doc. 125). 1.3 L offerta di servizi con accesso ADSL all utenza residenziale 74. Per ciò che concerne l offerta di servizi con accesso ADSL alla clientela residenziale, dalle risultanze istruttorie emerge che TI aveva programmato già a fine settembre 1998 la realizzazione, a partire da dicembre 1998, di una versione pilota sulle aree di Roma e Milano, di un servizio di accesso a Internet veloce basato su tecnologia ADSL per la clientela residenziale (doc. 15, Direzione Rete). 75. La documentazione agli atti consente di evidenziare, infatti, che dal gennaio 1999 TI aveva attivato una sperimentazione su clientela residenziale e affari per l accesso veloce ad internet. In relazione a tale offerta, dalla medesima nota interna di TI si evince che la Direzione Clienti Privati (DCPR) annoverava Circa 300 clienti attivati a Roma (10 centrali) e Milano (10 centrali). Servizio Offerto: accesso veloce ad Internet per clientela residenziale e affari ( doc. 93 elenco b, Direzione Rete). 76. Come evidenziato nel documento interno di Mercato Italia del 28 ottobre 1999, relativo ai Requisiti di marketing e descrizione del prodotto Linea ADSL + abbonamento Internet offerto da Tin.it, TI aveva programmato l avvio della campagna pubblicitaria relativa al lancio del servizio di accesso a Internet in tecnologia ADSL rivolto all utenza residenziale a partire dalla prima settimana di novembre 1999. L avvio commerciale del servizio in questione era programmato per il mese di dicembre 1999 (doc. 89 Direzione Rete) 51. 77. A seguito della comunicazione da parte di TI dell introduzione di un servizio di accesso a Internet rivolto a Service Provider, come sarà mostrato con maggior dettaglio in seguito, l AGCOM, ha autorizzato provvisoriamente TI ad una fornitura di servizi all ingrosso (wholesale) di accesso a Internet ad alta velocità in tecnologia ADSL in data 21 dicembre 1999, con Delibera n 407/99 52,ed ha stabilito l obbligo in capo a TI di preventiva comunicazione dell eventuale offerta economica al pubblico ( retail ) comprensiva di una descrizione dettagliata dei costi, con evidenziazione, tra l altro, dei costi di commercializzazione e di quelli di gestione del cliente, ai fini di una verifica da parte della stessa AGCOM ai sensi del d.p.r. n. 318/97 ed eventuale modifica delle condizioni di offerta all ingrosso. Nell ambito della medesima Delibera l AGCOM ha stabilito che l offerta al pubblico (retail) dei servizi di accesso veloce a Internet basati sulla tecnologia ADSL da parte di TI dovesse prevedere condizioni trasparenti e non discriminatorie. 78. Successivamente, l AGCOM ha deciso di consentire la prosecuzione dell offerta all ingrosso (wholesale) di TI subordinatamente alla verifica delle condizioni indicate nella citata Delibera n. 407/99. Tale decisione è stata divulgata mediante comunicato stampa del 26 gennaio 2000, nel quale, inoltre l AGCOM considerate le attività di verifica in corso, la provvisorietà del titolo autorizzatorio rilasciato e la eventualità di disporre modifiche alle condizioni economiche e alle modalità di offerta ha segnalato a TI di valutare l opportunità di avviare la commercializzazione dell offerta retail prima dei risultati della verifica. In seguito a tale decisione, TI iniziava attraverso TIN.it la commercializzazione dei servizi ADSL Fast Internet. 79. In effetti, a partire dal 29 dicembre 1999, TI aveva già avviato una campagna pubblicitaria volta alla commercializzazione attraverso TIN.it., a far data dal 10 gennaio 2000, di un servizio all utenza finale (retail) di accesso a Internet denominato Fast Internet ADSL con accesso fino a 640 kbit/s in ricezione e fino a 128 Kbit/s in 50 [Dove l AIIP ha sottolineato che lo scarso interesse dei Service Provider, oltre che a considerazioni di carattere economico, è dipesa anche dall ambiguità dei rapporti con TI, che non forniva informazioni chiare sulle caratteristiche dei servizi. In tal senso, ricorda che malgrado solo due ISP, quali Unidata e Comm2000, fra gli associati AIIP, abbiano richiesto di aderire alla sperimentazione dell ADSL, neanche per questi è stato possibile offrire commercialmente il servizio alla propria utenza, a causa dei ritardi nelle effettive connessioni di tale utenza da parte di TI. ] 51 [TIN.it risultava titolare di un rapporto di tipo wholesale con TI, sulla base di un contratto di servizio, in virtù del quale acquistava all ingrosso connettività ADSL che rivendeva sul mercato unitamente all abbonamento a Internet.] 52 [ Autorizzazione provvisoria alla società Telecom Italia S.p.A. per la fornitura di servizi di accesso a Internet ad alta velocità basati sull applicazione delle tecnologie ADSL.]

trasmissione; il servizio pubblicizzato consentiva una navigazione veloce in Internet, nonché il contemporaneo utilizzo della linea telefonica. La copertura geografica del servizio era estesa a 25 città. 80. Secondo le informazioni fornite dalle parti in data 17 agosto 2000, il numero degli abbonati ai servizi ADSL Fast Internet era di circa 2.400 al 30 giugno 2000 (doc. 170), mentre relativamente all intero anno 2000, TIN.it avrebbe registrato [omissis] clienti (doc. 246). Peraltro, si deve ritenere che tale dato sottostimi i risultati commerciali registrati da TI in quanto, come la stessa società ha precisato nel corso dell audizione del 7 marzo 2001, tale dato si riferisce esclusivamente ai clienti paganti per il servizio ADSL Fast Internet, mentre dalla relazione semestrale di TI relativa allo stesso periodo è possibile evincere che si erano già registrate ben 4.200 adesioni contrattuali. 2. I comportamenti di TI nei confronti dei concorrenti in relazione all utilizzo della tecnologia ADSL 81. L analisi della politica attuata da TI nel periodo considerato in materia di utilizzo di tecnologie di tipo ADSL per la fornitura commerciale di servizi dati e accesso a Internet deve quindi essere completata con attenzione ai comportamenti assunti dalla stessa società nei confronti degli operatori concorrenti, OLO e ISP. In particolare, le risultanze istruttorie evidenziano come TI abbia da un lato intrapreso azioni miranti a evitare il generarsi di offerte di servizi di connettività locale e di servizi ad alta velocità alternative alla propria, dall altro abbia ritardato la possibilità dei concorrenti di utilizzare i propri servizi di connettività con accesso ADSL; infine, laddove, con più di un anno di ritardo rispetto al lancio commerciale di TI, è stata infine proposta un offerta wholesale ai concorrenti, tale offerta all ingrosso (wholesale) è stata valutata dall Autorità di regolamentazione settoriale come avente caratteristiche discriminatorie della concorrenza, e conseguentemente modificata nei suoi requisiti tecnici ed economici. 2.1. La volontà di non fornire CDA in banda base al fine di ostacolare lo sviluppo di offerte di connettività locale alternative a quelle di TI 82. Con riferimento alle offerte di servizi di connettività locale in concorrenza con quelle di TI, l analisi istruttoria ha consentito di evidenziare la circostanza che alcuni concorrenti di TI applicavano modem di tipo x-dsl ai CDA-BB (Circuiti Diretti Analogici in Banda Base) affittati da TI al fine di realizzare un offerta di servizi di connettività su base locale che risultava significativamente più conveniente, a parità di capacità trasmissiva, rispetto a quella rappresentata dai CDN di TI. 83. Come si evince dall analisi sviluppata nel documento interno di TI n. 117, acquisito presso la Direzione Rete, TI ha svolto una disamina degli svantaggi ad essa derivanti dalla liberalizzazione del mercato delle infrastrutture (e in particolare della vendita di circuiti diretti con velocità maggiori o uguali a 64 Kbit/s), identificando nella cablatura selettiva delle aree urbane a maggior densità, nell utilizzo di ponti radio e nell utilizzo di CDA in banda base con modem x-dsl, le attività dei concorrenti più pericolose nel mercato della fornitura servizi di connettività urbana. Le ipotesi di offerta di servizi per la clientela affari (pura connettività, connettività+internet, applicativi) su tecnologia MUX ADSL, delineate nel febbraio 1998 dalla Direzione Business, sono volte, quindi, anche a contrastare lo sviluppo da parte di concorrenti di TI di servizi in tecnologie alternative (doc. 17, Direzione Business). 84. L intento di TI di ostacolare lo sviluppo e la fornitura di reti alternative si evince chiaramente da una molteplicità di documenti agli atti del procedimento; in particolare, tanto nell ambito di una presentazione alle Direzioni Territoriali, effettuata nel corso di una Video Conferenza del 25 maggio 1998, in merito al Trial ADSL (doc. MI57), quanto nel corso del Comitato di Direzione Generale Operazioni di TI del 28 settembre 1998, si sosteneva la necessità di contrastare l offerta da parte dei Vendor/Competitor di soluzioni alternative all utilizzo di infrastrutture proprie di Telecom Italia e quindi di costituire una barriera ai cablaggi degli altri operatori per disincentivare l impiego di infrastrutture alternative Telecom (ad es. CDA-BB per rivendita a maggior prezzo, ponti radio in ambito urbano, ecc.);(...) occupare in anticipo le maggiori quote di un mercato in crescita grazie alla diminuzione delle barriere all ingresso per i servizi ad alta velocità (doc. 15, elenco B, Direzione Rete, sottolineatura aggiunta e doc. MI57) 53. 85. In una nota informativa interna del 14 aprile 1998 della Direzione Business, relativa a Ipotesi di implementazione di un servizio di accesso ADSL per la clientela Business, l azienda illustra le motivazioni sottostanti all introduzione di tale tipo di tecnologia (doc. 33, Direzione Business). In particolare, si sottolineano la volontà di TI di 53 [Analoghe considerazioni dichiaratamente anticompetitive sono espresse nel documento di TI denominato Servizi innovativi per la clientela business del 10 maggio 1999, nel quale si precisa espressamente che l interesse della Direzione Business per il servizio d accesso ADSL si fonda, tra l altro, sulla Inefficacia di azioni di chiusura di ADSL già all attenzione della stampa, vendor di modem PC, competitor per le interessanti potenzialità. Nello stesso documento si cita, altresì, un articolo del Sole 24Ore del 27 marzo 1998 in cui si affermava che...se verrà consentita anche in Italia, come in USA, UK, D, la possibilità per i carrier alternativi di poter affittare linee telefoniche nude e di poter mettere i propri apparati in centrale, ecco che ADSL può trasformarsi nell arma per la nascita di un gran numero di gestori alternativi, specializzati nell accesso a Internet a banda larga a basso costo (doc 35, Direzione Business).]