Relazione di: Francesca Meiners Sulla lezione di Tenuta da Jacopo Ceccarelli Agni il fuoco sacro Per trovare le origini del fuoco sacro, si deve risalire alla mitologia degli Hindu, popolazione che viveva oltre l Indo, termine che ha preso poi a designare tutti coloro che seguono la religione induista. Gli antichi Hindu, in tempi lontanissimi, chiamavano Agni il fuoco e lo consideravano la divinità più potente dell universo perché in grado di unirsi alla luce e generare ogni essere vivente, ogni anima ed il mondo stesso. Capace inoltre di unire tutto tra le sue fiamme, addirittura i principi impalpabili e l acqua. Agni, secondo l antichissima mitologia vedica, era anche il più celebre degli dei terrestri perché rappresentava un mediatore tra gli uomini e le divinità. Per questo motivo, veniva rappresentato con due volti, uno severo e l altro benevolo ed era venerato ed apprezzato proprio perché intercedeva per l uomo presso tutti gli altri dei. Veniva inoltre raffigurato con i capelli dritti per simboleggiare le fiamme e tre o sette lingue, tre gambe e sette braccia, accompagnato da un montone mentre tiene il ventaglio che alimenta le fiamme, il cucchiaio sacrificale e la fiaccola. In questa divinità persiste anche la concezione di "fuoco universale", che nell'uomo si individua nel calore della digestione che la scienza indiana dell Ayurveda ha studiato. 1
Secondo l'ayurveda, è il fuoco vitale, che anima tutti i processi biologici, e rappresenta il metabolismo digestivo e nel moto animico della collera. Agni rappresenta l elemento purificante, eleva l uomo dalla mortalità all immortalità, brucia le impurità, rappresenta il fuoco che, dagli inizi della razza umana, era la luce che sorgeva grazie ad esso. Per quanto sani siano gli alimenti che ingeriamo restano qualcosa di estraneo. Il cibo deve essere trasformato nella nostra specifica natura. Solo con l annientamento di queste nature estranee, il cibo diventa pienamente noi. Quando ciò non accade, l innata intelligenza unificante di tutte le nostre cellule rischia di essere disorientata e messa in pericolo: l alimento non adeguatamente digerito resta nel nostro corpo mantenendo la sua natura estranea, generando confusione. Secondo la Medicina Ayurvedica, nel nostro corpo è presente AGNI, il fuoco metabolico, ovvero l energia preposta alla trasformazione degli alimenti. Esso è in grado di trasformare tutto ciò che è 2
altro da noi in quello che siamo, il non self in self. Da AGNI dipende la durata della nostra vita, la forza fisica, la resistenza alla fatica, la vitalità e l efficienza del sistema immunitario. È presente ovunque nel corpo. Esistono 13 AGNI principali. Il più importante è Jathara AGNI, il fuoco centrale, presente nel sistema digestivo. Gli altri si trovano nel fegato, nel pancreas, nei tessuti e a livello cellulare. Quando AGNI è debole, il cibo non può essere trasformato in tessuto o energia e neanche in materiale di scarto, come le feci e le urine, ma resta nel nostro corpo in uno stato indefinito che non può essere eliminato. Viene a crearsi così una sostanza che l ayurveda chiama AMA. Questo termine sanscrito significa crudo, indigerito, non-processato. AMA e AGNI hanno qualità opposte: AGNI è leggero, penetrante, sottile, caldo e non liquido, mentre AMA è pesante, colloso, freddo, acquoso, appiccicoso, maleodorante. Appesantisce il corpo e occlude i canali (srota) dove scorrono i nutrienti e le energie dirette verso i diversi tessuti del corpo. Per un malfunzionamento di Jathara AGNI, AMA può formarsi nel tratto gastrointestinale e migrare verso altri tessuti. AGNI digerisce anche la non-materia, cioè le immagini, i suoni, le sensazioni, le parole, ecc. per questo il suo mal funzionamento a livello neurosensoriale produce AMA mentale. Quando non abbiamo digerito un offesa, una delusione, un insuccesso, una perdita o un abbandono, allora è possibile che si produca un AMA mentale che non solo può farci cadere nella depressione, nell ansia, nel disinteresse o in altre simili turbe dell umore, ma può avere anche una ricaduta sulla nostra salute fisica. AMA facilita la proliferazione dei microbi e dei parassiti. Spesso crediamo di aver preso quella o quell altra infezione dall esterno, ma non è così: i microbi sono già nel nostro corpo, AMA li nutre e crea le condizioni per la loro proliferazione. Tutto questo è evidente soprattutto nei bambini. Abusi alimentari e catarro precedono spesso e volentieri le infezioni vere e proprie. I trattamenti antibiotici abbattono la carica microbica e danno momentaneo sollievo, ma, non agendo sulla presenza e la produzione di AMA, non riescono a prevenire le successive ricadute. Secondo l Ayurveda, AMA nel corpo può causare diversi sintomi: ostruzione dei canali, debolezza, pesantezza, movimenti anormali di Vata, malessere, indigestione, alito cattivo, meteorismo, ristagno nel flusso di energia, rigidità del corpo, perdita del gusto, inappetenza, stipsi o diarrea, debolezza sessuale, confusione mentale e sensazione di non chiarezza. AMA può manifestarsi visivamente sotto forma di uno strato bianco sulla lingua, catarro nelle vie respiratorie, perdite vaginali, muco nelle feci e dermatiti gementi. Il malfunzionamento di AGNI e la conseguente produzione di AMA causano le cosiddette intolleranze. AMA inoltre può anche concorrere a causare il cancro, forma estrema di perdita dell intelligenza unificante che tiene insieme tutte le cellule del corpo in un unico ed individuale (indivisibile) organismo. 3
Secondo l Ayurveda per mantenere un ottimale stato di salute, è importante che si rafforzi la digestione, si ottimizzi il metabolismo e si eseguano delle disintossicazioni dell organismo. Questi sono ritenuti i tre pilastri della Scienza della Vita. Rafforzare la digestione vuol dire fare in modo che il sistema digerente funzioni al meglio, cioè che sia in grado di trasformare il cibo assunto e poi di smaltirne le tossine, i grassi e l acqua in eccesso. La digestione è influenzata da Agni (fuoco digestivo, inteso come energia trasformatrice) che è la capacità degli organi digestivi di essere attivi ed efficaci. Ottimizzare il metabolismo mangiando ad orari fissi e in modo regolare, lasciando il tempo necessario alla trasformazione del cibo, perché in questo modo si formano meno residui. L uso di spezie e antidoti possono aiutare questo procedimento. Disintossicare l organismo: la primavera è il momento ideale per seguire un programma di pulizia interna, così da permettere al corpo di rilasciare le tossine che possono essersi accumulate durante il lungo e freddo inverno Come sono le fasi della digestione? La prima fase della digestione, chiamata prapaka, inizia con l entrata del cibo in bocca dove viene in contatto con la zona dominata dal dosha kapha; qui a causa dell abbondanza delle secrezioni acquose il cibo è liquefatto, aumenta di volume ed assume un sapore prevalentemente dolce. Successivamente, con il progressivo movimento, passa nella seconda fase della digestione a livello della zona mediana dove cominciano a prevalere le secrezioni acide della zona dominata dal dosha pitta. Nello stadio finale la massa di cibo entra nella zona vata a livello dell intestino dove avviene la separazione delle parti nutritive da quelle di scarto e il completo assorbimento. Qui la massa del cibo, che ha assunto un sapore piccante, diminuisce perché viene a mancare l elemento acqua. La seconda fase della digestione, detta vipaka, inizia dal momento in cui le sostanze nutrienti sono assorbite a livello della valvola ileocecale, nel tratto di congiunzione tra intestino tenue e crasso. Successivamente avvengono tutta una serie di trasformazioni metaboliche sempre più raffinate ad opera dei diversi dhatuagni. Risulta chiaro che ogni carenza di nutrimento a livello di un tessuto andrà ad indebolire tutti i dathu successivi. Questo secondo stadio si esaurisce quando tutti i tessuti hanno ricevuto nutrimento sufficiente. Lo stadio finale produce Ojas il quale rappresenta il fattore responsabile dell immunità. Una cattiva digestione porta quindi non solo ad un blocco dell eliminazione dei prodotti di rifiuto del metabolismo, ma anche all incapacità di trasformare ed assimilare il cibo. Per prevenire tutto questo l ayurveda consiglia un regime dietetico in grado di garantire sia l eliminazione di AMA presente, sia la sua nuova formazione. Ma dove e perché si genera questa sostanza tossica? In tutto il tratto gastroenterico esistono delle cellule specializzate per la produzione di muco. Esso ricopre un importanza fondamentale nel proteggere le pareti dell apparato digerente e con le sue proprietà adesive contribuisce a tenere unito il materiale fecale. 4
Quando però il tratto digerente è sottoposto a forti stimoli irritativi o ad abitudini alimentari sbagliate, la mucosa tende a secernere un eccessiva quantità di muco che nel tempo tende ad accumularsi sulle pareti intestinali. Esistono poi alcuni cibi mucogeni in grado di per sé di creare, una volta ingeriti, una specie di colla portando quindi ad una notevole riduzione dell assorbimento dei nutrienti. Altri alimenti in grado di formare muco possono essere: carne di maiale, carne di manzo, molluschi, tuorlo d uovo, formaggi stagionati. Un Agni debole o una cattiva masticazione possono portare un cibo con dimensioni maggiori a non essere assorbito dando origine ad un primo fenomeno putrefattivo, favorito dalla temperatura di 37 C e dalla presenza di sostanze organiche. Quali sono le conseguenze? AMA quindi non è altro che un accumulo di materiale non digerito che comprende frammenti di cibo grossolano, se questo muco non è rimosso porta a tutta una serie di conseguenze: 1. Si genera un aumento della permeabilità intercellulare indebolendo la funzione di barriera al passaggio di sostanze tossiche. Questo può portare ad una complessa risposta sia a livello immunitario sia allergico. 2. Il ristagno delle tossine a livello della tonaca mucosa del tenue inferiore provoca un eccessiva stimolazione dei noduli linfatici causando problemi come asma, allergie respiratorie e cutanee. 3. Le sostanze nutritive, prima di arrivare nel sangue, devono passare attraverso lo strato di rifiuti depositati nell intestino che trasforma, come un filtro sporco, anche alimenti d ottima qualità in tossine. Queste sono poi trasportate in tutti i distretti dell organismo, soprattutto quelli più deboli, generando una grave tossinemia. 4. L alterata funzione depurativa dell intestino è deviata sul fegato e sui reni i quali vanno in sovraccarico funzionale. 5. La putrefazione provoca una variazione del ph a livello della flora intestinale andando così a modificare l attività dei batteri ed alterare l equilibrio tra quelli acidofili-bifidi e gli organismi coliformi. In tali condizioni, venendo a mancare i batteri antagonisti, i funghi (ed in particolar modo la Candida) proliferano a dismisura. Alimentazione, abitudini d igiene alimentarie tanta consapevolezza del nostro corpo e della vita che vogliamo vivere sono le migliori armi per mantenere il nostro corpo sano e equilibrare AGNI e AMA 5