uno sguardo che sapeva elevarsi e arrivare lontano
La Casa della Carità, nasce nel 1941 dall intuizione di Don Mario Prandi, Parroco di Fontanaluccia, per rispondere al bisogno di assistenza di alcune persone della parrocchia.
Nasce come famiglia che cerca di vivere: ascoltando la Parola di Dio, ritrovandosi per l Eucaristia e curandosi dei propri Poveri, non è un opera assistenziale ma va intesa come il tabernacolo dove viene accolto Gesù povero.
La Casa della Carità ha al centro della sua vita Gesù Cristo, lodato, contemplato, accolto in vari modi e diverse situazioni e nasce dalla Parrocchia. La Canonica di Fontanaluccia
Arriva a Fontanaluccia il 31 Ottobre 1938. Visitando le famiglie della sua parrocchia è profondamente colpito dal fatto che alcune famiglie hanno dei figli handicappati e per mancanza di mezzi non possono accudirli adeguatamente.
LA VITA Mario Prandi è nato il 6 febbraio 1910 a Reggio Emilia, è il quinto di sette fratelli, sua madre ha una profonda influenza sulla sua vita di fede, lo porta con sé spesso alle funzioni in parrocchia. Vive i suoi primi anni d infanzia a Porta Castello, zona periferica di Reggio. Intanto matura la sua vocazione al Sacerdozio ed entra in Seminario. Diceva: quando sarò prete, se il Signore vuole, mi dedicherò agli umili, ai poveri..quelli che nulla pretendono, meritano molto. Il 15 luglio 1934 diventa sacerdote e a partire dal quel momento per don Mario inizia una vera e propria ricerca della volontà di Dio.
Comincia a pensare e a pregare, pensa di affidarli al Cottolengo di Torino, bussa a diversi conventi, ma non trova nessuno disposto ad accogliere i suoi poveri, poi ne parla con il Prof. Pasquale Marconi il quale gli dice: Se i poveri nei quali abita il Signore, sono la cosa più preziosa della Chiesa, perché darli ad altri? Teneteli in parrocchia..! Il Prof. Pasquale Marconi
Don Mario decide così di tenere i suoi poveri a Fontanaluccia, ma ritorna sconsolato dal Vescovo, il quale al sentire che non aveva trovato le suore, gli dice: perché non provi a farle tu le suore?
Il 28 settembre 1941 a Fontanaluccia nasce L Ospizio Santa Lucia, da una vecchia osteria vicino alla chiesa, che la madre di due figlie handicappate, dona alla parrocchia. La gente del paese si impegna a restaurarla e ad arredarla.
Don Mario comincia a chiedere ad alcune ragazze del paese di prendersi cura di questi poveri. Maria una ragazza di Romanoro accetta, ma dice che li avrebbe accuditi solo per qualche giorno. Maria diventerà in seguito la Superiora dell Ordine delle Carmelitane Minori della Carità.
Maria, Almina, Carolina e Cecilia, diventano le prime quattro suore della Congregazione Mariana delle Case della Carità, e prendono il nome di: Suor Maria, Suor Gemma Suor Giuseppina, Suor Lucia.
Le suore, si consacrano al Signore, servendo Gesù nei Poveri. Dopo un periodo di noviziato fanno Voto di: Povertà Castità e Obbedienza
Vestono l abito marrone e il velo marrone o bianco, ed entrano a far parte della Congregazione come Sorelle della Carità.
Dopo la Casa di Fontanaluccia nascono molte altre Case della Carità. Intanto la famiglia cresce
Nel 1969 il vescovo affida a Don Mario la responsabilità della Missione Malgascia. L 11 febbraio 1969, viene inaugurata a Tongarivo la prima Casa della Carità. Oggi in Madagascar ci sono nove Case, più due dei Fratelli della Carità.
in seguito si aprono tre Case della Carità, in India, più una casa dei Fratelli. Casa della Carità di Versova (India)
India - Suor Raffaella, Don Romano, Madre Teresa di Calcutta e Suor Agostina
Mamangalan Casa della Carità
Una Casa della Carità in Brasile e la presenza dei Fratelli in due parrocchie
Con i fratelli, don Mario decide di aggiustare una casa contadina in un podere della parrocchia di Fontanaluccia, la Macchiaccia, che si aprirà il 1 luglio 1981.
La Macchiaccia è anche casa di formazione, per aiutare i fratelli nella diversità della loro vocazione, infatti c è chi rimane fratello semplice, chi diacono permanente, chi sacerdote.
I fratelli seguono: lo spirito Benedettino, Basiliano, Carmelitano, che significa: preghiera, santificazione del lavoro, comunità con i più poveri.
Dopo la Macchiaccia nasce la Casa di Preghiera dei Fratelli, ad Albinea e una casa di accoglienza in diocesi di Modena, a Cognento.
Nel mese di Maggio del 1986 a Fosdondo si celebra una Messa in cui si dà inizio a un nuovo cammino, accessibile a tutte quelle coppie di sposi che vogliono arricchire il loro matrimonio con la spiritualità delle Case.
MENSA DELLA PAROLA La giornata è scandita dalla preghiera perché non ci si dimentichi del Signore, è Lui infatti il padrone di casa.
MENSA DELL EUCARISTIA Ogni giorno viene celebrata l Eucaristia che diventa il centro di tutta la giornata e il luogo dove nasce tutta la vita della C.d.C.
MENSA DEI POVERI per contemplare il volto di Cristo nei poveri, riconoscere che abbiamo bisogno di loro, per amare il Signore non solo a parole, ma con le azioni di ogni giorno.
Ogni volta che avete fatto questo ad uno di questi fratelli più piccoli... questo Vangelo, ci invita a vivere la Carità e ci dice che su questo saremo giudicati.
lievito per la comunità: fermento di ricostruzione comunitaria. Un aiuto a ricreare la comunione e l unità della comunità intorno a Cristo,
è una grande coperta, lenzuolo che copre una moltitudine di peccati : il Signore perdona molto a chi ama molto. Ogni gesto di carità diventa mezzo di conversione, di ritorno a Dio,
é una risposta di amore al male che c è nel mondo: parafulmine la sofferenza dei poveri si unisce alla Passione di Gesù per salvare il mondo,
é una scuola e un allenamento alla carità e fraternità cristiana: palestra per imparare a vivere in ogni luogo la Carità e le 14 Opere di Misericordia,
é una dimostrazione della Provvidenza di Dio: fiducia nella provvidenza si vive di assoluta carità come segno di abbandono e fiducia nel Signore che non fa mancare mai nulla ai suoi poveri e a chi si fida di Lui.
A Don Mario e a Suor Raffaella, che mi hanno insegnato ad amare Cristo nei poveri. Patrizia Acquatici 2010