Guida di Riferimento Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC 5 Questo documento utilizza la documentazione disponibile sui PLC e SLC per mostrare come è possibile comunicare tra questi due tipi di sistema su un collegamento I/O remoto. Queste informazioni sono in aggiunta alla documentazione dell utente dei processori e dei moduli di comunicazione qui discussi. E necessario che abbiate già una buona conoscenza sull uso di questi processori. Ogni sezione di questo documento presenta un elenco di documentazione aggiuntiva a cui potete far riferimento per informazioni dettagliate. Questo documento fa parte di un set più ampio di materiali di riferimento che vi aiutano ad usare meglio il processore PLC-5. La serie di documenti 1785-6.8 x è costituita da documenti singoli per diverse applicazioni. Questo gruppo di guide di riferimento è in continua espansione, pertanto, consultate il vostro rivenditore o distributore Allen-Bradley per un elenco aggiornato dei documenti di riferimento disponibili.
2 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 DCM FAULT COMM SW2 SW1 O N I/O GROUP (LSB) RACK ADDRESS (MSB) X X RACK SIZE DATA RATE O N Ω Ω
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 3 SW1 SW2 Utilizzate il cavo 1770-CD (o Belden 9463). Collegate una rete I/O remota usando una configurazione a festone. La lunghezza massima del cavo per un I/O remoto dipende dalla velocità di trasmissione.
4 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 Le procedure di installazione del modulo DCM sono uguali a quelle di qualsiasi altro I/O discreto o modulo speciale in uno chassis 1746. Dovete collegare una resistenza di terminazione da 1/2 watt tra la linea 1 e la linea 2 dei connettori ad ogni estremità della rete (scanner ed ultimo dispositivo fisico). Lo scanner non può essere il dispositivo finale. Il valore della resistenza dipende dalla velocità in baud e dalla capacità di nodo estesa. Il Modulo di Comunicazioni Dirette (DCM) collega il processore SLC ad un processore PLC per una elaborazione distribuita. Il DCM funziona come un adattatore I/O remoto su un collegamento I/O remoto. Le informazioni tra il processore PLC locale ed il modulo DCM remoto vengono trasferite durante ogni scansione I/O remota. Il numero di moduli DCM che un processore PLC può supervisionare dipende dal numero dei rack che il processore supporta e dalla dimensione del rack del DCM. Il processore compatto SLC con uno slot di espansione 1746-A2 può supportare un solo modulo DCM. I processori modulari SLC possono supportare piu moduli DCM. Il modulo DCM può essere configurato per: 1/4 di rack = 2 parole (1 parola I/O remoto ed 1 parola di stato) 1/2 rack = 4 parole ( 3 parole I/O remoto ed 1 parola di stato) 3/4 di rack = 6 parole (5 parole I/O remoto ed 1 parola di stato) rack intero = 8 parole (7 parole I/O remoto ed 1parola di stato) Le informazioni tra il canale dello scanner PLC-5 ed il modulo DCM vengono scambiate ad ogni scansione degli I/O remoti. Le scansioni degli I/O remoti sono asincrone rispetto alla scansione del processore. Il modulo DCM assicura l integrità delle parole per tutte le parole trasferite tramite il backplane dell SLC. Il processore PLC-5 supervisore comunica con il modulo DCM tramite un canale PLC-5 configurato come scanner. Il modulo DCM non scandisce l I/O del suo chassis locale, ma passa i dati del supervisore al suo processore SLC.
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 5 Nel modulo DCM, le uscite relative alla tabella immagine delle uscite dell SLC sono ingressi per la tabella immagini degli ingressi del processore PLC-5. Allo stesso modo, le uscite relative alla tabella immagine delle uscite del processore PLC-5 sono ingressi per la tabella immagine degli ingressi dell SLC. Il seguente schema mostra il flusso della comunicazione tra lo scanner del PLC-5 ed un modulo DCM. La prima parola della tabella immagine degli ingressi e delle uscite del DCM è la parola di stato. La parola di stato indica lo stato della comunicazione e dei dati tra lo scanner PLC-5 ed il modulo DCM. Quando viene impostato uno dei bit della parola di stato (eccetto il bit Flag di stato dell Utente), esso indica che nel programma logico si è verificata una condizione che potrebbe richiedere un controllo. Se ciò si verifica, generalmente dovreste disabilitare qualche uscita usando una istruzione di logica ladder. Usate una istruzione Esamina SE Aperto (XIO) per esaminare il bit OR logico (parola 0, bit 8 per un processore SLC; parola 0, bit 10 per un processore PLC-5). 1747-NM007 Direct Communication Module User Manual
6 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 ADAPTER COMM FAULT Ω Ω
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 7 ADAPTER COMM FAULT
8 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 Usate un cavo 1770-CD (oppure Belden 9463). Collegate una rete I/O remota utilizzando una configurazione a festone. La lunghezza massima del cavo per l I/O remoto dipende dalla velocità di trasmissione. Configurate tutti i dispositivi su un collegamento I/O remoto in modo da avere tutti la stessa velocità di trasmissione. Il numero totale di adattatori permesso su un collegamento I/O remoto è: 32 se lo scanner e tutti gli adattatori sul collegamento remoto hanno capacità di nodo estesa 16 se lo scanner o qualsiasi adattatore non ha capacità di nodo estesa Quando si lavora con un processore PLC come master si devono usare le etichette filtro e coprimorsetto in ottale. INPUT
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 9 Il modulo adattatore I/O remoto è un modulo di collegamento per comunicazione RIO a slot singolo. Esso occupa il primo slot (slot 0) di uno chassis remoto 1746 dove generalmente è collocato il processore SLC. Il modulo 1747-ASB è un adattatore sul collegamento I/O remoto fra lo chassis master remoto e lo chassis di espansione remoto in cui è installato. Lo chassis di espansione remoto è opzionale. Il modulo 1747-ASB funziona da interfaccia tra lo scanner del PLC-5, i moduli I/O che risiedono nello chassis remoto e lo chassis di espansione remoto. Il modulo 1747-ASB mappa l immagine dei moduli I/O del suo chassis remoto e dello chassis di espansione remoto direttamente nel PLC-5 scanner. I dati in uscita vengono inviati dal PLC-5 scanner al modulo 1747-ASB tramite il collegamento I/O remoto. Questi dati vengono automaticamente trasferiti dal modulo 174-ASB ai moduli di uscita tramite il backplane dello chassis. Gli ingressi dai moduli di ingresso vengono raccolti dal modulo 1747-ASB attraverso il backplane e quindi inviati al PLC-5 scanner per mezzo del collegamento remoto I/O. Non è necessario programmare il modulo 1747-ASB.
10 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 L interruttore 2 di SW3 determina se il vostro sistema riprende automaticamente le comunicazioni sul collegamento RIO con lo scanner quando: le comunicazioni sul collegamento sono temporaneamente interrotte. Ad esempio, togliendo e sostituendo il connettore RIO. il modulo 1747-ASB viene disattivato e riattivato. Quando il modulo 1747-ASB si trova nella posizione OFF (blocco processore) e le comunicazioni vengono ripristinate, il modulo 1747-ASB non risponde ad alcun comando di comunicazione fin quando i morsetti IN e RET del modulo 1747-ASB non vengono momentaneamente cortocircuitati tra loro. Il blocco riavvio processore impedisce le comunicazioni sul collegamento RIO (bloccando lo scanner ed il processore) ed evita che il modulo 1747-ASB scambi alcun dato I/O o risponda a qualsiasi comando RIO, come, ad esempio, i comandi di ripristino. Le comunicazioni sul collegamento RIO possono essere riavviate : cortocircuitando momentaneamente tra loro i pin 5 e 6 spegnendo e riaccendendo qualsiasi chassis controllato dal modulo 1747-ASB.
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 11 Nella posizione ON il modulo 1747-ASB tenta sempre di riavviare le comunicazioni con lo scanner qualora le comunicazioni sul collegamento RIO siano interrotte oppure se il modulo 1747-ASB viene disattivato e riattivato. Quando si trova nella posizione ON il modulo 1747-ASB non risponde se i pin 5 e 6 vengono cortocircuitati tra loro. Il modulo 1747-ASB viene consegnato dalla fabbrica nella posizione predefinita ON (riavvio automatico).! ATTENZIONE: Spegnere e riaccendere uno chassis annulla la condizione di blocco riavvio processore. 1747-6.13 Remote I/O Adapter Module User Manual
12 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 SCANNER O 1 2 N Ω Ω
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 13 12 O N 12 O N 12 O N 12 O N SCANNER O 1 2 N
14 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 Utilizzate un cavo 1770-CD (oppure Belden 9463). Collegate una rete I/O remoto usando una configurazione a festone. Non vi sono restrizioni in relazione allo spazio tra ogni dispositivo, fermo restando che la distanza massima del cavo (Belden 9463) non venga superata. Bisogna applicare una resistenza di terminazione da 1/2 watt (inclusa nel modulo) tra la linea 1 e 2 dei connettori ad ogni estremità (scanner ed ultimo dispositivo fisico) del collegamento I/O remoto. Il valore della resistenza dipende dalla velocità in baud e dalla capacità del nodo estesa, come mostra la seguente tabella: Importante: Per utilizzare la capacità di nodo estesa tutti i dispositivi sul collegamento I/O remoto devono supportarla. Lo scanner I/O remoto è un modulo di comunicazione I/O remoto a slot singolo. Esso occupa qualsiasi slot di uno chassis 1746 diverso dal primo (dove risiede il processore SLC). Lo scanner I/O remoto abilita la comunicazione tra un processore SLC (SLC 5/02 o successivi) ed uno chassis I/O 1746 collocato a distanza (3.048 metri massimo[10000 piedi]) ed un altro dispositivo I/O remoto compatibile (come ad esempio un processore PLC-5 in modo adattatore o un modulo scanner I/O remoto 1771-ASB).
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 15 Lo scanner può trasferire un massimo di 4 rack logici di dati discreti sul collegamento I/O remoto. Lo scanner supporta I/O discreti e trasferimenti a blocchi (serie B o successivi). Potete configurare qualsiasi combinazione di dispositivi a un quarto, un mezzo, tre quarti o intero rack logico. Il processore SLC trasferisce i 4 rack logici dello scanner (32 parole di immagine degli ingressi e 32 parole di immagine delle uscite) di dati immagine degli I/O remoti discreti nei file immagine degli ingressi e delle uscite dell SLC. Potete regolare la dimensione del file immagini degli ingressi e delle uscite dello scanner quando configurate il sistema SLC in modo tale che lo scanner trsferisce solo i dati I/O discreti che il vostro programma applicativo richiede. Usate il file di configurazione (file G) per configurare l indirizzo I/O remoto di partenza e la dimensione immagine di ogni dispositivo adattatore I/O remoto collegato allo scanner. Importante: Il processore SLC 500 ( SLC 5/02 o successivi) supporta più scanner nel suo chassis I/O locale. Il numero massimo dipende da: assorbimenti del backplane (dipendente dall alimentatore) limite tabella dati I/O del processore SLC 500 (4.096 I/O) memoria del processore per supportare l applicazione (dipendente dal processore SLC 500)
16 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 Lo scanner comunica con ogni dispositivo logico in maniera sequenziale. All inizio lo scanner inizia la comunicazione con un dispositivo inviando dati di uscita al dispositivo stesso. Il dispositivo quindi risponde rinviando allo scanner dati di ingresso. Si tratta di un trasferimento di I/O discreti. Dopo che lo scanner ha completato il suo trasferimento di I/O discreti con l ultimo dispositivo di rete configurato, inizia un altro trasferimento di I/O discreti con il primo dispositivo. Lo scanner trasferisce gli I/O discreti basandosi sul dispositivo logico e non sull adattatore. Un dispositivo logico è un rack logico completo o una porzione di un rack logico assegnata ad un adattatore.
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 17 Lo scanner 1747-SN supporta l I/O complementare. Per usare l I/O complementare sono necessari due adattatori che supportano l I/O complementare. Configurate un adattatore come chassis primario e configurate l altro adattatore come chassis complementare. E necessario che vi sia un modulo ingresso nello chassis primario ed un modulo di uscita nello stesso slot del telaio complementare. Ciò consente l uso totale dell immagine parola a 32 ingressi e 32 uscite dello scanner per l indirizzamento I/O fino a 1024 punti discreti. Lo chassis primario e quello complementare non possono avere lo stesso numero di rack logico. I numeri di rack logico devono essere assegnati ai rack primario e complementare secondo questa tabella: Lo scanner I/O remoto esegue trasferimenti a blocchi tramite i buffer di controllo/stato che collocate nei file M0 e M1 dello scanner. Per i BTW, il buffer BT M0 contiene i dati di controllo del BTW ed i dati del BTW, mentre un buffer BT M1 corrispondente contiene solo informazioni di stato del BTW. Per i BTR, il buffer BT M0 contiene solo i dati di controllo del BTR, mentre un buffer BT M1 corrispondente contiene informazioni di stato del BTR e i dati del BTR. I trasferimenti a blocco sono asincroni rispetto ai trasferimenti discreti sul collegamento I/O remoto. I trasferimenti a blocchi avvengono a seconda del tempo di scansione RIO. I trasferimenti I/O discreti hanno la priorità.
18 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 Vi sono un totale di 32 buffer di controllo/stato di trasferimento a blocchi nei file M0 (uscita/controllo) e M1(ingresso/stato). I buffer di trasferimento a blocchi consistono di: 3 parole di controllo BT in un buffer BT file M0 4 parole di stato BT in un buffer BT file M1 64 parole di dati BTW in un file M0 e 64 parole di dati BTR in un file M1
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 19 Di seguito vengono elencati alcuni punti da considerare al momento di implementare le operazioni di trasferimento a blocchi: La quantità minima di immagine scanner che può essere assegnata ad un dispositivo sul collegamento RIO nella configurazione del file G è 1/4 di rack logico. Ciò permette di avere fino a 4 dispositivi separati per rack logico. Ogni dispositivo potrebbe avere un massimo di 4 trasferimenti a blocchi configurati per esso. Quindi ad ogni rack logico potrebbero essere assegnati fino a 16 BTR e/o 16 BTW. Se un dispositivo di trasferimento a blocchi è un adattatore I/O remoto 1747-ASB, allora più moduli SLC 500 (come i moduli analogici) possono essere scanditi dal 1747-ASB ed il blocco dei dati trasferito allo scanner 1747-SN. Poiché la rete I/O remota gestisce una richiesta di trasferimento a blocchi per rack logico alla volta, vi sarà un ritardo prima che si possa avere accesso a tutti i dispositivi nel rack 1747-ASB. La disabilitazione di un dispositivo sulla rete I/O remota (attraverso le parole di controllo M0:e.8...11) preclude a quel dispositivo le operazioni di trasferimento a blocchi. Tentare di avviare un trasferimento a blocchi relativo ad un dispositivo disabilitato dà luogo ad una risposta di errore. Lo scanner cancella un trasferimento a blocchi in atto se esso individua che il dispositivo è disabilitato. A causa del carattere asincrono della disabilitazone di un dispositivo che ha un trasferimento a blocchi in atto, la risposta potrebbe indicare o un trasferimento completato oppure un errore. In entrambi i casi, il programma di controllo dell SLC deve azzerare il flag di Abilitazione. Tutti i buffer BT M0 ed M1 vengono azzerati dopo uno spegnimento ed una riaccensione e quando il processore SLC passa dalla modalità Program alla modalità Run, dalla modalità Program alla modalità Test oppure dalla modalità Test alla modalità Run. Quando si utilizzano degli I/O complementari, se configurate un dispositivo complementare per usare più spazio immagine degli I/O rispetto al dispositivo primario associato, allora i trasferimenti a blocchi possono essere effettuati solamente per le locazioni del dispositivo complementare che hanno uno spazio immagine I/O associato nel dispositivo primario. Per esempio, se un dispositivo primario corrisponde a 1/2 rack logico ed un dispositivo complementare è un rack logico completo, i trasferimenti a blocco possono essere effettuati solamente per il primo 1/2 rack logico del dispositivo complementare.
20 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 Seguite i passi elencati di seguito per impostare il vostro scanner ed il programma di controllo dell SLC per i BTW o i BTR. 1. Dovete aumentare la dimensione dei file M0 ed M1 con una programmazione software fuori linea. La dimensione dipende dal numero dei buffer dei trasferimenti a blocchi che la vostra applicazione richiede. L impostazione dei buffer sulla dimensione massima (3300) non ha effetto sul rendimento del sistema. Tuttavia, l indirizzamento dei file M nel programma di controllo dell SLC ha effetto sul rendimento del sistema. 2. Impostate i flag di controllo in Mo:e.x00. Dove x = numero buffer trasferimenti a blocchi. fate riferimento alla tabella sottostante per le impostazioni di lettura/scrittura. 3. Specificate nella parola M0:e.x01 la lunghezza dei dati che volete trasferire in blocchi. La lunghezza massima è di 64 parole 4. Specificate il rack logico del dispositivo, il gruppo e lo slot nella parola M0:e.x02. 5. Impostate il vostro programma di controllo dell SLC per attivare il bit EN.
Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5 21 La tabella sottostante costituisce un riferimento rapido per i bit di stato e di controllo dei trasferimenti a blocchi. Nella tabella x sta per file di trasferimento a blocchi. Manuale dell Utente del Modulo Scanner I/O remoto 1747-6.6
22 Collegamento dei Sistemi SLC come I/O remoti ai Processori PLC-5